Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 1 (2014)
The Hunger Games: Mockingjay - Part 1Prima parte dell’ultimo capitolo della saga Hunger Games. Contro tutte le previsioni, Katniss è sopravvissuta agli Hunger Games per la seconda volta. Ma anche se ora è lontana dall’arena sanguinaria, non può dirsi salva. Capitol City è molto arrabbiata. Capitol City vuole vendetta. E chi è destinato a pagare per i disordini? Katniss, ovviamente, la Ragazza di fuoco. Come se non bastasse, il Presidente Snow tiene a precisare che ormai tutti sono in pericolo, nessuno escluso: la famiglia di Katniss, i suoi amici più cari, tutti gli abitanti del Distretto 12. Ora che la scintilla si è trasformata in un ardente fuoco di rivolta, alla Ghiandaia Imitatrice non resta che spiccare il suo volo verso la libertà. Forte e incalzante, finalmente anche in Italia lo sconvolgente finale della rivoluzionaria trilogia di Suzanne Collins, Hunger Games.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 20 Novembre 2014Uscita in Italia: 20/11/2014
Data di Uscita USA: venerdì 21 Novembre 2014
Prima Uscita: 21/11/2014 (USA)
Genere: Avventura, Drammatico, Fantascienza, Thriller
Nazione: USA - 2014
Durata: 123 minuti
Formato: Colore
Produzione: Color Force, Lionsgate
Distribuzione: Universal Pictures
Soggetto:
Tratto dall'omonimo romanzo di Suzanne Collins.
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 15 Aprile 2015 [scopri DVD e Blu-ray]
SAGA Hunger Games
Cast e personaggi
Regia: Francis LawrenceSceneggiatura: Peter Craig, Danny Strong
Musiche: James Newton Howard
Fotografia: Jo Willems
Scenografia: Philip Messina
Montaggio: Alan Edward Bell, Mark Yoshikawa
Costumi: Kurt and Bart
Cast Artistico e Ruoli:
Jennifer Lawrence
Katniss Everdeen
Josh Hutcherson
Peeta Mellark
Liam Hemsworth
Gale Hawthorne
Woody Harrelson
Haymitch Abernathy
Donald Sutherland
Presidente Snow
Philip Seymour Hoffman
Plutarch Havensbee
Julianne Moore
Presidente Alma Coin
Willow Shields
Primrose Everdeen
Sam Claflin
Finnick Odair
Elizabeth Banks
Effie Trinket
Mahershala Ali
Boggs
Jena Malone
Johanna Mason
Jeffrey Wright
Beetee
Paula Malcomson
Madre di Katniss
Stanley Tucci
Caesar Flickerman
Natalie Dormer
Cressida
Evan Ross
Messalla
Elden Henson
Pollux
Wes Chatham
Castor
Sarita Choudhury
Egeria
Stef Dawson
Annie Cresta
Patina Miller
Comandante Paylor
Robert Knepper
Antonius
Caitlin Fowler
Altro paziente Distretto 8
Jada Taylor
Paziente femmina Distretto 8
Nicholas Pryor
Paziente maschio Distretto 8
Donna Biscoe
Anziana donna Distretto 8
Michael Garza
Eddy
Erika Bierman
Nipotina di Snow
Jenique Bennett
Pilota Hovercraft salvataggio
Rus Blackwell
Operatore Sistemi Distretto 13
Stevie Ray Dallimore
Operatore Sistemi Distretto 13 #2
Breann Couch
Operatore Sistemi Distretto 13 #3
Jordan Woods-Robinson
Stilista di Snow #1
Katie Sawhill
Ordinato
Jackson Mizell
Sicurezza sulla porta del bunker
Charles Kronmuller
Pilota #1
Produttori:
Nina Jacobson (Produttore), Jon Kilik (Produttore), Suzanne Collins (Produttore esecutivo), Jan Foster (Produttore esecutivo), Joe Drake (Produttore esecutivo), Allison Shearmur (Produttore esecutivo), Bryan Unkeless (Coproduttore)
Supervisore Effetti Visivi: Charles Gibson.
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Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 è l’attesissimo terzo capitolo del fenomeno cinematografico campione d’incassi, che ha incendiato gli schermi di tutto il mondo. Qui la storia arriva ad un livello nuovo ed esilarante, e la cronaca futuristica di Katniss Everdeen si apre a nuove avventure. Mentre i Giochi sono stati cancellati per sempre, la lotta per la sopravvivenza va intensificandosi. Di fronte ad una realtà scoraggiante – e con lo sguardo di una nazione piena di speranza – Katniss deve usare il suo coraggio, la sua forza ed il suo potere contro l’onnipotente Capitol City. Questo è il momento in cui si rende conto di non avere altra scelta, se non di spiegare le ali ed incarnare pienamente il simbolo della Ghiandaia Imitatrice. Per salvare Peeta, deve diventare una leader.
La storia inizia con Katniss che è riuscita a salvarsi dalla devastazione dell’Edizione della Memoria. Si risveglia in un mondo sconvolgente, che non sapeva nemmeno esistesse: un Distretto 13 sotterraneo ed oscuro, apparentemente raso al suolo. Da lì capisce subito la realtà sconcertante che deve affrontare: il Distretto 12 è stato trasformato in macerie; e Peeta è stato rapito, portato a Capitol City, e sottoposto ad un processo di depistaggio – una sorta di lavaggio del cervello – dal Presidente Snow. Allo stesso tempo, davanti agli occhi di Katniss si apre una ribellione di segreta e rapida diffusione del Distretto 13 in tutta Panem – un’insurrezione che la metterà al centro di un audace complotto, per assalire Capitol City e porre fine alla tirannia del Presidente Snow.
Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 si immerge ulteriormente nel tessuto di Panem fornendo i momenti più emozionanti della storia, in cui Katniss e la nazione vivono un momento straziante, ma di radicale trasformazione. Il regista Francis Lawrence che torna a dirigere questo terzo capitolo, spiega: “All’inizio della storia, Katniss emotivamente è come una forestiera in terra straniera. In quel momento si rende conto che non può rimanere ferma a guardare. La gente che le sta a cuore è stata ingannata, ed ora è in pericolo. Perciò farà di tutto per proteggerla”.
Il regista continua: “La posta in gioco è sempre stata alta in Hunger Games, ma ora è il mondo intero ad essere in ballo. I Giochi si sono conclusi, e la minaccia di oppressione inonda Panem. In questo capitolo si aprono nuovi scenari con sequenze d’azione mozzafiato. Si tratta di un film gigantesco”.
Nel suo terzo e più toccante ruolo nei panni di Katniss, l’attrice premio Oscar Jennifer Lawrence ha apprezzato la possibilità di ritrarre il personaggio in un frangente più ampliato, abbracciando la possibilità di emergere da una situazione straziante per muovere i suoi primi passi da leader. “Ero entusiasta che Katniss diventasse una leader, anche se in cuor suo è pur sempre un’ eroina riluttante”, osserva la Lawrence. “Nel primo film voleva salvare la sua famiglia. Nel secondo, ha cercato di salvare i suoi amici e sé stessa. Ora, inizia a capire l’impatto che ha sul resto del mondo, e che ha la possibilità di condurre una battaglia per ottenere giustizia”.
Questa non è una scelta facile per Katniss, che sente il peso di tutte le responsabilità di questa sua nuova vita: l’ordine militarista del Distretto 13, la pressione di intervenire al momento giusto, e la realtà straziante della guerra. Ma Katniss è fiduciosa: spera che nel ruolo di Ghiandaia Imitatrice può davvero cambiare le cose. “Da attrice, la sfida è stata quella di far risvegliare Katniss in un ambiente nuovo, dove deve ricostruire se stessa dal nulla. Katniss non si è solamente lasciata alle spalle la gloria da vincitrice del Distretto 12, ma è entrata a far parte di un mondo diverso da qualsiasi altro. Dice la Lawrence: “Deve abituarsi ad un nuovo stile di vita nel Distretto 13, dove tutto è misterioso, sotterraneo, tanto da non poter neanche uscire per andare a caccia”.
