Hunter Killer - Caccia negli abissi (2018)
Hunter KillerNelle profondità del Mar Glaciale Artico, il Capitano di un sottomarino americano, Joe Glass (Gerard Butler, Attacco al Potere – Olympus Has Fallen, 300), è alla ricerca di un sottomarino statunitense in pericolo quando scopre che un segreto colpo di stato russo è all'orizzonte, minacciando di distruggere l'ordine mondiale. Con il suo equipaggio e l'intera nazione a rischio, il Capitano Glass deve mettere insieme una squadra speciale di Navy SEALs per recuperare il Presidente russo preso in ostaggio e infiltrarsi nelle acque nemiche per impedire la Terza Guerra Mondiale.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 8 Novembre 2018Uscita in Italia: 08/11/2018
Data di Uscita USA: venerdì 26 Ottobre 2018
Prima Uscita: 26/10/2018 (USA)
Genere: Azione, Thriller
Nazione: USA - 2018
Durata: 121 minuti
Formato: Colore
Box Office: USA: 15.206.151 dollari | Italia: 666.752 euro
Soggetto:
Basato sul romanzo del 2012 Firing Point di George Wallace e Don Keith.
Classificazioni per età: ITA: 7+
In HomeVideo: in Digitale da mercoledì 27 Febbraio 2019 e in DVD da mercoledì 27 Febbraio 2019 [scopri DVD e Blu-ray]
Passaggi in TV:
• martedì 05 Dicembre ore 16:40 su Sky Cinema Action
Recensioni redazione
NEWS E ARTICOLI
VIDEO
Immagini
IL FILM
HUNTER KILLER (hən(t)ər 'kilər): nave da guerra, in particolare un sottomarino, attrezzata per localizzare e distruggere le navi nemiche, in particolare gli altri sottomarini.
Sotto la superficie ghiacciata del Circolo Polare Artico, la Guerra Fredda non è mai veramente finita. Qui, in profondità estreme, invisibili al mondo, i sottomarini russi e statunitensi continuano a navigare attraverso passaggi molto stretti, con il costante timore di un'aggressione nemica improvvisa. Le tensioni si sono accentuate quando una nuova generazione di sottomarini, altamente sofisticati e predisposti per attacchi nucleari, hanno iniziato ad aggirarsi in quelle torbide profondità, inseguendosi l'un l'altro come se una vera e propria guerra stesse davvero per scoppiare.
Ma cosa succederebbe se questi inseguimenti smettessero improvvisamente di essere un gioco? E se, con l'aggravarsi delle ostilità sulla terraferma, ci fosse una sola possibilità per salvare il mondo dal baratro della terza guerra mondiale e da un assurdo conflitto nucleare? Questa è la situazione in cui il pubblico si immerge in Hunter Killer – Caccia negli abissi.
Tutto ha inizio quando un sottomarino russo affonda nel Mar Glaciale Artico. Poco dopo, anche un sottomarino americano scompare misteriosamente. Mentre si indaga su questi eventi inquietanti, alcuni militari di Washington DC vengono inviati sul luogo, dove scoprono che un ammiraglio russo sta tentando di compiere un sanguinario colpo di stato in una base navale in Russia. L'unica speranza di fermare una guerra risiede negli sforzi di due membri dell'equipaggio segreto. Per prima cosa, un gruppo di agenti segreti di ex-SEALs deve cercare di introdursi nel territorio russo per intercettare il rapimento del Presidente russo. E allo stesso tempo, in mare, il Capitano Joe Glass e il giovane equipaggio della USS Arkansas hanno l'ordine di dirigersi incontro al nemico. Il Capitano Glass dovrà coraggiosamente rompere le regole e unire le forze con quelli che, fino a quel momento, erano stati i suoi nemici.
Con un cast stellare guidato da Gerard Butler, Gary Oldman e Common, l'azione del film si sposta velocemente dalle profondità del mare alla terraferma, e viceversa. Ma soprattutto, Hunter Killer cattura autenticamente il mondo contemporaneo dei cosiddetti "Silent Service", gli uomini e le donne che operano nei sottomarini militari statunitensi stanziati nelle basi dell'Oceano Pacifico, le cui audaci imprese non sempre possono essere viste.
Dice Butler: "Quando ho letto per la prima volta questa sceneggiatura alcuni anni fa, l'ho amata immediatamente. È una storia classica con moltissima azione, una trama intricata e un cast di personaggi fantastici che sono degli eroi, con diversi percorsi di vita. Mi sembrava un modo interessante di far rivivere un thriller sottomarino ai nostri giorni. E mai come adesso, questa storia potrebbe essere più rilevante".
