L'altra Heimat (2013)
Die andere HeimatA metà del XIX secolo centinaia di migliaia di europei emigrarono in America del Sud nel tentativo disperato di sottrarsi alle carestie, alla povertà e al dispotismo che dominavano i loro paesi. Il loro motto era: "Qualunque sorte è migliore della morte". Die andere Heimat è un dramma familiare e una storia d'amore ambientata sullo sfondo di questa tragedia dimenticata. Il film si incentra su due fratelli consapevoli del fatto che solo i loro sogni potranno salvarli. Il più giovane, Jakob, legge tutti i libri su cui riesce a mettere le mani e sogna di lasciare il suo villaggio, Schabbach, per vivere avventure in un continente sconosciuto. Il ragazzo studia le lingue dei nativi sudamericani e tiene nota dei suoi eroici tentativi di spingersi oltre i confini delle campagne dello Hunsrück in un diario stupefacente, che non solo racconta la sua storia, ma rispecchia le aspirazioni e le filosofie di un'intera epoca. Chiunque incontri Jakob è trascinato nel vortice dei suoi sogni: i suoi genitori, il suo bellicoso fratello Gustav e soprattutto Henriette, l'avvenente figlia di un intagliatore di gemme caduto in disgrazia. Il ritorno di Gustav dal servizio militare è destinato a mandare in frantumi il mondo di Jakob e il suo amore per Henriette.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: martedì 31 Marzo 2015Uscita in Italia: 31/03/2015
Prima Uscita: 03/10/2013 (Germania)
Genere: Drammatico
Nazione: Germania, Francia - 2013
Durata: 230 minuti
Formato: Colore
Produzione: ARD Degeto Film, Bayerischer Rundfunk (BR), Edgar Reitz Film (ERF), Les Films du Losange, Westdeutscher Rundfunk (WDR), Arte Geie
Budget: 8.000.000 euro (stimato)
Note:
Presentato Fuori Concorso alla 70a Mostra del Cinema di Venezia.
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Commento del regista
Il tempo che ci separa dagli eventi di questa storia è di appena 160 anni, ma si è trattato di un viaggio in una Germania diversissima e quasi completamente dimenticata, in un paese sfigurato da una miseria opprimente. Occorre un immenso sforzo di immaginazione per capire che meno di un secolo e mezzo fa gli abitanti del nostro paese erano costretti a sbarcare il lunario in condizioni praticamente incomparabili con quelle di qualsiasi luogo del mondo odierno. A partire da Schabbach, ci siamo esercitati a osservare la vita contemporanea con gli occhi di un estraneo ed è stato terribile vedere quanto apparissero di colpo apocalittici il consumismo, l'egocentrismo e le pretese esagerate della nostra società frammentata. Di fatto, uno degli effetti di Die andere Heimat è forse quello di indurre il pubblico a fermarsi per un istante e a vivere il ritmo diversissimo che permetteva ai nostri antenati di sopravvivere. In fondo, potrebbe essere ancora quello il vero ritmo del nostro cuore.
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