A Dragon Arrives! (2016)
Ejdeha Vared Mishavad!Il detective Babak Hafizi sta per essere interrogato dalla polizia segreta. Ogni cosa ha avuto inizio il 23 Gennaio 1965, il giorno dopo l'attentato al primo ministro davanti al Parlamento. Hafizi è stato incaricato di indagare sul sospetto suicidio di un esule politico prigioniero nella remota isola di Qeshm, nel Golfo Persico. Su una nave abbandonata vicino al vecchio cimitero nel deserto, Hafizi è attirato da un mistero ancora più grande. Il becchino del luogo gli parla della leggenda di un terremoto che si scatena ogni volta che qualcuno è sepolto nel vecchio cimitero. Vedere per credere. Hazifi decide di passare una notte da solo nella misteriosa nave. Aspettando che la terra si muova. Tornato a Teheran, Hafizi è determinato a scoprire la verità sulla sua terrificante esperienza anche senza l'approvazione dell'Agenzia. Recruta due giovani uomini: Behnam Shokouhi, un geologo che è appena rientrato dalla Germania, dove risiedeva per motivi di studio, e Keyvan Haddad, un ingegnere del suono. I tre uomini si dirigono verso la misteriosa isola sperando di risolvere il mistero del terremoto. La Chevrolet Impala arancione di Hafizi si dirige veloce verso la nave, si dice che facesse parte della flotta portoghese nel XVII secolo, durante la battaglia contro l'esploratore inglese William Baffin. Le sue pareti interne sono coperte da scritte di morte misteriose e simboli enigmatici. Potrebbero essere la chiave per risolvere il mistero? Che rapporto ha con questo Almas, il pescatore di squali oftalmologo e Halimeh, la figlia scomparsa? Potrebbe essere nascosta in qualche luogo nella sterminata Valle delle stelle? Il geologo conferma che c'era stato un terremoto nella zona, come sosteneva Hafizi, ma non era circoscritto ai limiti del cimitero. Per provare la verità della leggenda del cimitero, i tre uomini devono cercare un corpo da seppellire e scavare ancora più in profondità per scoprire cosa è nascosto sotto i corpi. Paranoia e allucinazioni accompagnano le loro ricerche e la verità rimarrà non detta fino a 50 anni dopo, quando una vecchia scatola viene scoperta sul fondo di un armadio e il suo contenuto getta una strana luce sul mistero…
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: martedì 28 Giugno 2016Uscita in Italia: 28/06/2016
Genere: Avventura, Horror, Mistero
Nazione: Iran - 2016
Durata: 105 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Academy Two
NEWS E ARTICOLI
VIDEO
NOTE DI REGIA
Circa 15 anni fa, mi hanno raccontato la storia di un assistente fonico che stava lavorando ad un documentario sulle vecchie grotte del sud dell'Iran. Il ragazzo aveva registrato il suono di gocce d'acqua che cadevano e producevano l'eco nella grotta. Il suono era così ipnotico dopo un po', così meraviglioso e intrigante, che il fonico iniziò ad inoltrarsi sempre più in profondità nella grotta, ad allontanarsi dal punto in cui era entrato e ad inoltrarsi nel buio assoluto. Improvvisamente inciampò e cadde in un crepaccio. La troupe del film ci mise due giorni a ritrovarlo. Quando riemerse dall'oscurità raccontò di aver incontrato una strana creatura nel buco dove era precipitato e che la creatura gli aveva insegnato a parlare tedesco. Naturalmente nessuno credette al racconto del fonico fino a quando non inizio a declamare un poema di Holderlin fluentemente in tedesco. Non ho mai incontrato questo tipo o qualcuno che lo avesse conosciuto direttamente. E non ho mai incontrato nessuno che fino ad adesso ha mai creduto a questa storia. Ma ho sempre pensato che poteva essere una grande idea per un film. Inizialmente volevo intitolare il film Enter the Dragon, un omaggio al film di Bruce Lee del 1973. Quando poi ho realizzato il film, sia l'idea che ispira la storia che il titolo sono cambiati, ma solo leggermente. Uno dei protagonisti è un ingegnere che si imbatte in una strana creatura sotterranea, e ho comunque mantenuto il dragone nel titolo ma non volevo scatenare una battaglia legale con gli eredi di Bruce Lee e soprattutto non volevo che chi cercasse il titolo su Google fosse sepolto da pagine e pagine sul Kung-Fu. Ecco il perché della scelta del titolo: A Dragon Arrives!
THE BRICK AND THE MIRROR
Nel film sono presenti alcune citazioni da The Brick and the Mirror. Il regista Ebrahim Golestan era mio nonno e quel film ha iniziato, secondo molti critici e storici del cinema, il nuovo corso del Cinema iraniano. La storia del mio film si svolge negli stessi anni della produzione del film di Golestan: 1964 – 1968, e avevo bisogno di uno strumento per rendere la storia più personale e più credibile. The Brick and the Mirror mi è sembrata la scelta giusta.