Riassume il regista Donovan Marsh, "Hunter Killer parla di un evento immaginario, ma potrebbe facilmente accadere nel mondo di oggi. Ci sono stati molti articoli recenti su come i sottomarini russi e americani si rincorrano sott'acqua in modi pericolosi. Tuttavia, poiché accade sotto l'oceano, le persone non sanno mai cosa sta succedendo. È così che inizia il nostro film: con due sottomarini che si inseguono a vicenda attraverso l'oceano… dando luogo a un incidente che rapidamente sfocerà sull'orlo della guerra. Penso che il pubblico ne sarà entusiasta, si commuoverà e si divertirà moltissimo, pur guardando una storia molto rilevante per ciò che sta accadendo nel 2018".
LA DISCESA INIZIALE
L'autenticità di Hunter Killer inizia con la sua fonte originaria: il romanzo "Firing Point", scritto da George Wallace, il Comandante in pensione del sottomarino nucleare della USS Houston, insieme al pluripremiato giornalista e autore di best-seller, Don Keith. L'intricata trama del libro, basata sulla vasta conoscenza di Wallace, ruota attorno a un colpo di stato nazionalista russo, una missione delle forze segrete americane, e un Capitano di un sottomarino le cui decisioni potrebbero bloccare o innescare istantaneamente la Terza Guerra Mondiale. Complessa com'era, la storia era così avvincente che ha tenuto milioni di lettori svegli fino a tarda notte.
Per più di un secolo, registi e produttori sono stati attratti dalla profondità del mare. In effetti, i film con i sottomarini sono stati un genere molto popolare sin dagli esordi della cinematografia commerciale. Dal film muto Il Segreto del Sottomarino del 1915 a diversi film sulla seconda guerra mondiale, all'intenso film tedesco U-Boot 96, agli adattamenti di Caccia a ottobre rosso e Allarme rosso di Tom Clancy negli anni '90, lo spazio ristretto all'interno di un sottomarino pieno di soldati che affrontano un isolamento estremo, ansia e pericolo, contiene anche molto materiale drammatico. Ma sulla scia dei grandi cambiamenti nella tecnologia dei sottomarini – e nel mondo – nel nuovo millennio, nessun film si era ancora immerso nella vita di un sottomarino del XXI secolo. Almeno fino a quando gli sceneggiatori Arne L. Schmidt e Jamie Moss hanno adattato "Firing Point" in Hunter Killer, cercando di comprimere il romanzo di oltre 700 pagine.
Commenta il produttore Toby Jaffe, "Adoro ogni film che ti trasporta in un mondo che non conosci davvero – e Hunter Killer fa questo. Ci siamo avvicinati al film sia come a un thriller drammatico e al contempo molto fruibile, ma anche come un'opportunità per portare il pubblico nel mondo dei sottomarini, in un modo che è autentico e contemporaneo per i nostri giorni. Il nostro obiettivo fin dall'inizio era quello di rendere il film il più vero e attuale possibile".
Da lì a poco, l'icona dei film action, Gerard Butler, ha accettato l'insolito ruolo del Capitano Joe Glass, cosa che ha accelerato i tempi dello sviluppo. "La cosa affascinante di Glass per me è che deve prendere decisioni che influenzeranno il mondo intero da lì a centinaia di anni a venire, perché si parla della possibilità immediata di scatenare una vera e propria guerra mondiale. Quindi si trova di fronte alle decisioni più importanti che si possano immaginare", dice Butler, "e il modo in cui le cose si svolgono, sono al tempo stesso piene di suspense e sorprendentemente credibili in relazione alle attuali circostanze geopolitiche".
Tutti coloro che erano coinvolti nel progetto, erano attratti dall'idea esaltante di fondere insieme ciò che di solito sarebbero state tre diverse tipologie di film thriller: un moderno thriller sottomarino; una pericolosa spedizione di SEAL nel territorio nemico; e uno scontro culturale tra le più alte menti delle sale operative statunitensi.
MARSH PRENDE IL COMANDO DEL FILM
Per far sì che quel mix prendesse vita sullo schermo, i produttori sono andati alla ricerca di un giovane regista con una visione fresca e nuova. Hanno trovato quello che stavano cercando in un posto davvero improbabile: il Sud Africa, dove Donovan Marsh era appena salito alla ribalta con il suo pluripremiato dramma criminale Avenged. "Siamo stati molto contenti di trovare un giovane regista entusiasta e pronto a offrire una sensibilità diversa al thriller sottomarino", afferma Jaffe.
Lo stile ipercinetico e frenetico di Marsh sembrava prestarsi a scardinare gli spazi chiusi di un sottomarino.
