Locandina Il buco in testa

Il buco in testa (2020)

Il buco in testa
Locandina Il buco in testa
Il buco in testa è un film del 2020 prodotto in Italia, di genere Drammatico diretto da Antonio Capuano. Il film dura circa 96 minuti. Liberamente ispirato ad una storia vera. Il cast include Teresa Saponangelo, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Vincenza Modica, Gea Martire, Anita Zagaria, Daria D'Antonio, Bruna Rossi, Alberto Ricci Höiss, Vincenzo Ruggiero, Marco Risiglione, Angelo Imperatore. In Italia, esce al cinema giovedì 20 Maggio 2021 distribuito da Eskimo.

Maria S. vive vicino al mare, in provincia di Napoli. Ha un lavoro precario, nessun amore. Una madre praticamente muta. Quarant'anni prima, un militante dell'estrema sinistra ha ammazzato suo padre, vicebrigadiere di polizia poco più che ventenne, nel corso di una manifestazione politica. Maria è nata due mesi dopo… Un giorno apprende che l'omicida del padre ha un nome, un volto, un lavoro. Ha scontato la sua pena e vive a Milano. "Adesso so chi odiare", pensa Maria. Si tinge i capelli e prende un treno veloce per andare a incontrarlo. Ha con sé una pistola. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 20 Maggio 2021
Uscita in Italia: 20/05/2021
Genere: Drammatico
Nazione: Italia - 2020
Durata: 96 minuti
Formato: Colore; Digital Cinema 4K 24fps
Produzione: ESKIMO, Rai Cinema, Minerva Pictures (in associazione con), Mad Entertainment (in associazione con), MIBACT - direzione generale cinema e audiovisivo (con il sostegno di), Regione Campania - fondo per il cinema e l’audiovisivo (con il sostegno di), Regione Lazio - fondo regionale per il cinema (con il sostegno di), Film Commission Regione Campania Mosaicon Film (in collaborazione con)
Distribuzione: Eskimo, Altri Sguardi
Note:
Presentato alla 38ma edizione del Torino Film Festival (2020).
Soggetto:
Liberamente ispirato ad una storia vera.

Cast e personaggi

Regia: Antonio Capuano
Sceneggiatura: Antonio Capuano
Fotografia: Gianluca Laudadio
Scenografia: Antonella Di Martino
Costumi: Francesca Balzano

Cast Artistico e Ruoli:
foto Tommaso Ragno

Tommaso Ragno

Guido Mandelli
foto Francesco Di Leva

Francesco Di Leva

Fabio Violante
foto Vincenza Modica

Vincenza Modica

Alba Veneruso Serra
foto Gea Martire

Gea Martire

Rita Serra
foto Anita Zagaria

Anita Zagaria

Dottoressa Mayer
foto Alberto Ricci Höiss

Alberto Ricci Höiss

Danilo De Chiara
foto Vincenzo Ruggiero

Vincenzo Ruggiero

Dionisio Montuori
foto Marco Risiglione

Marco Risiglione

Il Figlio Di Guido Mandelli
foto Angelo Imperatore

Angelo Imperatore

Amico Di Famiglia



Produttori:
Dario Formisano (Produttore), Santo Versace (Produttore associato), Gianluca Curti (Produttore associato), Luciano Stella (Produttore associato), Maria Carolina Terzi (Produttore associato), Gennaro Fasolino (Produttore esecutivo)


Suono: Luca Ranieri (Presa Diretta), Massimo Filippini (Montaggio E Mix) | Casting: Emanuele Donadio | Organizzazione Generale: Andrea Leone | Aiuto Regia: Sergio Panariello.

Immagini

[Schermo Intero]

Note di regia – Antonio Capuano

"Dimmi il motivo per cui vuoi fare un film sulla mia vita", disse la ragazza.
Eravamo al telefono. Io non la conoscevo, né l'avevo mai vista. Avevo solo sentito la sua voce alla radio, un'intervista.
Era nata nell'autunno del 1977, in una cittadina della fascia costiera a sud di Napoli, orfana di padre. Un padre ammazzato prima che lei nascesse. A Milano, mentre prestava servizio durante una manifestazione di militanti di estrema sinistra. Vicebrigadiere di Pubblica Sicurezza Antonio Custra, 25 anni, III Reparto Celere.
Il racconto che ne faceva era semplice, spedito, quasi allegro. I media le stavano prestando attenzione, perché questa ragazza – dopo 30 anni! – aveva voluto incontrare, caso unico, l'assassino del padre.
"Lo volevo guardare negli occhi", diceva. "Forse sarei riuscita a liberarmi dall'odio che mi blocca da quando sono nata. Ho un buco in testa, dal quale ancora non riesco a venir fuori."
Io ero incollato alla radio, come sempre succede, quando avverto intorno a me un corto circuito. Subito pensai che quell'emozione, quella storia, dovevo trasferirla, muoverla avanti. La vita di quella ragazza "nata morta" come lei diceva di sé, bisognava farla conoscere, rivivere.
Mi misi subito a cercare i suoi recapiti, il numero di telefono, eccetera. E le telefonai. Le dissi che l'avevo sentita alla radio e quanto mi era piaciuta. Le dissi il mio nome, cognome, quello che faccio. Lei mi ringraziò, sembrava semplice e franca. Da allora più di una volta la chiamai, e sempre parlammo cordialmente. Poi le dissi che avrei voluto, dalla sua storia, tirar fuori, potendo, un film. Lei cominciò a difendersi, sottrarsi. Diceva che la sua storia era troppo brutta.
"Non tengo la testa per queste cose, e poi da che so' stata a Milano e l'ho incontrato… mi pare, non lo so, che qualcosa sta cambiando. Come se averlo conosciuto mi avesse squagliato tutti i brutti sentimenti."
Ma io non la mollai e dopo un po' lei mi chiese di dirle il motivo vero che avevo. E a che, e a chi, sarebbe servito un film così.
Se non raccontiamo queste cose al cinema a che ci serve il cinema? dissi ad Antonia.
Dall'altro lato, lei se ne stava zitta. La tua vicenda, dissi, ha molti elementi e risvolti di interesse… È la nostra storia. La "lotta armata" degli anni '70, in Italia, in Europa, vogliamo ancora parlarne o no? Di quelli che quelle lotte fecero o subirono… Dove sono adesso, che fanno, come vivono? Vogliamo provare, questo è il caso, ad entrare nella casa di uno di loro? Hanno scordato tutto?
"No", disse lei. "Si pensa che col tempo passa pure il dolore ma non è così. I ricordi fanno male per sempre."
Le dissi anche, un film che parli anche di te, Antonia, serve anche per non lasciarti sola. Vorrei che tutti noi potessimo conoscerti. Stare con te, quando mangi, la sera, in cucina con tua mamma. Quella giovane sposa subito vedova. Quando entrando dal balcone, guardi la foto di quel giovane poliziotto dietro un vaso di rose rosse. Sentire il battito del tuo cuore quando arrivi a Milano Centrale in mezzo a tutta quella gente. Quando entri nel bar e lo vedi. Quello che uccise tuo padre. Dapprima da lontano. Vorrei vedervi, insieme. Che vi parlate. Tu cosa gli dirai? Che ti risponderà, lui?
Sentivo il suo respiro
Questo, più o meno, ci siamo detti quel giorno, con Antonia. 

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