L'Ultimo Viaggio (2017)
Leanders letzte ReiseEduard ha la barba bianca, il passo incerto e la schiena un po' ricurva. Porta il peso dei suoi 92 anni, ma anche quello di un passato denso di ricordi ed emozioni che il suo volto segnato lasciano trasparire ma il suo atteggiamento scorbutico e distaccato non lasciano penetrare. Un passato che riemerge prepotente alla morte della moglie e di cui nè la figlia Uli, – una donna un po' nevrotica che già pensa di metterlo in una casa di riposo-, nè tantomento la nipote Adele, – una ragazza che vive alla giornata totalmente disinteressata alle storie del passato-, sembrano essere a conoscenza. Eduard, invece, a dispetto di tutti è una forza della natura: ora può finalmente ricomporre il puzzle del suo passato e mettere in ordine i ricordi che lo hanno accompagnato e tormentato per una vita intera. Con un cappello da cosacco estratto da un vecchio baule e una valigia con poche cose dentro, non esita a salire su un treno diretto a Kiev, in Ucraina, lasciando alla figlia Uli giusto un biglietto con un rapido saluto. Uli ha solo il tempo di allertare Adele, che lavora in un bar nei pressi della stazione, per farla correre alla ricerca del nonno e convincerlo a scendere dal treno. Ma il vecchio Eduard non ha alcuna intenzione di essere dissuaso dai suoi piani e Adele, si ritrova, suo malgrado, in partenza per un lungo viaggio nei ricordi personali del nonno, ma anche nella Storia. Un viaggio inaspettato e pieno di sorprese che, sullo sfondo della guerra civile Ucraina del 2014, porterà Eduard a riconciliarsi con il suo passato e Adele a capire quanto sia importante, per la propria identità, conoscere e accettare le proprie radici.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 29 Marzo 2018Uscita in Italia: 29/03/2018
Prima Uscita: 21/09/2017 (Germania)
Genere: Drammatico, Romantico, Guerra
Nazione: Germania - 2017
Durata: 107 minuti
Formato: Colore
Produzione: Syrreal Entertainment, Tobis Film (co-produzione), Rundfunk Berlin-Brandenburg (RBB) (co-produzione), ARTE (in cooperazione con)
Distribuzione: Satine Film
NEWS E ARTICOLI
La Storia
Berlino, primavera del 2014. L'irrequieta Adele si sta godendo la sua vita da single. Lavora come cameriera in un bar, ha rapporti occasionali, ed è costantemente in conflitto con la madre Uli, che disapprova il suo lavoro e il suo stile di vita. Il capofamiglia Eduard Leander, padre di Uli e nonno di Adele, è un vecchio testardo con uno scarso spirito familiare. Quando la nonna muore, madre e figlia si ritrovano a fronteggiare la decisione di metterlo in una casa di riposo. Ma Eduard ha programmi diversi: pochi giorni dopo il funerale, lascia a Uli una breve lettera di addio. È intenzionato a partire per l'Ucraina ed è salito su un treno diretto a Kiev. Uli ha giusto il tempo di allertare la figlia, che lavora vicino alla stazione, e pregarla di andare di corsa a dissuadere il nonno e farlo scendere dal treno. Adele accetta con la massima riluttanza ma, contrariamente alle aspettative, si ritrova di fronte un vecchio determinato che non ha alcuna intenzione di modificare i suoi propositi. Adele non ha altra scelta se non proseguire con lui fino alla fermata successiva. L'ultimo Viaggio di Leander nell'Europa dell'Est è già in pieno svolgimento. A Francoforte conoscono Lew, ragazzo dalle origini russe ma cresciuto in Ucraina, diretto anche lui a Kiev. Il nonno stringe facilmente amicizia con Lew, gli ricorda i cosacchi con i quali ha vissuto e combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale quando era un giovane soldato. E Adele, dapprima scontrosa, viene