Crimson Peak (2015)

Crimson Peak
Locandina Crimson Peak
Crimson Peak è un film del 2015 prodotto in USA, di genere Drammatico e Fantasy diretto da Guillermo del Toro. Il film dura circa 119 minuti. Il cast include Mia Wasikowska, Jessica Chastain, Tom Hiddleston, Charlie Hunnam, Jim Beaver. In Italia, esce al cinema giovedì 22 Ottobre 2015. Al Box Office italiano ha incassato circa 1916336 euro.

Quando il suo cuore viene rapito da un attraente sconosciuto, una giovane donna viene trascinata in una casa in cima ad una montagna fatta di argilla rosso sangue: un posto pieno di segreti che la perseguiteranno per sempre. Tra desiderio e tenebre, mistero e pazzia, giace la verità dietro Crimson Peak.

In una cupa Inghilterra del diciannovesimo secolo, all’interno di una minacciosa abitazione vittoriana persa nelle campagne rurali del nord: la vita di Edith Cushing si svolge qui, impegnata nel suo lavoro da aspirante scrittrice e combattuta tra l’amore per due persone diverse. All’indomani di una tragedia familiare, l’esistenza della ragazza si trasforma in un incubo, i cui oscuri protagonisti si rivelano essere il nuovo, misterioso marito e la casa stessa, che la travolge con i suoi più paurosi ricordi.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 22 Ottobre 2015
Uscita in Italia: 22/10/2015
Data di Uscita USA: venerdì 16 Ottobre 2015
Prima Uscita: 16/10/2015 (USA)
Genere: Drammatico, Fantasy, Horror
Nazione: USA - 2015
Durata: 119 minuti
Formato: Colore
Produzione: Legendary Pictures
Box Office: USA: 29.849.805 dollari | Italia: 1.916.336 euro

Recensioni redazione

Crimson Peak, la recensione
Crimson Peak, la recensione
Giorgia Tropiano, voto 4/10
Crimson Peak è un'opera tanto attesa quanto poco riuscita. Guillermo del Toro propone una storia poco originale, con una parte finale che sembra totalmente fuori luogo e che contribuisce in maniera decisiva all'insuccesso del film.
Crimson Peak prevedibile e poco coinvolgente
Crimson Peak prevedibile e poco coinvolgente
redazione, voto 5/10
Prevedibile e poco coinvolgente, Crimson Peak è un film che, nonostante le aspettative, lascia molto a desiderare.

Immagini

[Schermo Intero]

NOTE DI REGIA – Guillermo Del Toro

Benvenuti a Crimson Peak”.
Questo film segna il mio tentativo di riportare in auge l’antico stile classico del genere romanzesco gotico delle grandi produzioni Hollywoodiane. Il Periodo d’Oro del cinema ha prodotto film come Il Castello di Dragonwyck, Rebecca – La Prima Moglie; La Porta Proibita (Jane Eyre), e Grandi Speranze (Great Expectations) , capolavori che sono poi finiti nel dimenticatoio negli anni ’50, ’60 e ’70. Di fatto, sono passati circa 30 anni da quando è uscito un romanzo gotico di questa portata, e sono orgoglioso di presentarlo nuovamente sugli schermi.
“Si tratta di un genere fiorito alla fine del 18° secolo, nato come reazione romantica all’Età della Ragione. Sposa caratteristiche che sono apparentemente dissimili: un  melodramma intenso e ricco di ombre, e l’atmosfera gotica di una fiaba tenebrosa che è allo stesso tempo inquietante e misteriosa. E la combinazione di questi elementi produce un risultato unico.
Crimson Peak è stato progettato per apparire bellissimo, non solo per il piacere degli occhi, ma come proteina degli occhi. Il film svela la storia dei personaggi attraverso gli ambienti in cui vivono, che sono anche un riflesso della loro psicologia interiore. Al contempo, gli elementi tematici di Crimson Peak prendono vita attraverso degli splendidi costumi. In verità, la bellezza pittorica di questo film lo rende uno dei miei preferiti tra quelli che ho creato.
“Spero lo apprezziate”. 

