Poster INU-OH di Masaaki Yuasa

INU-OH (2023)

INU-OH
Locandina INU-OH
INU-OH è un film del 2023 prodotto in Giappone e Cina, di genere Animazione e Storico diretto da Masaaki Yuasa. Il film dura circa 98 minuti. Tratto dal romanzo di Hideo Furukawa. Il cast include Avu-chan, Mirai Moriyama, Tasuku Enomoto, Kenjiro Tsuda, Yutaka Matsushige. In Italia, esce al cinema giovedì 12 Ottobre 2023.

Giappone medievale. Inu-oh è un artista noh nato con caratteristiche fisiche anomale. Tomona è un monaco cieco suonatore di biwa. I due si incontrano nella capitale e iniziano a esibirsi insieme. Con spettacoli che infrangono le regole delle arti tradizionali, diventano le pop star di una nuova era e in breve tempo le folle impazziscono per loro. Cosa sarebbe successo se hip-hop, musica rock e i febbrili festival musicali all'aperto fossero esistiti nel Giappone del XIV secolo?

Periodo Muromachi (1336-1573). Tomona è un ragazzo che vive a Dan-no-ura, dove il tesoro dello sconfitto clan Heike giace in fondo al mare da oltre cent’anni. Un giorno, alcuni uomini della capitale chiedono a Tomona e a suo padre di salpare con la loro barca per cercare la spada Kusanagi, una delle tre “insegne imperiali” che parrebbe affondata in mare al termine della celebre battaglia. Ma assieme alla spada viene a galla anche la maledizione degli Heike che acceca il piccolo Tomona e uccide suo padre. Spinto dal tormento del fantasma del genitore, il giovane si dirige da solo verso la capitale Kyoto. Durante il viaggio incontra Taniichi, un anziano maestro di biwa (strumento a corde) e ne diventa il discepolo.
Nella capitale c’è anche un altro ragazzo, solitario e deforme fin dalla nascita. Suo padre è il direttore della compagnia Hie, dedita al perfezionamento del sarugaku (forma di teatro antesignana del moderno noh). Il ragazzo è cresciuto all’aperto come un cane, ma ha ereditato il talento del genitore per il teatro. Ha imparato il sarugaku osservando gli altri ed è in grado di usare le sue peculiari caratteristiche fisiche per danzare in modo innovativo, pur dovendo celare l’orribile volto dietro a una maschera a forma di zucca. Si è dato un nome da sé: Inu-oh, il “re dei cani”.
I due ragazzi si incontrano. Uno suona, l’altro balla. Sono in perfetta sintonia. Da lì inizia la loro ascesa. Assieme creano qualcosa di nuovo ed emozionante, mai visto prima. Tomona cambia il suo nome in Tomoari e stupisce il pubblico con le sue performance singolari e spontanee e la sua voce che sembra un grido appassionato dell’anima. Inu-oh affascina il pubblico con le sue esibizioni innovative e il suo stile di danza che nessuno potrebbe imitare, e mentre raggiunge livelli di abilità senza precedenti, il suo corpo, vittima di una maledizione di origine sconosciuta, inizia a cambiare. A Inu-oh e Tomoari viene chiesto di esibirsi per lo shogun Ashikaga Yoshimitsu. Per i due sarà il palcoscenico di una vita, ma anche il momento in cui potranno trovare la verità dietro alle loro origini…

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 12 Ottobre 2023
Uscita in Italia: 12 Ottobre 2023 al Cinema
Genere: Animazione, Storico, Musicale
Nazione: Giappone, Cina - 2023
Durata: 98 minuti
Formato: DCP 2K, CinemaScope; Audio: 5.1
Lingua: giapponese
Soggetto:
Tratto dal romanzo di Hideo Furukawa.
Classificazioni per età: ITA: 6+

Cast e personaggi

Regia: Masaaki Yuasa
Sceneggiatura: Akiko Nogi
Musiche: Otomo Yoshihide

Cast Artistico e Ruoli:
foto Avu-chan

Avu-chan

Queen Bee (voce)
foto Mirai Moriyama

Mirai Moriyama

Tomona (voce)
foto Tasuku Enomoto

Tasuku Enomoto

Nobile Ashikaga (voce)
foto Kenjiro Tsuda

Kenjiro Tsuda

Padre di Inu-oh (voce)
foto Yutaka Matsushige

Yutaka Matsushige

Padre di Tomona (voce)



Voci italiane (doppiatori):
Alessio Puccio (Inu-oh), Roberto Fedele (Tomona), Federico Di Pofi (Nobile Ashikaga), Alberto Bognanni (Padre di Inu-oh), Dario Oppido (Padre di Tomona)


Studio dei personaggi: Taiyo Matsumoto | Character design: Nobutake Ito.

