PELÉ racconta l'incredibile storia vera del leggendario giocatore di calcio che da semplice ragazzo di strada raggiunse la gloria, appena diciasettenne, trascinando la nazionale brasiliana alla vittoria del suo primo mondiale nel 1958 e diventando poi il più grande calciatore di tutti i tempi vincendo altre due Coppe del Mondo. Nato in povertà, affrontando un'infanzia difficile, Pelé ha usato il suo stile di gioco poco ortodosso e il suo spirito indomabile per superare ogni tipo di ostacolo e raggiungere la grandezza che ha ispirato un intero Paese, cambiandolo per sempre.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 26 Maggio 2016Uscita in Italia: 26/05/2016
Genere: Biografia
Nazione: USA - 2016
Durata: 107 minuti
Formato: Colore
Produzione: Imagine Entertainment, Seine Pictures, Legends 10 (in associazione con)
Distribuzione: M2 Pictures
Box Office: Italia: 1.923.230 euro
Cast e personaggi
Regia: Jeff Zimbalist, Michael ZimbalistSceneggiatura: Jeff Zimbalist, Michael Zimbalist
Musiche: A.R. Rahman
Fotografia: Matthew Libatique
Scenografia: Dominic Watkins
Montaggio: Luis Carballar, Naomi Geraghty, Glen Scantlebury
Costumi: Inês Salgado
Cast Artistico e Ruoli:
Vincent D'Onofrio
Coach Vicente Feola
Seu Jorge
Dondinho
Mariana Nunes
Celeste
Diego Boneta
Jose Altofini 'Mazzola' (20 anni)
Colm Meaney
Coach George Raynor
Leonardo Lima Carvalho
Dico (9 anni)
Kevin De Paula Rosa
Dico (15-17 anni)
Nathan Alves Rosseto
Thiago (9 anni)
Rafael Henrique De Souza Reuther
Yuri (10 anni)
Marcus Vinicius Cerqueira De Souza
Fofinho (10 anni)
Julio Levy
Proprietario Bodega
Theo Rodrigues Coelho Lima
Zoca (6 anni)
Jovana
Maria (toddler)
Raphael Benicio Thomé
Jose Altofini 'Mazzola' (14 anni)
Daniel De Araujo
Amico di Jose #1 (14 anni)
Antonio Karabachian
Amico di Jose #2 (14 anni)
José Victor Pires Da Fonseca
Amico di Jose #3
Bruce Gomlevski
Annunciatore Bauru Youth Cup
Lui Mendes
Railroad Foreman
Milton Gonçalves
Waldemar De Brito
Tarciso Strella
Fotografo Bauru Youth Cup
Carey Strella
Maria (4-6 anni)
Gabriel Vinicius Reis De oliveira
Zoca (11-13 anni)
André Mattos
Coach Santos FC
Alvaro Diniz
Assistente Coach Santos FC
Fernando Caruso
Zito
Jorge Xavier
Moving Man
Icaro Amado
Yuri (15-17 anni)
Felipe Simas
Garrincha
Arthur MAcedo
Castilho
Mailson Moura
Mauro
Milson Ferreira
Didi
Fernando Pitt
Bellini
Duda Monteiro Dos Santos
Reporter brasiliano #1
Garcia Junior
Assistente Coach Feola
Gustavo Mascarenhas Ribas
Fofinho (17 anni)
Sergio Menezes
Mario Americo
Charles Myara
Dottore Gosling
Raffaele Casuccio
Skoglund (giocatore svedese))
Alex Bilbao
Reporter europeo #1
Carlos Sato
Reporter europeo #2
Nicola Lama
Reporter europeo #3
Marcos Rubio
Reporter europeo #4
Fabiano Bandiera
Djalma Santos
Thiago Rocha
Centrocampista svedese Sigge Parling
Cinara Leal
Madre di Thiago
Augusto Madeira
Reporter brasiliano #2
Emmanuel Pasqualini
Reporter europeo #5
Jon Coterill
Annunciatore britannico #1
Arthur Murphy
Annunciatore britannico #2
Jerome Franz
Annunciatore francese
Ricardo Accola
Annunciatore italiano
Roger Haag
Annunciatore tedesco
Arthur Jansen
Annunciatore olandese
Lin Mo Shi
Annunciatore cinese
Ivan Orlic
Annunciatore spagnolo
Rodrigo Santoro
Annunciatore brasiliano
Produttori:
Caroline Bernhardt (Produttore associato), Patrick Pfupajena (Produttore associato), Rodrigo Santoro (Produttore esecutivo), Benjamin Mathes (Produttore esecutivo), Guy East (Produttore esecutivo), Alex Walton (Produttore esecutivo), Michael Rosenberg (Produttore esecutivo), Alexandre Dauman (Produttore esecutivo), Paul Kemsley (Produttore esecutivo), Pelé (Produttore esecutivo), Kim Roth (Produttore), Colin Wilson (Produttore), Ivan Orlic (Produttore), Brian Grazer (Produttore)
VIDEO
Immagini
Nato con il nome EDSON ARANTES DO NASCIMENTO, ma soprannominato DICO dai suoi genitori, l'uomo che tutti gli amanti del calcio impareranno a conoscere come PELÉ, è cresciuto nel povero villaggio brasiliano di Bauru. Dopo la devastante sconfitta della nazionale brasiliana nel mondiale del 1950, Dico, 9 anni, fa un'audace e improbabile promessa al padre, promettendogli che un giorno porterà il Brasile alla vittoria dei mondiali. Il ragazzo cresce e tutti i giorni, dopo la scuola, per aiutare la sua famiglia, dà una mano al padre nel suo lavoro di custode nella clinica locale.
Un giorno Dico accompagna la madre a fare le faccende domestiche in una casa benestante, dove per caso sente parlare il figlio dei proprietari con i suoi amici a proposito di un torneo giovanile di calcio e della presenza di un famoso osservatore. Quando Dico pronuncia male il nome di un famoso portiere, José e i suoi amici si prendono gioco di lui, soprannominandolo "Pelé", un nome che all'inizio il ragazzo detesterà.
Dico convince i suoi amici a iscriversi al torneo durante il quale arriveranno fino alla finale che disputeranno contro José e i suoi. Purtroppo perdono il match, ma dopo una plateale rimonta che li stava quasi portando alla vittoria, grazie alle incredibili capacità di Dico e alla sua Ginga: la gioia e lo spirito del popolo brasiliano.
Dopo il torneo, il talent scout offre a Dico la possibilità di provare a giocare con il Santos FC, una squadra di prestigio. Il nome Pelé lo seguirà fino al Santos, dove giocherà prima nelle giovanili, poi nelle riserve per approdare infine in prima squadra. La sua particolare Ginga è motivo di forte contrasto con l'allenatore, ma quando il calciatore si dimostra l'elemento decisivo in diverse vittorie, i due non avranno più nulla di cui discutere.
All'età di 16 anni Dico riceve l'improbabile convocazione in nazionale per i mondiali del 1958. Qui imparerà che dovrà guadagnarsi un posto da titolare entrando in competizione con un altro fenomeno del calcio: il suo rivale d'infanzia José.
La competizione per entrare in prima squadra è molto alta e Dico durante un allenamento si fa male a un ginocchio, mettendo a rischio la sua partecipazione all'intera competizione. Ma è troppo tardi per rimpiazzarlo e così parte insieme alla squadra per i mondiali del 1958 che avranno luogo in Svezia.
José è scelto per entrare in prima squadra mentre Dico si sottopone ad alcuni trattamenti al ginocchio ferito; nel frattempo il Brasile riesce a mala pena a qualificarsi per la fase a gironi. Non appena Dico è pronto per entrare in campo, José subisce un infortunio e il ragazzo lo sostituisce diventando titolare. Il Brasile riesce, con non pochi problemi, a superare l'URSS e ad arrivare allo scontro con la Francia in semifinale.
