L'angelo del male - Brightburn (2019)
BrightburnCosa succederebbe se un bambino arrivato sulla terra da un altro mondo invece di dimostrarsi un eroe fosse qualcosa di molto più sinistro? Con L’angelo del male: Brightburn, il visionario regista de “I guardiani della galassia” e “Slither”, presenta una stupefacente e rivoluzionaria versione di un genere completamente nuovo: i supereroi horror.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 23 Maggio 2019Uscita in Italia: 23/05/2019
Data di Uscita USA: venerdì 24 Maggio 2019
Prima Uscita: 24/05/2019 (USA)
Genere: Horror, Sci-Fi, Drammatico
Nazione: USA - 2019
Durata: 90 minuti
Formato: Colore
Produzione: The H Collective
Budget: 6.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 17.044.432 dollari | Italia: 409.894 euro
In HomeVideo: in Digitale da giovedì 5 Settembre 2019 e in DVD da mercoledì 11 Settembre 2019 [scopri DVD e Blu-ray]
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NOTE DI PRODUZIONE
Cosa succederebbe se un bambino proveniente da un altro mondo atterrasse sulla terra, ma invece di diventare un eroe per l’umanità desse prova di essere qualcosa di molto più minaccioso?
Dopo una lunga attesa per diventare madre, il sogno di Tori Breyer (Elizabeth Banks) si avvera con l’arrivo di un misterioso bambino. Brandon diventa tutto ciò che Tori e suo marito Kyle (David Denman) abbiano mai desiderato – brillante, di talento e curioso nei confronti del mondo. Ma quando Brandon (Jackson A. Dunn) si avvicina alla pubertà, si manifesta in lui un potente lato oscuro e Tori inizia a consumarsi da terribili dubbi su suo figlio. Quando Brandon inizia a seguire i suoi impulsi, le persone a lui più vicine si ritrovano in grave pericolo, e il bambino dei miracoli si trasforma in un crudele predatore che si scatena in una sonnolenta città del Kansas.
Con L’angelo del Male – Brightburn, il produttore James Gunn, visionario regista di Guardiani della Galassia e Slither, presenta la sua versione sconvolgente e sovversiva di un genere radicalmente nuovo: l’horror con i supereroi.
Un’indimenticabile storia delle origini mai vista prima, L’angelo del Male – Brightburn della Screen Gems vede la presenza dell’attrice e regista Elizabeth Banks (The Hunger Games, Pitch Perfect 2), oltre a David Denman (The Office), Jackson A. Dunn (Shameless), Matt Jones (Mom, NCIS) e Meredith Hagner (Younger). Il film è diretto da David Yarovesky (The Hive) e scritto da Brian Gunn & Mark Gunn (Journey 2: The Mysterious Island).
L’angelo del Male – Brightburn è prodotto da James Gunn e Kenneth Huang; i produttori esecutivi sono Brian Gunn, Mark Gunn, Simon Hatt, Dan Clifton, Nic Crawley e Kent Huang. Il team dietro la macchina da presa include il direttore della fotografia Michael Dallatorre (The Hive), lo scenografo Patrick M. Sullivan Jr. (Gerald’s Game), i montatori Andrew S. Eisen (The Mandalorian) e Peter Gvozdas (The Purge) e la costumista Autumn Steed (The Girl in the Photographs), con il casting di Rich Delia, CSA (Shazam). La colonna sonora originale è di Tim Williams e i supervisori delle musiche sono Trygge Toven e Shannon Murphy.
Screen Gems e Stage 6 Films presentano un film H Collective, una produzione della Troll Court Entertainment Production.
La durata del film è di 1 ora e 30 minuti. L’angelo del Male – Brightburn sarà nei cinema a partire dal 23 maggio 2019.
CONOSCIAMO BRANDON BREYER: SUPEREROE… O CATTIVO?
Tori Breyer è una donna del Midwest, felicemente sposata e con la passione per l’arte. L’unica cosa che completerebbe la sua vita sarebbe un figlio. Dopo anni passati a provare di concepirne uno, inizia a convincersi a mettere da parte la speranza di rimanere incinta. Lei e suo marito Kyle vengono ripagati con l’arrivo di un neonato che sembra essere il figlio felice e in salute che speravano da sempre potesse completare la loro famiglia.