Come sperato, la sceneggiatura catturò l'attenzione di Marsh e suscitò in lui una passione davvero forte. "Sentivo che era il miglior thriller militare che avessi mai letto", ricorda. "L'essenza di ogni grande thriller è che non puoi prevedere cosa succederà dopo, e mentre leggevo questa sceneggiatura, non riuscivo a prevederne la fine. Inoltre c'erano dei personaggi così grandi e forti, che affrontano enormi dilemmi che sono particolarmente reali".
In linea con i produttori, Marsh sarebbe stato disposto a tutto pur di ottenere un'immersione sottomarina che fosse autentica per il pubblico contemporaneo. "Volevo che l'interno del nostro sottomarino assomigliasse esattamente a un vero sottomarino nucleare. Volevo che tutto sui nostri set fosse così reale che nessun marinaio avrebbe notato la differenza", spiega Marsh. "E volevo che le persone parlassero nel modo in cui parlano a bordo dei sottomarini, perché anche se il pubblico potrebbe non capire a pieno la terminologia, di sicuro capirebbe quando il dialogo e l'atmosfera diventano reali".
Tutti i produttori sapevano che l'autenticità poteva davvero essere portata solo con il supporto e il coinvolgimento della Marina Militare e del Dipartimento della Difesa. Spinti dal profondo rispetto per tutti quegli uomini e donne che difendono gli oceani nella quasi totale invisibilità, i produttori hanno stretto un accordo iniziale per collaborare con la Marina statunitense in quasi ogni aspetto della produzione. "All'inizio, ci siamo avvicinati al Dipartimento della Difesa e alla Marina per chiedere il loro aiuto", spiega Jaffe. "Siamo stati molto contenti della loro partecipazione, compresa la possibilità di dedicarci del tempo a lavorare nei sottomarini e di avere dei consulenti tecnici della Marina sul set in ogni momento, assicurandoci di poter ricreare gli interni dei sottomarini, dalle manopole ai quadranti, e mettere tutti quei piccoli dettagli nel posto giusto, fino al gergo e ai comandi".
Prima ancora che iniziasse la produzione, Marsh e Butler si diressero a Pearl Harbour dove si imbarcarono in mare con l'equipaggio di un sottomarino nucleare della Virginia Class, molto simile alla USS Arkansas, per tre giorni di studi. Il viaggio avrebbe avuto un profondo impatto sia sul film sia sulla performance principale. "Gerry e io siamo stati in grado di rivivere scene del film nel sottomarino con un vero equipaggio navale. E questo è stato così prezioso per entrambi", dice Marsh. "Quando siamo tornati sulla terraferma e sul set, siamo stati in grado di portare tutta quell'intensa realtà che avevamo vissuto".
Questo viaggio ha portato anche a una delle idee più essenziali, seppur impegnativa di Marsh: posizionare l'intero set del sottomarino sopra un gimbal idraulico, per simulare al meglio i movimenti. "Ti rendi conto quando sei su un sottomarino e scendi fino a 50 gradi, che tutto inizia a vacillare e tutto ciò che non è saldato comincia a spostarsi", spiega Marsh. "È stata un'esperienza emozionante da provare e volevo che gli attori potessero provarla pur rimanendo sulla terraferma. Tradizionalmente questo effetto veniva ricreato inclinando la fotocamera, ma non era abbastanza reale. Montare il set su un gimbal non è stato facile ma tutti lo hanno amato. Ha creato una tensione molto spontanea e ha dato a tutti la sensazione di essere in mare".
Per il consulente della Marina statunitense del film, Russell Coons, era particolarmente importante che la USS Arkansas sembrasse come le navi della Marina degli Stati Uniti di oggi. "Volevamo essere sicuri di vedere anche la partecipazione delle donne nel film", osserva. "Il risultato è emozionante, perché questo film segna la prima possibilità per le donne della Marina di vedersi rappresentate in un film del genere".
Per migliorare la loro preparazione, Coons ha portato il cast e la troupe in un simulatore militare, che simula una serie di emergenze che possono avverarsi durante un'immersione, da un allagamento a un incendio. "È stato emozionante per loro", ricorda. "Li abbiamo bagnati dalla testa ai piedi, mentre dovevano capire come riparare la nave. E abbiamo anche presentato il cast a molti membri dell'equipaggio della Marina, in modo da potersi fare un'idea di come il personale della Marina parla, la loro terminologia, la loro cultura e soprattutto i legami di cameratismo tra di loro".
IL CAPITANO JOE GLASS DELLA USS ARKANSAS
Gerard Butler è abituato a interpretare abili uomini d'azione. Dal comandante spartano Leonida nell'epico 300, all'agente dei servizi segreti Mike Banning in Attacco al Potere – Olympus Has Fallen, al detective di Los Angeles Big Nick O'Brien in Nella tana dei lupi, Butler ha mostrato la sua intensa fisicità al mondo intero.