La Lawrence riguardo Katniss, aggiunge: “Si sentiva quasi una persona completamente diversa: vuota e priva di forze. E’ quanto accade veramente alle persone dopo degli eventi traumatici simili a quello che ha passato lei. Katniss è pur sempre sé stessa, ma è completamente disorientata: dentro e fuori”.
Appena Katniss assume pubblicamente il ruolo di Ghiandaia Imitatrice, le viene chiesto dalla Presidente Coin [Julianne Moore] di apparire in una serie di “filmati” – dei video di propaganda virali che il Distretto 13 utilizza per comunicare con gli aspiranti ribelli di tutta Panem.
“Il coinvolgimento in questi filmati le danno la sensazione di essere una pedina, come se la Ghiandaia Imitatrice fosse un simbolo che non le appartiene o che non le si addice”, sostiene la Lawrence. “L’idea del filmato è quello di convincere e spronare la gente ad unirsi nella ribellione- mentre Katniss finge di essere qualcosa che non è, e che non la convince. Solo di fronte al sacrificio umano del Distretto 8 a cui assiste, si accende in lei una scintilla. Più vede, più assume i toni di una battaglia personale”.
La Lawrence era entusiasta di avere l’opportunità di lavorare con Julianne Moore nel ruolo della Presidente Coin. “Quando ho sentito che avrebbe interpretato la Coin, è stato come ricevere la notizia più emozionante ed incredibile del mondo. Penso che Julianne sia una delle più grandi attrici di tutti i tempi, è assolutamente fenomenale. E di persona è ancora più rimarchevole. E’ una madre di famiglia dolce e anche divertente. Lavorare con lei è stato per me un sogno diventato realtà”.
Se nella vita reale la Lawrence e la Moore andavano totalmente d’accordo, i loro personaggi al contrario hanno un rapporto contrastante. “Il loro rapporto è complicato. Condividono gli stessi ideali, ma con tutto quello che ha passato Katniss, sente di non potersi fidare ciecamente di lei”, commenta la Lawrence. “la Presidente Coin sa quanto sia importante il ruolo di Katniss nella guida della ribellione, ma non sa quanto effettivamente Katniss sia in grado di farlo. E’ ancora molto provata dallo stress subìto, e la Presidente Coin è scettica del ruolo e del controllo che può effettivamente avere su Katniss”.
Altrettanto gratificante per la Lawrence è stata l’opportunità di interagire in modo più profondo con Liam Hemsworth, che interpreta Gale, l’amico devoto di Katniss, nonché il legame più forte che ha col suo passato. “Katniss e Gale hanno una lunga storia alle spalle”, riconosce l’attrice. “Ed è stata una storia molto complessa, perché prima del coinvolgimento di Katniss nei Giochi, Gale era l’unica persona che la capiva veramente. Dopo i Giochi, lei e Peeta hanno vissuto insieme un’esperienza che nessun altro, compreso Gale, potrebbe mai capire. Lei e Gale hanno però un rapporto speciale, ed è stato bello approfondirlo”.
Per Francis, uno dei punti forti di tutta la serie di Hunger Games è stato osservare Jennifer trasportare Katniss attraverso una serie di esperienze nuove, ognuna delle quali ha forgiato il suo personaggio che ora appare di un certo spessore. “E ‘incredibilmente complesso ritrarre un personaggio che ha molto subìto a livello emotivo”, dice. “Katniss è molto provata, ed ora eccola che cerca di capire qual è il suo posto nel mondo, se può fidarsi della gente del Distretto 13, e se vuole o meno prendersi la responsabilità di far parte della ribellione. Jen ha svolto un lavoro incredibile, senza trascurare ogni sfumatura”.
Nel pensare a Katniss e riflettendo su una delle sue scene preferite, la produttrice Nina Jacobson osserva: “Quando Katniss nel Distretto 8 dice: ‘Se noi bruciamo, voi bruciate con noi’, è lì che per la prima volta si rende conto dell’impatto che ha sulle gente. Quei momenti – in cui Katniss capisce veramente chi è – mi fanno venire i brividi”.
La Jacobson dice che quel che più lascia stupefatti del film, è la sua risonanza emotiva – non solo perché la storia si stringe intorno ad una grande battaglia, che implica grande dolore per gli sconfitti e speranza per il futuro, ma perché rappresenta anche un momento in cui Katniss deve darsi da fare più che mai, e anche rapidamente. “E’ una storia molto tesa e potente, e le emozioni sullo schermo sono sorprendentemente profonde”, conclude la produttrice. “E ci trasporta in luoghi che non ci si aspetta. E’ provocatorio, ponderato e fino agli ultimi minuti del film, il modo in cui si svolge è scioccante”.
“Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 è un fantastico film epico”, riassume. “Questa parte della storia è importante da raccontare – mostra quanto possa essere potente la voce di una persona. E’ sempre più facile seguire una persona che ci rappresenta, ma penso che in tutti noi ci sia una Ghiandaia Imitatrice. Tutti noi abbiamo la possibilità di prendere una posizione e lottare per una giusta causa”.
CHI E’ CHI: IL RITORNO DEI PERSONAGGI
Peeta Mellark:
Peeta Mellark rappresenta un prezioso prigioniero per Capitol City. Appare in una serie di interviste assieme a Caesar Flickerman dove racconta ciò che è accaduto durante la disastrosa Edizione della Memoria, facendo sorgere dei dubbi sulla sua onestà. Peeta è una vittima o un traditore, proprio per quel che ne sa?
Torna a ricoprire il ruolo di Peeta Mellark, l’attore Josh Hutcherson, che sapeva bene che questo film sarebbe stato diverso. “Il personaggio di Peeta è oscuro e molto forte”, dice. “In realtà è la parte che più mi auspicavo di interpretare, da attore, dalla lettura dei libri”.
Hutcherson osserva che quando Katniss vede per la prima volta in TV Peeta, non immagina cosa possa essergli accaduto, lasciandola basita e disorientata. “Ora che sa che è vivo – ma vedendolo nello stato in cui si trova, ed ascoltando quel che dice – non sa più con chi ha a che fare: se è ancora un bravo ragazzo oppure se è totalmente cambiato e crede fermamente in quel che dice, a sostegno di Capitol City”.
Mentre Hutcherson è cauto riguardo il destino del suo personaggio, rivela che ciò che lo ha appassionato maggiormente di tutta la serie di Hunger Games è il modo in cui approfondisce contemporaneamente temi epici ed intrattenimento visivo. “Sono davvero film intelligenti”, dice. “Ci trasportano attraverso dei luoghi particolari per fare da sfondo alla storia di una ragazza di un piccolo paese che apparentemente lotta per sopravvivere, ma che finisce per essere coinvolta in un’enorme insurrezione, diventandone la leader. Francis ha svolto un ottimo lavoro nel raccontare le storie di Suzanne Collins dando vita a lungometraggi emozionanti di grande portata, ma che al contempo li rende facilmente riconoscibili in modo che la narrazione coinvolga le persone”.
Gale Hawthorne:
Quando Katniss si risveglia nel Distretto 13, Gale è lì – uno degli ultimi riferimenti del mondo che si è lasciata alle spalle. Ma anche lui non è più lo stesso. Un eroe che ha salvato centinaia di persone durante la distruzione della loro casa nel Distretto 12, che ora sta diventando un soldato volto alla ribellione, il cui cuore tuttavia è come sempre turbato da Katniss.