UN GIRO SULLE MONTAGNE RUSSE
Quando avevo 5 anni, mio nonno diresse il suo secondo film: The Secret of the Treasure of the Haunted Valley. Ricordo una scena in cui un ragazzino scivolava giù per un pendio. Decisero di fare interpretare a me il ruolo di quel ragazzino. Ricordo chiaramente la location e il viaggio in macchina con mia nonna su una Alfa Romeo bianca. Era una strada di montagna e dopo l'ultima curva io vidi mio nonno seduto su una giraffa dietro la camera che saliva su nel cielo. È stata una immagine maestosa, soprattutto per un bambino di 5 anni. Ho deciso di fare il regista in quel preciso momento, volevo anche io sedermi su quel giocattolo gigante e salire verso il cielo. Da allora girare un film per me è stato come andare sulle montagne russe!
L'AGENZIA
L'agenzia di cui si parla è la Savak, la deposta Shah, la famigerata polizia segreta iraniana. Circa 40 anni dopo la rivoluzione che fece cadere la monarchia, Savak rimane la personificazione della paranoia nella psiche degli iraniani. Era una istituzione violenta che si vantava di sviluppare nuove e bizzarre tecniche di tortura e di interrogatorio. I nostri personaggi principali, il detective Hafizi, il suo superiore Saeed Jahangiri, sono agenti del controspionaggio che si sono infiltrati nell'Agenzia per cambiare il sistema dall'interno. Il regno di Savak si concluse con la rivoluzione del 1919. Ero un ragazzino di dieci anni e la combinazione della mia giovinezza con i cambiamenti sociali rese la mia adolescenza particolarmente eccitante. I personaggi del film hanno i nomi dei miei compagni di scuola. Questo mi faceva pensare di poterli conoscere meglio.
LA NAVE E IL CIMITERO
La nave e il cimitero sono stati costruiti per il film, sono un set cinematografico. Abbiamo acquistato una vecchia nave di metallo e l'abbiamo trasformata in un nave tre volte più larga. È stata una scelta folle del mio amico scenografo, Amir Hossein Ghodsi, che effettivamente funziona. La parte più divertente è stata trasportare la grande barca attraverso la città di Qeshm e poi attraverso il deserto verso la location delle riprese. Non ho voluto un backstage del film, non volevo fosse reso troppo evidente il limite tra fantasia e realtà ma mi è dispiaciuto invece non avere alcun ricordo di quel viaggio. Era come un sogno e la gente del posto era estremamente confusa dal passaggio di una nave attraverso il deserto. Abbiamo usato per le riprese sia l'interno che l'esterno della nave e quando abbiamo finito le riprese e abbiamo dovuto distruggerla, ci siamo sentite come se stessimo sacrificando un essere vivente.
EARTHQUAKE CULTURE
L'Iran è disseminata di faglie geologiche e sono frequenti terremoti devastanti. Il pubblico che ha familiarità con il cinema iraniano contemporaneo e soprattutto quelli che hanno visto i film di Abbas Kiarostami, And Life Goes on Through e The Olive Trees sanno bene quanto sia importante " la cultura del terremoto" per un iraniano. Vivere in Iran e soprattutto dormire in una abitazione iraniana è un po' come giocare alla roulette russa: non sai mai quando il terremoto sta per arrivare e convivi con la paura che possa accadere da un momento all'altro.
MUFFLING THE CLICHÈ
Oltre che scrivere, la mia parte preferita, durante le riprese, è la progettazione del suono e la composizione delle musiche. Questo soprattutto quando gli elementi più astratti e sensuali vengono salvati dal linguaggio e dal significato. Modifico con il suono qualsiasi scena possa apparire troppo ovvia o semplice. La struttura del suono può rivestire tutto di una patina di incertezza e pluralità; funziona come una interferenza che impedisce ad uno slogan o ad un dogma di essere troppo insistente. La musica fa la stessa cosa. Allontana il film dal rischio di imbattersi in dei cliché e lo spinge verso una dimensione onirica. Il compositore delle musiche, Christophe Rezai, è di formazione barocca. È di poche parole, molto tranquillo ma lo conosco bene e so che nel profondo lo anima una passione quasi violenta. La sua proposta iniziale, dopo aver visto il film, è stata di utilizzare melodie sud-iraniane e musiche tipiche. L'ho immediatamente fermato, ho collegato il mio ìPhone al suo impianto di amplificazione e ho messo a tutto volume alcune canzoni degli Nine Inch Nails, spiegandogli che stavo pensando a qualcosa di simile. Ha iniziato subito a lavorare sulle musiche e mi ha stupito osservarlo mentre componeva queste melodie fantastiche e crudeli, piene di urla animalesche.
HomeVideo (beta)
Puoi cercare "A Dragon Arrives!" nelle principali piattaforme di VOD: [Apri Box]