Note di Produzione

Dopo che un affascinante sconosciuto le rapisce il cuore, una giovane donna si ritrova a vivere in una villa in cima ad una collina di argilla rosso sangue: un luogo colmo di misteri che la perseguitano continuamente. Tra desiderio e tenebre, e tra mistero e follia, si celano le verità nascoste in Crimson Peak.
Nasce così dal genio visionario del regista GUILLERMO DEL TORO il romanzo gotico interpretato da MIA WASIKOWSKA (Alice in Wonderland, Jane Eyre), dall’attrice due volte candidata agli Academy Award® JESSICA CHASTAIN (Zero Dark Thirty, “La Madre” – Mama), da TOM HIDDLESTON (The Avengers, Thor la serie), e da CHARLIE HUNNAM (Pacific Rim, Sons of Anarchy la serie TV di FX). In Crimson Peak, scopriranno che il potere dell’amore può renderci dei mostri.
Del Toro, scrittore e regista di classici moderni come “La Spina del Diavolo” (The Devil’s Backbone) e “Il Labirinto del Fauno” (Pan’s Labyrinth), nonché produttore di thriller terrificanti come The Orphanage e “La Madre” (Mama), è solito creare un’originale miscela di terrore psicologico e bellezza lirica che imprime di horror il regno delle fiabe oscure.
In questo nuovo film, la forza della sua fantasia fa un grande ritorno al genere che lui stesso ha contribuito a definire. Nello specifico, del Toro crea una storia d’amore con un livello artistico cinematografico che richiama i più grandi trionfi del genere, offrendo allo stesso tempo una visione spettacolare, una ricchezza di personaggi, delle performance emotive, ed una storia avvincente che cattura lo spettatore fino alla fine.
Ambientato nel 1901, Crimson Peak presenta un tocco stilizzato, gotico e contemporaneo attraverso lo stile visivo ipnotico di del Toro. Il pubblico verrà catapultato in un luogo terrificante come mai prima d’ora, dove la neve si tinge di rosso ed ogni angolo nasconde un fantasma che indugerà a lungo nella mente, anche dopo la fine del film.
Per la realizzazione della sua pellicola più potente e provocatoria, del Toro ha riunito una squadra di artisti e collaboratori esperti del settore, tra cui il direttore della fotografia danese DAN LAUSTSEN (Silent Hill, “La Leggenda degli Uomini Straordinari” – The League of Extraordinary Gentlemen), il montatore BERNAT VILAPLANA (Hellboy II: The Golden Army, “Il Labirinto del Fauno” – Pan’s Labyrinth), lo scenografo THOMAS SANDERS (“Salvate il Soldato Ryan – Saving Private Ryan-, “Braveheart – Cuore Impavido”), la costumista KATE HAWLEY (Pacific Rim, l’imminente Suicide Squad), ed il compositore FERNANDO VELÁZQUEZ (“La Madre” Mama, The Orphanage).
Lavorando su una sceneggiatura che ha scritto assieme al suo collega scrittore di lunga data MATTHEW ROBBINS (Mimic, “Non Avere Paura del Buio” – Don’t Be Afraid of the Dark), del Toro è stato affiancato nella produzione dai suoi collaboratori di Pacific Rim: i produttori CALLUM GREENE (“Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug”, Stanno Tutti Bene – Everybody’s Fine), ‘THOMAS TULL (“Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno” –The Dark Night Rises-; Inception) e JON JASHNI (Godzilla, e l’imminente Warcraft) della Legendary Pictures, nonché dal produttore esecutivo JILLIAN SHARE (“Il Settimo Figlio” –Seventh Son, Warcraft).

I Fantasmi Del Passato:
La Storia di Crimson Peak

La giovane Edith Cushing (Wasikowska) è un’aspirante scrittrice che vive con il padre, Sir Carter Cushing (Jim Beaver delle serie TV Supernatural, Deadwood) a Buffalo, New York, all’alba del 20° secolo. Cresciuta letteralmente con l’ossessione della perdita della madre, e con il potere di comunicare con le anime dei morti, Edith riceve un misterioso avvertimento dall’oltretomba: “Fai attenzione a Crimson Peak”.
Estranea agli ambienti dell’alta società a causa della sua controversa immaginazione, Edith è contesa tra due pretendenti rivali: il suo compagno d’infanzia, il dottor Alan McMichael (Hunnam), un brillante intellettuale che stimola la sua mente, e l’irresistibile seduttore Thomas Sharpe (Hiddleston), uno sconosciuto che apprezza Edith per quella che è realmente, e che le rapisce il cuore.
Quando suo padre muore in circostanze misteriose, Thomas porta Edith nella sua lussuosa tenuta di famiglia: Allerdale Hall – un vasto palazzo gotico nelle sperdute colline inglesi, intriso di misteri e pericoli. Sito sulla sommità di una miniera sotterranea, l’argilla rosso sangue filtra attraverso la neve e macchia la montagna, guadagnandosi il nome di “Crimson Peak”.
Ma Thomas ed Edith non sono soli. Nell’imponente palazzo gotico vive anche la sorella di Thomas, Lucille (Chastain) – una donna misteriosa ed affascinante il cui affetto per Edith nasconde dei segreti.
La vita di Edith a Crimson Peak è ossessionata da incubi e fantasmi cremisi, anche se il vero mostro di Crimson Peak è fatto di carne ed ossa …
Sarà Edith in grado di decifrare il mistero delle sue visioni, prima che sia troppo tardi? E Thomas sceglierà di salvare la moglie o proteggerà la sua famiglia? Fino a che punto il dottor McMichael combatterà per l’amore della sua vita? E cosa accadrà quando emergerà il passato oscuro di Lucille?
Quando l’amore si trasforma in follia, e gli incubi diventano realtà, tutti coloro che mettono piede a Crimson Peak sono in grave pericolo.
Ma questa trappola mortale vivente mostrerà la verità o suggellerà il loro destino?