Ma secondo Donovan Marsh, Butler rivela un aspetto molto diverso di eroismo nei panni del Capitano Joe Glass in Hunter Killer, un uomo fieramente intelligente e silenziosamente audace. "È sempre l'uomo chiave che fa girare tutta l'azione, ma lo fa da una posizione di autorità", spiega Marsh. "Ho richiesto a Gerry di contenere la sua performance in un modo diverso, cosa che ha fatto in maniera assolutamente magnifica. È entrato così tanto nel ruolo, che regolarmente sul set si vedevano 20 o 30 attori che gli parlavano come a un vero comandante".
Glass sa che la fiducia è l'unica cosa che può tenere insieme il giovane e ansioso equipaggio di un sottomarino – ragazzi che hanno così pochi contatti con il mondo esterno. Ma deve conquistarsi quella fiducia sulla sua nave, mossa dopo mossa. "All'inizio nessuno si fida di Glass perché sembra un po' pazzo", osserva Butler. "Ma lo si vede costruire attentamente il suo legame con l'equipaggio, mentre tutti iniziano a rendersi conto di quanto seria sia la loro missione. Iniziano come giovani uomini e donne che giocano per lo più con i loro ruoli, ma poi diventano guerrieri incredibilmente abili che osano tentare l'impossibile". I problemi di fiducia diventano molto più complicati quando la USS Arkansas prende a bordo un gruppo di soldati russi che, anche se apparentemente nemici, potrebbero in realtà essere la chiave per la sopravvivenza di tutti. Per Butler, è allora che le cose si fanno davvero interessanti, visto che Glass deve affrontare un uomo che è essenzialmente il suo alter ego, il Capitano Andropov, interpretato dal defunto attore svedese Michael Nyqvist.
"Vedo questo film in qualche modo come una storia di amicizia e rispetto tra questi due capitani, che provengono da parti opposte del mondo e da culture opposte", dice Butler. "Sono nemici. Ma come individui, ognuno di loro ha la capacità di fare le cose in modo diverso rispetto a chiunque altro: entrambi riescono a vedere oltre le comuni leggi della guerra stessa. Andropov è un vecchio lupo di mare, mentre Glass è un marinaio dalla testa dura. Eppure entrambi hanno rispetto l'uno dell'altro e la loro taciturna relazione guida l'esito della storia".
Per prepararsi a interpretare Glass, Butler non solo ha intrapreso questo viaggio iniziale su un sottomarino nucleare funzionante, ma ha anche trascorso molto tempo con un gruppo di ex Comandanti della Marina degli Stati Uniti per apprendere le loro conoscenze. "I consulenti a cui mi sono rivolto, sono stati indispensabili", dice. "Queste sono persone che si allenano, si allenano e si allenano, così che quando arriva il momento del bisogno, possono fare le mosse giuste senza alcuna esitazione. Tutto deve essere automatico, perché quando c'è l'acqua ghiacciata che entra nella nave, l'anidride carbonica che aumenta, un incendio che divampa, fumo ovunque, devi essere in grado di agire in mezzo secondo. Imparare queste cose è stato molto, molto gratificante. Capisci che ci vogliono degli uomini fatti in un certo modo, per essere in grado agire dentro questo tubo metallico stretto e molto pericoloso".
Il consulente Russell Coons era elettrizzato da quanto Butler si fosse dedicato a comprendere l'ottica dei sottomarini. "Era come un bambino in un negozio di caramelle, entusiasta di ricevere quante più informazioni possibili", spiega Coons. "Abbiamo davvero apprezzato che sia venuto in mare con il nostro sottomarino e abbia visto come ci comportiamo come squadra, e penso che fosse davvero entusiasta di scoprire quanto siano talentuose e intelligenti le persone che lavorano sui sottomarini. È rimasto molto colpito".
Il co-autore e comandante di sottomarini, George Wallace, nota: "Comandare un sottomarino è come guidare una macchina sportiva da 8000 tonnellate. È divertente ma è anche incredibilmente complesso. Devi conoscere e capire profondamente ogni sistema e ingranaggio coinvolto".
Butler ha appreso tutto questo, oltre ad esplorare lo stress psicologico che grava su un comandante come Glass. "Ero molto interessato al modo in cui pensano i Capitani Navali e alla pressione che vivono", dice Butler. "Ho parlato molto con Donovan dell'idea che gli equipaggi dei sottomarini non affrontino solo la morte, ma anche la solitaria prospettiva di sprofondare nei fondali del mare oscuro. È qualcosa con cui devono convivere per tutto il tempo – e questa idea forgia il loro carattere e anche l'incredibile cameratismo che si vede nei sottomarini. C'è qualcosa di bello nel sapere che in un sottomarino, non importa cosa succeda, non importa se tu sia il capitano o un soldato semplice, si è lì dentro tutti insieme".
