Ricomincio da Noi (2017)
Finding Your Feet“Ricomincio da noi” (Finding Your Feet) è la commedia brillante e agrodolce sul “non è mai troppo tardi”. Un racconto moderno, divertente e commovente su un vivace gruppo di donne energiche che affrontano gli imprevisti della vita con slancio e irresistibile vivacità. Il titolo originale, Finding Your Feet, significa ritrovare se stessi ed è quanto deve fare Sandra (Imelda Staunton), una signora borghese che se ne va di casa quando scopre che il marito, con il quale è sposata da 35 anni, ha una relazione con la sua migliore amica. Sandra si rifugia da sua sorella Bif (Celia Imrie), una sessantenne “alternativa” che vive da sola. Grazie a lei Sandra scoprirà una curiosa scuola di ballo dove si appassionerà alla danza e che le permetterà di sentirsi più libera e sbloccare tutto ciò che ha tenuto chiuso dentro di sé per molti anni. Qui conoscerà Charlie (Timothy Spall), un eccentrico restauratore di mobili che vive su una barca. Catapultata in un ambiente per lei totalmente insolito, Sandra inizierà una nuova vita.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 8 Marzo 2018Uscita in Italia: 08/03/2018
Prima Uscita: 23/02/2018 (UK)
Genere: Commedia, Drammatico, Romanntico
Nazione: UK - 2017
Durata: 111 minuti
Formato: Colore
Produzione: Eclipse Films, Catalyst Global Media, Powderkeg Pictures, Fred Films (in associazione con)
Distribuzione: CINEMA
Budget: 8.000.000 dollari (stimato)
Box Office: Italia: 205.076 euro
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LA PRODUZIONE
La commovente storia che rappresenta la fonte di ispirazione del film Ricomincio da noi è scaturita dalla vita reale. Gli sceneggiatori e produttori Nick Moorcroft e Meg Leonard si sono ispirati a un gruppo teatrale britannico per creare una storia fittizia incentrata su un corso di danza per persone attempate.
Moorcroft e Leonard hanno inviato la loro idea ai partner di produzione John Sachs e Andrew Berg, che ne hanno immediatamente intuito il potenziale. “Gli sceneggiatori hanno avuto la fantastica idea di ambientare la storia e mettere i personaggi in questo ambiente. Io l’ho apprezzato subito, e in tutta risposta ho detto che ero interessato a portare avanti il progetto”, dice Sachs.
Pensando all’enorme successo trans-generazionale di programmi televisivi quali Strictly Come Dancing, i produttori avevano intuito che la storia sarebbe piaciuta a chi non è più tanto giovane ma che, comunque, aveva l’enorme potenziale di piacere anche ad altre generazioni. “Ci è sembrata una storia sulla falsariga di [The Best Exotic] Marigold Hotel”, afferma Berg.
Anche la produttrice Charlotte Walls si trova d’accordo con queste dichiarazioni: “La storia ha un messaggio fantastico per tutti. Sebbene sia incentrata su un gruppo di persone di una certa età, va ben oltre. Racconta di come si debba dare sempre una seconda opportunità alla propria vita, e io ritengo che questo messaggio piacerà a tutto il pubblico.”
La storia è sicuramente piaciuta al famoso regista Richard Loncraine, che non ha avuto la minima esitazione nel prendersi carico di questo progetto, e che racconta: “Gli elementi più importanti di un film sono la sceneggiatura e il casting. Un film funziona un po’ come una piramide. É la base che gli conferisce stabilità. Gli attori hanno accettato il proprio ruolo perché hanno apprezzato la sceneggiatura, e anche io ho accettato il mio perché la sceneggiatura mi è piaciuta.”
“Sebbene la danza giochi un ruolo molto importante nella storia, il film potrà avere successo solo perché racconta una storia di persone reali e credibili”, continua il regista. “In questa storia ci sono parti più tristi e parti più allegre”.
