
Il naso o la cospirazione degli anticonformisti (2020)
Nos ili zagovor netakikhUn viaggio nel tempo, un caleidoscopio di animazioni di diversi stili che celebra quegli 'anticonformisti' che si opposero alle imposizioni culturali del regime staliniano.
Su di un aereo viaggiano il regista Khrzhanovsky e diverse altre personalità del mondo culturale russo. Parlando con un amico, Khrzhanovsky rievoca la storia de Il naso, celebre racconto surreale di Nikolaj Vasil'evič Gogol'. Attraverso l'omonima trasposizione operistica di Dmitrij Šostakovič, facciamo così la conoscenza dell'assessore di collegio Kovalev, il quale una mattina si risveglia senza naso per poi scoprire che questi ha assunto vita propria trastullandosi per le strade di Pietroburgo con il titolo di "Maggiore". Ma la vicenda di Gogol' si interseca con quella dello scrittore Michail Bulgakov e della sua improbabile amicizia con Stalin, sbocciata a seguito di una lettera inviatagli in un momento di frustrazione artistica. Separatosi dal nuovo amico per un certo periodo, Stalin combatte la noia recandosi a teatro, scortato dal proprio stato maggiore. Lì assiste all'opera Il naso. Lo stile inconsueto e innovativo della partitura lascia il grande leader alquanto interdetto, al punto da sentirsi in dovere di mettere in guardia l'amato popolo (attraverso un lungo discorso-balletto) sulla necessità di recuperare i "classici" e di combattere con fermezza i "formalisti". Il film si chiude con un dolente omaggio a tutti quegli artisti "anticonformisti" perseguitati, e talvolta giustiziati, dal regime staliniano.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 5 Maggio 2022Uscita in Italia: 5 Maggio 2022 al Cinema
Prima Uscita: 11/03/2021 (Russia)
Genere: Animazione, Biografico, Musicale, Sperimentale
Nazione: Russia - 2020
Durata: 93 minuti
Formato: Colore
Produzione: School-Studio 'SHAR'
Distribuzione: Double Line
Note:
Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani - SNCCI.
Soggetto:
Ispirato al racconto di N. Gogol' e all'opera di D. Šostakovič.
Classificazioni per età: ITA: Film per tutti, nulla osta n. 116863 del 23/09/21
Cast e personaggi
Regia: Andrey KhrzhanovskySceneggiatura: Jurij Arabov, Andrey Khrzhanovsky
Fotografia: Igor' Skidan-Bosin
Montaggio: Taissja Krugovych
Produttori:
Andrey Khrzhanovsky (Produttore)
Tecnica: Disegni a mano, cut-out, inserti live e filmati di repertorio | Lingua originale: Russo | Art director: Marina Azizjan, Aleksandra Pavlova, Aleksandr Chramcov, Varja Jakovleva, Anastasija Sembon | Compositing: Dmitrij Kurman | Consulenze: Anatolij Levin, Ol'ga Dombrovskaja | Suono: Artem Fadeev | Musiche: Dmitrij Šostakovič, Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini | Supporto finanziario: Sergej N. Adon'ev | Vendite internazionali: All Media Company (Mosca) | Distribuzione italiana: Double Line (Torino) in collaborazione con Lo Scrittoio (Milano) | Traduzione dialoghi: Eugenia Gaglianone con la collaborazione di Stefano Gariglio | Doppiaggio italiano: 10th Art Studio (Napoli) | Direttore del doppiaggio: Giandomenico Maglione | Voce doppiaggio russo: Andrey Khrzhanovsky.
