Midsommar - Il villaggio dei dannati (2019)
MidsommarIn un piccolo villaggio della Svezia, ogni novant'anni in piena estate si svolge un leggendario Festival. Ma per un gruppo di amici, quella che doveva essere una vacanza idilliaca, si trasforma ben presto in un incubo terrificante.
Dani e Christian sono una giovane coppia americana con una relazione in crisi. Dopo che una tragedia familiare si è abbattuta sulla vita di Dani, solo il dolore li tiene insieme. È lì che Dani decide di unirsi a Christian e ai suoi amici in un viaggio che ha come meta un festival estivo in un remoto villaggio svedese. Ciò che inizia come una spensierata avventura estiva nella terra della luce eterna, prende una svolta sinistra quando gli abitanti del villaggio invitano i loro ospiti a partecipare alle festività che rendono quel paradiso pastorale sempre più snervante e incredibilmente inquietante. Dalla mente visionaria di Ari Aster, arriva una fiaba cinematografica impregnata di terrore, in cui un mondo fatto di oscurità prende vita in pieno giorno.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 25 Luglio 2019Uscita in Italia: 25/07/2019
Data di Uscita USA: mercoledì 3 Luglio 2019
Genere: Drammatico, Horror, Mistero
Nazione: USA - 2019
Durata: 140 minuti
Formato: Colore
Produzione: B-Reel Films, Parts and Labor
Box Office: USA: 26.715.021 dollari | Italia: 473.985 euro
Classificazioni per età: ITA: 16+
In HomeVideo: in Digitale da mercoledì 13 Novembre 2019 e in DVD da mercoledì 13 Novembre 2019 [scopri DVD e Blu-ray]
NEWS E ARTICOLI
VIDEO
Immagini
IL FILM
Dallo scrittore-regista Ari Aster (Hereditary – Le radici del male) arriva un viaggio nel cuore dell'oscurità, quando una coppia americana, Dani e Christian (Florence Pugh e Jack Reynor), si ritrovano inaspettatamente catapultati in un mondo di culti primitivi misteriosi e pericolosi, durante una vacanza con i loro amici in un bucolico e nascosto villaggio svedese.
Con lo stesso background horror del suo acclamato debutto alla regia, Hereditary, in Midsommar Aster spinge il genere in direzioni nuove e imprevedibili. Un'avventura apocalittica su larga scala – Aster e il suo team creativo costruiscono un mondo affascinante e unico interamente da zero, con una propria lingua, una storia, mitologia e tradizioni. Lavorando con lo scenografo Henrik Svensson in Ungheria, dove è stato girato il film, la squadra ha anche costruito un isolato villaggio svedese completamente da zero.
Eseguito con massima precisione fino all'ultimo dettaglio di ogni fotogramma, il secondo lungometraggio di Aster è una fiaba oscura e visionaria che è tanto stimolante quanto visceralmente inquietante. Aster esamina una vasta gamma di idee – dalla fedeltà personale alle influenze sociali sulle eredità culturali – confermandosi un cineasta di rara ricchezza e profondità, il cui lavoro trascende il genere e diventa un'esperienza unica.
Midsommar aveva iniziato a prendere forma ben prima che le telecamere si accendessero su Hereditary all'inizio del 2017. Diversi anni prima, Aster stava uscendo da una relazione di tre anni e si ritrovò a riflettere su quella rottura, mentre si accingeva a scrivere una nuova sceneggiatura. Come Hereditary, che era un dramma familiare camuffato da film horror (basato sulle esperienze personali di Aster che esploravano il dolore e il trauma), Midsommar divenne un'opportunità per esplorare la fine di una relazione attraverso l'occhio di una fiaba contorta, ancora una volta radicata nell'esperienza personale.