Lavorare con consulenti militari ha anche istruito Butler sul linguaggio spesso aspro, pungente e gergale, parlato tra i membri dell'equipaggio dei sottomarini. "All'inizio, ascoltavo i ragazzi della Marina parlare senza capirli, ma lavorando al fianco dei consulenti e interagendo costantemente con i ragazzi, ho acquisito familiarità con la loro terminologia", spiega Butler.
Il produttore Toby Jaffe si è entusiasmato nel vedere Butler trasformarsi in un comandante in grado di unire il suo equipaggio nel momento del bisogno. "Gerry è stato un ottimo partner in Hunter Killer sin dall'inizio. Ad ogni passo, ha contribuito a spingere in avanti la sceneggiatura e lui era lì a rendere il film sempre più autentico e avvincente".
IL CAPITANO ANDROPOV
Quando la USS Arkansas salva l'equipaggio russo a bordo di un sottomarino in avaria, il Capitano Glass si trova faccia a faccia con un uomo che in altre circostanze sarebbe stato il suo più temuto nemico, ma che riflette un'immagine speculare di se stesso. Questo è il Capitano Andropov. Entrambi gli uomini arriveranno a correre enormi rischi mentre decidono se fidarsi l'uno dell'altro.
Al fianco di Gerard Butler, recita il defunto Michael Nyqvist, considerato uno degli attori svedesi più acclamati. Nyqvist, molto conosciuto per aver interpretato il giornalista investigativo Michael Blomkvist nella versione svedese di Millennium – Uomini che odiano le donne, oltre a ruoli in John Wick e Mission: Impossible – Protocollo fantasma, è scomparso all'età di 56 anni dopo aver combattuto contro un cancro ai polmoni.
La possibilità di lavorare a stretto contatto con Nyqvist è stato un punto fondamentale per Butler. "Ho appreso così tanto dal suo spirito di sperimentazione e dalla sua giocosità. Aveva questa determinazioni infantile di provare qualsiasi cosa ed essere così coraggioso, e ho visto il giovane cast, che interpretava l'equipaggio del sottomarino, essere così ispirato da lui. Ho sempre sentito che la parte più forte della storia era la connessione tra queste due anime, questi spiriti affini, e anche noi avevamo quel tipo di relazione", dice Butler.
Anche Donovan Marsh fu commosso dalla performance di Nyqvist. "Michael ha dato così tanto amore al film e in un certo senso il suo personaggio è il fulcro di tutto. Le scene tra Michael e Gerry per me sono tra le più belle del film".
Nyqvist era assolutamente entusiasta di interpretare il capitano di un sottomarino. "Uno dei miei film preferiti, penso di averlo visto 10 volte o forse più, è il film tedesco U-Boot 96", ha detto in un'intervista sul set, "E il motivo per cui mi è piaciuto così tanto è per quell'ingrediente della claustrofobia. Io in realtà soffro di claustrofobia, per questo avere un'opportunità del genere… l'ho trovato affascinante".
C'erano anche caratteristiche di Andropov a cui Nyqvist era fortemente legato. "Il mestiere del marinaio per me è molto interessante, perché quasi tutti in Svezia imparano a navigare da bambini. Questa è una parte di Andropov che capisco davvero. L'altra cosa è che è un patriota. Quello che gli succede è un tradimento da parte del suo stesso paese e lui lo ritiene inammissibile. Questo è quello che io, come attore, ricerco sempre".
Anche Nyqvist ha detto di sentirsi ispirato dal rapporto con Butler. "Come attore, senti subito se qualcuno si fida di te o no, e Gerry si fidava di me, il che significava che avevo molta libertà. Glass e Andropov si fidano l'un l'altro come marinai e alla fine questi due capitani scoprono di trovarsi nella stessa situazione. Devono aiutarsi a vicenda e questo diventa un tema chiave della storia: la fiducia".
Per Nyqvist, questo tema ha avuto molta importanza. "Viviamo in un momento in cui molta gente ha paura, ma forse possiamo fidarci di più l'un l'altro e possiamo anche parlarci di più. Se mettessimo di lato i nostri pregiudizi e le nostre paure, vivremmo in un mondo migliore".