Immagini


STRUTTURA
Il naso o la cospirazione degli anticonformisti trae origine da uno dei racconti più famosi della letteratura, Il naso di Nikolaj Gogol', e dall'omonima opera buffa in tre atti composta da Dmitrij Šostakovič tra il 1927 e il 1928. Suddiviso anch'esso in tre atti, chiamati "sogni", il film rappresenta la realizzazione di un progetto su cui il Maestro del cinema di animazione Andrey Khrzhanovsky ha meditato per decenni, da quando il compositore, ormai anziano e malato, gli affidò le musiche originali del suo lavoro per trarne un'opera visuale. Il risultato è un viaggio nel tempo, un'operazione postmoderna ricca di citazioni artistiche, un caleidoscopio di animazioni di diversi stili che celebra quegli "anticonformisti" che si opposero alle imposizioni culturali del regime staliniano. Il film è dedicato ai pionieri, agli innovatori dell'arte e della scienza, a coloro i quali anticiparono i tempi con il coraggio di andare controcorrente, a discapito del proprio benessere e spesso della vita. Il primo "sogno" è dedicato all'assessore di collegio Kovalev, che una mattina si risveglia senza naso. Sgomento, egli scopre che il suo organo olfattivo ha assunto un'identità propria muovendosi indisturbato per Pietroburgo nelle vesti di consigliere di stato. Lo sventurato Kovalev cerca di avvicinarlo per convincerlo a tornare al proprio posto, ma neppure le persone a cui domanda aiuto sembrano dargli retta, mostrando, al contrario, una sorta di venerazione per il nuovo personaggio. Il secondo "sogno" narra la curiosa storia dettata dallo scrittore Michail Afanas'evič Bulgakov alla moglie Elena Sergeevna. Secondo questa testimonianza, lo scrittore avrebbe inviato una lettera a Stalin firmandosi con il misterioso nome "Trampazlin". Stalin, dopo averla letta, chiama al suo cospetto Bulgakov mostrandogli ogni sorta di benevolenza. Tra i due sembra così nascere un'amicizia, presto interrotta, però, dall'improvvisa partenza dello scrittore che deve assentarsi per un viaggio di lavoro. Triste e annoiato, il leader raduna i membri del suo stato maggiore per andare all'opera, dove è in scena proprio Il naso di Dmitrij Šostakovič. Nel terzo "sogno" assistiamo all'adattamento di un'altra creazione di Šostakovič, l'opera breve Rayok antiformalista, elaborata in un lungo arco di tempo che va dal '48 al '68, in cui satira e grottesco si mescolano per narrare la drammatica campagna lanciata da Ždanov nel 1948, con cui gran parte dei compositori sovietici (dallo stesso Šostakovič a Prokof'ev e Kačaturjan) venne tacciata di "formalismo". Esteticamente questi tre "sogni" sono legati tra loro dallo spirito di Gogol'. Spiega Khrzhanovsky: "Gogol' non è solo una figura centrale nella letteratura russa, ma è anche il pioniere delle diverse correnti che lo seguirono, dal realismo critico al surrealismo. Inoltre, è un geniale maestro del montaggio! Un maestro del collage, in un certo senso". A livello compositivo i "sogni" di Khrzhanovsky sono invece uniti dalle immagini di un aereo di linea. A bordo troviamo alcuni rappresentanti della moderna cultura russa: Rezo Gabriadze, Anatolij Vasil'ev, Jurij Rost, Kama Ginkas, Naum Klejman, Čulpan Chamatova, Leonid Fëdorov, Dmitrij Krymov, Viktor Golyšev, Jurij Arabov, Njuta Federmesser e altri attori, registi, critici, amici e collaboratori dell'autore del film. Tra loro spicca anche il nostro Tonino Guerra, un omaggio al poeta e sceneggiatore con il quale Khrzhanovsky condivise una lunga amicizia. Tutti, a bordo di questa nave del cielo, guardano gli schermi situati nella parte posteriore dei sedili, in cui scorrono immagini di film che hanno segnato la storia del cinema. La presenza di questi schermi preannuncia fin da subito la natura multi-testuale del film stesso: è infatti da uno di questi schermi che prende vita l'animazione de Il naso e la cospirazione degli anticonformisti. Dice il regista: "L'interno buio, dove di notte si illuminano centinaia di schermi che offrono storie diverse, è uno spettacolo bellissimo. Sentivo che sarebbe stato quasi impossibile comporre l'intero film con una sola tecnica. Così pensai che un aereo con più proiezioni fosse lo spunto perfetto per introdurre la combinazione di diversi stili e tecniche di animazione. Per me era altrettanto importante mostrare quante persone meravigliose mi circondano, mostrare una direzione comune verso la quale ci muoviamo. Amici e colleghi che amo, onoro e rispetto. Potevano essercene molti di più, ma purtroppo non è stato possibile sistemarli tutti su questo aereo virtuale. Da qui nasce l'idea di inserire fotogrammi di film di coloro che non potevano essere presenti, adattando una mia suggestione raccolta circa quindici anni prima, viaggiando su di un volo diretto in Argentina". Al motivo del volo è affidata anche la chiusura del film: immagini di molteplici aerei, ciascuno recante il nome di uno degli "anticonformisti" che in vita subirono la persecuzione del regime staliniano. Chi conosce la storia dell'URSS, vedrà in queste "navi del cielo" un'eco delle cosiddette "Navi dei filosofi", le imbarcazioni con cui Lenin decise nel 1922 di esiliare gli intellettuali che si opponevano al potere bolscevico, momento simbolico in cui la cultura russa si divise in due: cultura sovietica e cultura dell'emigrazione.