"L'immagine iniziale che ha catalizzato Midsommar implicava il rogo sacrificale di un tempio", dice Aster. "Mi sono emozionato all'idea di inserire il film in un nuovo scenario, dando una svolta operistica a quella sorta di finale catartico che si vede di solito nei film, sai, quando la protagonista abbandonata brucia la scatola contenente tutti gli oggetti raccolti nel corso della relazione da cui si è finalmente liberata".
Mentre cercava di superare la rottura, Aster riversò il suo dolore nel personaggio di Dani Ardour, una giovane donna americana che affronta una perdita personale mentre il rapporto con il suo fidanzato Christian si spezza. Per ambientare la maggior parte della sua storia in Svezia, dove Dani e Christian vanno in vacanza con i loro amici dell'università, Aster si è rivolto al decoratore di set con sede a Stoccolma, Henrik Svensson, per aiutarlo a comprendere meglio un ambiente e una cultura che gli erano completamente estranei.
Nel 2013, con Midsommar nelle sue fasi iniziali, Svensson era in Svezia per riprendersi da un piccolo ictus, in un anno di pausa dal lavoro per guarire. Mentre si riprendeva lentamente, lui iniziò a studiare il folklore e le tradizioni pagane svedesi, inviando alcune delle sue scoperte ad Aster a Los Angeles. Questo è stato l'inizio di un lungo processo creativo in cui Svensson e Aster misero insieme una bibbia di 100 pagine che descriveva ogni aspetto di quel mondo unico e ricco di dettagli del film.
In California, Aster stava facendo le sue ricerche sulle tradizioni folcloristiche svedesi, inglesi e tedesche, consultando di tutto, da The Golden Bough di James George Frazer – uno studio antropologico sul paganesimo – alle saghe spirituali di filosofi come Rudolf Steiner.
Aster è volato in Svezia, unendo le forze con Svensson per visitare i musei del folklore, le hälsingegårds (fattorie) del profondo nord, intervistando esperti del settore e studiando meticolosamente le usanze tribali svedesi. "Abbiamo cercato di capire come vivevano le persone nelle comunità scandinave rurali e religiose, da 500 anni fa fino ai giorni nostri", afferma Svensson. "Abbiamo esaminato gli elementi naturali: come la gente si prendeva cura della natura, comprese le piante e gli animali, così come gli elementi strutturali e l'arte che li circondavano, compresi i dipinti murali. La cultura è molto forte da queste parti, volevamo avere un'idea di come comunicassero, il che avveniva più spesso attraverso la musica".
Mentre la loro ricerca diventava sempre più oscura, si trovarono davanti anche a usanze riprovevoli, tra cui i metodi di tortura vichinghi. Giocando con l'oscurità e la luce, Aster iniziò a scrivere la sceneggiatura, inserendo un gruppo di giovani
americani nell'ambiente straniero di un culto misterioso che eseguiva una serie di rituali durante un festival estivo nella remota Svezia settentrionale.
Fin dalla sua nascita, Aster non aveva immaginato Midsommar come film horror
– vedeva il progetto piuttosto come un'epopea avventurosa che si svolgeva in uno strano mondo ermetico. "Quando gli americani entrano in questo paesaggio, arrivano in un nuovo regno", dice Aster. "Ci siamo avvicinati a questo come un antropologo si avvicinerebbe a Candy Land: come possiamo creare questo posto completamente nuovo, in modo che i personaggi possano davvero viverci dentro? Ciò che per noi era fondamentale era creare un mondo che il pubblico potesse vivere e comprendere visceralmente – così che alla fine, anche se questa tribù rimane un mistero, viene comunque definita in modo complesso".
DANI E CHRISTIAN
All'inizio di Midsommar, la relazione di Dani è in difficoltà, poiché Christian mette egoisticamente le sue ricerche accademiche e le sue amicizie prima dei bisogni emotivi di Dani. Poi arriva la tragedia. "Subisce una perdita devastante e rimane orfana, senza nessun familiare se non Christian", dice Aster. "La persona più vicina a lei è questo ragazzo che è sul punto di lasciarla. È abbastanza dignitoso da non andarsene, data la situazione. Ma è più un dovere per Christian, e Dani è ben consapevole di non essere particolarmente amata dai suoi amici".
