Il film affronta il tema dell'abuso psicologico.
Un uomo e una donna iniziano una relazione, ma lentamente lui inizia un percorso di violenza psicologica, quindi intangibile, dalla quale sarà impossibile tornare indietro.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: lunedì 25 Ottobre 2021Uscita in Italia: dal 25 Ottobre 2021 al Cinema in sale selezionate
Genere: Drammatico
Nazione: Italia - 2020
Durata: 75 minuti
Formato: Colore
Produzione: Il Varco Cinema
Soggetto:
Tratto dall'omonimo spettacolo di Saverio La Ruina.
Cast e personaggi
Regia: Antonio RomagnoliSceneggiatura: Antonio Romagnoli, Saverio La Ruina
Fotografia: Andrea Gatopoulos
Scenografia: Giacomo Ponzio
Montaggio: Paolo Ballarini, Patrizio Partino
Costumi: Giacomo Ponzio
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori:
Massimo Fanelli (Produttore esecutivo), Marco Crispano (Produttore esecutivo), Andrea Gatopoulos (Produttore esecutivo)
Fonico di presa diretta: Luca Cafarelli | Aiuto regia: Marta Anna Boroucinska | Assistente alla regia: Alberto Di Cario Scorsone | Post-produzione audio: Martina Scarpellini, Federico Tummolo | Operatore steadycam: Giuseppe Torcaso | Trucco e parrucco: Leila Cirone | Secondo assistente alla regia: Luca Romagnoli | Colorist: Andrea Gatopoulos.
Immagini
NOTE DI REGIA
La polvere a cui si allude nel titolo fa riferimento alle piccole violenze psicologiche che avvengono all'interno di una coppia e che, accumulandosi, danno origine a una violenza più grande e, seppur non subito tangibile, ancora più dannosa di quella fisica. Fa notizia, e di conseguenza percepiamo maggiormente rilevante l'episodio estremo di violenza. La fa meno il sottostante, incerto, facilmente sfuggente e occultabile sotto al tappeto, come la polvere. Questo film vuole mettere a fuoco dinamiche psicologiche proprie di un rapporto malato, spesso la fase embrionale di un tunnel da cui si non si ha la forza di uscire. Si indaga quindi circa una realtà (quella, appunto, della violenza psicologica all'interno della coppia) che è molto più diffusa e pericolosa di quanto si possa immaginare, spesso taciuta a causa della necessità di mostrare agli altri una relazione felice che porta a omettere un privato in verità doloroso.
LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO
La costruzione della messa in scena procede di pari passo con la situazione psicologica del personaggio/vittima, con le ombre che e i contrasti che vanno di scena in scena progressivamente ad aumentare, mentre la scenografia tende a rendere l'ambiente sempre più claustrofobico. Inoltre è stato adottato un procedimento di saturazione impercettibile all'occhio che si mostra palese solo sul finire della penultima scena del film, rendendolo inesorabile come la violenza che la vittima non si accorge di star subendo.
IMPIANTO E STRUTTURA NARRATIVA
Il film è diviso sostanzialmente in quadri separati tra loro da distanze temporali più o meno lunghe, che mostrano l'evoluzione negativa del rapporto evidenziandone i momenti più inquietanti. La prima scena, l'unica girata in esterna, funge da prologo proprio per preparare il terreno al resto del film che si svolge interamente all'interno della stessa casa.
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