Immagini

[Schermo Intero]

Curiosità

La sceneggiatura – La storia, adattata dalla sceneggiatrice Akiko Nogi (The Voice of Sin, I Am A Hero, Unnatural e MIU404), è liberamente ispirata a The Tale of the Heike: The Inu-oh Chapters (2017) dello scrittore Hideo Furukawa, uno spin-off tratto dal suo precedente lavoro di traduzione in lingua moderna di The Tale of the Heike, romanzo storico frutto di racconti trasmessi oralmente sul clan Heike. L’ambientazione ricorda quella del manga Dororo di Osamu Tezuka, ma con elementi di interessante unicità: l’interpretazione audace della figura di Inu-oh (letteralmente “Re dei cani”), enigmatico performer teatrale realmente esistito a cavallo tra il XIV e il XV secolo.

L’animazione e la musica – Il racconto ricco di dettagli, l’immaginario di Yuasa e il contesto storico hanno rappresentato una grande sfida estetica per l’intera squadra di animazione. Il fumettista Taiyo Matsumoto (Hanaotoko, Tekkonkinkreet, Ping Pong, manga sportivo pubblicato in Italia da Hikari edizioni, No. 5, Takemitsuzamurai, Sunny e Cats of the Louvre, editi da Shogakukan) si è occupato del progetto grafico dei personaggi oltre che della copertina del libro originale. Il compositore Otomo Yoshihide è autore della colonna sonora, libera e versatile, che trascende i generi classici e può passare rapidamente dal rock ‘n’ roll moderno alla musica orchestrale. A lui si deve anche l’idea che il modo migliore per lavorare su questo film sarebbe stato anteporre la musica alle animazioni.

Intervista al regista Masaaki Yuasa

Cosa ha pensato quando le è stato proposto di lavorare a questo progetto?
Ho pensato che avrei dovuto concentrarmi sulla creazione di un buon film, piuttosto che preoccuparmi delle vendite. Il primo materiale che ho ricevuto conteneva diversi poster e foto di film live-action su artisti di vari generi da cui attingere ispirazione, come il glam rock, il punk o l’hip-hop. Ho pensato che sarebbe stato interessante vedere le persone del periodo Muromachi impazzire per le star protagoniste, proprio come i fan al giorno d’oggi impazziscono per questi artisti… ed è con questo semplice pensiero che ho accettato il progetto (risate). Come di solito accade, ho iniziato a visualizzare il tema dell’opera gradualmente, mentre la creavo, e poi ho capito cosa dovessi approfondire.

Cosa l’ha colpita del romanzo di Hideo Furukawa “THE TALE OF THE HEIKE: THE INU-OH CHAPTERS”?
L’ambientazione mi è sembrata simile a quella di Dororo di Osamu Tezuka, ma la cosa unica e interessante del romanzo è il brio del personaggio di Inu-oh. Sembra essere sempre molto felice, anche se è cresciuto in condizioni difficili e ci si chiede come possa essere così… ma è proprio questo il bello di lui. Forse mi sono sentito così anche perché ero esausto e depresso, molto giù mentalmente, quando ho letto il romanzo (risata forzata). Incontrando il personaggio di Inu-oh in un momento simile della mia vita, ho sentito la sua luce brillare anche su di me.