Questi amici includono Josh (William Jackson Harper), un dottorando i cui interessi si concentrano sull'antropologia e il folclore; Mark (Will Poulter), uno sciocco acido e sciovinistico; e Pelle (Vilhelm Blomgren), uno studente svedese che ha invitato i suoi amici – ma non Dani – in un viaggio estivo nella sua casa nella remota Scandinavia.
Dopo aver inizialmente nascosto il viaggio a lei, Christian si sente spinto a invitarla, con grande dispiacere del suo affiatato gruppo di amici. Josh, Mark e Pelle vogliono semplicemente staccare la spina, allontanando qualsiasi cosa li distrarrà dai loro obiettivi personali ed egoistici.
Alla fine Christian cede, invitando Dani a unirsi al viaggio. "Lei accetta l'invito, pur sapendo di non essere ben vista dagli amici di Christian, e da qui il film diventa una questione di come questa dinamica negativa si risolverà", dice Aster. "Lui porta avanti la relazione per obbligo, e lei di conseguenza rimane aggrappata a lui, sentendo di volersene staccare, ma anche sapendo che non può sopravvivere da sola. Sono a un punto morto. Midsommar è sempre stato una sorta di film horror sulla codipendenza".
Aggiunge l'attrice britannica Florence Pugh, che interpreta Dani, che appare praticamente in ogni scena del film: "La loro relazione sarebbe dovuta finire
molto tempo prima. Però, nonostante le circostanze e il bisogno di conforto, va avanti".
A complicare la dinamica c'è una tacita rivalità accademica tra Josh – che utilizza il viaggio per fare ricerche per la sua tesi di dottorato sugli antenati di Pelle, gli Hårga – e Christian, che non sembra avere una vera affinità con il mondo accademico. Aster instaura una tensione silenziosa tra i due, che esplode quando Christian decide di scrivere la sua dissertazione sui costumi e sui riti degli Hårga. Man mano che le relazioni si sviluppano nel corso del film, diventa chiaro che tutti i membri di questa comitiva maschile sono guidati dal puro egoismo: non sono nemmeno veri amici l'uno dell'altro.
IL MALE ALLA LUCE DEL SOLE
Arrivando in Svezia, Dani e la compagnia viaggiano verso la remota Hälsingland, dove la tribù di Pelle è nel bel mezzo della celebrazione di un rituale di purificazione che si verifica una volta ogni 90 anni. Lì si uniscono agli americani Simon e Connie (Archie Madewke ed Ellora Torchia), due viaggiatori britannici di colore. Dopo aver mangiato dei funghi allucinogeni, i nuovi arrivati si dirigono verso la foresta, addentrandosi attraverso un portale di legno in quello che sembra essere un mondo fantasy scintillante.
Il cuore di Midsommar è l'antico villaggio di Hårga, composto da una serie di edifici rustici tra cui un dormitorio e un tempio nascosto dietro un idilliaco costone alberato. Mentre si acclimatano al loro nuovo ambiente, i ragazzi partecipano ai pasti, alle cerimonie e ballano con i sessanta strani membri della tribù. Scoprono un gruppo di uomini affiatati, apparentemente benevoli e persino giubilanti, tutti vestiti con uniformi di lino bianco personalizzate con simboli runici.
Ma in mezzo a quella luce abbagliante e implacabile, le cose presto prenderanno una virata più oscura. Lavorando ancora una volta con il Direttore della Fotografia Pawel Pogorzelski, suo frequente collaboratore, Aster elabora un racconto di terrore crescente, che si dispiega in una luce gloriosa e impenitente, durante un periodo dell'anno in Svezia in cui la notte non arriva mai completamente, facendo precipitare i ragazzi in un ulteriore stato di disorientamento.
