Gli ultimi giorni dell'umanità (2022)
Gli ultimi giorni dell'umanitàIl panorama delle vicende umane incontra l'uomo con la macchina da presa. Il suo campo da gioco non ha confini, la sua curiosità non ha misura. Personaggi, situazioni e luoghi si accampano nel vissuto di un'umanità che è al contempo colei che vede e la cosa vista. Ma cosa sono gli ultimi giorni di questa umanità? Sono già trascorsi? Sono adesso o da venire? Nell'attesa gli astronauti dell'Atalante, nei loro sogni prometeici, incontrano la propria immagine in una bolla d'acqua. Il pilota spinge il suo bolide alla follia, in soggettiva, tra paura e desiderio. Lungo i tragitti dei piroscafi a mare aperto, una carezza, un affetto. Allo specchio, camera in mano, si verifica, certo sempre incertamente, la propria cattura dentro quella corta, troppo corta, unità di tempo. Ma quello che abbiamo imparato è che non c'è una durata. Tutto quello che toccano diventa tempo, diventa azione, attesa e speranza, ricorda Demetra all'umano affaccendarsi. Frammento di frammenti. Per compiere un gesto che sfugga la malinconia e la giochi in un movimento addirittura impossibile. Il teatro di Marte di Kraus non ha ancora aperto, eravamo occupati ad anarchiviare. E questo dramma non può avere altro spettatore che l'umanità.
Info Tecniche e Distribuzione
Genere: DocumentarioNazione: Italia - 2022
Durata: 200 minuti
Formato: Colore Bianco e Nero, formato 1:85
Produzione: Matango (produzione), Rai Cinema (produzione), Luce - Cinecittà (produzione), Minerva Pictures Group (in associazione con), Cinedora (in associazione con), Parallelo 41 Produzioni (in associazione con)
Cast e personaggi
Regia: Enrico Ghezzi, Alessandro GagliardoMusiche: Iosonouncane
Montaggio: Enrico Ghezzi, Alessandro Gagliardo
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori:
Gabriele Monaco (Produttore), Armando Andria (Produttore esecutivo)
Montaggio del suono: Giuseppe D'Amato, Luciano Gagliardo, Marco Saitta | Missaggio audio: Marco Saitta | Sonorizzazioni: Caterina Bianco, Rosalia Cecere, Federico Decandia, Michele De Finis, Gianvito D'Orio, Renato Grieco, Antonio Raia, Matteo Attilio Sardo canti e fischi di Maria Héléne Bertino, Maria Vittoria Rossi | Grafiche: Gregorio Turolla | Collaborazione alla produzione: Donatello Fumarola | Collaborazione al montaggio: Maria Héléne Bertino, Rosa Maietta, Gabriele Monaco, Olimpia Pierucci. Allestimenti e scenografie Gianvito D'Orio, Luca Serafino, Maria Vittoria Rossi. Traduzioni e sottotitoli: Silvia Maglioni, Graeme Thomson.
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Immagini
Crediti
Una produzione Matango con Rai Cinema e Luce Cinecittà; con il contributo di Regione Campania – Fondazione Film Commission Regione Campania, Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l'audiovisivo; in associazione con Minerva Pictures e con Cinedora e con Parallelo 41 Produzioni; con il sostegno di Matera Productions; questo film non sarebbe stato possibile senza Teodor Lucian Băncilă, Nennella Bonaiuto e Martina Ghezzi.
Studio del materiale archivio: Armando Andria, Maria Héléne Bertino, Dario Castelli, Rosalia Cecere, Andrea Coppola, cyop&kaf, Salvatore Gagliardo, Rosa Maietta, Olimpia Pierucci, Marco Salvatico.
Nota dei registi sul film – Enrico Ghezzi, Alessandro Gagliardo
"Nella prima pagina del diario di Franz Kafka, un appunto: 'Gli spettatori impietriscono quando passa il treno'. Scorrono centinaia di ore di nastri. enrico ghezzi conversa con il filosofo Emanuele Severino: Non si pensa adeguatamente la frattura vera che porta il cinema nella storia, quella che siamo abituati a pensare come storia dell'umanità. Il cinema è il primo momento in cui il mondo si rivede. Poi sappiamo che è finto, che è un trucco, che sono fotogrammi singoli, ma mentre la fotografia è un istante ghiacciato, col cinema rivediamo un cavallo, il mondo si rivede e questo di per sé è un avverarsi che non si pensa… Cut. 'Se i tuoi occhi ti offendono, strappali!', ammonisce il predicatore."
Eventi
Presentato il 7 Settembre 2022 alla 79ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Fuori Concorso – Non Fiction. In questa occasione, il film si è aggiudicato il Premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) destinato "all'opera che meglio riflette l'autonomia creativa e la libertà espressiva dell'autore", con la seguente motivazione: "In un alternarsi tra storia personale e del cinema, anni di lavoro premiati dall'aver saputo documentare con straordinaria creatività e profonde riflessioni un panorama delle variegate vicende umane e della natura. E in un turbinio di immagini e di situazioni il film si chiede se gli ultimi giorni dell'umanità sono già fra noi o stanno per arrivare". Questo il commento del regista Alessandro Gagliardo: "Questo premio non può che essere dedicato alla prima persona che ci ha creduto, Nennella Bonaiuto".
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