In questa storia è riuscito a trovare subito elementi che risulterebbero rilevanti anche oggi?
Ho sentito che il tema del “riconoscere un’altra persona” è ancora molto attuale. La morale della vicenda è che, anche se non sono passati alla storia, Inu-oh è stato gratificato per aver avuto Tomona/Tomoari e Tomona/Tomoari è stato gratificato per aver avuto Inu-oh. Spero che anche gli spettatori che guarderanno la loro storia ora sentiranno l’importanza di capire le persone che li circondano. Ha anche a che vedere con il “far luce su persone che sono scomparse senza essere notate ai loro tempi”; credo che fosse uno dei ruoli degli artisti noh e dei monaci biwa, ed è anche quello che il signor Furukawa ha voluto realizzare quando ha fatto luce sul personaggio di Inu-oh, di cui non rimangono molti documenti. Credo che l’aver trasformato questa storia in un film d’animazione sia una cosa molto significativa.

Intendeva da subito interpretare la storia in modo libero, senza essere troppo vincolato dal periodo storico?
La conoscenza è importante, quindi è una buona cosa cercare di seguire il più possibile la ricerca storica, ma dopo averci pensato ancora un po’ ho deciso che avremmo potuto provare a immaginare anche altre cose. Sono sempre stato molto dubbioso verso quel modo di interpretare la storia che vede il passato come “inferiore”, mentre le cose migliorano unicamente con l’evolversi del tempo. All’epoca possono essere vissuti individui che avevano lo stesso modo di pensare di oggi, o anche modi più maturi. Ho pensato che sarebbe stato interessante se le persone del passato avessero avuto un’immaginazione e una creatività al di là delle nostre conoscenze attuali. Per questo ho deciso di creare qualcosa che non fosse basato unicamente su ciò che conosciamo.

Come ha selezionato lo staff di animazione?
Ammetto che in quel momento ero molto impegnato, quindi mi sono affidato al parere del produttore. Ho richiesto specificamente solo alcune persone con cui lavoro regolarmente, oltre al responsabile degli sfondi Hideki Nakamura, con cui volevo lavorare ancora fin dalla nostra prima collaborazione per il cortometraggio Cat Soup (2001). Ma anche se io stesso avessi potuto scegliere ogni singolo membro dello staff, il nostro modo di lavorare sarebbe stato identico, perché cerco sempre di adattare il mio metodo agli stili e alle peculiarità di ciascuno, quindi in ogni caso non sarebbe stato un problema. Desideravo che il personale più giovane di Science SARU vedesse in loco il processo di realizzazione di un film, da vicino e in prima persona, per consentire loro di apprendere il più possibile, quindi li ho coinvolti direttamente. Ovviamente, ho anche voluto raccogliere persone che avessero un grande talento (risate).

Lo staff dell’animazione è stellare…
Sì, ma c’era così tanto lavoro da fare che è stato difficile esaminarlo tutto in loco. Trovare la manodopera per perfezionare tutti i dettagli è stato un compito difficile. Poiché nella storia c’erano molti dettagli a cui prestare attenzione, includendo anche la ricerca storica, trasmetterli correttamente alle persone coinvolte è stata di per sé una grande sfida. Ma anche in questo caso l’intera squadra, compresi i supervisori dell’animazione Yoshimichi Kameda e Satoshi Nakano, si è impegnata a rendere tutto alla perfezione. Il direttore dell’animazione Shuto Enomoto è stato responsabile delle scene dell’infanzia di Inu-oh e della prima scena di ballo, mentre Izumi Murakami ha realizzato la maggior parte dei disegni più belli. Anche il lavoro di veterani come Yasuhiro Nakura e Atsuko Fukushima è stato straordinario, come sapevo che sarebbe stato. Per quanto riguarda le inquadrature che riprendono il punto di vista di Tomona, una diversa squadra di persone le ha colorate in modo particolare per farle risaltare.

È stato difficile animare le scene di ballo conferendogli l’energia dei festival musicali?
È stato difficile decidere una forma e un flusso approssimativo, ma una volta che lo abbiamo stabilito, ho consegnato tutti i materiali in mio possesso, chiedendo agli animatori di studiarli mentre disegnavano le scene. Per quanto riguarda gli stili di danza, volevo che si evolvessero nel corso del film, passando da uno stile più arcaico a numeri musicali più raffinati come quelli dei film musicali simili a Ballando sotto la pioggia (1952), includendo un po’ di shuffle dance e, verso la fine, danza classica. Abbiamo avuto come riferimento non solo i movimenti dei ballerini, ma anche quelli di atleti di vari altri sport. Abbiamo abbinato questi bei movimenti in vari modi. Per quanto riguarda le scene di esibizione musicale, uno dei nostri direttori dell’animazione, Kenji Zemba, era molto esperto nel campo della musica, così gli ho chiesto di osservare da vicino tutte le sequenze per controllare come i singoli suonatori usassero i propri strumenti.