“Ma si tratta di un film che parla di persone, e sono questi i film più belli. Ci si affeziona da morire a queste tre persone, ci si innamora di loro, in un certo senso. Questo è un film dal grande cuore.”
Queste tre persone sono Sandra (Imelda Staunton), Charlie (Timothy Spall) e Bif (Celia Imrie), e al centro della storia c’è Sandra.
IL CAST E I PERSONAGGI
Sandra è una donna piuttosto seria che appartiene al ceto abbiente del cosiddetto “tennis set” del Surrey, contea inglese. Sandra vive in una strada di grandi e lussuose ville e, spiega Moorcroft, “ha cresciuto una famiglia ed è sempre stata al fianco di suo marito nell’arco della sua carriera di poliziotto, fino alla sua promozione a Commissario”. “Si tratta della classica figura di donna che sta dietro a un uomo di successo”, aggiunge Leonard.
Sandra è profondamente contenta del fatto che suo marito sia stato insignito di un’onorificenza, cosa che diventa subito chiara quando, nelle prime scene del film, assistiamo alla festa per l’inizio della pensione di suo marito. Sandra progetta gli anni della vecchiaia da trent’anni.
Leonard continua: “Abbiamo iniziato da qui per avviare la storia, che racconta di una donna che perde la propria identità aspettando di reinventarsi, quando non ha più bisogno di fornire il proprio supporto a nessuno. Il film inizia in questo momento, alla vigilia della pensione di suo marito, che segnerà l’inizio di una nuova vita che Sandra programma da ben 35 anni.”
All’improvviso, però, per lei cambia tutto. Moorcroft spiega: “Sandra scopre che la sua migliore amica ha una relazione con suo marito da ben cinque anni. Da un giorno all’altro, il futuro che aveva immaginato, sognato, le viene portato via, e Sandra deve affrontare una sfida, quella di reinventarsi e riscoprirsi.”
Per il ruolo di Sandra, la produzione ha scelto Imelda Staunton, una delle attrici più brave e complete che esistano. Secondo Sachs, “Imelda è, con tutta probabilità, l’attrice più versatile e di talento del Regno Unito”.
“Io la ammiro spassionatamente, e il suo personaggio aveva bisogno di pathos e umorismo, di ritmo corporeo. L’abbiamo fatta nuotare nei laghetti di Hampstead e poi l’abbiamo mandata a lezion di danza a Piccadilly Circus. E lei ha fatto tutto senza problemi.”
Loncraine afferma come le grandi capacità di Imelda Staunton siano più che evidenti: “…talmente tanto che non è possibile cogliere il momento in cui lei si trasforma da sgradevole snob della middle class a donna gentile, disponibile e generosa”.
“Ho guardato il film tantissime volte, e quel momento non lo vedo; non vi è nessuna scena in cui si percepisca il cambiamento. Imelda riesce a distribuire questo cambiamento di emozioni e del personaggio nell’arco di tutto il film, il che è davvero notevole”.
Staunton racconta di aver risposto alla parte sin da subito. “Mettersi nei panni di un personaggio che ha la mia stessa età è un vero piacere, ed è bello constatare che anche le persone di una certa età hanno una vita, che soffrono per amore, che hanno il senso dell’umorismo e che hanno un futuro”.
“Questa è la ricchezza di una persona che ha già vissuto una vita piena ma che ha può avere ancora tante esperienze da vivere.”
Sandra, sopraffatta dal tumulto di avvenimenti che le hanno sconvolto la vita, ha bisogno di allontanarsi, ma dove può andare? Il suo orgoglio non le consentirà di rimanere nel contesto sociale del Surrey. Sandra dovrà cercare rifugio nella sua famiglia, in sua sorella Bif, ma l’unico problema è che Bif, all’apparenza, è il suo esatto opposto. “Sandra si butta su sua sorella. Sandra è un po’ prepotente, e le due sorelle si beccano di continuo”.