SULLA TERRAFERMA: I CAPI DELLE SALE OPERATIVE E DEI SERVIZI SEGRETI
Mentre il capitano Glass combatte nelle profondità del mare, i militari di Washington DC si sforzano di trovare la migliore risposta all'imminente crisi globale per gli Stati Uniti. L'uomo che guida la missione militare nella Sala Operativa è il risoluto Ammiraglio Charles Donnegan – interpretato da Gary Oldman, reduce da una vittoria agli Oscar® per la sua quasi soprannaturale incarnazione di un ben diverso leader, Winston Churchill in L'ora più buia.
"Gary è una leggenda ed è stato un sogno diventato realtà lavorare con un uomo che è letteralmente uno dei miei idoli cinematografici. Ha portato così tanta gravitas al ruolo di Donnegan", dice Marsh.
Oldman era incuriosito dal fatto di poter interpretare un uomo che deve affrontare decisioni in cui non vi è margine di errore, e che crede fermamente di dover rispondere al fuoco con il fuoco, indipendentemente dalle conseguenze. "Questo sleale Ammiraglio russo ha un piano generale. Pensa che, un po' come il gioco di prestigio di un mago, mentre gli Stati Uniti sono preoccupati di impedire una guerra nucleare, lui potrà mettere a segno il suo colpo senza resistenza", dice Oldman. "Ma Donnegan ritiene che il suo compito sia quello di rispondere a qualsiasi minaccia con forza e decisione".
A Oldman è piaciuto molto lavorare a stretto contatto con gli esperti militari presenti ogni giorno sul set. "Per questo tipo di film, con così tanti elementi tecnici, era assolutamente necessario avere esperti del protocollo militare. Sono stati semplicemente inestimabili per tutti noi", dice.
Ad opporsi a Donnegan nella Sala Operativa, con un punto di vista più cauto, c'è il Retroammiraglio John Fisk, che sovrintende alle operazioni navali. I produttori hanno preso una nuova direzione con Fisk, scegliendo Common, compositore, rapper, poeta e produttore cinematografico vincitore di un Oscar®, che si è anche costruito una carriera cinematografica eclettica con i suoi ruoli in Selma – La strada per la libertà, Wanted – Scegli il tuo destino, John Wick: Capitolo 2 e molti altri.
È stato una rivelazione sul set. Dice Marsh: "Personalmente conoscevo Common più per la sua musica, ma è stato subito chiaro che ha un talento così innato come attore. È arrivato a questo ruolo con una grande attitudine e una mentalità molto aperta. Abbiamo avuto una meravigliosa collaborazione".
Da sempre affascinato dai sottomarini, Common era entusiasta di interpretare un uomo che aveva il suo stesso amore per la Marina. "La Marina è la prima linea di difesa quando si tratta di guerra o di qualsiasi minaccia alla sicurezza nazionale", sottolinea Common. "Per questo il mio personaggio, Fisk, deve prendere decisioni che sono complesse e hanno enormi conseguenze per il mondo. Lui sa che le sue decisioni sono in grado di iniziare o fermare una guerra e deve prendere molto seriamente ogni momento del suo lavoro".
Il Capitano Russell Coons, consulente della Marina, sottolinea che un uomo come Fisk nella vita reale avrebbe una grande esperienza da poter condividere. "Come Ammiraglio con due stelle, Fisk avrebbe avuto bisogno di 25 o 30 anni per raggiungere quel grado", spiega Coons. "Probabilmente avrebbe fatto quattro o cinque spedizioni all'estero, ogni volta se ne sarebbe andato per sei, fino a nove mesi. Avrebbe dovuto lasciare la sua famiglia per andare nelle zone di guerra. Tutto ciò doveva essere presente nel modo in cui Common interpreta Fisk".
Common ha fatto tutto il possibile per immergersi in quella mentalità e, dice, di aver avuto un rispetto ancora più profondo per i membri dell'esercito. "Ho imparato molto di più su ciò che il personale della Marina attraversa davvero. Sono arrivato ad apprezzare quell'idea che non esistono individui, ma una comunità. E penso che quell'idea sia al centro di Fisk e di ciò in cui crede".
Fisk deve anche contrastare il suo capo, Donnegan. "Donnegan crede che la terza guerra mondiale sia già in atto", spiega Common. "Ha un modo di pensare alla guerra, come se fosse radicato nel passato. Fisk appartiene a una generazione più aperta e in cerca di pace. Quindi rappresentano le strategie opposte del Pentagono".
Quel conflitto reale è parte di ciò che Common ama di più di Hunter Killer. "Per quanto sia un film divertente e con molta azione e suspense, mi piace che la storia parli di temi contemporanei", dice.
Alla fine, Fisk unisce le forze con la specialista dell'Agenzia per la Sicurezza Nazionale, Jayne Norquist, in un tentativo estremo di evitare la guerra mondiale. "Fisk e Norquist condividono lo stesso modo di pensare", spiega Common.