"Questa è la storia di una donna che sta perdendo la testa, e ho pensato che sarebbe stato interessante metterla in una situazione stressante in cui il sole è sempre alto, e non c'è differenza tra notte e giorno", dice Aster.
Dopo Hereditary, una storia ambientata principalmente in una casa immersa nell'ombra e nell'oscurità, Aster e Pogorzelski volevano fare una virata di 180
gradi rispetto a ciò che accade esclusivamente nella notte. "Con Midsommar, abbiamo deciso di creare qualcosa che fosse persistentemente e quasi fastidiosamente luminoso – una luce incessante che diventa quasi aggressiva", commenta Aster.
Quello che sembra essere un paradiso soleggiato, popolato da abitanti amichevoli che si divertono a contatto con la natura, si sposta rapidamente verso qualcosa di sinistro. Mentre Dani combatte i suoi demoni interiori, e Christian si immerge più a fondo nei misteri di Hårga nella speranza di raggiungere la gloria accademica, la coppia si ritrova immersa in valori, tradizioni e rituali che sono inquietanti e diversi dai loro.
È NATA UNA STELLA
Nel ruolo principale di Dani Ardour, la ventitreenne Florence Pugh parte dai suoi precedenti consensi in Lady Macbeth e The Little Drummer Girl, per creare una svolta in cui trasuda una gravitas indimenticabile, tenendo lo schermo per tutto il corso del film e fornendo grandi quantità di paura, panico, disperazione, confusione, ma anche fiducia e grazia.
Aster ha provinato centinaia di attrici per il ruolo di Dani, per poi tornare sempre su Pugh perché lei era l'unica attrice che aveva dominato ogni aspetto del viaggio indimenticabile della protagonista, dal dolore e dalla paranoia alla nobiltà e alla forza. "Mentre stavo realizzando il film, ho continuato a pensare a Florence, sapendo che sarebbe stata lì ad ogni passo", dice Aster. "Era così controllata e calcolatrice in Lady Macbeth, mentre Dani è una persona così delicata ed emotiva. È stato emozionante vedere Florence cambiare totalmente da quel ruolo precedente. È una vera professionista".
Pugh da parte sua ha abbracciato la sfida di interpretare una giovane donna che viaggia fino ai confini della terra, solo per trovare se stessa indottrinata da un agghiacciante culto pagano. "Non ho mai interpretato un ruolo come quello di Dani prima, è un personaggio così aperto e crudo", dice Pugh. "Volevo interpretarla perché era molto sfaccettata, grazie alla complessità e profondità della sceneggiatura di Ari. Sono stata coinvolta da Dani fin dalla prima lettura". Pugh aggiunge: "Il mondo che Ari stava creando era così vivo. Anche quando la storia raggiunge la sua più alta ossessione, tutto è bello e preciso. Aveva un'idea così chiara di quello che stava cercando di ottenere, ogni secondo del film era già nella sua testa ancora prima che le telecamere si accendessero. In Midsommar, ogni ripresa è un pezzo del puzzle, con tutte le parti che si muovono individualmente, diventando alla fine un insieme ben orchestrato. Essere parte dell'immaginazione di Ari è terrificante e altrettanto eccitante".
L'INDOTTRINAMENTO
Una fiaba oscura su una donna in lutto che si trasforma, in un paesaggio di antichi rituali pagani – Midsommar è incentrato sull'indottrinamento graduale di Dani mentre si allontana da Christian e dal tumulto del suo passato, verso una nuova vita in una nuova famiglia, all'interno di una tribù lontana e una cultura distintamente matriarcale.
Il film inizia in un mondo maschile, mentre Christian e i suoi compagni competono per il successo professionale facendo battute volgari sulle donne delle loro vite, inclusa Dani. Ma nel mondo di Hårga, la storia diventa sempre più dominata dalle donne, culminando in un rito di fertilità che è tra le immagini cinematografiche più potenti degli ultimi tempi, una presa di potere da parte delle donne in un periodo storico in cui gli uomini tentano ancora di controllare i loro corpi.