a sua volta catturata dal fascino virile dell'Est europeo. Durante un viaggio notturno i due finiscono per consumare un rapporto nel bagno del treno. Il giorno seguente le competenze linguistiche di Lew si rivelano estremamente utili quando entrano in Ucraina e Lew riesce a gestire gli ispettori di frontiera, poiché Adele non ha con sé il passaporto. Arrivati in Ucraina Adele scopre finalmente il motivo del viaggio del nonno: sta cercando il suo amore perduto in gioventù, una donna con cui non è più in contatto da molti anni. La ricerca li condurrà in un museo storico dove incontrano Jurij al quale Eduard racconterà la sua storia. Durante la guerra Eduard era il comandante del secondo Squadrone di Cavalleria Cosacca; in quel momento molti cosacchi combattevano al fianco dei tedeschi. Catturato, aveva quindi trascorso sette anni in un Gulag. Era stato separato da una donna di nome Svetlana, una cosacca, la stessa che ora sperava di ritrovare. Nel 1964, esattamente 50 anni prima, lei gli aveva inviato una foto ma purtroppo senza indirizzo. Adele capisce che il nonno sta cercando l'amore della sua vita. Jurij ritiene che ci debba essere un file KGB su Svetlana ma, negli archivi, non trova nulla. Il viaggio sembra arrivato a un punto morto ma Eduard ancora non ha perso le speranze. Chiede a Lew di portarlo nel vecchio villaggio di Svetlana, nei pressi della frontiera Russo-Ucraina. Adele non si sente sicura ma è ormai curiosa di approfondire il passato del nonno e non riesce a tornare indietro. Uli è sempre più preoccupata per la sua famiglia e vuole raggiungerli. Apprende dalla radio che la Russia ha invaso la Crimea. Nel frattempo, Eduard, Adele e Lew riescono ad arrivare all'antica Cossackland, al confine con la Russia, terra di tensioni, dove i separatisti pro-russi stanno per scontrarsi con gli ucraini…
L' ULTIMO VIAGGIO ha ricevuto l' Assegnazione del Premio "Prädikat besonders wertvoll" ("film di particolare pregio") con la seguente motivazione della Giuria:
"Se così lo si vuole interpretare, L' Ultimo Viaggio è una parabola della storia di tante famiglie tedesche che sono state segnate dal regime nazista, dagli orrori della guerra e dall'Olocausto. Grazie a una sceneggiatura ben articolata riesce a combinare con abilità e intelligenza riferimenti storici del passato e situazioni attuali, offrendo anche uno spaccato interessante di quelli che sono i conflitti familiari odierni in Ucraina. Jürgen Prochnow recita in modo impressiante il ruolo del "grande silente" che solo l' insistenza delle nipote riesce a scalfire, mentre Petra Schmidt-Schaller brilla nel suo ruolo di giovane fragile donna che trova la sua strada e "ritrova" la sua famiglia durante questo viaggio attraverso l'Ucraina che il destino le ha riservato. Una lode particolare la merita anche Tambet Tuisk nel ruolo di Lew, ragazzo russo-ucraino dilaniato dalla pressione familiare e dal dover prendere una posizione in un conflitto che lui non approva e che mina le basi della sua identità. L'accompagnamento musicale e la fotografia sono ulteriori elementi degni di merito in questa opera complessa e ben strutturata".
Alcune frasi significative del film:
– "Nonno? Sto solo cercando di conoscerti…
Voglio solo sapere….perché siamo, chi siamo!"
– "Io sono russo. E i miei genitori sono russi
Perciò sono russo.
Però… si dà il caso che sia cresciuto in Ucraina,
quindi sono anche ucraino. Mi capisci?
Io sono ucraino! Ma anche russo!
Si può essere entrambi!"
– " Ci ho provato…
…a chiudere a chiave i ricordi
…della guerra.
ma ho continuato a pensarci..ogni singolo giorno
…della mia vita."