Per interpretare la saggia Norquist, i produttori hanno scelto Linda Cardellini, che ha debuttato in Freaks e Geeks in televisione e si è affermata rapidamente con ruoli nell'acclamata serie Mad Men, in Avengers: Age of Ultron e quest'anno in A Simple Favor, al fianco di Anna Kendrick e Blake Lively.
Cardellini non ha potuto resistere all'opportunità di interpretare una donna che è tra le menti più brillanti di Washington. "Questo è molto diverso da qualsiasi altra cosa abbia mai fatto", dice, "Adoro che Norquist sia anche una mamma lavoratrice, una donna che divide il suo tempo tra le preoccupazioni quotidiane e il mantenere alcuni dei segreti più pericolosi del mondo".
A completare il cast principale sulla terraferma, c'è il quartetto dei Navy SEALs con l'incarico di andare in Russia per cercare di salvare il legittimo presidente russo dalle sue stesse forze armate. A interpretare i personaggi, Toby Stephens (Die Another Day, 13 Hours, Lost In Space), Michael Trucco (Hush), Zane Holtz (Dal tramonto all'alba) e Ryan McPartlin (J. Edgar).
Gerard Butler afferma: "Adoro i Navy SEALs di Hunter Killer. Conferiscono grande azione al film, oltre all'umorismo e al divertimento, hanno fatto un ottimo lavoro".
Stephens interpreta il ruolo del leader del team, il sarcastico ma non meno deciso Tenente Bill Beaman. Ha visto il ruolo come un'occasione divertente per tuffarsi a capofitto nel mondo dei commando d'élite e godersi anche l'addestramento. "Ho fatto molte ricerche sui SEAL, a che tipo di formazione vanno incontro e le cose che sono tenuti a fare sul campo. Ma la ricerca è una cosa", sottolinea. "Quando lo si sperimenta, anche ad un livello minore come abbiamo fatto noi, non potete davvero credere a quello che vivono e a quanto devono essere forti. Quando hai uno zaino pieno, una pistola con le munizioni e tutta l'attrezzatura, anche correre per 100 metri è estenuante, per non parlare di correre su un terreno accidentato mentre schivi le pallottole. Quello che fanno ogni giorno è semplicemente incredibile".
L'allenamento ha dato i suoi frutti. "Quando lavori con vere forze speciali e militari, non vuoi deluderli. Sai che non potrai mai essere così bravo ed efficiente come questi ragazzi che lo hanno fatto per anni, ma vorresti almeno essere abbastanza bravo da rendere omaggio alle loro capacità", dice.
Stephens nota che ci sono tantissimi fili intessuti nella fitta struttura di Hunter Killer. "Quello che penso che il pubblico troverà molto interessante di Hunter Killer è che ci sono queste sfere di azione davvero contrastanti. C'è molta claustrofobia e l'ansia dell'essere chiusi nel sottomarino e poi c'è la nostra squadra che opera tra sparatorie in questi grandi spazi aperti. Questa combinazione mantiene le cose davvero interessanti".
LE IMMERSIONI PIÙ PROFONDE
Con l'azione che si svolge in tre regni disparati: un sottomarino che si aggira sui fondali dell'oceano; un'operazione dei Servizi Segreti presso una base russa; e la Sala Operativa all'interno del Pentagono – Hunter Killer ha richiesto di progettare essenzialmente tre film in uno.
Per realizzare ciò, Donovan Marsh ha lavorato con una troupe di specialisti che comprendeva il Direttore della Fotografia sudafricano Tom Marais (Avenged), lo scenografo Jon Henson (Criminal) e la costumista Caroline Harris (Legend, 42 – La vera storia di una leggenda americana).
Due dei set più complicati del film sono stati realizzati negli Ealing Studios di Londra, la più antica struttura di produzione cinematografica nel mondo. Fu qui che, sotto l'egida di Henson, la troupe ha ricreato con cura i meccanismi interni di un sottomarino della Virginia Class – il sottomarino d'attacco nucleare che è diventato famoso per la sua versatilità e agilità – su una massiccia piattaforma mobile. Questi sottomarini della Virginia Class vennero introdotti negli anni '90 e sono oggi equipaggiati con le più recenti tecnologie, macchinari per la raccolta di informazioni e armi, e sono così efficaci che continueranno ad essere il fulcro della flotta della Marina statunitense fino almeno al 2043.
