L'avventura da brivido di due ragazzine scomparse nel bosco il giorno dell'uccisione dei loro genitori.
Cinque anni fa, le sorelle Victoria e Lilly scomparvero dal quartiere in cui abitavano, senza lasciare traccia. Da allora lo zio Lucas e la sua fidanzata Annabel non hanno fatto altro che cercarle. Ma quando le ragazze vengono incredibilmente ritrovate vive in un rifugio fatiscente, la coppia inizia a chiedersi se le ragazze siano gli unici ospiti ad essere stati accolti nella loro casa. Mentre Annabel cerca di ricreare una vita normale per le due sorelle, cresce la sua convinzione che in casa aleggia una presenza maligna. Le sorelle presentano semplicemente i sintomi di un trauma o c’è veramente un fantasma che si aggira intorno a loro? E come hanno fatto a sopravvivere tutti questi anni da sole? Mentre la donna cerca risposte a queste domande spaventose, si renderà conto che i sussurri che echeggiano in casa quando le ragazze vanno a letto, provengono dalle labbra di una presenza letale.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 21 Marzo 2013Uscita in Italia: 21/03/2013
Data di Uscita USA: venerdì 18 Gennaio 2013
Prima Uscita: 18/01/2013 (USA)
Genere: Horror
Nazione: Spagna, Canada - 2013
Durata: 100 minuti
Formato: Colore
Produzione: Toma 78, De Milo
Distribuzione: Universal Pictures
Budget: 15.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 70.220.000 dollari | Italia: 2.430.617 euro
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 17 Luglio 2013 [scopri DVD e Blu-ray]
Cast e personaggi
Regia: Andres MuschiettiCast Artistico e Ruoli:
Produttori:
Guillermo del Toro (Produttore)
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Basato sull’acclamato corto che ha catturato la comunità cinefila nel 2008, La Madre è il primo lungometraggio realizzato dal regista di spot internazionali Andy Muschietti e sua sorella, la produttrice Barbara Muschietti. Girato nell’arco di un solo giorno nel 2006, il corto nasceva come semplice esercizio di stile, utile a Muschietti per dimostrare di essere in grado di creare non solo spot umoristici ma anche qualcosa di oscuro e tenebroso. In Mamà si raccontava la storia di due ragazzine, Victoria e Lilly intrappolate nella loro casa e terrorizzate da ‘qualcosa’ o ‘qualcuno’. Le abbiamo lasciate fuggire da una creatura spettrale conosciuta solo come “Mamma” che le insegue fino a quando le intrappola alla fine di un corridoio senza possibilità di nascondersi.
In post-produzione per ben due anni, completati il montaggio, gli effetti speciali, e distribuito, il corto si ha attirato su di sé l’attenzione nei vari festival internazionali e coinvolto l’industria cinematografica. I fratelli Muschietti attribuiscono il successo del cortometraggio alla giusta combinazione tra la profonda paura nata dallo sfruttamento di un archetipo primordiale (la possessività materna), e la sua brevità.
Riguardo al progetto, Barbara Muschietti afferma: “Amiamo l’horror, ed abbiamo sempre sognato di realizzare film di questo genere“. Barbara è entusiasta dell’opportunità di aver lavorato con il fratello. “Penso che il fatto di non sentirci soli ci abbia dato molta forza nel nostro lavoro“.
Andy Muschietti, a conferma che è proprio il loro forte legame ad averli incoraggiati ad effettuare questa prima grande collaborazione: “Barbara è stata una grande alleata: per la comune intenzione di voler effettuare un bel film, e per il fatto che, in veste di sorella maggiore mi ha fatto sentire protetto“.
Il corto ha attirato l’attenzione di Guillermo del Toro, il prolifico scrittore/regista/produttore che ha prodotto circa 20 film, tra cui molte opere prime di grandi registi. Ogni anno osserva centinaia di cortometraggi, ed offre sempre parole di incoraggiamento ai giovani registi esordienti che transitano verso progetti più grandi. Ogni tanto trova qualcosa di realmente speciale: ed è quel che è successo a del Toro quando il suo assistente di allora gli ha mostrato l’opera dei Muschietti.
Del Toro riguardo l’ampliamento di Mamà in lungometraggio: “Già nei primi 10 secondi del corto si evince la bravura e la capacità di Andy Muschietti di impressionare. Andy è un vero talento“.
Ma quello che ha particolarmente colpito del Toro è stata la decisione dei Muschietti di rendere due bambine protagoniste di un’intensa storia di paura. Il filmmaker di origini messicane, ha sempre ritenuto essenziali le presenze di bambini nei racconti di paura perché “le origini delle storie horror sono nelle fiabe -le fiabe dei fratelli Grimm, quelle dell’Europa orientale, Russia ed Appalachia sono tutte piene di violenza ed orrore“.