Torna a ricoprire il suo ruolo Liam Hemsworth, che sostiene che sulla scia degli eventi occorsi ne La Ragazza di Fuoco, Gale “ha raggiunto un punto critico”, spiega Hemsworth: “Ne ha abbastanza degli abusi di Capitol City, quindi non ha paura di affrontarlo. Si sente pronto ad andare in guerra, costi quel che costi, pur di sconfiggere Capitol City. Crede che la cosa più utile che possa fare è dare a Katniss tutto il sostegno e l’incoraggiamento necessario per diventare la Ghiandaia Imitatrice. Ora è una sorta di suo braccio destro”.
Gale diventa una forza trainante per Katniss durante le apparizioni propagandistiche del Distretto 13. “Lui sa che devono diffondere il concetto che la Ghiandaia Imitatrice è viva, e che solo lei può guidare la ribellione del popolo innanzi a Capitol City”, spiega Hemsworth. Allo stesso tempo, si nota una certa distanza tra loro. “Gale e Katniss si conoscono da una vita e si vogliono molto bene. . . ma la differenza tra i due è che Gale considera un traditore chiunque abbia a che fare con Capitol City. Katniss invece non la pensa così”.
Hemsworth non vedeva l’ora di lavorare nuovamente con Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson. “Non si potrebbe desiderare di lavorare con persone migliori. Jen e Josh sono entrambi incredibilmente talentuosi, e lavorare con loro è una fortuna, oltre che divertente. Conoscendoci da molti anni, abbiamo affrontato insieme molti punti cruciali della nostra vita”.
Inoltre è stato un piacere enorme lavorare con Francis Lawrence sulle sfumature dell’evoluzione del personaggio di Gale nel tempo, e dei sentimenti sempre più complicati verso Katniss. “Francis è un regista consolidato. E’ abile in tutte le grandi scene d’azione, tanto quanto nel rapporto diretto con gli attori. E’ uno dei registi più preparati con cui ho avuto la fortuna di lavorare. Conosce a fondo i dettagli della storia e dei personaggi. Quando gli si pone una domanda, ha sempre la risposta pronta. E’ sempre disponibile ad ascoltare le idee ed i contributi che forniamo”.
Haymitch Abernathy:
Woody Harrelson ritorna ad incarnare un Haymitch molto diverso – che ha subìto dei cambiamenti in seguito agli eventi recenti, e che si è preso del tempo per recuperare. Ha avuto così modo di avere una visione più chiara di ciò che realmente conta. “Haymitch tendeva sempre a distaccarsi emotivamente dalla gente di cui era mentore”, spiega Harrelson. “Ma si rende conto di quanto sia legato a Katniss e Peeta, arrivando a considerarli come la sua famiglia, nel vero senso della parola”.
Haymitch sente il bisogno di continuare a guidare Katniss verso ciò che egli intravede essere il suo destino, malgrado la difficoltà di notare l’angoscia dello stato d’animo della giovane. Egli è l’unico che scorge il reale pericolo dei suo video di propaganda, sapendo quanto possa ispirare gli altri con le sue azioni autentiche verso il mondo esterno. “Sa esattamente come mostrare al mondo Katniss al suo meglio”, spiega Harrelson.
Plutarch Heavensbee:
Una volta era il capo degli Strateghi di Capitol City, ora Plutarch Heavensbee è una delle menti dietro la ribellione – è inoltre diventato un grande sostenitore di Katniss, e cerca di convincere la Presidente Coin che solo Katniss può rivestire il ruolo di Ghiandaia Imitatrice con la stessa audacia della Ragazza di Fuoco. “Plutarch ha cercato di imprimere l’idea che per unire tutti i Distretti è necessaria, oltre la propaganda, la potenza dell’immagine della Ghiandaia Imitatrice: l’unico simbolo insostituibile in grado di ispirare tutti gli abitanti di Panem ad allearsi e lottare per questa causa”, spiega Jon Kilik.
Philip Seymour Hoffman, alla cui memoria è dedicato il film, ha portato questo ruolo chiave a nuovi livelli. Infatti mostra un approccio totalmente diverso di Plutarch verso Capitol City, il posto dove un tempo ha prosperato – e ora deve cercare di trasformare le sue abilità di comprovata efficienza di manipolazione e strategia dei mezzi, proprio contro il suo ex capo, il Presidente Snow.
Tutti sul set erano euforici della sua interpretazione di un uomo che cerca di ri-immaginare il futuro del Distretto 13. “In questo film si ha davvero la possibilità di vedere chi è Plutarch”, dice Francis Lawrence, “e Phil è stato bravissimo ad unire il senso dell’umorismo di Plutarch con il suo giogo politico”.
Effie Trinket:
Effie Trinket, nuovamente interpretata da Elizabeth Banks, ha un ruolo notevolmente ampliato. Effie è una delle presenze consolidate del libro. Suzanne Collins, infatuata dal ritratto spumeggiante della Banks nei panni di Effie tanto quanto i suoi fan, ha dato il suo placet ad approfondire in questo capitolo, il personaggio. Ricorda Francis: “Quando Suzanne vide La Ragazza di Fuoco ci ha chiamato e ha detto ‘E’ impossibile che Effie Trinket non faccia parte del film Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1‘. Effie porta tanto calore, divertimento e leggerezza a queste storie tristi – ed i fan gradiranno il modo in cui si è adattata alla vita del Distretto 13″.
Il collocare Effie in un ambiente così contrastante alla sua indole, ha impegnato i realizzatori a sviluppare ulteriormente il rapporto complicato che la stessa ha con Capitol City. “Ciò che rende Effie così interessante in questo film, è che lei non vorrebbe trovarsi nel Distretto 13”, spiega la Jacobson. “A differenza di Plutarch, non vuole essere parte di una rivoluzione. Ma vuole comunque dare un aiuto, e lo fa per motivi personali, non per ragioni politiche”.
La Banks era sorpresa come chiunque altro, del ritorno di Effie. “Ero molto lusingata dell’enorme successo che ha ottenuto questo personaggio”, dice. L’attrice era entusiasta di avere la possibilità di trasportare Effie in un territorio misterioso, di apportare il suo glamour al grigio e cupo conformismo del Distretto 13. “Effie è un vero pesce fuor d’acqua nel Distretto 13, senza i comfort di cui godeva a Capitol City” aggiunge la Banks. “Ma naturalmente, ha bisogno di sentirsi splendida ovunque si trovi, così cerca di adattare il suo stile al Distretto 13, in maniera divertente”. E’ un atto di coraggio per Effie. “A modo suo, Effie si ribella contro il rigore del Distretto 13, mostrando la sua individualità. Questo è un fattore importante per lei, ed un tema importante per il film, perché dimostra che le persone di Capitol City non sono tutte malvagie. Effie dovrebbe disprezzare il Distretto 13, ma in fondo è felice di essere lì, piuttosto che subire le ire del Presidente Snow”.
Se i contorni della vita di Effie sono cambiati, il suo affetto per Katniss rimane inossidabile. “Il suo compito ora è quello di garantire che Katniss è realmente il volto della ribellione, la perfetta Ghiandaia Imitatrice. Il suo lavoro non è molto cambiato dai tempi dei Giochi. Effie resta anche una delle poche persone che non ha mai mentito a Katniss. Non l’ha mai fatto perché non sapeva veramente cosa stesse succedendo, perciò ha ancora la fiducia di Katniss”, sottolinea la Banks.
Beetee:
L’inventore tecnologico ed ex tributo Beetee, essendo a malapena sopravvissuto all’Edizione della Memoria, ora applica al massimo le sue competenze da pirata informatico, per agevolare uno dei passi fondamentali della ribellione: quello di superare la soglia di sicurezza di Capitol City. Jeffrey Wright torna a rivestire il personaggio che descrive come il volto della “resistenza all’ingiustizia”.