GENESI DEL FILM
Tra il 1927 e il 1928, il grande compositore russo Dmitrij Šostakovič scrisse un'opera basata sul racconto di Gogol' Il naso. Il regista teatrale Vsevolod Mejerchol'd, con cui era legato da una profonda amicizia, progettava di mettere in scena quest'opera al Teatro Bol'šoj. Insieme alla moglie, l'attrice Zinaida Reich, fu il primo ad ascoltare questa musica, poiché Šostakovič la compose proprio durante un lungo soggiorno presso la loro casa. Tuttavia la prima ebbe luogo, nel 1930, a Leningrado anziché Mosca. Il naso resistette per alcune repliche, generando critiche miste, dopo di che scomparve dalle scene dei teatri sovietici per circa quarant'anni. L'idea di adattare l'opera Il naso per il grande schermo accompagnò Khrzhanovsky sin dalla fine degli anni Sessanta. Dopo la censura subita dal suo secondo cortometraggio The Glass Harmonica (1968), seppe dall'amico Evgenij Čukovskij, genero di Šostakovič, che quest'ultimo aveva apprezzato il suo primo film There Lived Kozyavin. "Ciò mi diede molto conforto, spingendomi a contattare Dmitrij Dmitrievič per chiedergli il permesso di realizzare una trasposizione del suo Il naso. In quei giorni egli si trovava in ospedale, eppure trovò il modo di scrivermi, facendomi sapere che sarebbe stato contento se avessi usato la sua musica". Khrzhanovsky ammette che la sceneggiatura del film ha impiegato decenni per trovare una sua forma concreta. Inizialmente egli la commissionò al drammaturgo Nikolaj Erdman, già attivo nel campo dell'animazione, che però morì di lì a poco senza riuscire a lavorarci. La sceneggiatura attuale è il frutto di più fonti e suggestioni: "L'idea del film, dopo la benedizione di Dmitrij Dmitrevič, fu presto accantonata in quanto all'epoca non era realistico neanche pensare di riproporre la messa in scena di quell'opera. Nel frattempo, avendo io legami con parenti ed ex allievi di Mejerchol'd, maturai l'intenzione di realizzare un film su quest'ultimo. Tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 scrissi il soggetto, intitolato Mašina prevraščenija (La macchina della trasformazione), lo presentai a un concorso ma nessuno si mostrò interessato. Ripresi questo lavoro solo nel 2008, insieme allo sceneggiatore Jurij Arabov, eclettico drammaturgo tra i più stretti collaboratori di Aleksandr Sokurov, con cui avevo appena realizzato A Room and a Half. Intitolammo la nuova sceneggiatura semplicemente Mejerchol'd: non arrivò sugli schermi ma senza dubbio ci fornì molti spunti, confluiti poi nella stesura de Il naso. Ripercorrendo l'attività teatrale e pedagogica del grande regista, alcuni episodi nacquero dalla nostra fantasia e ne sono molto soddisfatto. Confesso di aver cambiato parecchie cose nel processo di produzione, ma queste modifiche, alla fine, sono state ben accolte da Arabov. La nostra amicizia e stima reciproca non ne hanno risentito, tant'è che sarà lui il coautore del mio nuovo film, un altro lungometraggio concepito come il completamento di una trilogia, dedicata al rapporto tra arte e potere, iniziata con A room and a Half". La parte centrale del film nasce invece da alcuni aneddoti e testimonianze, come ci racconta il regista stesso: "È noto che Šostakovič e Bulgakov fossero amici. Una volta, la mia amica musicista Lisa Wilson, allieva di Rostropovič e molto interessata alla biografa di Dmitrij Dmitrievič, mi portò un libro contenente i diari di Elena Sergeevna Bulgakova, moglie dello scrittore. Un segnalibro era riposto proprio nel punto in cui veniva raccontata la storia dell'incontro con Stalin". Nel film non tutto è tratto fedelmente dalle memorie: nella realtà, per esempio, Stalin e i suoi sodali non assistettero a Il naso, bensì ad un'altra opera dello stesso compositore, Lady Macbeth del Distretto di Mčensk, che dopo il successo all'estero debuttò in Russia nel 1936, scatenando