Cresciuto in una fattoria del Kansas, Brandon è un ragazzo brillante che trova difficoltà a farsi degli amici, ma che come molti figli unici preferisce la compagnia di persone adulte – non solo dei suoi genitori, ma anche dei suoi zii. Quando compie 12 anni, Brandon inizia a cambiare. Diventa scontroso, rude e irrispettoso, un comportamento che stride al confronto del tradizionale Kyle. Inizialmente, la coppia di genitori crede che il suo comportamento dipenda dalla fase della pubertà. Ma con il passare del tempo, Tori inizia a temere sempre più che ci sia dell’altro, qualcosa di minaccioso che si sia impossessato del suo amato figlio. Combatte il suo istinto materno, rifiutandosi di credere ai segnali che sono proprio di fronte a lei—fino a quando sarà ormai troppo tardi.
Nell’epoca in cui i supereroi dei fumetti dominano la cultura popolare, il team di produttori de L’angelo del Male – Brightburn ha visto un’opportunità unica nell’uso delle figure letterarie classiche per portarle a loro vantaggio e creare un terrificante film horror che fosse completamente nuovo. L’idea è stata poi sviluppata dai cugini sceneggiatori Brian Gunn e Mark Gunn. Brian, fratello minore del regista di Guardiani della Galassia James Gunn, che aveva lavorato con Mark in una serie di film e progetti televisivi nel corso della sua carriera professionale, che va avanti da circa 20 anni. Insieme, hanno deciso di raccontare una storia in cui le peggiori paure di una coppia riguardo il loro figlio, diventano realtà.
“C’è una tradizione che parte da Mosè, per arrivare fino alle storie contemporanee di supereroi di genitori senza figli, che ne adottano uno trovato per caso – dice Brian Gunn – Quei bambini crescono per poi diventare nobili e eroici, ma noi ci siamo domandati cosa succederebbe se le così andassero in maniera diversa e quei bambini finissero per rivelarsi persone malvage”.
Inizialmente la sceneggiatura era leggermente più scarna date le premesse, scritta per un budget più modesto. Ma il regista David Yarovesky e il produttore esecutivo Simon Hatt pensarono che avesse un grande potenziale. Si immaginavano un film horror spietato e innovativo, che affondasse le proprie radici nell’iconografia dei fumetti molto familiare al pubblico cinematografico, un film che contenesse sorprese e momenti di paura senza soluzione di continuità.
“Ci hanno incoraggiato a sviluppare e dare forza agli elementi dei supereroi, più di quanto avessimo fatto noi nella sceneggiatura originale – dice Mark Gunn – Inserire superpoteri in un contesto horror ci è sembrato molto divertente, l’opportunità di miscelare due generi diversi come mai successo prima”. Brian Gunn aggiunge: “Ci siamo resi conto che ci sono molte abilità dei supereroi che se venissero usate nel modo sbagliato potrebbe diventare terrificanti. Volare potrebbe apparire spettrale. Gli occhi laser possono essere demoniaci. La super forza può essere spaventosa. Molte delle super abilità, se deviate nel modo errato, diventano fonte di orrore”.
Lo scrittore e regista James Gunn, che ha iniziato la carriera lavorando a film a basso budget per la Troma Entertainment prima di aver avuto l’opportunità di lavorare a film campioni d’incasso come Guardiani della Galassia, ha capito che L’Angelo del Male – Brightburn poteva essere il progetto perfetto per la sua compagnia di produzione, la Troll Court.
“Adoro questo film perché è una nuova visione sul genere dei supereroi – dice James Gunn – Si tratta di qualcosa mai visto prima. Un film di supereroi ma visto da una angolazione puramente horror. Inoltre è anche un modo più sincero di rivolgersi al mito dei supereroi, poiché c’è qualcosa di terribile nell’idea di un alieno con enormi poteri in arrivo sulla terra. Tori crede che suo figlio porterà gloria al mondo e che ci aiuterà, ma non è proprio questo il caso. In ogni modo si guardi il film, lui è uno spettro, un bambino demone e noi abbiamo trattato il film esattamente così”.