Note del Regista NICK BAKER MONTEYS
L'Ultimo viaggio non è la storia del viaggio di un eroe ma piuttosto quello di un antieroe. Del resto, come potrebbe essere altrimenti quando il protagonista è un ex ufficiale della Wehrmacht? Eduard Leander è uno degli ultimi della sua specie, è parte di una generazione che si sta estinguendo. Insieme alla nipote Adele inizia il viaggio della vita, alla ricerca del suo grande amore. Ma la storia del passato di Eduard, durante il viaggio attraverso l' Ucraina, si trasforma e diventa la storia del futuro di Adele. Il punto non è riaprire vecchie ferite, ma riconoscere e capire il significato della Seconda Guerra Mondiale per la generazione di oggi. Come conviviamo con il passato tedesco? Non ha significato per noi perché non vi abbiamo preso parte, o in realtà il passato ci influenza più di quanto pensiamo? I sentimenti di colpa di Eduard, il rimorso e la sua incapacità di articolarli non hanno soltanto condizionato gli ultimi settanta anni della sua vita, ma anche il destino della sua famiglia. Questo uomo colpevole, traumatizzato, che si è innamorato durante la guerra, non è più stato in grado di amare in seguito, nemmeno la sua stessa famiglia. Gli sono rimaste profonde cicatrici mentali che hanno avuto ripercussioni anche sulla generazione successiva. Forse la domanda più importante che la nostra storia alla fine solleva è la seguente: può Adele rompere il cerchio? O resterà prigioniera del passato, proprio come è accaduto a sua madre e a suo nonno? L'ironia del destino ha voluto che mentre stavamo sviluppando la storia, l'Ucraina è stata sopraffatta a sua volta dal proprio passato. Al confine tra l'Ucraina e la Russia, proprio nelle zone dove viaggiano i nostri protagonisti è scoppiata nel 2014 una guerra civile. Il viaggio di Eduard e Adele è diventato così ancora più esplosivo, anche perché le origini di questa guerra risalgono in parte all'invasione tedesca del 1941. Durante la seconda guerra mondiale molti ucraini hanno combattuto insieme ai tedeschi contro il regime sovietico, e i separatisti pro-russi dell'Ucraina orientale ancora lanciano accuse verso gli ucraini coinvolti, attaccati come "fascisti" e diffamati. È meno noto che molti cosacchi combatterono con i tedeschi. Questi ultimi potevano venire etichettati come "traditori" o anche semplicemente "collaboratori", ma ne "L' Ultimo Viaggio" è l'aspetto umano che è in primo piano: i tedeschi "rigidi" e i cosacchi, "amanti del divertimento" non solo erano in grado di combattere insieme, ma anche di vivere insieme e amarsi, e questo nonostante la propaganda nazista, che etichettava gli slavi come sub-umani. Tutto questo, naturalmente, ci racconta molto sulla tragedia della guerra dove un nemico può diventare altrettanto forte come amico Soprattutto la storia di Edward dimostra che il senso di umanità alla fine prevale sempre, anche a dispetto di folli ideali politici che tentano di dividere le persone. Ma ciò che è significativo nella nostra storia non è tanto la questione della colpevolezza tedesca nel conflitto tra ucraini e russi quanto il riconoscimento che, a livello umano, un tedesca come Adele e un ucraino russo come Lew finiscono per avere lo stesso problema: il loro passato. Le radici di Lew sono sia ucraine sia russe, ma lui è un uomo d'Occidente e si sente ucraino. suo fratello minore Boris, d'altra parte, si sente russo. Per noi è molto importante che entrambe le parti di questa guerra odierna siano carne e sangue. Non cerchimo di scoprire chi abbia ragione in questo conflitto, nè cerchiamo di etichettare Eduard come buono o cattivo anche se è chiaramente classificato come "colpevole". Ciò che dà luce al film è invece l' importanza dei nostri rapporti con le nostre famiglie, le forze che li hanno forgiati, e che riguardano ognuno di noi. E alla fine, Adele e Lew affrontano la stessa questione: vogliamo veramente essere prigionieri del nostro passato? Siamo condannati a commettere gli stessi errori ancora e ancora?
Il lavoro con gli attori
