Herzog incontra Gorbaciov (2018)
Meeting GorbachevWerner Herzog e Michail Gorbaciov. Un maestro del cinema e un gigante della politica, ultimo presidente dell'Unione Sovietica: il risultato è un incontro esplosivo, uno sguardo inedito, lucido e significativo sulla storia del '900 e non solo. Complicità e umorismo, uniti all'abilità di Herzog di scavare in angoli inaspettati della vita di Gorbaciov, rendono questi incontri coinvolgenti e al tempo stesso emozionanti. Dall'infanzia contadina agli studi presso l'Università di Mosca, fino alla rapida ascesa nelle fila del Partito Comunista Sovietico, il documentario è un viaggio tra ricordi, materiali d'archivio e testimonianze d'eccezione che consentono, così, di ripercorrere le tappe salienti della politica degli ultimi decenni.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: domenica 19 Gennaio 2020Uscita in Italia: 19/01/2020
Genere: Documentario, Biografia, Storico
Nazione: UK, Germania, USA - 2018
Durata: 90 minuti
Formato: Colore
Produzione: History Films, Mitteldeutscher Rundfunk, Arte (in collaborazione con), Spring Films, Werner Herzog
Distribuzione: I Wonder Pictures
Cast e personaggi
Regia: Werner Herzog, Andre SingerSceneggiatura: Werner Herzog
Musiche: Nicholas Singer
Fotografia: Yuri Burak, Richard Blanshard
Montaggio: Michael Ellis
Cast Artistico e Ruoli:
Werner Herzog
Narratore
Produttori:
Lucki Stipetic (Produttore), Svetlana Palmer (Produttore), Richard Melman (Produttore esecutivo), Molly Thompson (Produttore esecutivo), Eli Lehrer (Produttore esecutivo)
VIDEO
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NOTE STORICHE
Mikhail Gorbachev, o più semplicemente Gorbaciov, è nato il 2 marzo 1931 da genitori contadini ed è stato uno dei politici più influenti del continente europeo nel XX secolo. Ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1985 al 1991, fu propugnatore dei processi di riforma legati alla Perestrojka e alla Glasnost', e protagonista nella catena di eventi che portarono alla dissoluzione dell'URSS e alla riunificazione della Germania. Artefice, con la sua politica, della fine della guerra fredda, fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace.
CONTESTO STORICO:
• Anni '60-'70: Gorbaciov entra in politica prima all'interno della Lega della Gioventù Comunista (Komsamal), poi all'interno del Partito Comunista dell'Unione Sovietica.
• Anni '80: È un periodo di declino per l'Unione Sovietica, che rientra nella cosiddetta Era della Stagnazione (1965-1985), caratterizzata in particolare da una forte crisi economica, i negozi in città sono chiusi e privi di materie prime, la fuga dalle campagne dilaga.
• 1982: Gorbaciov è a tutti gli effetti un membro del partito (Palitburo) nel periodo in cui Breznev è segretario.
• Metà anni '80: è il periodo della Perestrojka, un complesso di riforme avviate dalla dirigenza dell'Unione Sovietica e fortemente voluta da Gorbaciov, finalizzate alla riorganizzazione dell'economia e della struttura politica e sociale del Paese. Negli stessi anni Gorbaciov è propugnatore della Glasnost', processo atto a rendere la politica trasparente nei confronti della popolazione.
• 1981-1989: Ronald Reagan è il Presidente degli Stati Uniti in carica alla Casa Bianca.
• 26 aprile 1986: il disastro di Chernobyl fu un momento chiave nella politica di Gorbaciov
• Ottobre 1986: Gorbaciov e Reagan discutono l'abolizione delle armi nucleari durante il Vertice di Reykjavík; l'incontro fu fondamentale per porre le basi dei trattati INF e START e inoltre fu il primo vero passo verso la fine della Guerra Fredda.
• 1989: Ritiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan dopo 10 anni di occupazione.
• 1989: In Estonia, Lettonia e Lituania i manifestanti chiedono l'indipendenza dall'Unione Sovietica.
• 1989: Rimozione della barriera al confine tra Ungheria e Austria in seguito alla caduta del comunismo in Ungheria.
• 1989: Caduta del Muro di Berlino.
• 1990: La Guerra Fredda è definitivamente terminata e Gorbaciov affianca gli Stati Uniti nella Guerra del Golfo in seguito alla devastazione del Kuwait da parte dell'Iraq di Saddam Hussein.
• Agosto 1991: Prende vita un colpo di stato in Unione Sovietica da parte dei conservatori, i sostenitori del KGB e i militari.
• 8 dicembre 1991: Si tiene un incontro segreto tra i capi di stato di Bielorussia, Ucraina e Russia per discutere lo scioglimento dell'Unione Sovietica.
• 21 dicembre 1991: Crollo ufficiale dell'URSS, Gorbaciov si dimette.