Bif appare decisamente come la perfetta antitesi di sua sorella, osserva Loncraine. “Sono anni che non si parlano, perché tanti anni prima hanno litigato a causa di una manifestazione a favore del disarmo nucleare. Il film è incentrato sull’amore tra due sorelle e sul modo in cui questi due personaggi si ritrovano.”
Bif è una ribelle, un cane sciolto e una donna che sa vivere bene. Leonard osserva: “A lei non importa nulla del giudizio degli altri, mentre la vita di Sandra è sempre stata incentrata sugli altri, sul riuscire a ottenere l’approvazione della gente che la circondava.”
Quando Sandra arriva nella casa popolare di Bif, non vi è da stupirsi che si senta come un pesce fuor d’acqua in una palazzina popolare della zona est di Londra. Nelle parole di Moorcraft, “Questa è proprio la storia di un pesce fuor d’acqua, perché Sandra viene catapultata in un nuovo ambiente che trova difficile da accettare e che non conosce affatto.”
Le cose non sono semplici neanche per Bif. Sempre nelle parole di Moorcroft: “Tanto per cominciare, le due sorelle non si rispettano né si tollerano, preferendo giudicarsi a vicenda fin da subito. Eppure, le due sorelle si riscoprono a vicenda, e riscoprono ciascuna una parte di sé grazie all’altra sorella”.
Per il personaggio di Bif, i produttori si sono rivolti a Celia Imrie, apprezzatissima attrice teatrale e cinematografica, con cui Loncraine aveva lavorato al film su Winston Churchill dal titolo Guerra imminente (The Gathering Storm). Il regista ricorda: “Celia è stata la prima persona che abbiamo scelto per il cast, perché è un’attrice fantastica.”
Per la parte di Bif, Imrie si è concentrata sulla dinamica tra le due sorelle: “Hanno vissuto due esistenze diverse. Sandra ha avuto una vita piuttosto convenzionale, al contrario di Bif. Quando si ritrovano improvvisamente insieme, la cosa non è semplice, ma è bellissimo vedere due sorelle che sembrano essere diametralmente opposte ma che, in fin dei conti, non sono poi così divese”.
Imrie e Staunton si conoscono da molti anni, avendo lavorato insieme per la prima volta in teatro, con la produzione di Cabaret, nel ruolo di ragazze Kit Kat (1978). Imrie racconta: “È stato bellissimo tornare a lavorare con Imelda, e questi sono personaggi molto interessanti. Io ho tre sorelle, e gli anni della crescita insieme sono indimenticabili, perché contribuiscono a farti diventare chi sei. In questa storia Bif, che è la più grande, spinge Sandra in una direzione in cui lei non vuole andare. E poi, con una sorella si può essere più dirette, perché c’è tutto un vissuto dietro che ti consente di farlo!”
Man mano che inizia ad abituarsi alla sua nuova vita, Sandra conosce gli amici di sua sorella: tra questi, il suo migliore amico Charlie, un restaurature di mobili che fuma canne nonché appassionato di jazz, che vive in una barchetta nel quartiere di Maida Vale.
Moorcroft afferma: “Vi è un motivo per cui Charlie vive su una barca, e un motivo per cui ha venduto la sua casa, ma questa storia viene rivelata nel corso del film. Si tratta di un segreto che viene mantenuto tale da tutti, fatta eccezione per Bif, che è la sua confidente nonché migliore amica tra le persone che frequentano le lezioni di danza”.
Charlie è cinico fino alla radice. Ha una visione del mondo basata sulle necessità e un umorismo molto caustico. Leonard spiega che “Charlie è un personaggio piuttosto variopinto, ma anche molto riservato. Pian piano veniamo a conoscenza della sua storia, e la sua prima reazione a Sandra è quella di trovarla irragionevole!”
