Last Summer (2014)
Last SummerUna giovane donna giapponese ha quattro giorni per dire addio al figlio di sei anni, di cui ha perso la custodia, a bordo dello yacht della facoltosa famiglia occidentale dell'ex-marito. Sola con l'equipaggio, che ha il mandato di sorvegliarla a vista, la donna affronta la sfida di ritrovare un legame col bambino prima di doversene separare per molti anni.
Info Tecniche e Distribuzione
Genere: DrammaticoNazione: Italia - 2014
Durata: N.d.
Formato: Colore
Produzione: Cinemaundici, Essentia, Jean Vigo Italia, Rai Cinema (in collaborazione con)
NEWS E ARTICOLI
LAST SUMMER è stato girato interamente su una barca, in mezzo al mare, con un cast internazionale fuori dall'ordinario, messo insieme da Leonardo Guerra Seràgnoli, italiano che vive e lavora a Londra, al suo esordio nel lungometraggio. Protagonista è l'attrice giapponese Rinko Kikuchi (nomination agli Oscar con "Babel"), accanto all'olandese Yorick Van Wageningen (il cattivo di "Uomini che odiano le donne"), Lucy Griffiths, Laura Sofia Bach, Daniel Ball e il piccolo esordiente Ken Brady. Il film è scritto con l'autore di culto di graphic novel IgorT e con la collaborazione della scrittrice best seller giapponese Banana Yoshimoto. I costumi sono della pluri-Oscar Milena Canonero (che ha anche partecipato alla produzione), e il montaggio è dell'austriaca Monika Willi, la montatrice di Haneke. La barca a vela è anche lei stessa una star: è una imbarcazione straordinaria progettata dall'architetto Odile Decq (autrice del Macro di Roma). Nonostante tutti questi talents internazionali il film batte bandiera italiana: "Last Summer" è prodotto da Luigi Musini e Elda Ferri, in la collaborazione con Milena Canonero, per Cinemaundici, Jean Vigo Italia ed Essentia con Rai Cinema, e anche il mare è italiano: quello di fronte ad Otranto in Puglia.
NOTE DI REGIA
Quattordici anni fa, una donna, seduta sul divano di casa dei miei genitori, non riusciva a trattenere le lacrime. Era venuta a cena da noi insieme a degli amici di mia madre. Era una sconosciuta che piangeva apertamente davanti a degli estranei. Rimasi a guardarla dal bordo della stanza. Provava a raccontare con una voce esile che suo marito le stava portando via i figli. Questo ricordo, rimosso per molti anni, è poi riapparso fino a svilupparsi interiormente e trasformarsi nel soggetto di Last Summer. Con il film volevo indagare la possibilità dell'inizio di un rapporto nella sua fine; raccontare il travaglio di un riavvicinamento. La lotta di potere in cui lo squilibrio di determinate dinamiche sociali rende difficile mantenere intatta la propria identità. Un microcosmo inaccessibile che è luogo di isolamento e coercizione permeato da sentimenti di disorientamento e sconfitta. Una riconciliazione catartica tra il presente e il passato che permette d'imparare a parlare con la propria voce; d'imparare a essere di nuovo madre e figlio, per la prima e ultima volta. Un viaggio in cui quando tutte le difficoltà ingombranti lentamente scompaiono, la mente lascia spazio a sentimenti primari. E nel loro perdurare, la speranza di cambiare il corso degli eventi futuri. Leonardo Guerra Seràgnoli
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