E cosa sarebbe una storia horror con protagonisti dei bambini senza la figura di una madre impazzita? Del Toro aggiunge: “Una madre possessiva ricorda lontanamente un mostro, tutti ne abbiamo un’idea: potrebbe essere la nostra, o quella di un amico o quella di una fiction“. Il pubblico accoglie con entusiasmo lo stile di narrazione degli horror classici ricca di suspence: i Muschietti volevano quindi ricreare un thriller sovrannaturale che terrorizza gli spettatori in un ambiente familiare, che narri non solo la storia di un mostro, ma che colpisca profondamente l’emotività umana oltre ogni limite.
I Muschietti sono stati onorati dall’assistenza del loro mentore. Barbara afferma: “Guillermo è un maestro eccezionale che ama condividere la sua esperienza; abbiamo imparato moltissimo a livello tecnico, creativo ed in termini di business“. Del Toro è lusingato di questo ruolo, ed afferma che i Muschietti non potevano fare di meglio come primo film, e ha consigliato loro di seguire sempre i loro istinti. Barbara aggiunge: “I consigli che ci ha dato sono stati inestimabili: siamo stati molto fortunati ad averlo conosciuto“.
Con alle spalle una vasta esperienza maturata in campo cinematografico sulla produzione di una gamma di progetti che vanno dal film campione d’incassi La Memoria del Cuore all’esilarante Scott Pilgrim vs. the World, e generi più seri come Hollywoodland e Parla con Me, il produttore J. Miles Dale si è unito a Barbara Muschietti per la produzione di questa nuova sfida. Come per del Toro, anche Dale era attratto dall’idea di trasformare Mamà in un lungometraggio, perché il corto “Ti cattura e ti lascia in sospeso. Esplora gli impatti che i temi universali hanno sui bambini: cosa vuol dire essere genitori, ed i diversi modi di amare e proteggere“.
Dalle conversazioni col regista riguardo la sua intenzione di realizzare un lungometraggio, Dale ne esce totalmente entusiasta. Infatti, afferma: “La qualità più grande di Andy è quella di trasmettere la sua visione in modo geniale. Ha un gran senso dell’umorismo, è calmo ed umile: non esita a chiedere un parere o un consiglio“.
Del Toro si è incontrato con i fratelli Muschietti per riscrivere daccapo la sceneggiatura, facendo riferimento al cortometraggio, ed ampliando i personaggi coinvolti. I fratelli hanno scritto la prima bozza, ed in seguito del Toro “ha provato ad aggiungere …un paio di spaventi in più“, anche se alla fine erano tutti d’accordo sul fatto che lo script necessitava di un ulteriore aggiustamento.
Il tocco finale quindi l’ha dato Neil Cross, che del Toro considera “Uno sceneggiatore che ammiro e rispetto, il cui contributo ha dato forma al film che abbiamo prodotto“. Man mano che la sceneggiatura prendeva corpo, del Toro andava sempre più apprezzando l’attaccamento quasi morboso di questa creatura, la ‘Mamma’ nei confronti delle due ragazzine disperate – come istinto primordiale di una madre che protegge le proprie figlie. Ma di fatto vuole prendersi cura di loro nell’unico modo in cui può, uccidendole, pur di proteggerle.
Il produttore – che dichiara apertamente di credere nei fantasmi – divora le storie in cui il fantasma ha sembianze umane. Riflette: “Mi piaceva l’idea di due bambine perse nel bosco, adottate e sostenute per anni da un fantasma squilibrato, consumato da un amore materno possessivo ed asfissiante. E’ solo quando le bambine vengono trovate e portate in salvo in città che iniziano i veri problemi“.
Ovviamente la nuova versione di Mamà è un’estensione tecnica, visiva e narrativa del corto. L’ampliamento del progetto non ha quindi richiesto grandi prodezze. Del Toro, Dale ed i Muschietti hanno collaborato in ogni fase della produzione, del casting e delle riprese. Seppur famoso per i suoi film che inducono al terrore, del Toro afferma chiaramente che “La Madre è il film di Andy, e lo sta facendo a modo suo. Lo trovo un pezzo fantastico ed unico, che non assomiglia a nulla che io abbia fatto in precedenza“.
Muschietti, da regista veterano di spot pubblicitari che impiega l’arte della narrazione in appena 30 secondi, ha apprezzato fin dall’inizio la fiducia ed il sostegno del produttore esecutivo del suo film: “Guillermo per noi è stato come un padre, per questo film. Fin dall’inizio era chiaro che noi dessimo il massimo. E’ stato estremamente generoso e disponibile in termini di tempo, esperienza, gentilezza, entusiasmo, ma soprattutto ci ha insegnato a seguire sempre i nostri istinti”.
Il regista aggiunge: “Ci sono stati dei momenti durante la stesura della sceneggiatura, che avevamo idee contrastanti, ma ci ha tenuto sempre a ricordare che era il nostro film e che dovevamo seguire il nostro istinto. Non potevamo pretendere un mentore migliore di Guillermo“.
La replica di del Toro: “Penso che Andy farà una grande carriera. Ha una calma sovrannaturale, è sicuro di sé ed ammiro il suo modo di battersi per difendere le sue idee – lo ha fatto anche con me!“.
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info: 21/03/2013.
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