Lentamente, però, la loro relazione va verso il disgelo per riscaldarsi in modo diverso, quando nasce una storia d’amore: “Come succede per ogni commedia romantica che si rispetti, nessuno dei due riesce neanche lontanamente a immaginare di poter stare con l’altro”, dice Leonard.
Come si sa, gli opposti si attraggono. Moorcroft che, insieme a Leonard, si è ispirato ai classici del genere (La costola di Adamo – Adam’s Rib, Susanna! – Bringing Up Baby e Qualcosa è cambiato – As Good As It Gets), racconta: “Ci siamo divertiti un sacco. Ci crogioliamo nel conflitto, e questo film è pieno di conflitti. Prima che la relazione cominci a prendere forma, prima che si riconoscono per ciò che sono, passa una buona ora. Nonostante sentano inizialmente di essere l’uno l’opposto dell’altra, hanno molte cose in comune”.
Per il ruolo di Charlie, i produttori hanno ingaggiato l’amatissimo Timothy Spall, ed è stato proprio Loncraine a lanciare Spall nel 1980 con il suo primo film, la produzione televisiva The Vanishing Army, subito dopo aver lasciato RADA. Ricomincio da noi è il quarto progetto che portano avanti insieme.
“Tim Spall è davvero leggendario”, dice Berg, “e appena saputo che il copione gli era piaciuto, eravamo certi di avere un fantastico trio di attori”.
A Spall la storia è piaciuta molto, ed è stato contento di interpretare un ruolo che gli risultava piuttosto familiare. “Avevo appena interpretato il Reverendo Ian Paisley [in Il viaggio – The Journey] e David Irving [il negazionista dell’Olocausto in La verità negata – Denial], quindi entrare nei panni di una persona della mia età che mi assomiglia un po’, che parla in modo simile al mio e che si veste un po’ come me è stato molto piacevole”, Spall ricorda con una risata.
Per quanto riguarda la relazione di Charlie con Sandra, a Spall è piaciuta tantissimo: “All’inizio non vanno per niente d’accordo. Sandra non è sicura di Charlie perché lui è un tipo trascurato”.
La prima volta che si vedono, Charlie sta facendo dei lavori nell’appartamento di Bif. “Poi lei lo incontra quando è su di giri per le canne, quando fa cose strane. E poi, quando Charlie commette l’errore di darle un consiglio, Sandra si adombra”.
Oltre a Bif, l’altro migliore amico di Charlie è il suo “vicino di barca” Ted, interpretato da David Hayman. “Ted è un mistero, un Teddy Boy, un appassionato di rock un po’ avanti con gli anni”, dice l’attore. “Avrebbe dato il suo meglio negli anni Cinquanta o Sessanta del ventesimo secolo, ed è molto solo, perché l’anno prima ha perso sua moglie. Charlie e Ted vanno d’accordo, si fanno un sacco di canne e rifiutano di accettare l’avanzare del tempo!”
Proprio come Bif e Charlie, anche Ted frequenta un corso di danza per persone attempate. Lo stesso vale per Joanna Lumley, l’attrice non protagonista che interpreta il personaggio di Jackie: “Jackie era un avvocato professionista specializzato nei divorzi. Ha parecchi soldi, è stata sposata cinque volte e quindi forse non è proprio la persona più facile con cui vivere, ma è molto grintosa e adora il gruppo di danza”.
L’altra componente del gruppo è l’insegnante Corrinna, interpretata da Indra Ové, che racconta: “A Corrinna piace molto insegnare a chi ha più di 50 anni, si fa coinvolgere molto. È stato tutto molto interessante, perché imparavo i balli insieme al resto del cast, ma allo stesso tempo dovevo guardare i coreografi per capire come insegnassero. Mi sono divertita un sacco”.
LE LEZIONI DI DANZA E I BALLERINI
Le lezioni di danza e gli spettacoli organizzati dal gruppo costituiscono parte integrante del film Ricomincio da noi. Sebbene il regista Richard Loncraine avesse già avuto a che fare con la danza nelle pubblicità realizzate nel corso della sua carriera, non aveva mai lavorato con un numero di pezzi così elevato: “L’aspetto della danza era la cosa che mi preoccupava di più del film. Ce n’è un sacco!”