Hatt aggiunge: “Portare i film di supereroi nel genere horror, è qualcosa di mai sperimentato in passato e anche qualcosa che il pubblico vuole vedere. Come gruppo, abbiamo esperienza da vendere con i film di supereroi. Ciò che stiamo facendo ora, è portare un film con il DNA dei supereroi e fonderlo con il genere horror, corpi appesi al muro, interiora sanguinolente ovunque. Essere spaventati può essere molto divertente. Ecco perché il genere continua ad essere molto apprezzato”.
Già dall’inizio, era chiaro che il film lo avrebbe diretto Yarovesky. Ha lavorato dietro la cinepresa assieme a Gunn, alla regia di, “Guardiani della Galassia: Inferno” video musicale con protagonista David Hasselhoff, e nel suo curriculum troviamo anche il thriller fantascientifico mozzafiato The Hive che parla di un uomo senza memoria, che deve ricordare il suo passato prima di soccombere per colpa di un parassita letale.
“Ha un vero talento per l’horror, per la musicalità dell’horror, sa come funzionano i tempi, come si riesce a far saltare gli spettatori sulle poltrone, come si spaventano le persone in sala – dice James Gunn di Yarovesky – Vederlo lavorare è fantastico. So da sempre che Dave è un uomo incredibilmente intelligente e perspicace, e che fa anche i compiti a casa. Probabilmente ha visto centinaia di film horror prima di questo. In un certo senso sarebbe capace di smontarli e poi rimontarli. Sa cosa fare logicamente”.
“Io, come molti altri, sono cresciuto guardando i film con i supereroi fantasticando su quali superpoteri mi sarebbe piaciuto avere – dice Yarovesky – Quando lo immaginavo, tutto era molto più oscuro di quello che vedevo nei film. Volevo fare qualcosa che fosse più vicino al mio animo. Volevo puntare tutto sulla paura”.
Per il regista, Brandon era una figura che discendeva non soltanto da eroi, ma che fosse anche un moderno assassino icona dei leggendari film horror, come quello di John Carpenter, Halloween. “C’era un’immagine che mi girava in testa, che era quella di riprendere un supereroe come si sarebbe potuto riprendere nei film di Michael Myers, una ripresa a lunga distanza di lui che osserva in silenzio da lontano, senza muoversi – dice Yarovesky – Poi ho avuto un’immagine di lui che galleggiando in aria esce dalla finestra. Ero convinto che se questa immagine fosse spaventosa, se si vedesse il personaggio con maschera e mantello uscire dalla finestra ed esserne terrificati, allora questo film avrebbe funzionato. Se si riuscisse ad immaginare di nuovo un supereroe veramente spaventoso in un’unica immagine, il quadro sarebbe completo”.
Il casting è stato il primo vero ostacolo. Per il ruolo di Tori, James Gunn ha cercato di tornare a lavorare con l’attrice Elizabeth Banks, interprete della commedia horror di Gunn del 2006, Slither. “Amo lavorare con Elizabeth – dice Gunn – Ha una grande energia. Ha quella grande capacità di stare in scena piangendo e singhiozzando, poi io dico ‘Stop’ e lei fa, ‘Hey, andava bene?’, cambiando istantaneamente”.
Hatt aggiunge: “Elizabeth era quella che abbiamo voluto per quel ruolo sin dal primo giorno. Quando abbiamo deciso di voler fare questo film, Elizabeth era quella che doveva interpretare la parte. Anche lei è madre. Nella sua interpretazione riesce a dare una sensazione di realtà. Credo che il suo istinto materno sia evidente nei suoi gesti”.