Durante l'intervallo, con la partita in parità, José rivela a Dico di non essersi fatto male, ma di essersi volontariamente fatto da parte per permettere a lui di giocare, avendo finalmente capito che la squadra brasiliana deve essere fiera di ciò che è e abbracciare la Ginga come stile di gioco, ricordando a Dico il modo in cui aveva giocato in quel famoso torneo di quando erano bambini.
Supportato dalle parole di José, un ispirato Dico segna tre goal e porta il Brasile in finale, dopo aver battuto la Francia.
Nonostante le schiaccianti probabilità a loro sfavore, il Brasile si raccoglie tutto dietro a Dico e allo stile della Ginga, battendo la favorita Svezia in un match sbalorditivo.
Giocando con questo stile unico e straordinario, che farà affermare in tutto il mondo il calcio come "il gioco più bello del mondo", il Brasile guidato da Dico, ormai per tutti Pelé, vince il suo primo mondiale diventando la prima nazione ad aver mai vinto una World Cup fuori dal proprio paese.
È nata una leggenda.
SULLA PRODUZIONE
É molto raro che due leggende appartenenti a due mondi diversi uniscano le forze per raccontare una singola storia. Nel 2012 il più grande calciatore di tutti i tempi si è messo in contatto con il più celebrato ed emblematico produttore di Hollywood perché raccontasse la sua storia. Brian Grazer, dell'Imagine Entertainment, ha lavorato ad alcuni dei film più popolari e premiati della storia, alcuni dei quali sono tra i preferiti di Pelé. E così quando il calciatore e il suo team, la Legends 10, hanno pensato di aggiungere un lungometraggio sulla sua vita agli altri suoi progetti (che includono il rilancio del documentario Pelé Eterno e il romanzo autobiografico Why Soccer Matters) Pelé ha subito pensato di contattare la Imagine Entertainment. Brian Grazer e il suo staff avevano già pensato che la vita di Pelé, una delle storie sportive più d'impatto di sempre, meritasse una trasposizione sul grande schermo. Una volta che le due icone contemporanee sono entrate in contatto, non c'è stato dubbio che il risultato sarebbe stato un grande racconto d'avventura! In collaborazione con la Legends 10, l'Imagine Entertainment ha reclutato i giovani registi/scrittori Jeffrey e Michael Zimbalist per scrivere il soggetto e guidare il progetto. Il loro successo nel campo documentaristico, dove hanno esplorato sia il Brasile che la cultura brasiliana, ha assicurato al film una prospettiva unica e un tono di veridicità. Dopo diversi mesi d'interviste a Pelé, ai suoi amici più stretti e ai suoi parenti, è nata una prima bozza della sceneggiatura.
La partnership è andata via via approfondendosi con l'arrivo del produttore peruviano Ivan Orlic. Originario del Perù, Orlic è cresciuto giocando, vivendo e respirando calcio, e ovviamente circondato dalle storie sul leggendario giocatore. L'opportunità di far parte del team che racconta la vita del suo idolo è stata irresistibile così come la possibilità di lavorare con l'Imagine Entertainment, la società produttrice di molti dei film e delle sue serie preferiti. Dopo alcune settimane di collaborazione con la Seine Pictures di Orlic, la sceneggiatura finale è stata approvata all'unanimità e Orlic ha fatto si che il film fosse finanziato e avesse il via libera.
Gazer, Pelé, Orlic e gli altri filmmaker si sono incontrati a Cannes per annunciare il progetto al mercato globale, in collaborazione con Exclusive Media, la sales internazionale del film. Il progetto è stato accolto con molto entusiasmo e subito il team di filmmaker è passato alla fase successiva: creare il team creativo e produttivo con il compito di raccontare la storia di Pelé.