Nei festival cinematografici internazionali, INU-OH è stato definito un'”opera rock”. Ma lei aveva sperimentato l’alchimia tra animazione e musica già nel suo primo lungometraggio, Mind Game. Si potrebbe dire che questo film sia il risultato degli esperimenti condotti nei suoi progetti precedenti?
Ho sempre lavorato nella direzione di una sincronia tra musica e immagini che fosse la più bella possibile. Ma in realtà, ripensando al modo in cui abbiamo operato in questo film, mi ha davvero sorpreso che sia finita così bene (risate). Pensavo che il modo migliore per lavorare su questo film sarebbe stato anteporre la musica alle animazioni, ma non ero in grado di descrivere correttamente ciò che avevo immaginato.
Perciò Yoshihide Otomo, che si è occupato della musica, mi ha chiesto di anteporre la coreografia.

Davvero?
All’inizio ero stupito di questa sua richiesta, ma mi sono reso conto che, se non avessimo risolto questo problema, la produzione si sarebbe bloccata. Così ho chiesto agli artisti di fornire degli storyboard per le scene e abbiamo creato un’anteprima animata. Qualcosa che mostrasse il ritmo con cui i personaggi avrebbero battuto le mani, le parole che avrebbero cantato, cose del genere. Sapevo già a grandi linee di cosa avrebbero parlato le scene, quindi ho scritto dei testi adatti. Per le canzoni di Inu-oh, volevo che il tema fosse “non arrendersi mai”, quindi ho visualizzato nella mia mente il climax del film e poi ho scritto i testi per ogni parte. Ho dato tutto questo al signor Otomo, che ha composto la musica. Mi trovavo in un territorio completamente sconosciuto, ma ho pensato che fosse davvero straordinario. Pensavo che ci sarebbe voluto un po’ di adattamento per far combaciare la canzoni con le immagini del film, ma lui le ha create perfettamente fin dall’inizio. Grazie a questo elemento, siamo riusciti a creare scene che si inseriscono perfettamente nella storia complessiva.

È incredibile.
Su questa base, ho chiesto ad Avu-chan di impostare il testo e lo stile di canto. E con il suo contributo come cantante e interprete, abbiamo messo insieme il tutto nella sua forma finale. Avu-chan ha provato sul posto varie tipologie di canto ed è stato molto veloce nel giudicare se risultasse giusto o meno. Ero stupito e ricordo di aver pensato: “Wow, è così che gli artisti registrano gli album.”

Come ha diretto Avu-chan e Mirai Moriyama nelle vesti di doppiatori?
Non ho mai chiesto qualcosa di specifico. Parlavo con il direttore del suono Eriko Kimura della direzione generale del progetto e spiegavo direttamente solo le situazioni e ciò che i personaggi stavano facendo nella scena. Se trovavo qualcosa che non mi piaceva, intervenivo, ma se pensavo che potesse funzionare, non dicevo nulla in particolare.

È stata la prima incursione di Avu-chan nel doppiaggio, ma è stato incredibilmente bravo.
In precedenza, avevo coinvolto Avu-chan in un piccolo ruolo di doppiaggio per Devilman Crybaby, ma questa volta lui era il personaggio principale, quindi con molte più battute, e mi sono preoccupato un po’. Inizialmente Avu-chan era propenso a rifare le battute fino al mio ok. In seguito, ho smesso di preoccuparmi e abbiamo fatto più ripetizioni solo su sua richiesta, cioè quando mi diceva: “Lasciami provare un’altra volta, voglio farlo nel modo giusto.”