DICHIARAZIONI DEI REGISTI
WERNER HERZOG
Incontrare Mikhail Gorbaciov tre volte, durante un periodo di sei mesi, è stata un'esperienza affascinante e illuminante. Ero ansioso di filmare non una semplice biografia, ma di capire il personaggio che si nasconde dietro una figura così importante. Avevo davanti a me un uomo che ha cambiato il corso del ventesimo secolo e le cui azioni hanno trasformato il mondo in cui sono cresciuto; eppure, a Mosca, ho trovato una figura un po' tragica e solitaria, circondata da persone che lo incolpavano per la perdita dell'Unione Sovietica e per non aver adempiuto alle promesse della Perestrojka e del Glasnost'. Le nostre conversazioni sono state sincere e di ampio respiro: dalla sua rabbia per la mancanza di progressi nella riduzione delle armi nucleari, che aveva iniziato con Ronald Reagan, alle tragedie personali come la perdita della sua amata moglie Raisa nel 1999. La sua intelligenza, il suo carisma e la sua risolutezza sono ancora acuti e illuminanti ed è stato un piacere poter incontrare un gigante così carismatico, un personaggio così significativo per il 20° secolo.
ANDRÉ SINGER
Quando ho dovuto pensare alla realizzazione di un film sull'ultimo presidente dell'Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov, il regista che è in me si è chiesto come potessi creare una narrazione che fosse coinvolgente, unica e attraente per una nuova generazione che aveva poca esperienza o conoscenza degli "anni di Gorbaciov" e con la guerra fredda. Avendo collaborato con Werner Herzog per un periodo di trent'anni, ho pensato che le sue inimitabili intuizioni potessero fornire la chiave giusta per questo progetto. Sono stato felice, quindi, quando Werner ha accettato di partecipare, co-dirigere e condurre le interviste con l'ex leader sovietico. Quando il Network A&E ha accettato di salire a bordo del progetto, il piano si è finalmente concretizzato e ha funzionato meravigliosamente. C'è stato fin da subito un grande legame tra Gorbaciov e Werner e quest'ultimo è stato in grado di porre domande che altri intervistatori non avrebbero mai immaginato. "Cosa ti piacerebbe che fosse inciso sulla tua lapide?" ha chiesto. "Ci abbiamo provato", ha risposto Gorbaciov. "Sono un tedesco, e il primo tedesco che hai incontrato probabilmente voleva ucciderti" ha detto Werner riferendosi all'odio tra Russia e Germania derivante dalla Seconda Guerra Mondiale. "No", ha risposto Gorbaciov e ha raccontato dei suoi vicini di casa tedeschi, quando lui era piccolo, che possedevano un negozio di dolci. "Pensavo che solo le persone buone sapessero fare dei biscotti così fantastici!"
Abbiamo girato un film che, deliberatamente, non è un documentario storico con tutti i suoi stereotipi. Invece di raccontare tutti gli eventi degli anni '80 e '90, abbiamo seguito la storia attraverso gli occhi di Gorbaciov. Questo ci ha permesso di conoscere l'umanità che si nasconde i dietro personaggi politici che hanno segnato la fine della guerra fredda, l'unificazione della Germania e i tentativi di porre fine alla proliferazione nucleare. Gorbaciov, alla fine, ha fallito nei suoi tentativi di riformare completamente la vecchia Unione Sovietica, ma il contrasto tra ciò che sta accadendo nel mondo ora e ciò che stava affrontando negli anni '80 è drammatico.
Durante la realizzazione del film siamo rimasti commossi dalla solitudine di quest'uomo che ha dovuto affrontare l'impossibile e che, oggi, è considerato da molti russi come la persona responsabile del crollo dell'Impero sovietico. Ora ha 87 anni, è malato, e vive isolato a Mosca, ma ha ancora tanto da insegnare al mondo. Ha trasmesso tutto questo a Werner nella sua intervista – in particolare sui pericoli delle armi nucleari, tematica per quale sia lui che Ronald Reagan hanno combattuto per trenta anni fa. Entrambi abbiamo avuto il privilegio di ascoltare le sue intuizioni e di poterle condividere in questo film.
I PERSONAGGI
MIKHAIL SERGEYEVICH GORBACIOV – Segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica 1985-91, Presidente dell'Unione Sovietica, 1990-91
MIKLÓS NÉMETH – Primo Ministro dell'Ungheria, 1988-90
GEORGE P. SHULTZ – Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America sotto Ronald Reagan 1982-89
LECH WAŁĘSA – Leader del Solidarność, Presidente della Polonia 1990-95
JAMES A. BAKER III – Segretario di Stato degli Stati Uniti sotto George H. W. Bush 1989-92, Capo di gabinetto della Casa Bianca sotto Ronald Reagan 1981-85 / sotto George H. W. Bush 1992-93
HORST TELTSCHIK – Consigliere per la sicurezza nazionale per Helmut Kohl, Capo della Munich Security Conference 1999-2008
MARGARET THATCHER – Primo Ministro del Regno Unito 1979-1990
UN ESTRATTO DELL'INTERVISTA DI STEFANO RADICE A WERNER HERZOG APPARSA SUL NUMERO 10 DI STORIE, OTTOBRE 2019
Come è avvenuta la realizzazione di questo documentario?
