In un paesino del sud Italia sospeso nel tempo e nello spazio giungono quattro forestieri all'inseguimento di un disperato sogno di riscatto dalle loro esistenze. Dante, Gianni, Agostino e Diego sono quattro balordi intenzionati a rubare la statua della Santa del paese.In una comunità in cui religione e feroce superstizione convivono in equilibrio precario, le reazioni possono essere imprevedibili, e molto violente. Quando i quattro si accorgono di aver commesso il più grande errore della loro vita, è troppo tardi… Note di regia La Santa a mio parere sfugge a ogni definizione di genere. Perché il film è un vero e proprio melting-pot di ingredienti diversi. Cè un immaginario western, scene molto drammatiche, alcune sequenze d'azione pura, un linguaggio cinematografico da film indipendente, un certo realismo nelle ambientazioni. Forse è semplicemente un film noir disilluso e senza speranza per nessuno. L'ambientazione invernale salentina regala alle immagini un sapore polveroso tipicamente meridionale e visivamente prevale la presenza massiccia della materia rocciosa dei muri scrostati e levigati dal tempo che rendono il luogo dove è ambientata la storia tanto affascinante quanto ostile. I quattro disgraziati protagonisti della storia arrivano a Nebula per rubare la statua della Santa Vittoria, patrona del paese. Rabbia, tenerezza, fragilità, morte: sono le prime quattro parole che mi vengono in mente per descrivere le vicende che i quattro sono costretti a vivere quando devono scontrarsi con una comunità religiosa che reagisce al loro gesto in maniera totalmente imprevedibile e violenta.
Info Tecniche e Distribuzione
Nazione: Italia - 2013Durata: 110 minuti
Formato: Colore
Note:
Presentato Fuori Concorso al Festival internazionale del Film di Roma 2013.
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