"C'è equilibrio tra uomini e donne a Hårga, ma le donne hanno chiaramente più potere", dice Aster. "Alcuni dei ragazzi del film sono stupidi, ma non ho deciso di fare una polemica sulla mascolinità tossica. Detto questo, alla fine si rivela una storia di empowerment femminile, anche se agrodolce e non perfettamente delineata. Dani acquista potere, ma non del tutto".
Verso la fine del film c'è un'altra scena avvincente ed evocativa, raffigurante Dani che partecipa alle feste della Regina di Maggio, insieme alle giovani donne del villaggio che competono per l'onore di essere incoronate regine. Ballano in coppia fino a quando non crollano una ad una per sfinimento, e rimane solo la vincitrice.
Mentre agli americani vengono soltanto mostrate le usanze arcaiche degli Hårga, Dani viene accettata, riceve l'empowerment e persino la deificazione tra la gente della tribù di Pelle, trovando una rinascita attraverso i loro antichi rituali. "Permette a se stessa di provare tutte le emozioni travolgenti che stava sopprimendo", dice Pugh. "È la prima volta che ascolta il suo dolore e lo accetta".
Aggiunge Aster: "È una storia di perversa accettazione. Hårga dà a Dani quello che manca nella sua vita e le porta via quello che lei non ha avuto il coraggio di eliminare".
Attraverso il potere della coinvolgente regia di Aster, il pubblico viene indottrinato insieme a Dani. Tuttavia questi rituali e tradizioni sono presentati con implicazioni profondamente preoccupanti. Non è un caso che diversi personaggi, incluso Josh, Simon e Connie, siano persone di colore che si imbattono nell'ambiente bianco di Hälsingland. Ma sono Dani e Christian – bianchi anglosassoni protestanti americani – che sono "iniziati" ai misteri più oscuri di Hårga.
In Midsommar, i veri cattivi non sono gli abitanti del villaggio, che stanno semplicemente recitando rituali che hanno recitato per secoli, ma piuttosto le loro idee, i loro valori e i loro costumi, che trovano una nuova casa in Dani mentre la storia raggiunge il suo climax. Che Dani venga trasformata da queste tradizioni antiquate è ciò che porta al film il suo unico potere e terrore: non possiamo capire le idee velenose che circolano nel mondo a meno che non siano già radicate dentro di noi. Una volta che mettono le radici, potrebbe essere troppo tardi.
IL MONDO DI HÅRGA
Midsommar è stato girato nell'estate 2018 nelle campagne fuori Budapest, in Ungheria, per rappresentare la remota Svezia, per evitare problemi logistici e per avere un migliore accesso alla luce solare. Come per Hereditary, Aster ha costruito ancora una volta un insieme di set da zero, incluso il fulcro del film, il villaggio di Hårga, ideato insieme allo scenografo Henrik Svensson.
"Sentivo che per il pubblico fosse importante poter vedere diverse parti del villaggio, come se fosse davvero lì a festeggiare con gli Hårga", dice Aster.
Dopo aver girato per le campagne della Svezia e le sue distintive case coloniche per l'ispirazione strutturale, Aster e Svensson hanno esplorato i dintorni dell'Ungheria per diversi mesi, alla ricerca di un luogo che potesse ospitare un villaggio rurale nascosto, adeguatamente circondato da alberi e montagne. Pianificatore meticoloso, Aster aveva già progettato tutti gli scatti e pianificato l'intero layout del villaggio ancora prima che lui e il suo scenografo trovassero finalmente quello giusto a pochi chilometri da Budapest all'inizio del 2018.