Dopo aver navigato su un sottomarino della Virginia Class con Butler a Pearl Harbor, Marsh voleva che il set rivelasse al pubblico parte di ciò che aveva appreso durante quel viaggio. "Ciò che è stato interessante per me è che il sottomarino non era affatto come lo immaginavo – e forse i film sui sottomarini sono la causa di ciò", riflette. "Così spesso nei film, l'interno di un sottomarino sembra una Corvette, dove tutto è cromato e lucido. Ma un vero sottomarino funzionante non è per niente bello. È una macchina da guerra in pratica. La Marina non risparmia in termini di tecnologia, ma non si preoccupa di quanto sia bella. In effetti, un vero sottomarino sembra piuttosto una macchina industriale. Ci sono fili e tubi e cose inchiodate al muro, ovunque tu guardi. Questo è ciò che volevo catturare, perché ha una certa energia e potenza. Ed è anche abbastanza sorprendente".
Usando fotografie della Marina Militare e tecnologie di stampa in 3D, il team di progettazione è riuscito a creare un fac-simile che sembrava abbastanza reale da ispirare la vita sott'acqua. "Siamo tutti entusiasti del set, e soprattutto abbiamo la possibilità di mostrare un sottomarino che non è mai stato fatto veder al pubblico o al cinema prima d'ora", afferma John Thompson.
Thompson continua: "Nel nostro accordo con la US Navy, in realtà abbiamo promesso che tutto ciò che riguarda il sottomarino sarebbe stato autentico. Sono stati abbastanza gentili da permetterci di rivelare questo sottomarino per la prima volta in assoluto, per questo Jon Henson ha trascorso un paio di settimane con i progettisti e gli ingegneri della Marina ed è tornato con dei dettagli straordinari. La Marina degli Stati Uniti ha anche permesso che qualcuno guidasse e aiutasse Jon e la sua squadra durante la costruzione. Volevamo che fosse così preciso che se qualcuno che avesse prestato servizio su un vero sottomarino della Virginia Class fosse venuto sul set, lo avrebbe riconosciuto immediatamente".
Anche se il set doveva essere più ampio di un vero sottomarino per consentire a Marsh i movimenti della telecamera, era comunque abbastanza stretto da dare il senso di claustrofobia che gli uomini e le donne che lavorano sui sottomarini devono affrontare quotidianamente. Butler dice: "Non potevo credere a quello che avevano creato. Il sottomarino di Pearl Harbor è stato ricreato in modo così bello, solo un po' più ampio per consentire il passaggio delle telecamere. Aveva tutti gli stessi periscopi, i sonar, i grafici di navigazione e i controlli. Mi sono davvero sentito come se fossi lì".
L'esterno della USS Arkansas è stato costruito nei celebri Studi di Pinewood, dove sono state girate molte famose sequenze ambientate in mare. È qui che il Capitano Glass e il suo equipaggio preparano la nave per la loro missione nelle acque russe. È anche il luogo in cui lo Zodiac russo si affianca all'Arkansas e Glass incontra per la prima volta Beaman. (Le scene subacquee in cui Beaman tenta di salvare il presidente russo sono state girate in uno dei giganteschi serbatoi d'acqua dei Leavesdon Film Studios).
Nel frattempo, negli altri Studios a Ealing, Gary Oldman, Linda Cardellini e Common seguono gli eventi in una Sala Operativa del Pentagono.
Gran parte dell'azione in Russia è stata girata in Bulgaria. Per raffigurare la base navale russa di Polyarny – la città dell'estremo nord-ovest del paese dove l'Ammiraglio Durov porta in ostaggio il suo stesso presidente – è stata usata una vera base della Marina Bulgara a Varna, sulla costa del Mar Nero. L'interno dell'imponente centro di comando di Polyarny è stato costruito nei Nu Boyana Film Studios di Sofia, così come gli interni del sottomarino russo del Capitano Andropov e la stanza dei sonar della USS Arkansas.
Nel frattempo, i consulenti militari hanno lavorato non solo con i progettisti delle scenografie, ma con l'intera troupe, per garantire la precisione in tutto, dalle uniformi ai dormitori sottomarini.
L'autenticità – che era così importante per Butler, Marsh e tutti i produttori fin dall'inizio delle riprese – sembrava aleggiare sul set, che a sua volta ha ispirato costantemente il cast, la troupe e i consulenti. Dice Coons, "I consulenti sul set mi hanno detto che si sentivano come se fossero davvero in mare. Spero davvero che anche il pubblico lo percepisca. Hunter Killer dà la possibilità al pubblico di vedere molte azioni militari realistiche, ma anche un'altra parte fondamentale della vita della Marina Militare: l'onore, il coraggio e l'impegno dimostrati contro ogni previsione".
HomeVideo (beta)
info: 08/11/2018.
Puoi cercare "Hunter Killer – Caccia negli abissi" nelle principali piattaforme di VOD: [Apri Box]