il famoso articolo della "Pravda" Caos anziché musica, che segnò definitivamente l'inizio della campagna contro il "formalismo", sotto la quale caddero gli stessi Šostakovič e Mejerchol'd. L'amara risposta satirica di Šostakovič a tutto ciò fu l'opera breve Rayok antiformalista, mai eseguita in pubblico durante la vita dell'autore e pubblicata per la prima volta in CD solo nel 2006. L'idea di inserire quest'opera in un possibile adattamento de Il naso giunse dal figlio di Šostakovič, Maksim, incontrando la volontà del regista a farne il tema portante della terza parte del film. Continua il regista: "Ne Il naso, c'è una combinazione di genere, tecnica, stilistica ed estetica che mette insieme epoche diverse: la Pietroburgo di Gogol' a tratti assume sembianze della realtà sovietica o della Russia di Putin. È una dimensione polifonica che in gran parte ha preso vita dall'intuizione, nella ricerca espressiva durante la fase concreta del lavoro. Così ho inserito sentinelle contemporanee nella Cattedrale di Kazan' e messo telefoni cellulari nelle mani delle signore tra il pubblico. E all'ultimo momento ho pensato che sarebbe stato interessante imbrigliare i trasportatori di chiatte del dipinto di Repin all'equipaggio del Naso, mentre la folla del dipinto di Surikov La boiarda Morozova lo avrebbe salutato con la mano. Volevo che le immagini fossero il più dense possibile di dettagli e di sorprese. Nulla era premeditato in questo senso, spesso non riuscivo a immaginare l'aspetto di una scena prima che fosse finita. Il film si è costruito lungo un percorso durato molti anni, un'esplorazione straordinaria con una troupe straordinaria". La mescolanza di diverse tecniche, a partire dal peculiare cut-out dell'autore, fino al collage, unendo tradizione, computer grafica, riprese dal vivo, inserti di altri film e di back-stage e immagini di repertorio, colore e bianco/nero, trovano i loro riferimenti artistici anche nell'opera dell'estone Ülo Sooster – già collaboratore in The Glass Harmonica ed esponente dell'arte concettuale -, di Kazimir Malevič, di Pablo Picasso e Vladimir Yankilevsky, rappresentante del movimento artistico anticonformista sovietico iniziato negli anni '60 e sviluppatosi fino agli '80.
Nel marzo 2022 Andrey Khrzhanovsky è stato firmatario – assieme a molti altri tecnici, artisti e registi del cinema d'animazione russo ed ucraino – di una lettera di dissenso contro l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo.
dal pressbook del film
Eventi
• International Film Festival Rotterdam – Olanda – 1 febbraio 2020 – Anteprima mondiale
• Festival internazionale del film d'animazione di Annecy – Francia – 15 giugno 2020 – Premio della giuria
• Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro – Italia – 24 agosto 2020 – Anteprima italiana
• Open Russian Film Festival Kinotavr – Russia – 11 settembre 2020 – Film d'apertura / Menzione speciale ad Andrey Khrzhanovsky "Per il contributo eccezionale alla cinematografia e il superamento dei confini tra i diversi tipi di arte cinematografica"
• Ottawa International Animation Festival – Canada – 23 settembre 2020 – Menzione speciale
• Haifa Film Festival – Israele – 3 ottobre 2020
• Cinanima – Portogallo – 9 novembre 2020 – Premio miglior lungometraggio
• European Film Awards – Europa – 12 dicembre 2020 – Finalista categoria film d'animazione
• Academy Awards – USA – 25 aprile 2021 – Selezionato per la long-list nella categoria Migliore film d'animazione
• Suzdalfest – Russia – 17 marzo 2021 – Premio al miglior lungometraggio
• Animafest Zagreb – Croazia – 11 giugno 2021 – Premio della giuria
• 14th Asia Pacific Screen Awards – Australia – 11 novembre 2021 – Premio Miglior Lungometraggio Animato
• Tehran International Animation Festival – Iran – maggio 2022
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