Una delle principali rifessioni è stata quella relativa al livello che gli attori dovessero raggiungere: “Innanzi tutto, il cast principale e i personaggi che interpretano non sono ballerini professionisti. Dovevano essere bravi, ma non così bravi da sembrare ridicoli.”
Si trattava di un equilibrio delicato da raggiungere: “Dovevano essere più bravi della maggior parte della gente, perché uno non vuole andare al cinema a vedere la vita reale. Noi andiamo al cinema per vedere qualcosa di leggermente migliore della vita reale.”
Un’altra considerazione importante è che il ballo doveva essere parte integrante della storia principale e non semplicemente un’attività di contorno. Quando Sandra inizia a frequentare le lezioni di danza che frequenta sua sorella, si sente proiettata al di fuori della sua comfort zone ma entra in contatto con persone nuove.
Staunton fa un’importante riflessione: “La danza permette a Sandra di sentirsi più libera e sbloccare tutto ciò che ha tenuto chiuso dentro di sé per molti anni. Molte donne e molti uomini si ritrovano intrappolati in un matrimonio che non funziona senza capire che il loro matrimonio non è altro che una cattiva abitudine. Penso che tante donne sacrifichino molto per tenere in vita il proprio matrimonio e il proprio compagno, e poi facciano sì che sia la loro vita a diventare l’elemento principale dell’equazione. Questo discorso vale anche per il mio personaggio. Sandra deve liberarsi da questa cosa ed essere esposta alla presenza di sua sorella, una donna libera, semplice e fantastica, e con il ballo Sandra trova la sua occasione di liberarsi.”
Inoltre, le lezioni rappresentano l’opportunità per una nuova storia d’amore. Nelle parole di Spall, “È solo quando Charlie e Sandra ballano insieme per la prima volta che si sviluppa un legame tangibile. Noi pensiamo di sapere bene quale tipo di persona frequenti queste lezioni, e invece il film ci presenta una serie di esperienze diverse, oltre a personaggi molto ricchi di sfumature diverse. Ciò che tutte queste persone fanno insieme è il fulcro, è il modo in cui si incontrano. E loro prendono la cosa sul serio, vogliono farla per bene. Sembra un gruppo di auto-aiuto.”
In effetti, il gruppo di danza funge da elemento lenitivo dei problemi per tutti i personaggi con cui il pubblico entra in contatto. “È un po’ come un farmaco”, dice Spall. “Un elemento sociale, un hobby con dei vantaggi. E il tutto vanta una componente di forte sincerità, una fusione di fascino e abilità. A volte, mi sono commosso profondamente nel guardare tutte queste persone che ballavano, nel constatarne i successi, i dolori e le rotture. Questa enorme quantità di esperienza a quest’età, quando non sei più considerato interessante. Ci viene mostrato questo enorme intreccio di vita che si cela sotto alla danza. Non è una cosa seria, c’è tanto umorismo e c’è anche tanta sincerità.”
Staunton è d’accordo: “Le persone che frequentano il corso di danza non sono semplicemente divertenti: sono anche commoventi. Non importa che sappiano ballare bene. Imposta che non siano isolate. Far parte di un gruppo è estremamente importante. Ora viviamo più a lungo, e queste persone sono vivaci, hanno voglia di combattere, sono piene di speranza. A me tutto questo piace molto. Nel film, la danza rappresenta una metafora per tutti i sentimenti personali”.
Lumley dice di amare l’enfasi che il film mette sulla danza di persone non più giovani: “Ci sono persone che si tengono a vicenda e che ballano con altre persone, ci sono persone anziane che si danno una mossa e ballano. Secondo me, il ballo dovrebbe essere obbligatorio nelle scuole!”