I PERSONAGGI PRINCIPALI

Edith Cushing
L’aspirante scrittrice Edith Cushing è ossessionata dai fantasmi del suo passato e dalle visioni del suo futuro. La perdita della madre, scomparsa a causa del colera quando lei aveva solo 10 anni, ha condizionato profondamente l’adolescenza di Edith. Durante la sua crescita si è presa cura dell’anziano padre, e ha rincorso le libertà delle donne lungimiranti della società Vittoriana. Segnata dal ricordo di un avvertimento suggerito dal fantasma della madre, Edith è affascinata dal mondo del soprannaturale, ed è determinata a pubblicare un suo romanzo gotico di fantasia ispirato proprio agli eventi occorsi nella sua vita. La fiera eroina di Crimson Peak è coraggiosa e determinata; non aspetta di essere corteggiata o soccorsa. La sua capacità di vedere degli spiriti in agguato nelle ombre di Allerdale Hall, dà modo ad Edith di portare alla luce gli orrori nascosti all’interno delle sue mura.

Sir Thomas Sharpe
Da seducente sconosciuto e maestro manipolatore, Sir Thomas Sharpe ha un fascino che senza sforzo accende dei sentimenti forti nella ragazza. L’affascinante scapolo inglese con il titolo di baronetto, travolge la platea con le sue idee, tanto quanto con un valzer perfettamente eseguito. Dopo la morte del padre, Sharpe usa le sue doti ammaliatrici per soddisfare le sue ambizioni industriose e trovare dei finanziamenti per una sua invenzione: un estrattore di argilla che eguaglia gli sforzi di una dozzina di uomini. Traveste così magistralmente le sue intenzioni, convolando varie volte a nozze per ottenere ricchezza, ma quando incontra Edith i sentimenti che nutre per la ragazza lo destabilizzano. Simpatizza con la sua giovane moglie ma al contempo combatte con i risentimenti di sua sorella, Lucille, scaturiti da un vita passata fatta di malinconia e di squallore.

Lady Lucille Sharpe
La misteriosa Lady Lucille Sharpe fa tutto il possibile per proteggere la storia sconvolgente della sua famiglia … ma non tutti i segreti però possono rimanere sepolti. L’introversa e misteriosa Lucille è cresciuta in quarantena ad Allerdale Hall. Quel po’ di amore che conosce lo ha condiviso con il fratello Thomas, e passa le giornate a suonare il pianoforte ed a raccogliere le falene e le farfalle che si trovano intorno al maniero. E’ gelosa delle attenzioni che il fratello rivolge alle altre donne, e protegge fortemente il loro legame familiare. L’ossessione di Lucille fa scatenare i lati più oscuri della sua umanità, e le sue strategie subdole tengono Thomas in ostaggio del loro passato malizioso.

Dott. Alan McMichael
Un brillante uomo di scienza, il dottor Alan McMichael segue il suo cuore tanto quanto la sua testa … ed è consumato dal fascino di tutto ciò che è soprannaturale. Perfetto gentiluomo, questo oculista ben educato ha un debole per Edith fin da bambino. Terminati gli studi all’estero, torna per aprire uno studio nella sua città natale, e scopre che i sentimenti verso il suo primo amore sono vivi come sempre. Anche se Edith disdegna le sue avances, Alan ha l’approvazione di suo padre e fa di tutto per catturare la sua attenzione. Questo leale corteggiatore non rinuncia alla sua amata dopo la prematura scomparsa del padre, e cerca di mostrarle Thomas per quello che è veramente. Quando si rende conto che Edith è in pericolo, il pretendente attraversa l’oceano per andarla a soccorrere.