Siamo partiti col piede giusto, nel senso che Mikhail Gorbaciov era stato preparato all'intervista, evidentemente gli avevano parlato di me e in qualche modo mi conosceva… abbiamo avuto lo stesso retroterra, crescendo in povertà, senza acqua corrente, senza telefono, senza alcuno… strumento di civilizzazione avanzata.
Dunque, avevamo il permesso per fare il film, ma tecnicamente è stato difficile, perché ogni volta che abbiamo parlato con lui, tre volte nell'arco di sei o sette mesi, lui era sempre all'ospedale, doveva passare direttamente dalla degenza al set in ambulanza, quindi affrontare la conversazione e le domande, per poi essere riportato, sempre in ambulanza, all'ospedale.
Durante l'intervista, lei definisce Gorbaciov una figura tragica: cosa intende esattamente?
Oh, la risposta è troppo impegnativa per un'intervista breve… per provare a riassumere: molti russi pensano che lui sia un traditore, credono che in qualche modo abbia creato le precondizioni per la dissoluzione, il disfacimento dell'impero, il che da un lato è corretto, ma si è trattato di una necessità storica.
Ora credo che questa tendenza stia cambiando, l'ho percepito l'ultima volta che sono stato a Mosca e credo che si stia tornando ad una certa approvazione per la sua figura.
Ha ottenuto importanti risultati per la storia mondiale che vanno ben al di là dell'Unione Sovietica e sono duraturi, in parte durano tuttora. È tragico che Gorbaciov sia percepito come una figura negativa dai suoi stessi compatrioti e, direi, anche da una parte di sé… ma questa percezione sta cambiando.
Che messaggio o insegnamento lascia oggi, una figura come quella di Gorbaciov?
La sua figura è talmente grande che è difficile "misurare" l'insegnamento che ne deriva. Penso comunque che si tratti soprattutto della capacità di aver fatto il necessario e il possibile rispetto a ciò che gli era richiesto, avendo la grande consapevolezza che l'Unione Sovietica, degenerata com'era, non avrebbe potuto più esistere. Il vero problema era capire come cambiare l'intera cultura politica senza dissolvere il tutto, a partire dalla stessa Russia, perché non è solo l'Unione Sovietica che sarebbe potuta andare in pezzi: anche la Russia stessa avrebbe potuto frammentarsi in sessantacinque diversi piccoli stati dominati da ladri e signori della guerra se Putin non li avesse tenuti assieme e questa è stata una sua grande impresa.
Gorbaciov ha dato ai russi la loro dignità che poi hanno perso sotto Eltsin.
A Putin va dato atto di aver in qualche modo ridato al popolo russo dignità e stima perdute.
Perciò, non che io sia un grande fan di Putin, ma ha senz'altro realizzato grandi cose, non così lontane da quanto fatto da Gorbaciov. È strano che entrambi, pur non piacendosi a vicenda, si rispettino profondamente.
Putin, per esempio, utilizza alcune delle sue migliori guardie del corpo per proteggere Gorbaciov, nel caso in giro ci fosse qualche pazzo assassino con idee bizzarre
e questo è significativo.
E Gorbaciov per esempio difende l'annessione della Crimea. Dice: "Questo è un atto di vera democrazia che viene direttamente dal popolo. Il 97% delle persone ha voluto tornare dove sentiva di appartenere, ha voluto tornare alla Russia. Una volta votato, non è stato sparato un solo proiettile. Non si è trattato di un golpe militare, ma è stata un'imponente manifestazione della volontà popolare". Questo è ciò che dice Gorbaciov.
A suo modo di vedere, la Storia giudicherà Gorbaciov come un vincitore per i cambiamenti che ha saputo introdurre, o un grande sconfitto?
Penso che non si possa parlare di uno scenario stile western, dove il cattivo si presenta sporco e trasandato, con la barba da fare e il cappello nero e l'eroe arriva con il cavallo e il cappello bianchi. La Storia non funziona così. Non sappiamo come questa lo giudicherà in definitiva, ma penso che di sicuro verrà considerata la grandezza della sua figura storica, in tutta la sua umanità, di uomo veramente molto buono.
In ogni momento del film si percepisce un essere umano di grande profondità, capace di una notevole visione politica e credo veramente che la Storia lo giudicherà per aver saputo creare le condizioni per l'inevitabile.
Come si inserisce questo docufilm all'interno della sua carriera di cineasta?
Sono sicuro che Meeting Gorbaciov si inserisca molto bene… Questo lavoro per me è molto personale: avendo vissuto attraverso i cambiamenti storici di cui Gorbaciov è stato protagonista, in particolare la riunificazione tedesca, io devo molto a quest'uomo e il film ben si innesta nel mio puzzle personale, contiene parte della mia visione del mondo. Nei miei film possono cambiare i temi, forse i soggetti, ma c'è sempre una visione del mondo che li accomuna. La si può percepire, si tratta di un certo modo di vedere il mondo e proprio per questo Gorbaciov è sicuramente vicino al mio cuore e vicino al mio modo di fare cinema.
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