La Banks, madre di due figli, dice di essere rimasta intrigata dalle domande più grandi che il film pone, a proposito di allevare un figlio difficile. “Quando ho letto la sceneggiatura, mi è sembrato che questo fosse un film che parlava del fatto di essere genitori – dice – Molti genitori mettono la testa sotto la sabbia quando i figli hanno dei problemi. Ma anche quando si viene a sapere che tuo figlio ha dei problemi, non sempre si sa come affrontare la situazione e reagire nel modo adatto. Credo che sia un equilibrio che ogni genitore deve trovare nella sua vita, quanta disciplina devo insegnargli? Quanto lo amo? Quanto lo sto aiutando, quanto lo sto criticando?”
Nel caso di Tori, circonda suo figlio di tanto amore e prova a lasciargli lo spazio necessario per maturare. Lei è testimone di alcuni suoi comportamenti inquietanti, ma piuttosto che intraprendere azioni sulla base delle sue preoccupazioni, sceglie la via di aspettare e vedere come va a finire, convinta che il suo ragazzo alla fine troverà il percorso giusto. “Lascia che Brandon sia Brandon, per quanto possibile – dice la Banks – Sa che sta vivendo quel momento della vita in cui i ragazzi vogliono essere indipendenti e scoprire chi sono. Quando lei si accorge dei suoi problemi, è esattamente questo che pensa: si tratta solo dell’inizio dell’adolescenza”.
Yarovesky ha trovato questo aspetto di L’angelo del Male – Brightburn molto personale. “Ero un ragazzino considerato diverso dalla gente oltre che strano, perché adoravo i film horror e volevo diventare un regista – dice – Tutti gli altri genitori pensavano fossi strano. Ma mia madre credeva in me e mi reputava una brava persona, che ero soltanto creativo e diverso. Per molti versi, il tema della relazione tra Brandon e sua madre ricorda molto la mia relazione con mia madre”.
L’attore David Denman (The Office) è stato scelto per affiancare la Banks nel ruolo del marito di Tori, Kyle subito dopo la nascita di suo figlio. “Quando ho ricevuto il copione, mi trovavo in ospedale – dice Denman – Non riuscivo a smettere di leggerlo. Per me quel conflitto somigliava ad una tragedia greca. Mi sono piaciute le dinamiche di questa energia, il modo in cui si sviluppa e come le persone provano a gestirla. Prendete questa storia delle origini, già vista in molti altri film, e mettetela sottosopra. In un film horror non c’è molta scelta, le cose sono o bianche o nere, ci sono i buoni e i cattivi e tra di loro si scatena l’orrore. Ciò che mi ha attratto così tanto della sceneggiatura, è il fatto che questo non è un tipico film horror. Lo trovo complesso e ricco di sfaccettature, che lo rende molto divertente da interpretare”.
James Gunn conosceva Denman da qualche anno, ma rimase comunque colpito dalla forza del suo provino. “Eravamo già amici – dice – Però ho pensato, cavolo, quest’uomo è il mix perfetto tra un uomo vulnerabile ma con la forza di Hulk che vive in una fattoria del Kansas. Sembrava che funzionasse alla perfezione”.
Come la Banks, Denman si è relazionato facilmente con il suo personaggio in L’angelo del Male – Brightburn: “Kyle è il padre di questa famiglia, e farà di tutto per difenderla. Lui è follemente innamorato di sua moglie Tori. Per lei è disposto a tutto. Negli gli ultimi 12 anni ha cercato di essere il padre migliore per questo ragazzo. Per la maggior parte del tempo, ha fatto tutto nel modo giusto. Stanno cercando di capire questa nuova fase che sta attraversando all’età di 12 anni. Durante la pubertà ha subito alcuni cambiamenti, non tutti positivi”.
James Gunn aggiunge: “Tori e Kyle hanno opinioni diverse su come si debba essere genitori. In molti sensi, questa è una storia che racconta il conflitto esistenziale di un ragazzo. Questo ragazzo è malvagio o sta diventando cattivo perché i suoi genitori non si occupano di lui come dovrebbero? Qual è la verità? Kyle crede semplicemente che sia maligno. Tori invece crede che potrà migliorare. E questo è il vero conflitto tra i due personaggi di questo film”.
Fondamentale per il successo del film, è stata la ricerca dell’attore giusto per interpretare il ruolo di Brandon. Doveva essere credibile sia come un bravo adolescente all’inizio della storia prima di imparare a sfruttare il suo straordinario quanto terribile dono.
