Parlami d'Amore (2022)
Parlami d'AmoreAchille Togliani voleva fare l'attore, non il cantante, per questo motivo si iscrisse nel 1941 al Centro Sperimentale di Cinematografia. Erano gli anni del fascismo e dalle foto dell'epoca si riconoscono alcuni giovani che diventeranno presto registi e attori di un nuovo modo di fare cinema, conquistando una fama internazionale, da Giuseppe De Santis a Pietro Germi, da Michelangelo Antonioni ad Antonio Pietrangeli. 'Togliani è stato un apri-pista' ci dice Caterina D'Amico ex-Preside del CSC. Nel corso degli anni, infatti, non sono stati pochi gli artisti che hanno frequentato la scuola di cinema nazionale e che poi si sono dedicati ad altro, affermandosi in altri campi. Ed è quello che è successo ad Achille Togliani. Alcuni fotogrammi del primo film a cui il giovane Achille, prende parte "La Bella Addormentata", raccontano di un ragazzo timido, un po' impacciato, ma con un grande carisma.
Negli anni '80 e '90 nelle varie trasmissioni televisive a cui prende parte ormai in età matura, Togliani appare sempre come un eterno ragazzino, e descrive con piacere quegli anni di formazione. Da ragazzo non poteva sapere come si sarebbe evoluta la sua parabola artistica…Sicuramente, però, quel fervore culturale e innovativo nell'arte e nella società che sarebbe nato dalle ceneri della guerra, contribuì alla sua fiducia del futuro.
"Febbre azzurra cambiò la mia vita". Sì, "Febbre azzurra", la rivista di Macario, uno spettacolo di grande successo. Era il 1945 e Achille Togliani aveva un ruolo da attore accanto a Lea Padovani. La rivista rappresentava l'intrattenimento, in un momento tragico come quello della seconda guerra mondiale, il sogno, la fuga dalla realtà. Le grandi scenografie e i luoghi esotici dove si svolgeva la scena facevano da contraltare a una realtà in bianco e nero.
Achille Togliani, così, cominciava la sua carriera dove avevano iniziato molti grandi attori come Totò, Anna Magnani, Nino Taranto, Carlo Dapporto, Renato Rascel, Walter Chiari, Gino Bramieri, Carlo Campanini, Riccardo Billi, Mario Riva, Raffaele Pisu e dove era diretto da uno dei più grandi maestri del teatro italiano, Erminio Macario. E fu proprio lui a scoprirlo cantante con un'audizione improvvisata.
Sì, Achille voleva fare l'attore, ma non sapeva che sarebbe diventato in pochissimi anni un'icona della canzone italiana.
Era il 1951 e nasceva il Festival di Sanremo. Venti brani interpretati da Nilla Pizzi, il Duo Fasano e Achille Togliani. Nella cronaca del Festival sanremese anni Cinquanta fu l'unico caso – come racconta il figlio Adelmo – di cantante "costretto" dal pubblico, e su suggerimento del M° Armando Trovajoli, a concedere sul palcoscenico il bis, e tutto ciò sotto un uragano di applausi. Ottenuta l'approvazione del Maestro Angelini, Togliani dovette ripetere Lasciami cantare una canzone (Terza classificata nel 1953). Anche Franco Bixio ricorda il successo di questa canzone, e di quel Sanremo conserva 'una targa con scritto Primo Premio e una con scritto Terzo Premio!'.
Achille però non aveva rinunciato a fare l'attore e infatti già tra il '51 e il '55 prese parte ad alcune pellicole come "L'eroe sono io" di Bragaglia al fianco di Renato Rascel e "Luna Nova" insieme ad una giovanissima Virna Lisi. Per adesso però il successo popolare gli derivò soprattutto dai fotoromanzi. Migliaia di giovani e meno giovani attendevano l'uscita dei giornali con le storie "fotografiche". Attraverso queste riviste il grande pubblico poté collegare la voce di Achille al suo volto. Il successo arrivò improvviso e insieme al successo arrivarono le prime relazioni d'amore importanti. Ci dice Valeria Fabrizi "Io me lo ricordo Achille…perché era il ragazzo di Sophia Loren. Due bellissimi".
