Jack et la mécanique du coeur (2013)
Jack et la mécanique du coeurEdimburgo, 1874. Jack è nato nel giorno più freddo della storia e il suo cuore, congelato, non batte. La levatrice Madeleine gli salva la vita sostituendo il cuore con un orologio a cucù. Grazie a questo magico espediente, il ragazzo potrà sopravvivere, ma solo se rispetterà tre regole d'oro: prima di tutto, non dovrà mai toccare le lancette dell'orologio; in secondo luogo, dovrà tenere sempre sotto controllo la rabbia; infine, e soprattutto, non dovrà mai e poi mai innamorarsi. Tuttavia, nel momento in cui Jack posa i suoi occhi su Miss Acacia, una giovane cantante di strada, le lancette del suo cuore cominciano a correre. Nel disperato tentativo di ritrovarla, Jack, come un novello Don Chisciotte, si lancia in una romantica ricerca che lo condurrà dai laghi della Scozia a Parigi, fino alle porte dell'Andalusia…
Info Tecniche e Distribuzione
Genere: Animazione, Avventura, DrammaticoNazione: Francia, Belgio - 2013
Durata: 94 minuti
Formato: Colore
Produzione: EuropaCorp (produzione), Duran (co-production)produzione, France 3 Cinéma (co-produzione), Walking The Dog (co-production)produzione, uFilm (co-produzione), Canal+ (partecipazione), France Télévisions (participation)partecipazione, Ciné+ (participation)partecipazione, Région Ile-de-France (supporto), uFund (in associazione con)
Note:
Presentato In Concorso al Giffoni Film Festival 2014.
Note di regia
"Volevo parlare della passione d'amore e del rapporto con la differenza, che sono due temi molto forti, dietro ai quali si nasconde l'idea di un'avventura. Volevo fare qualcosa di simile a IL PICCOLO PRINCIPE o a PINOCCHIO – senza la pretesa di reggere il confronto – solo in modo lievemente più surreale, e con un immaginario un po' più sfrenato. Mi citano spesso Tim Burton, e io amo il rapporto tra bellezza e mostruosità nella sua opera, ma mi sento più vicino a Jim Jarmush e ai suoi personaggi leggermente stanchi, o al lato barocco e tenero di Fellini, o a FREAKS di Tod Browning, che ha affrontato anche lui il tema della differenza, in una maniera un po' inquietante ma anche poetica e dolce. Potrei menzionare anche Edward Gorey e Jean-Pierre Jeunet, un artista molto libero che mi piace molto e a cui spero di rendere omaggio con questo film. Adoro mescolare toni diversi, ed è per questo che ho intrecciato la fiaba con la realtà di Edimburgo, e ho cercato di far emergere emozioni molto umane e molto reali dalle immagini".
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