Sorprendentemente, la ricerca non è durata a lungo. Jackson A. Dunn è stato il primo a sostenere il provino. “Era impossibile trovarne uno migliore”dice Hatt.
Sebbene appena adolescente quando ha accettato il ruolo, Dunn ha messo in mostra le qualità necessarie per impersonare il personaggio di Brandon. “Ha una grande sensibilità – dice la Banks – È perfetto per questa parte. È un perfetto Brandon. Ha abbastanza fascino da potersi innamorare di lui, per poi diventare freddo e maligno allo stesso tempo”.
Il giovane attore era eccitato dalla sfida rappresentata dal dover interpretare un ragazzo bravo a scuola, che scopre di possedere doti molto più letali. “All’inizio del film, è completamente normale – dice Dunn – Ama la sua famiglia. Probabilmente è cosciente di non riuscire a creare alcun legame con i ragazzi della sua età, ma è ad un livello mentale per cui preferisce le conversazioni con la sua famiglia e in generale con gli adulti. Ho vissuto i cambiamenti che ha attraversato durante il corso del film e come sia diverso dall’inizio rispetto al finale. Il fatto strano è che alcune delle cose ritratte nel film, possono essere riconducibili alla vita vissuta. E poi, alcune di queste cose, diventano uccidere persone”.
Meredith Hagner interpreta la zia di Brandon, la consulente di liceo Merilee. “Vede sempre il lato positivo – dice la Hagner – Sono una persona che, dall’inizio alla fine e quindi anche quando le cose si mettono male, ha fiducia nel futuro. Quando inizia ad accorgersi che Brandon sta avendo dei problemi, dà la colpa alle angosce tipiche dei ragazzi del liceo. Non conosce la portata di quello che veramente succede dietro le porte chiuse di casa e in tutta la città”.
Matt Jones è Noah lo zio di Brandon, marito di Merilee. “Noah è un uomo tipico della campagna del Kansas, vive felice accanto a Merilee, soddisfatto della vita – dice Jones – In definitiva una persona semplice”.
Quando Brandon diventa sempre più cosciente dei suoi poteri, scatenando la forza della sua furia sui suoi famigliari e sui residenti della sonnolenta cittadina del Kansas, L’angelo del Male – Brightburn inizia ad andare verso una conclusione punitiva, che vede finalmente Tori confrontarsi con la terribile verità sul suo amato figlio. “Lui è ammaliato dalla sua natura, capace di fare cose veramente terrificanti – dice James Gunn – Un po’ come in Juno solo con corpi smembrati”.
James Gunn sottolinea anche che, è comunque possibile sentire un legame con Brandon, lo si può riconoscere come il ragazzo della porta accanto che fa cose sbagliate, oppure collegarlo al lato oscuro di ognuno di noi. “Anche in Brandon, seppur cattivo, terribile ed alieno quale è, c’è qualcosa di molto umano – dice – Non è certo Michael Meyers, tantomeno Freddy Krueger. Lui è una persona alla quale possiamo relazionarci ed averne paura allo stesso tempo e forse avere paura di quali parti di Brandon sono come noi”.
La Banks aggiunge: “Guardando questo film, l’adrenalina scorre a fiumi. Ci farà cambiare idea su cosa siano gli eroi”.
LA PRODUZIONE
L’angelo del Male – Brightburn è stato girato in Georgia, a partire dall’inizio di marzo 2018, in varie location nello stato del sud che riproducono il contesto della comunità rurale delle fattorie del Kansas, dove il neonato Brandon atterra dopo essere precipitato sulla Terra dallo spazio. “Volevamo che tutto si svolgesse in un mondo reale, per poter raccontare la storia in modo più sincero possibile”, dice il regista Yarovesky.