“Il film è un omaggio all’amicizia e all’ottimismo. Queste persone che fanno lezioni e vanno d’accordo l’una con l’altra si divertono davvero. E poi ballano cose che uno non si aspetterebbe da un sessantenne o un settantenne.”
Al gruppo è stato chiesto di cimentarsi con balli molto diversi tra loro, dal waltzer viennese al jive, dalla musica disco alla salsa. C’è persino un momento che trae ispirazione proprio dai cosiddetti ‘nutty boys’ vale a dire i Madness, vere e proprie icone della musica ska. Spall dice: “Questi balli sono decisamente una pizza mista. Non una semplice margherita, ma una pizza hawaaiana con tanti condimenti diversi!”
Il coreografo australiano Ashley Wallen ha messo insieme i vari numeri di danza del film. Wallen, che ha lavorato con Sugababes, Kylie Minogue, Will Young, Robbie Williams e Mariah Carey, tra gli altri, “ha valutato le abilità degli attori e il tempo che sarebbe stato loro necessario per le prove”, racconta il produttore Andrew Berg. “Partivano tutti da un livello abbastanza buono: Celia, Imelda e Joanna erano davvero brave, fin dall’inizio. Perlopiù, si è trattato di acquistare un po’ di sicurezza in più.”
L’assistente coreografo Mark Jennings, che si è occupato del lavoro quotidiano sul set, racconta: “Non si tratta dei tipici balli classici, di quelli da ‘sala da ballo’. A un certo punto gli uomini si sono messi a fare balli tipo robot e hip-hop. Gli attori sperimentano una lunga serie di balli diversi tra loro. Credo che il pubblico rimarrà favorevolmente colpito e un po’ sorpreso dall’elevato livello di abilità degli attori, che si sono impegnati a fondo e che ti fanno quasi venire voglia di ballare con loro!”
Altri 15 ex ballerini professionisti forniscono supporto ai tre attori principali e agli attori non protagonisti e vanno a completare il gruppo.
Loncraine spiega: “Il cast era composto da 20 persone, cinque del cast e 15 ex ballerini professionisti che hanno partecipato a produzioni quali Chorus Line e Hair.”
Jennings aggiunge: “Spesso i ballerini credono che la loro carriera terminerà a 35 anni, ma alcuni dei nostri attori hanno 66 anni e continuano a essere fantastici. Il film ha dato loro una nuova spinta.” Lo spirito cameratesco che ha pervaso il gruppo era ben percepibile”, racconta. “Erano tutti alla pari.”
Staunton conosce alcuni di questi ballerini professionisti da anni: “Quando ho interpretato Dorothy ne Il mago di Oz (RSC, 1986), uno di loro faceva parte della produzione. Siamo stati bene gli uni con gli altri. In poche parole, eravamo tutti nella stessa barca.”
Imrie dichiara che osservare questi ex professionisti mentre ballavano l’ha commossa e rinvigorita allo stesso tempo: “Vederli ballare è stato commovente, perché hanno una certa età”.
“Dal modo in cui volteggiano si capisce chiaramente che è una vita intera che ballano. E ora hanno la possibilità di rifarlo: vederli dare il tutto di sé è incredibilmente commovente. Anche le donne sono incredibili ma, dopo tanti anni, devo dire che è piuttosto inusuale vedere i ballerini di linea danzare.”
Gli ex ballerini professionisti che fanno parte del gruppo di danza erano più che entusiasti di partecipare al progetto. Alle audizioni si sono presentati oltre 150 ballerini. Tra chi ha superato le selezioni c’è Basil Patten, veterano dei musicisti Oliver e Fiddler on the Roof (Il musicista sul tetto), che ha 74 anni e afferma raggiante: “Partecipare a questo film in questo momento della mia carriera è stata una cosa fantastica.
