Il traditore (2019)
Il traditoreNei primi anni '80 è in corso una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana per il controllo sul traffico della droga. Tommaso Buscetta, conosciuto come il 'Boss dei due mondi', fugge per nascondersi in Brasile e da lontano, assiste impotente all'uccisione di due suoi figli e del fratello a Palermo; ora lui potrebbe essere il prossimo. Arrestato ed estradato in Italia dalla polizia brasiliana, Buscetta prende una decisione che cambierà tutto per la mafia: decide di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l'eterno voto fatto a Cosa Nostra.
Sicilia, inizio anni '80. Lo sviluppo e l'ascesa del commercio di eroina hanno scatenato una guerra di Mafia: Totò Riina e i Corleonesi contro le vecchie famiglie. Il bilancio dei morti cresce esponenzialmente, giorno dopo giorno. Dall'altra parte del mondo, a Rio de Janeiro, Tommaso Buscetta si sente sotto assedio. A Palermo sono stati uccisi due dei suoi figli e suo fratello, ed ora il cerchio si sta stringendo attorno a lui. Tuttavia, prima che la Mafia riesca a raggiungerlo, è catturato dalla Polizia Federale Brasiliana. Si tratta di un arresto spettacolare: i titoli dei giornali parlano della cattura del "Boss dei due mondi". La sua estradizione è immediata. Per Buscetta il rientro in Italia equivale alla morte e, preso dalla disperazione, tenta di uccidersi con la stricnina, ma viene salvato all'ultimo momento. Ad attenderlo per riportarlo in patria c'è Gianni De Gennaro, il più fedele collaboratore del Giudice Giovanni Falcone. Rientrando in Italia Buscetta si rende conto che gli resta una sola possibilità per vendicarsi dei suoi nemici: a Roma incontra Falcone e inizia a collaborare. Grazie alle sue rivelazioni l'autorità giudiziaria riesce ad organizzare il primo Maxi-Processo contro il crimine organizzato: 475 imputati, 200 avvocati. Le relative sentenze infliggono un grave colpo alla Mafia, tuttavia Totò Riina è ancora latitante… Cosa Nostra prepara la sua risposta preparandosi ad una carneficina ancora più violenta: il Giudice Falcone e la sua scorta sono uccisi dall'esplosione di 400 kg di tritolo. A questo punto Buscetta decide che è giunto il momento di puntare più in alto: per sconfiggere definitivamente Riina, deve fare dei nomi importanti, quelli dei politici collusi con la Mafia. Buscetta partecipa, quindi, come testimone in numerosi processi, diventando una figura pubblica sempre più popolare, protagonista di libri e articoli di giornale. Nel 1993 anche Riina viene arrestato. È in questo momento che il Boss dei due mondi compie un passo falso: una lussuosa crociera con la moglie nel Mediterraneo. Al processo Andreotti, istituito sulla base delle sue testimonianze, l'avvocato difensore mostra alla corte una rivista di gossip con le foto del pentito in vacanza a spese dello Stato. Parte quindi una sistematica e impietosa campagna mediatica per distruggere la sua credibilità come testimone. Questo rappresenterà il suo definitivo addio all'Italia. Nel 2000 a Miami un vecchio e malato Buscetta scruta l'orizzonte con un fucile sotto braccio. Consapevole che la Mafia non dimentica mai, teme un attacco dei suoi implacabili nemici. Tuttavia, prima della temuta vendetta lo raggiunge la morte, una morte che non si può evitare, causata dalla sua malattia. Il viso di Buscetta si rischiara in un flebile sorriso… Fuggire la vendetta di Cosa Nostra è stata la sua vittoria.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 23 Maggio 2019Uscita in Italia: 23/05/2019
Genere: Drammatico
Nazione: Italia - 2019
Durata: 148 minuti
Formato: Colore
Produzione: IBC movie, Kavac Film, Rai Cinema, Ad Vitam Production, Gullane, Match Factory Productions
Distribuzione: 01 Distribution
Box Office: Italia: 4.689.823 euro
In HomeVideo: in Digitale da venerdì 6 Settembre 2019 e in DVD da venerdì 6 Settembre 2019 [scopri DVD e Blu-ray]
Cast e personaggi
Regia: Marco BellocchioSceneggiatura: Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco Piccolo
Musiche: Nicola Piovani
Fotografia: Vladan Radovic
Scenografia: Andrea Castorina
Montaggio: Francesca Calvelli
Costumi: Daria Calvelli
Cast Artistico e Ruoli:
Pierfrancesco Favino
Tommaso Buscetta
Maria Fernanda Cândido
Cristina, moglie di Buscetta
Fabrizio Ferracane