"Ad insegnarmi a cantare in napoletano è stata Sophia, che mi ha trasmesso anche la passione dei napoletani" racconta Achille nelle sue innumerevoli interviste e stabilisce un rapporto particolare e privilegiato con la città di Napoli e con la canzone partenopea.
Nel 1954 vinse il Festival di Napoli, al quale partecipò, unico cantante non napoletano della storia, altre cinque volte. "Suono d'ammore" diventò presto anche un film per la regia di Sergio Corbucci e Achille poteva continuare a coltivare il suo sogno di fare l'attore. Intanto dal 3 gennaio del 1954 la televisione aveva iniziato il servizio regolare, a cura della RAI, in bianco e nero. E allora i volti degli interpreti della canzone entrarono nelle case degli italiani e le foto dei romanzi pubblicate sui rotocalchi si animarono sul piccolo schermo. Achille diventa un personaggio famoso, il numero delle sue fan si moltiplica a dismisura e nemmeno lui si sarebbe mai aspettato tanto successo in così breve tempo. Non sa ancora che a breve dovrà partire in tournée per l'America portando la sua voce nei più importanti teatri d'Oltreoceano tra cui la prestigiosa Carnegie Hall di New York. Il successo è 7 strepitoso al cospetto dei tanti italo-americani presenti e non solo. Al suo ritorno nel Bel Paese con l'avvento della musica 'beat' che relega i cantanti tradizionali a sparute apparizioni, non si darà per vinto allestendo un'orchestra tutta sua, composta da 12 elementi, riportando in auge così la musica italiana nelle balere di tutta Italia e di mezza Europa, esibendo fino alla sua scomparsa nel 1995 quei grandi successi che lo avevano reso celebre ma che abbinate alla sua voce sono diventate indimenticabili insieme a lui.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita in Italia: 9 Dicembre 2022 in TV su Rai3Genere: Documentario
Nazione: Italia - 2022
Durata: 70 minuti
Formato: Colore e B\N; formato produzione 4K; formato proiezione 2K
Lingua: italiano
Produzione: Rai Documentari, Santa Ponsa Film
Conosciuto anche come: Tell Me About Love [USA]
Cast e personaggi
Regia: Daniele Di Biasio, Adelmo ToglianiSceneggiatura: Daniele Di Biasio, Adelmo Togliani
Fotografia: Antonello Emidi
Scenografia: Maurizio Carraro
Montaggio: Simone Barletta
Cast Artistico e Ruoli:
Valeria Fabrizi
Valeria Fabrizi
Caterina D'Amico
Caterina D'Amico
Franco Bixio
Franco Bixio
Dario Salvatori
Dario Salvatori
Fabio Frizzi
Fabio Frizzi
Simone Calamino
Simone Calamino
Mirko Dettori
Mirko Dettori
Adelmo Togliani
Adelmo Togliani
Daisy Togliani
Daisy Togliani
Mattia Togliani
Mattia Togliani
Suono: Bruno Glisbergh, Yann Fadanelli, Matteo Orsini | Montaggio del suono: Simone Frati | Fonico di mix: Giacomo Rende | Music supervisor: Marco Testoni | Trucco:Simona Ruggeri, Leonardo Lazzari | Parrucchiere: Mirko Calignano | Visual Designer: Bastanimotion | Individuazione repertori: Enrique Hernandez | Recupero e digitalizzazione: Tarcisio Basso per Running TV
Immagini
Curiosità
Scritto e diretto da Daniele Di Biasio e Adelmo Togliani e con le testimonianze, tra gli altri, di Valeria Fabrizi, Caterina D'Amico, Franco Bixio, Dario Salvatori e Fabio Frizzi, il documentario che restituisce al pubblico quarant'anni di musica, cinema e costume nel solco del famoso cantante Achille Togliani.