Sembra che il signor Moriyama abbia deciso di iniziare a praticare il biwa, è vero?
Ho chiesto a Yukihiro Goto, il supervisore biwa del film, di insegnarglielo e hanno provato insieme. Il signor Moriyama è diventato molto bravo, tanto che abbiamo pensato di usare il suo biwa nel film. Lui è un tipo modesto e si è opposto dicendo che non era “neanche lontanamente bravo a sufficienza”. Si è impegnato al massimo nel suo ruolo e credo che sia riuscito a ricreare in modo convincente la sensazione di cantare suonando il biwa.

La parabola del successo e della caduta, come artisti, di Inu-oh e Tomoari va anche in sincrono con l’ascesa e la caduta del clan Heike nello Heike monogatari, non è vero?
Esattamente. La loro ascesa è simile a quella delle rockstar. Ho immaginato una frenesia simile a quella che i Beatles provocarono ai loro tempi. Ma per quanto riguarda il modo in cui tutto sprofonda, non mi importava che andasse in un modo o nell’altro, buono o cattivo (risate). Anche se la loro vicenda non è passata alla storia, la cosa più importante è che si sono incontrati al momento giusto e sono rimasti l’uno accanto all’altro, accettandosi a vicenda.

È un sentimento che sente anche lei?
Per anni ho desiderato lavorare con persone che la pensano diversamente da me e l’ho fatto più volte. Lavorare in questo modo mi permette di aprire la mente e mi porta a una crescita personale e professionale. Di recente, però, ho iniziato a pensare che potrebbe essere utile lavorare anche con persone dalle idee simili, sarebbe proficuo. L’ho pensato soprattutto mentre lavoravo a INU-OH.

L’epilogo, che suggerisce che la speranza di un’amicizia senza fine vada al di là di un’amara conclusione, lascia davvero una forte impressione.
Pensavo che INU-OH non potesse concludersi con un semplice happy end del tipo “la maledizione è svanita, evviva”, non era quel tipo di storia. Anche l’opera originale ha un epilogo, ma l’ho modificato un po’ per il film. Per esempio, nel motivo per cui l’anima di Tomoari è rimasta sulla terra dopo la sua morte e sul perché Inu-oh non se ne sia accorto per 600 anni. Ho pensato che, nel film, sarebbe stato meglio spiegarlo chiaramente. Inu-oh rinuncia ai suoi sogni per salvare Tomoari, ma Tomoari non accetta compromessi e va incontro a una fine tragica. Tomoari pensava forse di essere stato rinnegato e di aver perso anche il proprio nome e per questo è diventato uno spettro. Tuttavia, Inu-oh non aveva idea dello stato in cui si trovava il suo amico. Dopo la morte di Tomoari, ha continuato a cercarlo per molto tempo, ma non è riuscito a trovarlo perché non aveva un nome. Credo di aver ideato l’epilogo fin dall’inizio della lavorazione. Ho immaginato che, quando si fossero rincontrati, sarebbero tornati come prima, quando sentivano di poter essere pienamente fedeli a sé stessi.

Ha un messaggio per le persone che vedranno il film?
Come nel teatro noh, credo che alla base della musica ci siano l’idea e l’emozione di cantare e ballare, oltre che di offrire qualcosa a Dio. Mi auguro semplicemente che tutti coloro che guarderanno INU-OH muoveranno la testa e sentiranno il ritmo della musica. Mi piacerebbe vedere tutti ballare davanti allo schermo!

Commenti del cast

Commento di Avu-chan al momento dell’annuncio del cast (luglio 2021):
Di solito vivo la mia vita come una regina, ma questa volta mi è stata data l’opportunità di essere un “re” (“Oh” in giapponese) doppiando il film INU-OH. Onestamente, posso dire che prendere parte a questo film mi è sembrato frufto del desfino, senza dubbio. Ah! Vi prego di aftendere con ansia il prossimo anno!