Christopher Malloy, solo un anno più giovane di Patten, comunica sentimenti molto simili: “H partecipato a tantissimi spettacoli, ma questo progetto mi entusiasma particolarmente, perché è arrivato così tardi nella mia carriera.
L’esuberanza dei ballerini sullo schermo, tuttavia, ad alcuni è costata molto. Christina Avery, 67 anni, dichiara: “Avevo smesso l’attività da parecchio tempo. Mi sono divertita moltissimo, è stato un po’ come andare in vacanza, ma non posso dimenticare il dolore alle articolazioni, soprattutto schiena, collo e piedi.” I piedi le fanno tanto male: “Come si dice nell’ambiente, mi fanno male le piante dei piedi”, racconta con un sorriso.
Tutti i ballerini hanno partecipato a progetti sia su schermo che sul palcoscenico. Fred Folks, per esempio, ha partecipato al programma Britain’s Got Talent insieme a un gruppo dal nome “Old Men Grooving”. Di recente, Folks ha partecipato a Children in Need.
Per quanto riguarda il cast di attori principali, tutti sono stati entusiasti di mettersi in ballo. Jennings afferma: “A volte, quando ballano gli attori si sentono in una posizione di vulnerabilità, ma questo gruppo ha davvero accettato la sfida facendo del proprio meglio.”
Per Staunton e Imrie che, da giovani, sono state ballerine di linea, le scene di danza sono state una gioia. Imrie dice, sorridendo: “Io sono una chorus girl. Ho iniziato con la pantomima e amo profondamente ballare.”
Staunton, tuttavia, che di recente ha recitato nel musical Gypsy nel West End londinese, ammette che, nonostante la sua esperienza, ballare non è stato per niente facile: “È stata dura, perché io ho fatto qualche musical, ma non ho mai dovuto prendere parte a lunghe e difficili scene di ballo. Detto ciò, fare fatica tutti insieme ci ha aiutato a legarci l’uno con l’altro. In fin dei conti è il nostro lavoro, ed è un lavoro duro.”
Spall si trova d’accordo con lei: “Nel momento in cui hai qualche minuto di pausa, c’è qualcuno che ti prende per fare due passi insieme. In effetti, i soli momenti in cui riesci a riposarti sono quelli in cui reciti!”
Hayman ricorda di non aver ballato dai tempi di una pantomima risalente a 25 anni fa: “Dicevo a mia moglie che avrei voluto partecipare a Strictly Come Dancing. Dopo aver fatto tutto questo, però, posso affermare che non parteciperei mai a Strictly Come Dancing”, dice ridendo.
“Deve essere una specie di punizione. Tu fai di tutto per imparare i passi e tutto il resto, anche se non devi essere perfetto, ma è proprio un lavoraccio. Una delle cose più terrificanti è che abbiamo dovuto ballare tutti a Piccadilly Circus, la stessa sera. Siamo venuti fuori con una specie di mix di tutti gli stili di ballo possibili e immaginabili: 20 di noi hanno ballato con i turisti e i londinesi, con le telecamere nascoste.”
BALLARE NELLA LOCATION E GIRARE NELLA LOCATION
La scena della danza a Piccadilly Circus è uno dei momenti più memorabili del film. C’è un flash mob della troupe di ballo, e la scena è stata girata una domenica pomeriggio d’inverno, nel bel mezzo di una delle aree turistiche più frequentate e caotiche della capitale inglese.
Nella storia, il gruppo decide di raccogliere fondi per l’associazione AGE UK e la loro campagna “Spread the Warmth”. Berg dice: “Il collegamento con Age UK è molto importante. La vita va vissuta, senza alcun limite d’età.”
In origine, la sequenza era ambientata in una stazione ferroviaria ma, quando questo progetto si è rivelato poco pratico, i realizzatori hanno provato a usare la zona di South Bank per poi decidere di prendere il toro per le corna e girare la scena a Piccadilly Circus.