Wright spiega cosa fa Beetee, che è ancora convalescente dai Giochi, nel Distretto 13. “Beetee è impegnato nel suo laboratorio a progettare dei sistemi informatici e le armi necessarie per inserirsi nei mezzi di comunicazione di Capitol City”, dice l’attore. “Ha un ruolo molto importante nell’evoluzione della ribellione”.
Malgrado ciò, Beetee ha delle riserve. “E’ molto indignato per le condizioni in cui vertono i Distretti, ma come Katniss, lotta per non farsi soggiogare”, afferma Wright.
In particolare, Wright ha molto apprezzato la possibilità di lavorare con Julianne Moore nel ruolo della Presidente Coin. “E’ incredibile come questo leader molto forte, ma misterioso nel profondo, oscuri i recessi del Distretto 13”, dice. “Si è calata nella personalità della Coin in un modo davvero impressionante”.
Finnick Odair:
Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 trova anche l’ex tributo Finnick Odair, segnato e provato dagli eventi dell’Edizione della Memoria. Rinomato in tutta Panem per il suo sorriso splendente ed il suo entusiasmo, Finnick qui si scontra fin dall’inizio del film con una notizia orribile. “Finnick scopre che l’amore della sua vita, Annie Cresta, è stato rapita insieme a Peeta e Johanna”; Sam Claflin, che ha debuttato col il suo ruolo carismatico ne La Ragazza di Fuoco, spiega. “Questo evento lo mette in una posizione molto vulnerabile, e non sa come convivere con quella grave perdita”.
Claflin aggiunge: “La cosa più incredibile del Canto della Rivolta è che è ambientato in una situazione in cui tutto è cambiato drasticamente, e che ogni personaggio caro è apparentemente andato all’inferno senza ritorno. Tutti speravano che fossero fuggiti dalla loro vita da tributi, ma in realtà sono confinati, in condizioni peggiori. Ora, fanno parte di un Distretto 13 irreggimentato, e la cosa è abbastanza disorientante. All’inizio del Canto della Rivolta Finnick è a pezzi, ma pian piano si rimette in sesto”.
Per Claflin, le incertezze di Finnick gli davano la possibilità di scavare più a fondo nel personaggio e mostrarne più sfumature. “Emerge che tutto ciò che ostentava Finnick, tutta la sua spavalderia e la sua verve, servivano in gran parte per lo show”, commenta. “Penso che per ogni attore, interpretare la parte più oscura e profonda di un personaggio amato, sia la cosa più stimolante. Ci sono momenti in cui il sorriso di Finnick ci rimanda al vecchio personaggio, con tutti gli atteggiamenti che conosciamo e che amiamo, ma contemporaneamente svelo un nuovo lato della sua personalità”.
Primrose Everdeen:
Se c’è una persona di cui Katniss può fidarsi ciecamente, è la sua sorellina Primrose. Non è più una bambina, ma una ragazza insolitamente coraggiosa che vive nel Distretto 13 e che coltiva il suo sogno di diventare medico, anche in mezzo al caos ed alla guerra. “Il mio personaggio si è molto evoluto”, osserva Willow Shields. “Prim inizialmente era una bambina timida, spaventata dall’idea di perdere sua sorella nonché migliore amica, ma ora è diventata una persona forte, pronta a sostenere Katniss”. La Jacobson nota che la Shields svolge un ruolo essenziale nell’evoluzione di Katniss. “E’ Prim che ricorda a Katniss le sue potenzialità, e che sarà pronta ad eseguire ogni sua richiesta quando accetterà di diventare la Ghiandaia Imitatrice”.
Ora più che mai, Prim è anche la confidente di Katniss, prossima a diventare una leader – sostenendola nelle notti più buie. “Prim sa che Katniss si sente responsabile per tutte le persone che hanno perso la vita, che ora è stressata dai Giochi, e che vuole con tutto il cuore prendersi cura di Prim e della loro mamma, ora che la guerra è alle porte. A questo stadio Prim ha una capacità unica di stare al fianco di Katniss, e tra le due si avverte una sorta di scambio di ruoli”.
Per la Shields avere l’opportunità di vivere questa esperienza assieme a Jennifer Lawrence è stato davvero emozionante. “A seguito di ogni film, ho l’impressione che le due si leghino sempre più”, dice. “E’ sempre divertente, ma è altrettanto intelligente e colta. Ho sempre da imparare al suo fianco”.
Il Presidente Snow:
Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 vede il leader autoritario di Panem, il Presidente Snow, chiudere la morsa su una nazione che gli si sta improvvisamente ribellando contro, ed intraprendere con Katniss una subdola battaglia personale. Donald Sutherland ritrae questo personaggio nei suoi momenti più bui, mentre tenta di rimanere un passo avanti ai suoi nemici.
Snow sa come colpire Katniss. Sa che lei ha sempre e soltanto voluto vivere la sua vita in pace, e l’idea di essere causa di tanta violenza, la devasta. Sa anche che rimarrà profondamente ferita nel vedere un Peeta malnutrito in televisione. “Katniss non ha mai voluto la guerra, con tutte le sofferenze che comporta, ma sembra che questo sia proprio quel che il suo personaggio abbia innescato”, spiega Sutherland. “Snow capisce l’effetto che tutto questo avrà su di lei, proprio come sa che può colpire la sua emotività attraverso Peeta”.
Sutherland vede Snow come se stesse sfidando Katniss, anche se chi ne pagherà le conseguenze disastrose sarà la popolazione di Panem. L’attore vincitore del Golden Globe osserva: “Ama l’idea di giocare una partita a scacchi con un’avversaria speciale, che poi è realmente il suo obiettivo. Ostacolerà il suo trionfo, naturalmente, ma nel frattempo si gode lo spirito del gioco”.
Sutherland era entusiasta di lavorare nuovamente con Francis in questo terzo capitolo della serie. “E’ un uomo con uno straordinario talento, equilibrato e rassicurante. Il suo modo di lavorare è quello della vecchia scuola, quando il regista si accovacciava accanto alla telecamera, assicurando sempre la sua presenza. E’ stata una splendida esperienza”.
Caesar Flickerman:
Il Presidente Snow arruola il viscido anchorman Caesar Flickerman in suo aiuto. Solo che questa volta non assume le vesti di presentatore, ma di conduttore di un talk-show propagandistico tramite delle interviste a Peeta mirate a sedare la rivolta, convincendo i cittadini di Panem a deporre le armi ed arrendersi al potere centrale. Stanley Tucci, che torna nuovamente ad interpretare la stella dei talk show, spiega: “Caesar appare chiaramente come un fantoccio nelle mani di Capitol City, e credo questo sia un concetto piuttosto interessante. Gente così esiste da sempre in ogni amministrazione politica, qualunque essa sia; sono persone sfrontate, proprio come lui”.
Tucci ha amato ritrarre la sfarzosità di Flickerman; “E ‘ un ruolo che non capita spesso ad un attore, di fare un’interpretazione molto teatrale in un film. Caesar è raccapricciante, affascinante ed allo stesso tempo divertente e ripugnante: è pazzesco”.
CHI È CHI: IL DISTRETTO 13
La Presidente Coin:
La leader d’acciaio del Distretto 13 è l’enigmatica Alma Coin, un ruolo nuovo e determinante assunto in tutte le sue potenzialità da una delle attrici drammatiche più ricercate di oggi: la pluripremiata Julianne Moore.
“Quello che mi ha colpito dei libri di Suzanne Collins è che toccano tanti temi essenziali sul nostro sistema, che ruolo abbiamo noi come esseri umani, come ci relazioniamo gli uni agli altri e cosa significa combattere per i propri ideali”, dice la Moore. “Ero affascinata dalla Coin perché ero molto interessata alla sua evoluzione da leader.”