Per il progetto è stato messo insieme un team creativo incredibilmente esperto e abile come il direttore della fotografia candidato all'Oscar Matthew Libatique; il rinomato scenografo e art director Dominic Watkins; la direttrice del casting candidata all'Oscar Mary Vernieu; il produttore vincitore di un PGA Colin Wilson; due dei più importanti montatori di Hollywood Luis Carballar e Glen Scantlebury e il compositore vincitore dell'Oscar A.R. Rahman, la cui musica ha davvero portato il film in vita.
Per il ruolo di Pelé è stato necessario avere due attori (uno che impersonasse il giocatore all'età di 9 anni e l'atro all'età di 16-17), che non solo dovevano avere caratteristiche fisiche simili al campione ma anche un talento naturale nel calcio e nella recitazione. Oltre a dover conoscere l'inglese!
La sfida di questo casting è stata dura, come ci si può immaginare, e per superare le difficoltà i produttori e i direttori del casting hanno organizzato uno dei più ampi casting della storia del cinema contemporaneo. Per l'occasione sono stati aperti degli uffici a Londra così come in molte altre città degli Stati Uniti, del Sud Africa e ovviamente del Brasile.
Gli attori che sono stati visionati provenivano da ogni ceto sociale, sia che fossero attori professionisti, dei giocatori esperti o semplicemente degli studenti carismatici. Il primo a essere stato inserito nel cast è stato un bambino brasiliano che avrebbe interpretato Pelé all'età di nove anni: Leonardo Lima Carvalho, la cui magnetica presenza di fronte alla macchina da presa e il naturale carisma hanno fatto immediatamente ricordare la leggenda del calcio.
La ricerca del sedicenne Pelé per il personaggio del "Dico più anziano" è stata anche più difficile. Dove alcuni avevano la somiglianza richiesta, peccavano invece di mancanza di capacità di linguaggio o non sapevano giocare a pallone e viceversa, quelli che avevano le caratteristiche necessarie non avevano la somiglianza con il campione. Disperati nel tentativo di trovare l'attore perfetto per il ruolo, i filmmaker e i direttori del casting, hanno iniziato a cercare per strada e anche sulle spiagge di Rio, dove le persone del posto sono solite dare dimostrazione delle loro doti calcistiche e di trucchi e tecniche di giocoleria elaborate.
Un giorno, mentre stavano visionando un video dove alcuni giovani stavano giocando a pallone vicino alla spiaggia, il regista intravede sullo sfondo un ragazzo con una forte somiglianza con Pelé. Non era il soggetto del video, ma la strabiliante somiglianza fisica e le riconosciute abilità calcistiche erano innegabili.
Immediatamente, il regista e la troupe, si sono diretti alla spiaggia, ma solo per scoprire che il gruppo di ragazzi era già andato via. Credendo di aver finalmente trovato l'attore giusto per interpretare Pelé, sono tornati il giorno successivo per scoprire che un gruppo di giocatori semiprofessionisti stava giocando una partita in un campo vicino alla spiaggia. Mentre guardavano il match, il regista e lo staff, si sono accorti che il ragazzo del video faceva parte della squadra di semiprofessionisti! Alla fine della mattina, hanno chiesto al calciatore di fare un provino per la parte, Kevin de Paula ha fatto un'audizione strepitosa nonostante non avesse alcuna esperienza nella recitazione: il ragazzo aveva la stessa energia, la stessa passione e le stesse doti calcistiche del campione. I filmmaker avevano trovato il loro Pelé!
Sia i produttori che i filmmaker descrivono il film come una lettera d'amore non solo al leggendario campione e alla sua eredità, ma anche al suo paese natale e alla sua cultura.