Carter Cushing
Un pioniere dell’industria americana, Carter Cushing è una persona stimata nella società di Buffalo, che ha iniziato la sua carriera lavorando come operaio in un’acciaieria, e si è guadagnato tutto con le proprie mani. E’ un padre amorevole verso Edith, ed incoraggia le sue aspirazioni di scrittrice. Quando Sharpe arriva dall’Inghilterra alla ricerca di investimenti da parte della società di Cushing, l’imprenditore gli mostra diffidenza. E quando il giovane esprime un interesse per la figlia, Cushing non esita a prendere informazioni sul passato di Sharpe: e quel che scopre conferma i suoi peggiori timori.

I Fantasmi di Crimson
Gli spiriti rosso sangue di Crimson Peak sono uno spettacolo soprannaturale iconico e visivamente distintivo. Provenienti dalle miniere di argilla rosso sangue in cui sono stati sepolti, i fantasmi stessi sono degli indizi di un mistero più grande. Rompono la tradizione dei fantasmi incorporei; hanno una struttura fisica che si piega e si deforma attraverso il mondo che li circonda. Anzi, vivono delle emozioni – come anime tormentate con gli occhi vuoti ed una bocca urlante- delle mezze figure che appaiono di sfuggita e che stimolano la fantasia. I fantasmi hanno un messaggio per Edith … se impara a gestire le sue paure, le possono svelare le loro vere identità.