Come molti fan di Hunger Game, la Moore ha avvertito una profonda connessione con Katniss. “Katniss ha una certa ambiguità morale. Non sempre sa qual è la cosa giusta da fare; agisce secondo i suoi impulsi”, osserva. “Incarna l’idea che si può cambiare il proprio destino – e quello di tante altre persone – attraverso le proprie azioni”.
Katniss e la Presidente Coin camminano fin dall’inizio su un campo minato. Katniss diffida di chi ha una posizione autoritaria,e la Coin è altrettanto scettica su Katniss. “La Coin è riluttante”, spiega la Moore. “All’inizio, non è convinta che Katniss sia la persona giusta per fare da portavoce alla ribellione, perché è troppo provata per poter svolgere i compiti che vorrebbe assegnarle, ma la identifica in definitiva come una ragazza capace di gesta eroiche e che ha galvanizzato la rivoluzione”.
Poiché la Coin nei libri è descritta principalmente attraverso gli occhi di Katniss, la Moore ha avuto la libertà di creare gran parte della sua personalità, da zero. In Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1, la Coin avverte lo spirito rivoluzionario, quello di chi si impegna a prendere le decisioni più giuste per il suo popolo e per quello degli altri Distretti. Francis ed io abbiamo parlato molto di come trasmettere l’integrità della Coin come persona, facendola anche apparire come una persona difficile da conoscere”.
Francis era entusiasta della profondità dell’interpretazione della Moore nei panni della Coin. “La visione singolare della Coin, di unire tutti i Distretti in una ribellione di massa non è cosa da poco, soprattutto perché la maggior parte dei Distretti ignora l’esistenza del 13. Doveva essere una leader autoritaria”, sottolinea il regista. “Anche il suo rapporto con Katniss è molto complicato. Julianne ha fatto un lavoro incredibile sulla costruzione del personaggio”.
Aggiunge Kilik: “Con Julianne si può veramente vedere la Presidente Coin all’opera – nel modo in cui prende le distanze da Katniss, a come ascolta Plutarch. Si capisce che ha in mente dei piani, ma non lascia trapelare nulla. Proprio come succede a Katniss, ha varie strategie in testa. Solo un’attrice molto intuitiva è in grado di mostrare tutto ciò”.
Boggs:
Boggs è il braccio destro della Presidente Coin; ha vissuto tutta la sua vita nel Distretto 13 e non ha mai conosciuto altro al di fuori della vita di stampo militarista e sotterranea propria di questo Distretto. Ad incarnare questo personaggio è Mahershala Ali, meglio conosciuto per i suoi ruoli cinematografici e televisivi come “Il Curioso Caso di Benjamin Button” (The Curious Case of Benjamin Button), “Come un Tuono” (The Place Beyond the Pines), e l’acclamata serie TV “House of Cards – Gli Intrighi del Potere” (House of Cards).
Ali considera Boggs conforme all’ambiente da cui proviene, che non è sicuro delle potenzialità di Katniss come Ghiandaia Imitatrice, anche se malgrado ciò diventerà colui che la protegge. “Boggs è una persona che non ha mai vissuto fuori terra, e l’unica cosa di cui ha sentito parlare e per la quale è stato formato durante tutta la sua vita, è la rivoluzione contro Capitol City”, spiega l’attore. “Inizialmente è un po’ scettico riguardo le reali capacità di Katniss: la vede troppo giovane per un’impresa troppo più grande di lei. Col passare del tempo, conoscendola e vedendola in azione, comincia ad apprezzarla e rispettarla”.
Ali si è sentito molto a suo agio nei panni di Boggs grazie a Jennifer Lawrence. “Non so se si possa interpretare un personaggio meglio di quanto Jennifer interpreti Katniss”, dice. “Non l’ho mai vista muovere un passo falso. Essere contornato da attori del calibro di Jeffrey, Julianne, Phil e Woody, è stato educativo. Osservare il loro impegno nel narrare una grande storia mi ha commosso ed emozionato”.
Cressida e Messalla, Castor e Pollux – La Squadra 451:
Appena Katniss assume il ruolo di Ghiandaia Imitatrice, ogni sua mossa pubblica è seguita da un quartetto di ribelli che formano una troupe televisiva, e che producono gli spot di propaganda, un mix di pubblicità virale, clip di notizie e messaggi sovversivi, che rappresentano l’unica forma di comunicazione dei ribelli con il mondo esterno.
Ad incarnare Cressida, la direttrice della troupe televisiva, è Natalie Dormer di Game of Thrones. Era affascinata dal viaggio di Cressida in Hunger Games: Il Canto della Rivolta parte 1. “Quando Cressida inizia le riprese di Katniss nei video, ha un approccio cinico riguardo quello che sta cercando di creare – di fatto vuole solo attribuire il simbolo della Ghiandaia Imitatrice a Katniss”, spiega la Dormer. “Ma passando più tempo con Katniss, e con l’avanzamento della narrazione, Cressida inizia a dare credibilità alla ragazza, riconoscendole d’essere l’icona galvanizzante dell’unione di un popolo oppresso”.
Inoltre, amava utilizzare il potere dei media al di fuori dei Giochi sensazionalistici. “Penso che una cosa veramente interessante del Canto della Rivolta è come le battaglie possano essere combattute anche a livello mediatico. Per Cressida e la sua troupe, la cosa più importante era conquistare i cuori e le menti della gente”, spiega la Dormer.
Francis amava lo spirito che la Dormer ha apportato al suo ruolo. Dice: “Natalie ha un approccio molto interessante con il personaggio che interpreta, ero entusiasta di fronte al suo consenso di accettare la parte. Abbiamo concepito Cressida come una sorta di documentarista di guerra scampata a Capitol City. Natalie ha le qualità di una donna forte ed intelligente, che erano perfette per Cressida, che nel film deve convincere la fragile e provata Katniss ad apparire forte e naturale durante i video di propaganda. Ebbene, è stata in grado di farlo, in modo molto convincente”.
Al fianco della Dormer appare la stella nascente Evan Ross, nel ruolo di Messalla, l’assistente alla regia di Cressida. Ross riguardo il personaggio afferma: “Lui e Cressida sono maturati con l’idea della lotta contro Capitol City, documentando ed informando ciò che realmente accadeva. Seppur stessero ottenendo un gran successo come registi, hanno scelto di andare contro Capitol City e seguire Katniss. Ed insieme si sono uniti in una lotta per i loro ideali di giustizia”.
E continua: “Ora la loro missione è quella di andare a nei diversi Distretti per dare speranza alla gente, mostrando che Katniss ce l’ha fatta. Eravamo una squadra davvero incredibile, che sapeva dell’ importanza e del potenziale di quei filmati”.
A Ross in particolare è piaciuto avere la possibilità di lavorare con Jennifer Lawrence. “E’ incredibile vederla incarnare Katniss”, dice. “La sua performance in questo film è davvero emozionante. Crea un’atmosfera unica per tutti, rendendo anche il lavoro più duro, divertente”.
Wes Chatham, apparso di recente in The Help, si è infiltrato nel Distretto 13 nelle vesti dell’impavido cameraman Castor. Era entusiasta del corso che la storia aveva preso. “Quello che penso sia così mirabile di Hunger Games, è che tutto è cominciato quando una persona del Distretto 12 si è dimostrata essere più astuta del Presidente Snow, e sempre da questa persona scaturisce questa enorme rivolta, una sfida al potere, ne Il Canto della Rivolta. Anche Castor è parte del movimento, con la speranza di unire tutti i Distretti in una ribellione”.
A completare la troupe televisiva è Elden Henson nell’insolito ruolo di Pollux, il gemello di Castore, che è anche un Avox, un ribelle di Panem a cui è stata tagliata la lingua in segno di punizione per il tradimento. Henson afferma che interpretare un personaggio muto è stata una rivelazione: “In realtà è stato fantastico, perché concentrarsi solo sulle emozioni è liberatorio”, dice. Riguardo ciò che contraddistingue Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 dagli episodi precedenti, riassume: “E’ davvero una nuova partenza rispetto agli altri film, sotto ogni punto di vista. Fino ad ora si sono gettate le basi, e adesso Katniss e tutti gli altri devono realmente darsi da fare”.