Al fine di mantenere intatte l'integrità e l'autenticità della storia, è stato deciso che il film sarebbe stato girato interamente in Brasile, occasione che ha permesso ai filmmaker l'opportunità di mostrare le bellezze naturali del paese, del suo popolo e delle sue tradizioni. Questa decisione ha però portato la crew a dover affrontare diverse sfide, come il problema della lingua, una diversa industria cinematografica, diverse leggi e regolamentazioni, in aggiunta alle difficoltà di produrre un vero e proprio pezzo di storia, con le questioni legate alla proprietà intellettuale di un'opera basata su una storia realmente accaduta, in aggiunta a tutte le problematicità legate alle coreografie delle partite di pallone e alla moltitudine di persone che assistevano ad esse. Per superare tutte queste difficoltà, i produttori Ivan Orlic e Colin Wilson sono andati in Brasile molto prima dell'inizio delle riprese, per iniziare a mettete insieme i partner locali e lo staff che sarebbe stato necessario ad arginare le problematiche sopra citate. Ispirati da ogni sviluppo della storia, sono stati capaci di rendere tutto possibile.
Forse l'aspetto più emozionante del lavorare in Brasile è stato la dedizione delle persone del posto. E quando la produzione del progetto è andata avanti, il talento dello staff brasiliano è stato innegabile. L'inserimento nel cast di persone del luogo ha dato al film maggiore autenticità ed è stato uno dei tanti modi con i quali Pelé è servito come lettera d'amore a tutto il popolo brasiliano. La dedizione al film e alla storia di tutto il cast attoriale e tecnico è stata l'elemento che ha davvero permesso agli artisti di elevare il film al servizio dell'eredità della leggenda di cui si stava raccontando la storia.
PELÉ: Edson Arantes do Nascimento
Il 23 Ottobre del 1940, presso Três Corações, una città nel Minas Gerais, nasceva una leggenda. Oggi, in un mondo popolato da sette miliardi di persone, il calcio è il gioco più famoso e Pelé (Edson Arantes do Nascimento) rimane un punto di riferimento del "bel gioco", nel quale è universalmente riconosciuto, rispettato e riverito in ogni angolo del mondo.
Pelé ha iniziato la sua carriera da professionista all'età di 16 anni nel Santos Futebol Clube, una squadra per la quale ha giocato per quasi venti anni. Nel 1958 ha vinto il suo primo mondiale a soli 17 anni – il giocatore più giovane ad aver mai vinto una World Cup, record tutt'oggi imbattuto. Nel corso della sua carriera ha vinto altri due mondiali nel 1962 e nel 1970, diventando l'unico giocatore al mondo ad aggiudicarsi tre trofei Jules Rimet.
Non solo Pelé è il miglior bomber di tutti i tempi del Santos FC e della nazionale brasiliana, ma è anche il capocannoniere con più gol segnati nella storia del calcio (1283 gol in 1366 partite).
Nel 1974 Pelé è uscito dal suo semi-ritiro firmando un contratto con i New York Cosmos per le stagioni dal 1975-1977, conducendo la squadra alla vittoria del NASL del 1977. Pelé non solo ha aiutato a introdurre il calcio negli Stati Uniti, ma è anche riuscito a entrare nel cuore dei molti appassionati di sport americani, grazie al suo stile fuori e dentro il campo da gioco.
Durante il match che ha decretato la fine della sua carriera, l'1 Ottobre del 1977 allo Giants Stadium, di fronte a settantacinquemila fan, Pelé ha gridato "Amore! Amore! Amore!", incoraggiando il pubblico a prestare attenzione alle nuove generazioni di tutto il mondo.
Pelé non dimenticherà mai da dove proviene e ha un inesauribile desiderio di donare a sua volta.
Dalle sue umili origini, ai suoi ineguagliabili gesti atletici, alla sua influenza post-carriera e l'impatto che ha avuto in ogni continente – Pelé ricorda sempre con onore e orgoglio il luogo in cui è nato (Três Corações, che significa Tre Cuori), "Dove sono nato, dove sono cresciuto, dove ho giocato a calcio – questo ha dato anche a me tre cuori."
Inserito dal Time Magazine nella lista "Delle venti persone più importanti del ventunesimo secolo", nominato come "Il giocatore del secolo" dalla FIFA, e dopo aver ricevuto il Pallone D'Oro alla carriera, creato appositamente per lui, Pelé oggi continua il suo impegno nello sport e nella società adempiendo a vari ruoli come portavoce, ambasciatore e filantropo.
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