"Parlami d'amore" è una coproduzione Rai Documentari e Santa Ponsa Film realizzata con il patrocinio di Accademia Togliani. Il film ha conosciuto una lunga preparazione attingendo a materiale d'archivio proveniente da Rai Teche, Istituto Luce, Cineteca Nazionale e svelerà anche immagini inedite e di carattere privato provenienti dall'Archivio Togliani. Il documentario è un viaggio nella vita e nella carriera del famoso cantante e attore, già allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia nei primi anni '40, interprete delle prime edizioni del Festival di Sanremo e icona indiscussa della musica in Italia e all'estero. Indimenticabili le sue esecuzioni dei brani "Parlami d'amore Mariù" e "Signorinella". Venerato dalla stampa dell'epoca non solo per il suo fascino e la sua bellezza ma anche per la sua storia d'amore – finita su tutti i rotocalchi – con una giovane Sophia Loren, conosciuta sul set del fotoromanzo "Principessa in esilio". Achille Togliani negli anni '50 ha portato la sua musica anche oltreoceano, sono numerose le immagini inedite che lo vedono impegnato nei suoi concerti in terra americana, durante la visita di grandi metropoli come New York e in occasione dell' incontro con Marilyn Monroe, tra le più grandi star dell'epoca.
Note di regia
"Il documentario narra la figura artistica di Achille Togliani attraverso interviste a personaggi noti del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui Valeria Fabrizi, Caterina D'Amico, Franco Bixio, Dario Salvatori, Fabio Frizzi, inframezzate da materiale fotografico e audiovisivo di repertorio dell'Istituto Luce, di RAI Teche e dell'archivio personale di Achille. Tra il 1945 e il 1959 il cantante ha partecipato a tantissime interviste radiofoniche e televisive e, soprattutto, ha girato con una 16mm personale immagini del suo vissuto quotidiano, dei suoi concerti, del suo lavoro sul set dei fotoromanzi e delle trasmissioni tv a cui ha preso parte. In questo modo la sua voce e le "sue" immagini fanno da trait d'union all'interno di una struttura narrativa che vuole essere assolutamente innovativa. Oltre a raccontare la figura del cantante, divenuto un divo in quegli anni – indimenticabili le sue esecuzioni dei brani "Parlami d'amore Mariù" e "Signorinella" -, lo spettatore può indagare attraverso i suoi occhi e le sue parole un'epoca di profondo cambiamento nel nostro Paese, sia sul piano sociale (la cultura di massa), sia sul piano economico (dal dopoguerra alle porte del boom economico degli anni '60). I suoi esordi – dalla frequentazione del Centro Sperimentale di Cinematografia in piena epoca fascista alle prime particine – e la sua vita personale – dalla relazione con Sophia Loren alle corrispondenze epistolari con le sue fan – si fonderanno con la sua vita artistica attraverso gli incontri con personaggi come Totò, Macario, Virna Lisi, Alberto Sordi… Il documentario, però, vuole andare oltre. Infatti tutta la parte finale del film racconta la sua tournée negli Stati Uniti del 1959. Anche in questo caso il mondo dei nostri emigranti è indagato da un punto di vista allo stesso tempo unico e privilegiato. L'emozione del pubblico, tra cui moltissimi connazionali, durante il concerto al Carnegie Hall di New York, si può avvertire contemporaneamente dalle loro urla mentre chiamano sul palco e dalla voce commossa del cantante poco prima dell'esibizione. Dal punto di vista strettamente registico, abbiamo utilizzato delle transizioni per passare dalle immagini più statiche, come quelle dei fotoromanzi, a quelle in movimento dei film da cui venivano tratti i racconti a "fumetti". Stesso discorso per le foto dei set e dei concerti che improvvisamente prendono vita con delle animazioni specifiche. L'originalità del racconto risiede nell'offrire allo spettatore uno spaccato unico di un momento storico non attraverso un'analisi a posteriori ma attraverso la voce e le immagini raccolte da un "divo" dell'epoca che ha conservato e organizzato questo materiale e che oggi grazie alle ricerche durate oltre 5 anni possono rivivere sullo schermo grazie a questo documentario. "
Eventi
Ppresentato in anteprima mondiale fuori concorso al 40o Torino Film Festival (25 novembre – 3 dicembre 2022).
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