Pippo Calò
Luigi Lo Cascio
Totuccio Contorno
Fausto Russo Alesi
Giovanni Falcone
Nicola Calì
Totò Riina
Giovanni Calcagno
Tano Badalamenti
Bruno Cariello
Alfonso Giordano
Alberto Storti
Franco Coppi, avv. Andreotti
Vincenzo Pirrotta
Luciano Liggio
Goffredo Bruno
Stefano Bontate
Gabriele Cicirello
Benedetto, figlio di Buscetta
Paride Cicirello
Antonio, figlio di Buscetta
Elia Schilton
Giornalista tv
Alessio Praticò
Giuseppe Greco, Scarpuzzedda
Pier Giorgio Bellocchio
Cesare (capo scorta)
Rosario Palazzolo
Giovanni de Gennaro
Antonio Orlando
Michele
Ada Nisticò
Alessandra Buscetta
Federica Butera
Silvana Buscetta
Ludovico Caldarera
Salvatore Cancemi
Nunzia Lo Presti
Ninetta Bagarella
Giovanni Crozza
Tommaso Buscetta giovane
Matteo Contino
Salvatore Inzerillo
Alberto Gottuso
Giuseppe Inzerillo
Tatu La Vecchia
Fra Giacinto
Sergio Pierattini
Presidente Aula Bunker
Raffaella Lebboroni
Giudice donna
Giuseppe di Marca
Giulio Andreotti
Produttori:
Beppe Caschetto (Produttore), Simone Gattoni (Produttore esecutivo)
Sviluppo progetto: Anastasia Michelagnoli | Suono: Gaetano Carito e Adriano Di Lorenzo.
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Note di regia – Marco Bellocchio
"Il traditore" racconta di un uomo, Tommaso Buscetta, che tradisce "Cosa nostra" convinto che non sia lui a tradirla, ma i Corleonesi, i rivali del suo schieramento, che sterminando tutti gli avversari si sono impadroniti dell'organizzazione criminale. Perciò non si sentiva né uno spione, né un traditore, né un infame, proprio perché lui, Buscetta, è rimasto fedele a una società mafiosa dai nobili principi che si batteva in difesa dei deboli, dei poveri e che ora non c'è più. Lo dice, lo ha scritto tante volte: lui ha tradito la sua famiglia mafiosa, perché questa ha tradito lui. Questa è la sua tesi insomma, per cui non si considera un traditore. La sfida del film è proprio questa: rendere un personaggio duplice, forse triplice, senza altarini né condanne. Si tratta di fare un film – una volta si sarebbe detto un film aperto, ora è un aggettivo che non si usa più – che, come il proprio protagonista, sia complesso e affascinante. Il tradimento di Buscetta non è spontaneo, è in qualche modo costretto a tradire, per la propria sopravvivenza e della sua famiglia. Tale scelta lo costringerà ad una vita da esule, recidendo di fatto tutte le radici con il proprio passato. Questo l'ha in qualche modo sinceramente addolorato, perché in fondo è là che voleva tornare (la "sua" Sicilia, "il gelato a Mondello"…), e non è mai più potuto tornare. È dovuto stare sempre lontano, per difendere la propria vita. In qualche modo c'è riuscito, ma al prezzo di una "prigione permanente" (lui che aveva vissuto tanti anni in tante prigioni reali). A questa scelta sarà fedele fino alla morte, naturale, nel suo letto, come voleva che avvenisse. Sarà la sua vittoria. Il film svolge questo tema nell'arco di molti decenni della vita di Buscetta, perciò la difficoltà, essendo un film e non una serie, di condensare i fatti, le azioni determinanti nel tempo di un film, procedendo per salti. Difficoltà credo affrontata nella sceneggiatura, che poi la regia e il montaggio hanno dovuto superare. Penso a riprese "frontali", estremamente sintetiche, concentrate, evitando movimenti di macchina di tipo descrittivo, privilegiando immagini fisse, in cui i personaggi entrano ed escono di campo con sottolineature sull'asse, evitando, dove è possibile, l'"oggettività" del controcampo. Lavorando sul contrasto (il controluce) e sui colori caravaggeschi della Sicilia, partendo dal fotogramma nero, un po' come faceva Caravaggio che preparava la tela nell'oscurità del suo studio. Ricercando anche quella lingua originale della Sicilia, la cadenza, i dialetti siciliani, lingue meravigliose, estremamente ricche ed espressive, che tanto spesso sono stati offesi diventando caricatura, imitazione, barzelletta. Questo solo per accennare al film che ho fatto, personalissimo ma anche molto oggettivo, più avventuroso degli altri, proprio perché vuole esplorare un mondo lontano dal mondo delle mie origini provinciali e nordiche, dalla mia diretta autobiografia.
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info: 23/05/2019.
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