La residenza dei Breyer era una proprietà storica nella città di Newnan, con intorno ettari di terra e un laghetto di proprietà. “Era una casa molto, molto antica, perciò molte delle cose che ci servivano le abbiamo trovate già sul luogo”, dice lo scenografo Patrick M. Sullivan Jr. a proposito della casa dove sono state girate gran parte delle scene del film, che risale al 19mo secolo. “Abbiamo aggiunto della carta da parati per dargli quello charme tipico del Midwest, che viene solitamente identificato come la sonnolenta provincia americana. Volevamo rappresentare un tono di calma e familiarità prima che iniziasse il caos. Volevamo enfatizzare l’aspetto dell’isolamento, così che quando Brandon inizia a scatenare l’inferno, ci sia un senso di impotenza e assenza di aiuti. Quel posto è così solitario”.
Yarovesky aggiunge: “Volevamo raccontare la storia di generazioni alla fattoria Breyer, e Elizabeth chiedeva di sentire il suo personaggio in quello spazio. Tori ha velleità artistiche, ispirate al grunge. Nella casa, si vede ovunque un po’ della sua arte punk-rock con un tocco di vita di fattoria americana. Ci sono scene di vita quotidiana con sopra pitture a vernice spray”.
Sullivan Jr. ha configurato i suoi set nello stile classico americano, usando colori primari pieni associati a tavolozze tipiche dei fumetti, rendendoli più profondi per suggerire l’oscurità al cuore della storia. La costumista Autumn Steed, alla quale è stato richiesto di ideare un look per Brandon che ispirasse un supereroe dalle cattive intenzioni, si è affidata ai rossi e blu per raccontare la storia della discesa nell’oscurità del personaggio. “Con lui abbiamo tentato di raccontare una storia attraverso i colori”, dice la Steed. “Il blu rappresentava la sua vita sulla Terra, mentre il rosso rappresentava l’alieno maligno che alberga in lui. Man mano che diventava più malvagio, abbiamo aggiunto ancora più rosso”.
Quando Brandon prende coscienza dei suoi poteri, indossa un costume che si è realizzato da solo, con maschera e mantello. Per trovare la giusta combinazione di elementi, Steed ha lavorato per mesi alla sperimentazione di vari disegni. “Immaginavo che il suo costume doveva essere una combinazione tra un supereroe icona e un assassino horror di vecchia scuola—quella era la spina dorsale del suo aspetto”, dice la Steed. Volevamo che sembrasse come se Brandon se lo fosse fatto da sé. Non doveva essere eccessivamente perfetto. Abbiamo usato lacci da scarpe, cordicelle e altre cose che si possono trovare in un fienile”.
La Steed ha provato circa 120 tra maschere e mantelli and prima di scegliere quella che sembra una maschera dei lottatori di wrestling, con l’allacciatura sul davanti. “Il look che dovevamo trovare, era talmente semplice che ha reso tutto molto difficile”, dice. “Volevamo che sembrasse qualcosa che anche un bambino poteva realizzare. Volevamo che fosse spaventosa. Volevamo che sembrasse un vero e proprio costume da supereroe”. Per realizzare i pezzi, la Steed ha usato tessuti morbidi e usurati dal tempo, a suggerire l’idea che Brandon avesse usato oggetti della sua infanzia per costruire il suo nuovo e intimidatorio personaggio. “Era fatto con una coperta”, dice la Steed. “All’inizio del film, è la sua ‘coperta’. Lui la usa per fare il costume, la maschera e il mantello”.
Durante tutto il corso delle riprese, la produzione ha cercato di sfruttare l’innaturale fisicità di Brandon per aiutare a creare un senso di apprensione e terrore. Yarovesky riteneva che fra tutti i poteri di Brandon—il volo, la vista laser, la forza superiore—la sua abilità di muoversi tanto rapidamente, così che sembra sparire per poi apparire da un’altra parte, fosse tra le più spaventose. “Volevo che si muovesse in modo violento e imprevedibile”, dice Yarovesky.
Il regista ha lavorato a stretto contatto con gli esperti dello studio di effetti visivi Trixter, che avevano già collaborato con James Gunn in Guardiani della Galassia Vol. 2, per trovare il modo giusto di raffigurare il movimento supersonico del personaggio. “Alcuni dei progetti iniziali, erano stati elaborati con la Computer grafica (CG)”, dice il regista, optando in seguito per un approccio più leggero. “Secondo me, doveva causare lo shock violento di qualcuno posizionato lontano e in un attimo è davanti al tuo viso, cercando di essere il più possibile reale grazie a quel potere”.