IL DISTRETTO 13 CONTRO CAPITOL CITY
Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 svela per la prima volta il luogo più segreto di tutta Panem: la segreta del Distretto 13, dove i ribelli di Panem hanno scavato miglia della propria società rigidamente ordinata, sottoterra.
Il Distretto 13 e Capitol City sono agli antipodi, sotto ogni punto di vista. Capitol City offre spettacoli sensazionali ed esagerati, dalle tinte sgargianti e dalle luci scintillanti. Il Distretto 13 è invaso dal grigiore e da ambienti claustrofobici, conformi alla dura realtà di ciò che sta accadendo nei Distretti. Mentre Capitol City continua ad ostentare il lusso della vita dei suoi abitanti, il Distretto 13 aspetta il momento giusto per poter finalmente far sentire la propria voce.
Fino a quel momento, solo Capitol City sapeva dell’esistenza del Distretto 13, avendo tra loro siglato un trattato di non aggressione che ne permette l’esistenza a patto che i cittadini vivessero quasi esclusivamente sottoterra. Di fronte le prime avvisaglie della ribellione, il Distretto 13 e Capitol City si affrontano in una battaglia di immagini propagandistiche, volte ad ottenere il sostegno del popolo; ed al centro di questa campagna si innalza il simbolo del Distretto 13, nonché maggior nemico di Capitol City: La Ghiandaia Imitatrice.
Francis fa notare che la storia del Distretto 13 lo rende unico anche di fronte il dispotismo di Panem. “Quello che si scoprirà è che il 13 è stato bombardato nei 75 anni successivi ai Giorni Bui. Un tempo era una miniera di grafite con vecchi impianti nucleari. C’erano stati dei sopravvissuti che, invece di arrendersi, si sono trasferiti sottoterra e hanno creato una civiltà alternativa al di fuori di Capitol City, senza esser visti. Hanno creato un programma individuale delle attività prestabilito, hanno militarizzato la civiltà, in modo che le persone vengono addestrate come soldati già a partire dalla giovane età. Durante tutto questo tempo, sono rimasti in attesa dell’occasione giusta per iniziare una rivolta contro Capitol City”.
La creazione di questo scontro tra due culture – e due diverse visioni per il futuro di Panem – è stato uno dei compiti più grandi e più esilaranti del film.
“Questo film mostra una Panem totalmente sconosciuta”, spiega il produttore Jon Kilik. “Si è immersi nel Distretto 13 – l’unico posto che nessuno ha mai visto, un luogo che nessuno, al di fuori di Capitol City ne immaginava l’esistenza. E’ un viaggio del tutto nuovo per il pubblico. Durante i Giochi abbiamo mostrato giungle e calamità, ma ora, nel rappresentare miglia di una società sotterranea, la trama si intensifica ed i personaggi subiscono molta più pressione. E’ stata anche una sfida incredibile per le scenografie, ed il risultato è un omaggio alle capacità di Francis Lawrence e del nostro scenografo Phil Messina”.
Katniss potrebbe non sentirsi appartenere al Distretto 13, ma incarna il loro tanto atteso ideale di eroe, una persona che non è lì per la propria gloria, ma che è motivata dal proprio senso di giustizia. “E’ una ragazza semplice che proviene dal basso dei Distretti, perciò il messaggio del Distretto 13 è che se lei stessa è in grado di contrastare Capitol City, può farlo chiunque”, spiega Francis. “Ecco perché vogliono coinvolgerla nell’impresa. La speranza è che riesca a scuotere un gran numero di persone, cosicché tutti i Distretti comincino ad allearsi: solo così si potrebbe pensare alla caduta di Capitol City”.
LA PANEM NASCOSTA: IL DESIGN
Portare il Distretto 13 in vita – e dare al pubblico scorci del tumulto, come l’incendio divampato in tutta Panem, è stato uno dei compiti più difficili affrontati da Francis ed il suo team di progettazione, guidato dallo scenografo Phil Messina, già coinvolto in Hunger Games e La Ragazza di Fuoco. I due intendevano sviluppare questo terzo capitolo della saga lontano dagli ambienti digitali che avevano realizzato in passato, utilizzando per la gran parte, luoghi reali. Oltre alle riprese nei teatri di posa presso Atlanta, la produzione si è spostata più lontano, in ville ed appartamenti lussuosi parigini.
Messina ha iniziato a tradurre i voli di fantasia di Suzanne Collins in una visione dettagliata del Distretto 13. Ha illustrato una serie di ambienti oscuri, claustrofobici, stile bunker per i set di questo nuovo mondo che si sviluppa coraggiosamente tra le macerie. Una combinazione di location industriali e complessi sound stage sono i prodotti finali. “La nostra ispirazione per il design è venuta dagli impianti nucleari degli anni ’60 e ’70”, spiega. “L’idea è che il Distretto 13 si è sviluppato come una società con un sistema ad anello chiuso. Sono stati completamente tagliati fuori da Capitol City, ed hanno unito elementi della nuova tecnologia con la vecchia. Di fatti appaiono pulsanti analogici accanto ad elementi altamente tecnologici – e questo mix è stato fortemente intenzionale da parte nostra”.
Le scenografie per il Distretto 13 erano tanto desolati quanto sontuosi quelli di Capitol City, che trasportano gli attori in una la realtà austera. Dice Julianne Moore: “E’ stato reso incredibilmente perfetto. Mi ha fatto pensare alla Germania dell’Est prima della caduta del muro – di stampo miliare, dai colori grigi, popolato da persone in attesa del cambiamento”.
La città sotterranea è rappresentata come una sorta di labirinto multipiano, che culmina nel centro di Comando della Presidente Coin. “Il Comando è il cervello di tutta l’organizzazione, che controlla tutti i sistemi: dall’acqua all’ossigeno fino all’ alimentazione. L’abbiamo organizzato come una gerarchia militare, dove al vertice la Coin tiene tutto sotto controllo”, spiega Messina.
Un altro elemento determinante del design del Distretto 13, era il nascondiglio degli hovercraft. “Ci piaceva l’idea che gli hovercraft ribelli appartenessero ad un’epoca più antica di quelli di Capitol City, come se fossero la refurtiva di anni prima. In passato è già comparso un hovercraft di Capitol City, quindi è stato divertente pensare e dar vita ad un suo antecedente”, dice Messina. “Per l’estetica ci siamo ispirati agli aerei russi della Seconda Guerra Mondiale, e per la configurazione della cabina di pilotaggio, ad alcuni sommergibili ed elicotteri”.
Gli hovercraft sono stati appesi a delle gru enormi per simularne il volo. “Quando abbiamo iniziato a progettare i pezzi degli hovercraft, abbiamo pensato a quanto fosse divertente farli volare. Abbiamo dovuto fare i dovuti calcoli per mettere in sicurezza la gru. Il reparto addetto agli effetti speciali di Atlanta ha costruito una struttura in acciaio molto sicura, che doveva essere spostata e riallestita in luoghi differenti: e questo ci ha procurato un dolore enorme…”, ride Messina, “ma la nostra sofferenza è stata ripagata con delle riprese fantastiche che mostravano un vero e proprio atterraggio del velivolo all’interno del Distretto”.
L’idea era quella di utilizzare il maggior numero di location reali possibili. “Le nostre location reali danno al film un senso dello spazio e allo stesso tempo una certa credibilità, di come potrebbe essere il nostro futuro”, dice Nina Jacobson. “Attraverso la magia del digitale non avremmo potuto ottenere quel senso di autenticità che volevamo: qui si può assistere ad un vero e proprio atterraggio degli hovercraft, e l’interazione dei personaggi con un ambiente reale”. Gli attori hanno altrettanto gradito molto il senso del coinvolgimento. “la scelta di location non distaccate dalla realtà, rende tutto molto più veritiero”, dice Ali.
Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 si concentra anche su come dilaga la crescente agitazione negli altri Distretti. “Volevamo mostrare le conseguenze dell’incitamento di Katniss alla ribellione di massa, e di come i video inizino ad ispirare le popolazioni dei diversi Distretti. Così, il Distretto che produce legname inizia a ribellarsi abbattendo i boschi e facendo saltare in aria la diga idroelettrica, in una sequenza straordinaria. In questo capitolo penso che si vedranno cose dei Distretti mai viste prima, ma che in un certo qual modo si ricollegano sempre a Katniss”, commenta la Jacobson.
CAMBIO DI STILE: COSTUMI E TRUCCO
Come l’atmosfera del Distretto 13, anche lo stile subisce un completo passo indietro. Per incoraggiare lo spirito comunitario, tutti nel Distretto 13 seguono delle regole ben precise: quindi l’assenza di colori, parrucche o altre forme stilistiche, danno un aspetto che in nessun modo poteva paragonarsi con quello di Capitol City. Per creare quegli stili contrastanti – e lo stesso vale per tutti i costumi degli altri Distretti – sono stati reclutati Kurt e Bart. I due avevano il curriculum giusto, essendosi guadagnati la fama per il loro lavoro nella musica e lo stile iconico, e lasciando il segno in film come Dallas Buyer Club, e Stoker.
Erano entusiasti di aderire alla saga, ma sapevano che questo film sarebbe stato molto diverso. “In questo film non c’è l’esibizionismo dei Giochi”, dice Kurt, “ma quello che ci ha entusiasmato era che questa volta tutti i personaggi sono ridotti all’essenziale, e la sfida era quella di far brillare allo stesso tempo la loro personalità”.
L’uniforme grigia del Distretto 13 appare sobria, e ricorda le tute degli anni ’40. “Abbiamo fatto un sacco di ricerche”, spiega Bart. “Abbiamo esaminato i design futuristi e socialisti, ed al centro delle nostre ricerche c’era comunque un abbigliamento pratico ed utile. Francis voleva che fosse realistico e familiare”.
Kurt aggiunge: “Francis optava per il classico abbigliamento da lavoro americano, ed è quella la direzione che abbiamo seguito. Erano adatti ai tempi austeri che stavano vivendo i cittadini, con scarsità di risorse, compresi i tessuti, perciò avevano confezionato degli abiti con quello che avevano a disposizione nel Distretto 13”.
L’unica persona che non era affatto contenta di indossare quel che aveva a disposizione, è naturalmente Effie Trinket, che si sente nuda senza i suoi fronzoli e le sue gonne a palloncino – ma se ne fa una ragione, seppur lamentandosi. “Effie è stato il personaggio più divertente da vestire perché vien da chiedersi: ‘che ci fa questa donna con soli cinque capi di abbigliamento? Come potrebbe mantenere il suo livello di stile eccentrico che la caratterizza? E’ stato un approccio emozionante per noi”, dice Kurt.
La Banks ha però molto apprezzato i risultati. “Mi è piaciuto lavorare con Kurt e Bart,” dice. “Sono degli intrepidi, e hanno visto e fatto tutto il possibile. Provengono dal rock ‘n roll, quindi hanno molta immaginazione. E con Effie, c’è da divertirsi. Abbiamo definito i suoi costumi il ‘Project Runway del Distretto 13′; partendo da capi d’abbigliamento comuni, li abbiamo trasformati in toto: un maglione, delle calze ed una camicia. Ed è stato come dire, va bene: la camicia diventa un vestito, le calze diventano dei pantaloni ed il maglione lo metto in testa”.
Anche se sempre funzionale, forse il costume più elaborato del Distretto 13 è il costume da Ghiandaia Imitatrice di Katniss, che è stato progettato da Cinna prima della sua scomparsa. “Esaminando inizialmente i riferimenti a cui dovevamo ispirarci assieme a Francis, eravamo focalizzati sulle famose guerriere femminili come Giovanna d’Arco”, spiega Bart. “Poi, per trarre ulteriori suggerimenti siamo andati al Metropolitan Museum of Art ed abbiamo osservato la fantastica collezione di armature che c’era. Francis ha pensato che Cinna, intuitivo com’era, la vedeva già al comando di un vero e proprio esercito, quindi come prima cosa ci saremmo dovuti attenere alla divisa che indossano i soldati, ed abbiamo portato avanti questo concetto”. Kurt aggiunge: “Era importante sia per noi che per Francis, che Katniss più che un supereroe, sembrasse una vera donna soldato. Katniss come i soldati, indossa un’armatura di protezione del seno, ma la sua è un po’ più elaborata, pur non perdendo la funzionalità”.
L’abbigliamento della Presidente Coin, anche se serio e triste in linea con l’atmosfera del Distretto 13, attraverso i film subisce delle piccole variazioni. “Quando la Coin incontra per la prima volta Katniss, entrambe indossano una camicia e dei pantaloni, quindi in quel momento si trovano in un certo senso ad uno stesso livello”, sottolinea Kurt. “Andando avanti, la Coin riveste un abbigliamento più militaresco”.
Il tema all’Americana si è esteso anche negli altri Distretti. “E’ stata un’idea di Francis, volendo che tutto fosse facilmente riconoscibile, anche se è ambientato in un futuro. In fondo l’abbigliamento classico americano andava bene. Non si tratta di un futuro bizzarro ed astratto quello in cui vivono i Distretti, così ci siamo attenuti a rappresentare uno stile di vita classico e semplice”, dice Kurt.
Kurt e Bart si sono soprattutto divertiti a vestire la troupe televisiva di Cressida, Messalla, Castor e Pollux – progettando un abbigliamento funzionale incluso la borsa per la telecamera, e la videocamera da casco. “Abbiamo fatto in modo che potessero muoversi velocemente con tutta l’attrezzatura, e fare delle riprese anche in situazioni estreme”, osserva Bart. Natalie Dormer è rimasta sbalordita da loro lavoro. “Hanno portato il design a livelli incredibili, adeguandolo a quel senso di disciplina soffocante del Distretto 13”, afferma la Dormer riguardo al duo.
I capo-dipartimento del make-up Ve Neill e Nikoletta Skarlatos tornano per la terza volta a lavorare alla saga – affrontando sempre nuove sfide, e creando per l’occasione un look completamente nuovo. “Questo film è completamente diverso dai primi due”, dice la Skarlatos. “E ‘stato molto emozionante dal punto di vista del make up, perché dovevamo mostrare molto più della sola vita di Panem. Dovevamo rappresentare i Distretti. C’è più attenzione al look ed alle emozioni. Per gli altri capitoli bisognava concentrarsi su Capitol City e sulla sua opulenza, ora bisogna descrivere la gente di Capitol City che vive nel Distretto 13”.
La Neill aggiunge: “Abbiamo iniziato a parlare con Francis sull’aspetto essenziale da dare al film. Siamo per lo più nei Distretti, e non ci sono le tinte sgargianti di Capitol City con cui lavorare, quindi abbiamo davvero dovuto rivedere l’immagine da dare. Tutto è molto naturale e sobrio, ma bisognava pur sempre dare la sensazione di stare nel mondo di Hunger Games“.
Le due artiste hanno tratto ispirazione da una varietà di riferimenti: dalle fotografie dell’ era della Depressione al fotogiornalismo attuale. “La gente del Distretto 13 vive in una società molto omogenea, perciò ci siamo riferite a questo tipo di società della nostra storia – i quaccheri dell’Unione Sovietica”, spiega la Skarlatos.
