Guerra e Pace (2020)
Guerra e PaceGuerra e pace racconta l'ultracentenaria relazione tra cinema e guerra, dal loro primo incontro, nel lontano 1911, in occasione dell'invasione italiana in Libia, fino ai giorni nostri. Dalle sequenze filmate dai pionieri del cinema alle odierne riprese girate con gli smart-phone dai cittadini del mondo, il passo appare brevissimo e la relazione tra cinema e guerra solidissima. Guerra e pace è una riflessione sulle immagini e, come in un grande romanzo scandito in quattro capitoli – passato remoto, passato prossimo, presente e futuro -, prova a ricomporre i frammenti della memoria visiva dai primi del '900 a oggi e mette in scena la moltiplicazione delle visioni che, come un costante rumore di fondo, accompagnano le nostre attuali esistenze.
Quattro importanti istituzioni europee ospitano la narrazione del nostro film e ne costituiscono la solida impalcatura spazio-temporale. Impalcatura in cui la pace e la guerra sembrano convivere e tenersi a bada a vicenda. Dal costante lavoro di ricerca e restauro di antiche pellicole di guerra dell'Istituto Luce di Roma; alla quotidianità dell'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri Italiano con i suoi monitor perennemente accesi sul mondo; dalla formazione di giovani militari che imparano a produrre immagini di guerra presso l'Ecpad (Archivio Militare e Agenzia delle Immagini del Ministero della Difesa Francese); alla conservazione dei preziosi archivi della Croce Rossa Internazionale custoditi presso la Cineteca Svizzera di Losanna, Guerra e pace ci racconta come l'estetica di guerra, molto più che l'estetica di pace, ci accompagna da sempre, riflettendosi e proiettandosi nell'effimero presente che ci circonda.
Guerra e pace si interroga sulle conseguenze della guerra, sul senso della storia e della conservazione della memoria a beneficio delle future generazioni.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: lunedì 24 Maggio 2021Uscita in Italia: 24/05/2021
Genere: Documentario
Nazione: Italia - 2020
Durata: 129 minuti
Formato: Colore
Produzione: Montmorency Film, Rai Cinema, Lomotion, Srf Schweizer Radio Und Fernsehen / Srg Ssr, MiBACT Berner Filmförderung Federal Office of Culture (FDHA), Switzerland (con il supporto di), Cinémathèque Suisse (in partecipazione con), Istituto Luce Cinecittà (in collaborazione con), Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale (in collaborazione con), EMI - ECPAD (in collaborazione con), International Red Cross (in collaborazione con), Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Bocalupo films (in associazione con)
Distribuzione: Luce Cinecittà
Note:
In concorso nella sezione Orizzonti della 77. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Cast e personaggi
Regia: Massimo D'Anolfi, Martina ParentiSceneggiatura: Massimo D'Anolfi, Martina Parenti
Musiche: Massimo Mariani, Felix Rohner, Sabina Schärer
Fotografia: Massimo D'Anolfi
Montaggio: Massimo D'Anolfi, Martina Parenti
Produttori:
Massimo D'Anolfi (Produttore), Martina Parenti (Produttore), David Fonjallaz (Produttore), Louis Mataré (Produttore)
NEWS E ARTICOLI
Immagini
Luoghi delle Riprese
Filmato presso Istituto Luce Cinecittà con Daniela Currò, Luca Mazzei, Maurizio Orsola, Maria Assunta Pimpinelli e tutti i lavoratori del laboratorio di restauro. Filmato presso Unità di crisi della La Farnesina con Thomas Botzios, Pier Francesco Polidori e tutti i lavoratori dell'Unità di crisi della Farnesina. Filmato presso EMI, Ecole des métiers de l'image, ECPAD con Maresciallo Daniel, insegnante di fotografia, gli studenti del Corso di audiovisivo, Elementary Certificate, sergenti dell'Aviazione Francese, i soldati dell'esercito francese. Filmato presso Cinémathèque Suisse con Maria Carmo Castro Silva.
NOTE DI REGIA
Chi siamo dunque? Siamo gente sempre in guerra. O perché la stavamo facendo o perché ci apprestavamo a farla. Non siamo mai vissuti altrimenti.
— Ryszard Kapuściński
La prima intuizione di Guerra e pace è nata un giorno di fronte un'Ambasciata Italiana in una capitale straniera. Ci siamo domandati che funzione e che valore potessero avere ancora questi palazzi privilegiati e, più genericamente, quale fosse il senso dell'attività diplomatica in un mondo in cui la comunicazione e le notizie viaggiano ad una velocità fuori da ogni controllo. Dopo molti studi, riflessioni e incontri crediamo che oggi più che mai è necessario ripensare agli strumenti che prevengono, limitano, contengono i conflitti in favore del dialogo tra uomini e istituzioni. Il cinema, fin dalle sue origini, ci mostra di aver avuto un legame fortissimo con la guerra più che con la pace, sia per lo spirito che ha attraversato la prima metà del secolo scorso, sia per l'intrinseca necessità di documentare gli eventi storici, sia per la reale difficoltà di filmare un processo di pace. Abbiamo dunque deciso di riflettere sulle immagini del passato e del presente non solo come strumento di guerra, ma anche come possibile strumento di pace.
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