“La scena di Piccadilly Circus è molto ambiziosa”, continua Berg. “Avevamo bisogno di un elemento della storia che potesse uscire fuori, diventare viral e costituire il motivo dell’invito del gruppo di ballerini a un grande festival di ballo europeo. Va da sé che Piccadilly sia un luogo iconico. Devo fare i miei complimenti al team responsabile delle location, perché non è stato semplice riuscire a fare tutto ciò che hanno fatto”.
La scena è stata ripresa con i 20 componenti del gruppo di danza, 50 comparse e 600 spettatori veri. Loncraine ha usato una serie di telecamere molto leggere, girando la scena cinque volte nell’arco di due ore. I realizzatori del film sono stati fortunati, perché non ha iniziato a piovere fino alla fine della quarta ripresa!
Nella scena di Piccadilly Circus, il gruppo di ballerini viene invitato a esibirsi in un festival di danza che si tiene a Roma. Loncraine, che ha dovuto concentrarsi su due approcci diversi alla scena da girare oltremanica, afferma: “La scena di Roma è più formale rispetto a quella di Piccadilly Circus. Innanzi tutto, dobbiamo esaminare la scena dal punto di vista del pubblico. C’è un arco scenico, un boccascena, quindi non volevo girare in un punto strano, perché non è quello che avrebbe visto il pubblico.” Questa parte della sequenza di ballo è stata pertanto girata in modo più classico, dal punto di vista del pubblico: “Allo stesso tempo, c’è una scena con Bif che deve ballare, e io ero lì, sul palco, con una telecamera compatta.”
Loncraine dice di aver provato ad avere tutti gli elementi in coreografia in una sola ripresa, “….in modo da riuscire a passare da una ripresa master a un’altra. In questo modo, l’aspetto fotografico del film diventa molto più interessante, e i film acquista maggiore stile: “È questo che fanno in alcuni bellissimi film quali, per esempio, Chi ha paura di Virginia Woolf? La fotografia non si vede. Alcune persone hanno criticato i miei film perché, secondo loro, non mostravano una direzione ben precisa. Beh, per me questo è un complimento. Io non voglio vedere una direzione ben precisa. Non mi piacciono i registi che se la tirano. Con gli attori che avevo a disposizione, mi sentivo come una persona che può fare affidamento su un gruppo di grandi ginnasti. Non volevo certo stare sul palco e dare la manina a tutti i miei attori.”
Tra le altre location importanti di Loncraine e del cast tecnico e artistico ci sono i laghetti di Hampstead, che sono uno dei luoghi preferiti di Bif. A un certo punto della storia, Bif convince sua sorella Sandra a fare un bagno.
Un’altra location importante è il quartiere di Soho, a Londra, che, a detta del regista, “ha richiesto alcune riprese in pieno stile guerriglia”.
“Abbiamo girato alcune scene con Imelda e Tim che passeggiano per le strade di Soho nel periodo natalizio. Di solito, è possibile controllare la strada, utilizzare comparse e illuminazione in più. Tuttavia, con le telecamere moderne, che lavorano bene anche con livelli di luce più bassi, siamo riusciti a cavarcela con una effetto molto naturale.”
Effetto che dovrebbe apportare ancora più qualità a questo film. Staunton conclude: “Io credo che questa pellicola sia davvero unica. Si tratta di qualcosa di completamente diverso da tutto il resto. Interpretiamo il ruolo di uomini e donne di mezza età che cercano di riprendersi il resto della propria vita. A tutte è capitato di subire delusioni, ma tutti i personaggi cercano di avere un futuro.
Spall è perfettamente d’accordo su questo punto, e aggiunge: “Il film è incentrato sulla danza, che poi è quello che questi personaggi fanno per aiutarsi, in un certo senso. Ma non si danno tante arie al riguardo. Perché questa è una storia di un gruppo di persone di una certa età che vanno avanti con la propria vita e che vivono in una delle città più fantastiche del mondo. Io credo che il pubblico risponderà a questo messaggio”.
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