"È stato molto difficile assegnare il ruolo di Eduard Leander. Gli attori più noti sono molto più giovani. Quando abbiamo pensato a Jürgen ,eravamo scettici che un'icona, una star di Hollywood avrebbe preso parte in un film così piccolo e a basso budget. E quando, dopo solo una settimana, è arrivata la risposta positiva dalla sua agenzia, Nick e io siamo stati incredibilmente felici. Innanzitutto perché non avremmo mai potuto immaginare che un tale grande attore partecipasse ad un piccolo film e, in secondo luogo, perché ci ha spiegato quanto sia importante trovare la sceneggiatura giusta e il ruolo giusto", commenta il produttore Siegfred Kamml. "Ci sono forse due, tre performance davvero grandi nella storia del cinema tedesco, e per me la sua performance in"Das Boot" (U-Boot 96) appartiene ad esse" dice Nick Baker Monteys. "Oltre trent'anni dopo, è ancora fantastico. Ammetto che avevo un certo timore a incontrarlo, ma è stato subito molto simpatico al telefono. Quando ci siamo conosciuti ci siamo capiti immediatmente. Questa è la chiave del mio pensiero: il regista e l'attore non solo comprendono la storia, ma anche l'uomo. "E quando abbiamo cominciato a girare è successo qualcosa di meraviglioso. Jürgen, questo signore vitale e affascinante, si è trasformato in un anziano, fragile e al contempo feroce ex ufficiale dell'esercito. Meglio ancora: Jürgen era pronto a scavare nella mente del personaggio. Mi ha commosso e ha commosso il pubblico. È qualcosa che ancora mi sembra incredibile. Un regalo.", aggiunge Baker Monteys. "La sceneggiatura era molto interessante" ha detto Prochnow, "questa figura ha molto a che fare con me" continua, "naturalmente appartengo ad una generazione molto più giovane, sono nato durante la seconda guerra mondiale. Sono i primi ricordi che ho. Questa storia ha molto a che fare con la generazione di mio padre. Ho immediatamente sentito affinità con il personaggio." Nel corso del viaggio Eduard e Adele alternano momenti seri ad altri più divertenti. "Eduard non crede molto in sua nipote. Per lui è un fallimento nella vita, ha lasciato gli studi e si è messa a lavorare in un bar. Non gli piacciono i suoi tatuaggi. E dovrebbe essere proprio questa donna a distoglierlo da cò che lui voleva fare per una vita intera e non ha mai fatto? E invece, alla fine di questo cammino, entrambi impareranno qualcosa. "All'inizio i due hanno un rapporto piuttosto difficile" aggiunge Petra. "In realtà sembrano non aver alcun rapporto, c'è freddezza e attrito. Ma in realtà anche questo può essere una forma di affetto". "Petra è un'attrice fantastica" dice Baker Monteys. "Qui interpreta "Jürgen e Petra sono stati una meravigliosa combinazione" continua Baker Monteys "e poi c'era Tamber Tuisk nel ruolo di Lew. Una persona meravigliosa e un grande attore, con il difficile compito di dover parlare in tedesco e in russo e di passare con disinvoltura da l'una all'altra lingua e viceversa. Non è così facile. L'interazione con Petra è andata molto bene, è un momento magico nel film". "Ho scoperto Tamber in "Tschiller: Off Duty", riferisce Sigi Kamml "interpretava il ruolo di un cattivo, ma si faceva notare molto, ed era già successo con "Poll". "Lew aiuta i due personaggi principali" dice Tuisk "viene dall'Ucraina e vive a Berlino dove svolge diversi lavori per fare soldi. Sta tornando in Ucraina nel 2014, quando il conflitto comincia a crescere. È il tipo di persona su cui puoi contare nel momento in cui dice "Si". Lew e Adele si ritrovano rapidamente coinvolti in una storia d'amore, anche se entrambi non sono certi che possa avere un futuro. "Solitamente, nella vita reale, è quando le coppie fanno il primo viaggio insieme, dopo qualche tempo di frequentazione, che conoscono davvero il carattere del partner ; questa coppia, invece, inizia con il viaggio e, così facendo, tutte le buone qualità di entrambi vengono subito messe a nudo, ognuno scopre subito qualcosa dell'altro" spiega Tuisk. Per il piccolo ma significativo ruolo di Uli, figlia di Eduard e madre di Adele, i produttori hanno scelto una stella assoluta del panorama cinematografico e televisivo tedesco: Suzanne von Borsody. "Il ruolo di Suzanne era un po' ingrato" dice Baker Monteys, "è importante, ma ha solo poche brevi scene, e quasi sempre al telefono con la figlia. Suzanne ha dominato questo ruolo in maniera straordinaria, con grande presenza. È molto importante comprendere i rapporti all'interno della famiglia. Il suo personaggio non ha un buon rapporto né con il padre, né con la figlia. Con Adele trova finalmente un punto di contatto ma la cosa triste è che non può più riavvicinarsi al padre. E questo è molto tragico. Uli è arrabbiata con Eduard perché ha trattato male la madre per tutta la sua vita, e così il rapporto con la figlia è simile. Come tutte le madri dice sempre la cosa sbagliata nel momento sbagliato". una donna punk, infelice e complicata. Quando le abbiamo offerto il ruolo di Adele aveva interpretato sempre ruoli solari e semplici, ma questa poteva essere per lei una sfida affascinante. Petra naturalmente è molto attraente. Ha una grande presenza fisica. Ma la cosa grande di lei è che capisce ogni sfumatura in ogni momento e semplicemente interpreta".