Commento di Mirai Moriyama al momento dell’annuncio del cast (luglio 2021):
Quando il regista Yuasa ha creato lo stupefacente film d’animazione INU-OH, ha fafto perno sul fafto che, poiché la sua storia risale a un’epoca in cui il noh non era una forma d’arte regolamentata come oggi, c’era molta più libertà di espressione. Io interpreto Tomona, un bonzo suonatore di biwa che incontra Inu-oh, interpretato da un sorprendente Avu-chan, e inizia a esibirsi con lui. Inevitabilmente, la registrazione delle voci di questo film ha finito per trasformarsi in un oftovolante lanciato a tufta velocità. Credo che INU-OH mostrerà quanto il teatro noh possa essere creafivo e ricco di possibilità, inoltre si dice che il noh sia la forma di teatro musicale più anfica del mondo.

Commento di Hideo Furukawa alla visione del film:
Questo film è mostruoso. Probabilmente non ho mai visto uno schermo ringhiare così ferocemente. Per di più questo “ringhio” suona come una musica pop, tragica ma assolutamente oftimista. In altre parole, una sorta di emozionante “ribellione degli oppressi”. Non è dovuto solo all’animazione. La musica e le voci dei personaggi si muovono insieme. Anche se si suppone che sia stato io a scrivere il romanzo da cui è trafto il film, mentre lo guardavo, questo fafto mi è sfuggito dalla mente. Ero semplicemente sbalordito dal mondo rappresentato sullo schermo. Ma anche in quel momento il mio corpo si muoveva di sua iniziafiva e mi sono ritrovato a oscillare. Ero scosso. Mi chiedevo sinceramente cosa stesse succedendo. E la risposta alla mia domanda l’ho scrifta in cima a questo commento. Questo è un film mostruoso. Questo è un film d’animazione mostruoso. Questo è un film d’animazione musicale mostruoso.

Commento di Taiyo Matsumoto (Studio dei personaggi) al momento dell’annuncio del progefto:
Spero che il regista Yuasa e le altre persone coinvolte nel progefto possano diverfirsi durante la creazione, e se lo faranno, sarà di sicuro un film d’animazione straordinario. Per quanto mi riguarda, farò tufto ciò che è in mio potere per aiutarli, pur rimanendo fuori dai loro schemi.

Commento di Akiko Nogi (Sceneggiatura) dopo aver visto il film:
Il genio del regista Yuasa è evidente, è come se ci fosse stato sbaftuto in faccia e io ne sono rimasta stupita. Mille delfini nuotano tufti in fila e un’enorme balena sale in superficie. Sono rimasta completamente sbalordita guardando lo schermo. L’affascinante ruggito di Avu-chan mi ha portato le lacrime agli occhi, la limpida voce del signor Moriyama ha risuonato in tufto il mio corpo. La musica era come una droga. Spero che anche voi possiate assistere alla storia perduta di quesfi due personaggi, la storia che è stata loro softrafta, e che andiate a vedere questo film sul grande schermo per non doverlo rimpiangere in seguito.

Commento di Masaaki Yuasa (Regista) al momento dell’anteprima mondiale (seftembre 2021):
Sarei felice di apprendere che la storia di Inu-oh e Tomona verrà vista da molfi speftatori. Quesfi due individui sono uscifi dal baratro in cui si trovavano e si sono costruifi una vita cantando, ballando e suonando il rock durante il periodo Muromachi. Sono certo che questo film vi farà aumentare il baftito cardiaco dall’emozione. La storia è piena di elemenfi che non dovrebbero essere presenfi in quel periodo. Ci sono troppe storie che non conosciamo. La loro riscoperta e la loro celebrazione cosfituiscono una ricompensa per quei giovani che, in ogni generazione, hanno il coraggio di essere fedeli a loro stessi.

Commento di Yoshihide Otomo (autore delle musiche) al momento dell’anteprima mondiale (seftembre 2021):
Sarò onesto. Per tre anni sono stato in balia delle direftive stravaganfi del signor Yuasa, in bilico tra concretezza e astrazione, e dell’animazione approssimafiva dei suoi schizzi, da cui l’occhio non esperto non poteva decifrare ciò che stava accadendo. Se mi fossi senfito preso in giro, me ne sarei andato quasi subito. Ma ho poi provato un’immensa emozione nel vedere le sue immagini prendere vita. E, prima di rendermene conto, ero completamente immerso nel mondo di INU-OH. È un’opera incredibile. Un capolavoro!


dal pressbook del film

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