A quel tempo, Svensson lavorava sul progetto già da quasi cinque anni. Ciò aiutò Aster ad immaginare una mitologia più profonda per gli Hårga, compreso il suo linguaggio fittizio, chiamato Affekt, che si sente per tutto il film, in particolare durante le scene rituali.
"È come una versione distorta e fantastica di ciò si potrebbe vedere e sentire in un villaggio rurale di Hälsingland durante un festival di mezza estate", dice Aster. "Henrik è un ragazzo brillante ed è difficile credere che questo sia il suo primo lungometraggio come scenografo".
"Ogni simbolo ha un significato unico e noi abbiamo assegnato quei significati a dei personaggi nello specifico", dice Aster. "Nei costumi si vede una combinazione dell'alfabeto runico e dell'alfabeto Affekt. Quando un personaggio cresce, gli viene assegnata una runa specifica, che corrisponde al suo background".
Per gli interni delle scenografie, incluso gli intricati dipinti murali e i simboli sui muri del dormitorio e della dimora della matriarca Siv (Gunnel Fred), Aster si è rivolto all'artista Ragnar Persson, che ha dipinto a mano i disegni prima di essere trasformati in carta da parati da artigiani ungheresi.
"Nascosto in questi dipinti c'è tutto quello che accadrà nel film senza dare agli spettatori nessun segnale", dice Aster. "Midsommar contiene un sacco Easter Eggs".
La creazione di queste opere è durata mesi, prima delle riprese, nello stile dei dipinti medievali che Aster e Svensson avevano visto durante i loro viaggi attraverso Hälsingland.
Fuori da Budapest, Svensson ha ricostruito il villaggio due mesi prima dell'inizio delle riprese, correndo contro il tempo per finire la costruzione. "Abbiamo dovuto costruire tutto sui pali, perché le strutture non potevano effettivamente toccare il terreno", dice Svensson. "L'Ungheria ha molte regole, alcune delle quali sono facili da capire e altre no. È stata una lotta contro il tempo, che era davvero poco".
È stata anche una corsa contro il sole, che ha spinto i produttori a scegliere l'Ungheria come location del film, oltre all'ovvia scelta della Svezia, perché avrebbero avuto un controllo migliore sulla produzione. La legge svedese richiede che le troupe cinematografiche possano scattare solo per otto ore al giorno, limitando quindi l'accesso alla massima luce solare. Girando in Ungheria, dove le giornate erano più corte, avevano meno controllo sulla luce, ma più controllo sul paesaggio. Trovare il campo giusto significava tutto.
Dice Pugh: "Tutto è stato progettato e dipinto da zero, spesso girovagavo tra una scena e l'altra e guardavo le opere d'arte sui muri".
Pogorzelski aggiunge: "Hereditary è stato molto più facile da girare, perché siamo stati in grado di controllare tutto all'interno di uno spazio limitato. Prima di girare Midsommar, andavo sul set e guardavo il sole, provando le ombre, notando quando le nuvole andavano via e la luce del sole iniziava a calare. Non puoi prevedere nulla, perché il sole continua a muoversi, non aspetta te".
Per preservare l'autenticità, Aster ha voluto degli attori svedesi che interpretassero gli abitanti del villaggio di Hårga – tra cui decine di comparse – per recitare accanto al cast prettamente inglese e americano e con una troupe ungherese. Come la sua storia particolare, Midsommar è un mondo che contiene delle moltitudini.
HomeVideo (beta)
info: 25/07/2019.
Puoi vedere Midsommar – Il villaggio dei dannati su queste piattaforme:
Nota: "Midsommar – Il villaggio dei dannati" potrebbe non essere più disponibile sulle piattaforme indicate. | "Midsommar – Il villaggio dei dannati" risulta su Prime Video incluso con Prime dall'ultima verifica: disponibilità effettivà verificabile direttamente nella pagina del titolo su Prime Video.
Puoi cercare "Midsommar – Il villaggio dei dannati" nelle principali piattaforme di VOD: [Apri Box]