L’unico piccolo barlume di lustrini di Capitol City del Distretto 13 è Effie, che mantiene il più possibile degli elementi glamour. Anche se la Neill aveva curato il suo make up a Capitol City, per questa nuova avventura ha pensato di affidarla alla Skarlatos, al fine di ottenerne una prospettiva del tutto nuova. “Ho pensato che sarebbe stato davvero interessante passare il testimone a Nikoletta per Effie, perché sapevo che le avrebbe dato un aspetto diverso – e non avrebbe assomigliato affatto all’immagine che aveva prima”, dice la Neil. “Nikoletta ha creato un look più sobrio, ma sempre molto ‘Effie-esco’. Ha più fascino di chiunque altro nel Distretto 13”.
“E’ una Effie più austera ed edulcorata”, descrive la Skarlatos. “Si trova in un luogo dove ha dovuto veramente ridefinire sé stessa. Ciò che ora appare sul suo viso è proprio il tatuaggio residuo che presumibilmente ha fatto a Capitol City, come base per il resto del trucco. Ha sempre quel pallore bianco velato di rosa, ma è sicuramente una persona diversa”.
Anche Katniss è diversa; si sveglia nel Distretto 13 spogliata di tutto, compreso ogni parvenza di colore di Capitol City. “Volevamo che il look di Jennifer fosse più naturale di sempre, all’inizio del film”, commenta la Neill. “Volevamo darle l’aspetto di chi è in difficoltà – e l’assenza di trucco era il miglior modo possibile per descriverlo. Poi, in occasione del primo video di propaganda appare come la Ghiandaia Imitatrice, e finalmente si inizia ad intravedere di nuovo la ragazza giovane e bella de La Ragazza di Fuoco“.
La squadra addetta al trucco ha avuto anche un bel daffare con il make up dei nuovi personaggi: dalla freddezza raffinata della Presidente Coin interpretata da Julianne Moore, a Cressida e Messalla, che in vesti di dissidenti di Capitol City hanno mantenuto il loro stile punk nel Distretto 13.
“Per la Presidente Coin, abbiamo voluto abbattere il look di Julianne con molti piccoli ma determinanti cambiamenti – volti a sottolineare in maniera sottile la consapevolezza del suo graduale potere”, spiega la Neill. “Verso la fine, abbiamo dato più profondità al suo sguardo con dei tocchi di eye-liner ed ombretti, ma i cambiamenti sono quasi impercettibili, si notano volta per volta. E Julianne ha un colorito così bello che con il trucco diventa immediatamente molto glamour! Perciò tendevamo a mantenere il suo incarnato molto naturale. L’unica cosa che le ho messo all’inizio, è un po’ di fondotinta”.
Per il look di Natalie Dormer, che incarna Cressida, la giovane regista dei video di propaganda, la Neill ha dovuto impegnarsi di più. “Dato che Natalie veniva dall’esperienza de “Il Trono di Spade” (Game Of Thrones), volevamo darle un look completamente diverso da quello solito”, dice la Neill. “Nel libro viene descritta con la testa rasata e tatuata con una pianta di vite verde, che potrebbe avere mille significati, così siamo partite da questo concetto”.
In definitiva, la Dormer si è rasata i capelli solo parzialmente… su un lato. “Natalie in un primo momento è andata su tutte le furie, ma poi ha detto: ‘Sapete una cosa? Lo faccio’. E l’ ha fatto”, riflette la Neill. La Dormer afferma: “Tutti eravamo concordi sul fatto che una rasatura parziale della testa fosse più da ‘Capitol City’ – funky, provocatorio, e rappresentava appieno la personalità di Cressida”.
Per i tatuaggi presenti su tutto il corpo di Cressida, la Neill ha lavorato con la makeup artist degli effetti speciali, Glenn Hetrick. “Volevamo che le piante di vite fossero delicate e decorative, con molti vortici e varie forme, e Glenn ha progettato i tatuaggi specificamente per il corpo di Natalie, facendo in modo che la circondassero”, spiega. “E’ stato davvero molto difficile dipingere i tatuaggi, perché si doveva far sì che le curve si intrecciassero proprio nel modo giusto. E’ stato un processo impegnativo, ed ogni giorno ho trascorso almeno un’ora sulla sedia con Natalie per dipingerla”.
Allo stesso modo, Evan Ross indossava delle protesi per le orecchie piene di piercing di Messalla. “Messala ha le orecchie piene di orecchini e piercing, ed indossa dei gioielli tipici di chi svolge il suo stesso lavoro a Capitol City”, sottolinea la Neill. “In realtà Evan era disposto a farsi realmente tutti quei piercing, ma poi avremmo dovuto aspettare che si cicatrizzassero, così invece, abbiamo utilizzato delle protesi che Glenn ha magistralmente applicato – ed il risultato è stato un aspetto davvero cool”.
LE MUSICHE
Le profonde emozioni, e gli stati d’animo precari di Hunger Games: il Canto della Rivolta – Parte 1, sono evocati non solo nelle prestazioni e dai design visivi, ma anche dalle musiche, che ancora una volta sono racchiuse in un’originale colonna sonora orchestrale, per conto di James Newton Howard: un artista per otto volte candidato all’Oscar. La musica fa da sottofondo alle scene d’azione epiche, ed ai momenti di angoscia e di intimità. “James ha prodotto un’ altra colonna sonora fantastica e sensibile, che eleva ogni elemento del film”, dice Francis.
Avendo lavorato con i Coldplay ne La ragazza di Fuoco, questa volta i realizzatori hanno invitato un’ altra artista tra le più gettonate, per portare la propria versione musicale alla storia: Lorde, la diciassettenne originaria della Nuova Zelanda il cui singolo “Royals”, quadruplo disco di platino, si è aggiudicato due Billboard Music Awards, e due premi Grammy . Lorde inoltre detiene attualmente il record di artista femminile che è stata per più tempo al primo posto nella Billboard Hot 100, la classifica dei singoli più venduti e trasmessi dalle radio negli Stati Uniti.
Lorde ha scritto non solo la sigla di coda, ma ha curato anche l’intera colonna sonora, coinvolgendo gli artisti che reputava più idonei a riflettere i temi generali della storia.
Kismet ha introdotto Lorde nella sfera del franchise. Ricorda Francis: “Avevo già pensato di affidarle il brano dei titoli di coda del film – e caso ha voluto che quando noi stavamo effettuando delle riprese a Berlino, lei stava tenendo un concerto proprio dall’altra parte della strada di dove stavamo lavorando. A quel punto ci siamo incontrati, ha conosciuto Jen e ci siamo messi d’accordo”.
Il regista continua: “Sono rimasto colpito fin da subito da come aveva in mente di collegare la narrazione del film con la colonna sonora. Abbiamo parlato a lungo delle emozioni che suscita la storia, della melodia che immaginavo per la fine del film, e lei ha subito tirato fuori dei riferimenti perfetti. Poi ha composto il brano più bello per i titoli di coda. Ha fatto un lavoro talmente incredibile, che a quel punto le abbiamo chiesto di curare anche la tracklist della colonna sonora. Ha colto pienamente lo spirito della saga; questa sua profondità e sensibilità si sarebbe potuta tradurre in qualcosa di molto speciale se avesse coinvolto anche altri artisti. In questo modo tutti si esprimevano con una sola voce, e sono davvero entusiasta di questo lavoro”.
“Curare la colonna sonora per un film così tanto atteso è stata una grande sfida, ma ho colto subito l’occasione”, dice Lorde. “Il cast e la storia sono una fonte d’ispirazione per tutti i musicisti coinvolti, ed essendo io stessa appassionata di cinema, venire a conoscenza e partecipare ad un processo creativo differente, è stata un’esperienza unica. Penso che la colonna sonora sorprenderà sicuramente il pubblico”.
HomeVideo (beta)
info: 20/11/2014.
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