Le Riprese
Data l'instabilità politica e la minaccia di una guerra civile, girare in Ucraina è stato molto difficile. Kamml e Baker Monteys si sono recati più volte nel Paese alla ricerca di potenziali location e per stabilire contatti con fornitori e servizi di produzione. Kamml: "Kiev è una città molto interessante, molto più filo-occidentale di quanto avessi immaginato. In secondo luogo, la regione, improvvisamente, sembra essersi calata in un viaggio nel tempo: niente auto e strade solo tracciate. L'intero sistema è di 100 anni indietro rispetto a quello cui siamo abituati. Te ne stai lì con occhi meravigliati e non riesci a credere che sia a sole due ore di volo da Berlino". Hanno deciso di non ricorrere a sedi alternative come la Lettonia o la Lituania, "volevamo mostrare l'Ucraina reale" dice Kamml "è stata una grande avventura per noi. Molti sono venuti a dirmi "sei pazzo, non puoi andare in una zona di guerra, finirà male. Non era facile infatti trovare co-produttori e finanziatori per il progetto, ma per fortuna c'è stato qualcuno che ha detto "grande, straordinario". Con Tobis ho trovato un partner forte, e per la prima volta dopo molti anni ha partecipato ad un progetto tedesco come co-produttore." Due settimane di riprese tutt'altro che semplici nelle location in Ucraina. "Questa è stata, naturalmente, una sfida estrema per gli attori e per la squadra di riprese, in aree sconosciute. Abbiamo dovuto considerare ogni singolo aspetto per essere certi che ritornassimo a casa tutti sani e salvi". In Ucraina i produttori hanno collaborato con i fornitori di servizi. "Abbiamo costruito il contatto in anni di lavoro" dice Kamml "sia per la realizzazione del progetto, sia per costruire la fiducia necessaria a lavorare insieme. "Tutti gli attori, così come la troupe e il regista si sono trovati bene, e a proprio agio, nel Paese e nella sua storia" dice Tuisk. "Arrivi in un Paese ancora in guerra e non sai esattamente cosa aspettarti" dice Baker Monteys. Questa incertezza politica ha anche sollevato la questione della mentalità dei registi locali, "ogni paese ha diverse abitudini" spiega il regista, "il lavoro è qualcosa di diverso ovunque. Devo dire che sono stati fantastici, estremamente professionali. Hanno lavorato duramente. Non c'era mai un problema che non potesse essere risolto. Gli ucraini sono stati molto affidabili, i produttori meravigliosi, la troupe fantastica e gli attori eccezionali. Tutti gli attori che hanno partecipato anche per ruoli piccolissimi erano dei grandi a livello locale. La maggior parte non parlava né tedesco né inglese, e io non parlo russo. Per comunicare servivano i segni o un interprete, ma ha funzionato. Le riprese lì sono durate otto giorni, durante i quali abbiamo girato diverse scene tra le più difficili del film. Girarle proprio all'inizio delle riprese non è stato semplice, ma molto importante". "Avevo paura" aggiunge Petra "ma mi è piaciuto veramente ciò che è stato costruito sul set. Sono stati in grado di erigere questa barricata direttamente sul Maidan, una barricata che due anni prima era davvero in piedi. Questo porta a un'autenticità ovviamente straordinaria". "La scena si svolge poco dopo i violenti disordini sul Maidan che hanno causato molti morti. Kamml era infatti molto preoccupato che i residenti avrebbero reagito negativamente alla costruzione delle barricate. Abbiamo cominciato a girare molto presto, prima che la città si svegliasse, così che appena finito tutto è stato immediatamente smantellato. Grazie a Dio non è successo nulla. Nessuno ci ha disturbato o minacciato in qualche modo e naturalmente siamo stati molto contenti di questo. Sarebbe potuta andare in tutt'altra maniera". "L'area adibita a set non si è comunque avvicinata all'attuale zona di crisi intorno a Donetsk o Lugansk; abbiamo trovato altre località che somigliavano molto a quelle zone". Petra è rimasta particolarmente sorpresa dalla cordialità che la troupe ha riscontrato nella regione rurale. "Anche in un villaggio molto povero la gente ci ha accolto. Questa ospitalità mi ha spiazzata". Nel complesso l'esperienza in Ucraina si è rivelata estremamente positiva. Dopo le riprese in Ucraina la produzione si è spostata a Berlino e a Brandeburgo. Nick Baker Monteys è un regista che attribuisce grande importanza alla collaborazione e al lavoro di gruppo. "Penso sia l'arte del cinema. Naturalmente hai un progetto, un sceneggiatura e una visione. Ma poi lavoriamo con persone in carne e ossa. Il mio script è un testo in cui tutto viene descritto abbastanza accuratamente. Il lavoro dello script richiede anni e alcune persone mi hanno aiutato a svilupparlo. Ma l'immaginazione del regista e dell'autore non è sufficiente. C'è una fusione dello script con la persona, l'interprete, il personaggio. Questa è magia, ma devi dare spazio agli attori per poterla creare ".
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