Il suono emesso dal mantello di Brandon mentre insegue le sue vittime, è diventato una firma dell’elemento horror del film. Il produttore esecutivo Hatt dice, : “In A Nightmare on Elm Street, si capiva sempre quando era in arrivo Freddy Krueger perché si sentivano le unghie che graffiano i muri. In The Babadook, il demonio ha un suono specifico. Abbiamo usato i movimenti del mantello di Brandon, per segnalare che stava per succedere qualcosa di raccapricciante. Sembra come se uno spirito si muovesse verso la macchina da presa”.
Ad esempio, in una delle scene più scioccanti de L’angelo del Male – Brightburn, quando Brandon si vendica su un’ignara cameriera di un ristorante del posto, e per un attimo si nota il suo mantello svolazzare. A quel punto il pubblico sa già che la donna è spacciata. Quando Brandon esce dal locale, il ristorante è virtualmente distrutto.
Per creare l’immagine il più straziante possibile, la produzione ha usato una combinazione di effetti prostetici progettati dagli esperti della Fractured FX e le immagini digitali create dalla Trixter. Per la terribile scena in cui una scheggia di vetro vola direttamente nell’occhio della vittima di Brandon, la Fractured ha realizzato l’intera testa dell’attrice Becky Wahlstrom, compreso un occhio posticcio finemente dettagliato con al suo interno un piccolo contenitore di sangue finto. “L’attrice recitava indossando la testa prostetica”, spiega Hatt. “Usando gli effetti visivi, abbiamo realizzato un occhio digitale e piazzato sul volto dell’attrice, così che quando toglie la scheggia di vetro sembra che la stia tirando fuori dal suo occhio vero”.
Yarovesky dice, “Le cose che sono risultate migliori, sono quelle realizzate usando in concomitanza gli effetti visivi e quelli reali. Sembra quasi un trucco di magia in cui non si vedono le mosse”.
Durante le riprese, tutti gli attori hanno avuto la possibilità di conoscere l’intensità dell’originalità della storia, il carattere delle riprese, le sequenze inquietanti e anche provare le scene d’azione senza controfigure. Il confronto brutale tra Tori e Brandon, che ha scoperto appieno la sua natura aliena che è sbocciata per diventare un predatore violento e assetato di sangue, ha richiesto intere settimane di lavorazione.
“Per me, girare la resa dei conti tra Brandon e Tori è stato molto emozionante, perché è il cuore del film”, dice Yarovskey. “La distruzione della casa è stato un momento veramente molto divertente. Abbiamo dato fuoco a grandi pareti di metallo appese a cavi in tutta la casa, e poi abbiamo pitturato Brandon nel mezzo del disastro. Mi ricordo di aver portato Elizabeth a fianco alla casa e le ho detto, ‘OK, adesso ti appenderemo a quella finestra’. E lei rispose, ‘Fico! Mettetemi lassù. Dai’.
“Quando si fa un film come questo, c’è bisogno di un grande impegno fisico”, continua il regista. “Si corre, si striscia per terra, si viene ricoperti di liquido. Fare film horror è fisicamente provante per tutte le persone coinvolte. Serve un impegno fisico incredibile”.
La Banks era entusiasta di gettarsi nell’azione. “Mi piace fare da sola le scene d’azione, perciò ogni volta che vengo coinvolta per me arriva il divertimento, perché mi piace farlo”, dice lei.
Per le scene in cui Brandon vola, Dunn è stato imbracato ad un’attrezzatura di sicurezza per poter essere manovrato da cavi. L’attore dice che provare l’esperienza di essere un supereroe, è stata la parte migliore del lavoro. “Non è la stessa imbracatura che viene usata per fare zip line nello Yosemite”, dice a proposito delle attrezzature di sicurezza. “Queste sono più comode more. E sì, è stato fichissimo. Mi sono divertito a stare appeso al soffitto”.
HomeVideo (beta)
info: 23/05/2019.
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