Segnata da Un Fardello: l‘Inizio della Produzione

Dopo il successo di diversi film in lingua inglese, ricchi di azione e campioni d’incassi, tra cui Hellboy (2004), Hellboy II: The Golden Army (2008) e Pacific Rim (2013), il maestro dell’horror del Toro porta sullo schermo una storia d’amore dark e di fantasia gotica con Crimson Peak. Il regista riassume la premessa della sua ultima fatica in sette semplici parole: “Gli esseri umani sono il vero orrore”.
Sulla scia delle opere sempre dello scrittore/regista “La Spina del Diavolo” (The Devil’s Backbone, 2001) – un’agghiacciante storia d’amore d’epoca intrisa d’horror – e del capolavoro spagnolo tre volte premio Oscar® “Il Labirinto del Fauno” (2006), il suo nuovo film esplora il tema inquietante che l’amore è davvero una trappola sottile. Proprio come gli eventi della sua seconda produzione, dove il pubblico riscontra gli effetti della fantasia illimitata di una giovane ragazza, Crimson Peak gioca con le nostre percezioni dei margini tra verità e finzione. E’ mai possibile che degli eventi terrificanti siano solo frutto della fantasia di Edith, una fiorente scrittrice dotata di una fervida immaginazione?.
Crimson Peak è al passo con le esplorazioni delle acclamate produzioni in lingua spagnola di del Toro, quelle che hanno favorito al regista messicano il riconoscimento internazionale. A tal fine, il produttore Callum Greene – che di recente ha collaborato con del Toro in Pacific Rim– giustamente definisce questo nuovo lavoro come “il primo film spagnolo in lingua inglese” di del Toro.
Riflettendo sulle influenze di questo progetto, del Toro afferma: “Crimson Peak è l’equivalente storia di fantasmi de “Il Labirinto del Fauno”. E’ la combinazione di vari generi, con un taglio diverso rispetto ai tradizionali racconti sui fantasmi, fatto con la classe e la bellezza di un classico”.
Nella realizzazione della sceneggiatura, del Toro ed il suo collega sceneggiatore Matthew Robbins si sono ispirati ai famosi romanzi “Cime tempestose” di Jane Austen, “Grandi Speranze” di Charles Dickens, “Rebecca – La Prima Moglie” di Daphne du Maurier, e “Il Castello di Dragonwyck” di Anya Seton, tutte opere a sfondo horror. Del Toro riflette: “Con un romanzo gotico si ottiene una grande storia d’amore con elementi soprannaturali e scene davvero spettrali … e la combinazione di tutto ciò genera un film dall’ aspetto meraviglioso”.
Per del Toro, gli elementi necessari a questo genere, devono includere fantasmi e castelli fatiscenti, ed avere “i crismi di un film horror” nell’ambito di una storia d’amore classica in cui al suo centro “un personaggio verginale che scopre un segreto, un tesoro, un passato oscuro … emerge per certi versi trasformato”. E nonostante le ombre che circondano la loro storia d’amore, Thomas e Edith vivono una relazione appassionante. Eppure, se l’amore è una forma di follia, tutti i personaggi chiave della loro storia ne rimangono vittime.
Crimson Peak è, secondo del Toro: “la più oscura delle fiabe”, e la ricetta classica prevede il passaggio di un personaggio verso l’età adulta. “E’ così in ‘Alice nel Paese delle Meraviglie’ o ‘La Regina delle Nevi’, e nelle opere di Oscar Wilde o Hans Christian Andersen”, dice. La storia narra la ricerca dell’indipendenza; un rito di passaggio che porta il personaggio in un “viaggio attraverso l’oscurità … nello spazio geografico, tra gli oceani, e nel mondo sotterraneo”.
Uno dei romanzi gotici preferiti da del Toro, è una lettura meno nota – “Lo Zio Silas”, dell’ autore del 19° secolo Joseph Sheridan Le Fanu, che mostra tutta la malvagità, l’orrore e l’emozione del genere. “Questo film lo sento molto vicino a ‘Zio Silas’ “, afferma.
In linea con la personalizzazione dei suoi racconti, del Toro ha riempito la storia con molti dei suoi elementi distintivi. Alcuni, come le falene e le farfalle, sono stati ispirati dalle sue attrazioni dell’ infanzia, e in questa circostanza rappresentano Lucille ed Edith. Altri sono diventati invece dei punti fermi della sua narrazione: la nozione della scelta, la natura dell’amore, i giocattoli meccanici fatti di ingranaggi e cariche manuali, la vicinanza del protagonista al padre, ed un ambiente sotterraneo simile ad una grotta che viene utilizzato per nascondere segreti o emozioni profonde.
Ciò che attrae del Toro per apportare terrore nel suo lavoro è “l’utilizzo dei fantasmi per eliminare antidoti umani, per illuminare la storia in modo umano”. Si rifà al classico romanzo gotico e lo infonde ulteriormente con il suo approccio fantasioso, con la costruzione di una casa infestata che diventa la malta del mistero. Qui, la paura vive all’interno delle sue mura.
Questa miscela di horror psicologico e fisico ha affascinato notevolmente la Legendary, con la quale del Toro ha contatti fin dai primi episodi di Pacific Rim. Lo studio ha ritenuto che questo suo ultimo lavoro coincidesse perfettamente con la mission di creare degli universi credibili e  mitici. Thomas Tull e Jon Jashni della Legendary si sono quindi uniti a del Toro e Greene per produrre Crimson Peak. Per Tull, CEO della Legendary, l’opportunità di lavorare nuovamente con del Toro lo ho davvero entusiasmato. E afferma: “Indipendentemente dal genere, Guillermo apporta un grande livello di intelligenza e raffinatezza ad ogni film. Quando ci ha descritto quel che sperava di ottenere con Crimson Peak, abbiamo perfettamente capito il tipo di avventura che ci stava proponendo. Detto questo, il risultato di quella visione ha di gran lunga superato la nostra immaginazione”.
Jashni è sensibile già da tempo a ciò che del Toro è in grado di comunicare al pubblico globale attraverso i suoi temi. “Che si tratti di un classico in lingua spagnola come “Il Labirinto del Fauno” o, per dire, che si rivolga ad un pubblico cinese attraverso Pacific Rim, Guillermo conosce il linguaggio del cinema”, dice. “Gli spettatori sentono la passione che ha per i suoi personaggi e le sue storie, e rispondono al suo lavoro in un modo profondo e personale”.
Per il produttore esecutivo Jillian Share, è la giustapposizione della storia alla fine dell’epoca vittoriana all’alba di un nuovo secolo che ha offerto tali possibilità narrative. “Guillermo colloca questi eventi in un periodo perfetto, e contemporaneamente esplora un tema molto contemporaneo: la ricerca da parte delle donne di un posto nella società, e di visibilità”, osserva. “E anche se le loro motivazioni sono molto diverse, Lucille è altrettanto brillante e determinata quanto Edith; sono entrambe testarde ed innovative”.

Triangoli Amorosi: Gli Attori del Film

Del Toro inizia sempre il processo di casting partendo da una rosa di attori con cui vuole lavorare. Fortunatamente per Crimson Peak, Charlie Hunnam, Jim Beaver e Jessica Chastain erano in cima alla sua lista. In realtà, del Toro aveva già piantato il seme di una futura collaborazione con Hunnam quando ancora erano impegnati in Pacific Rim.
Poco dopo il termine delle riprese di Pacific Rim, Hunnam ha ricevuto un’email dal regista dove gli chiedeva di leggersi la sceneggiatura, e prendere in considerazione il ruolo del Dott. McMichael, uno degli scapoli più desiderati del 20° secolo di Buffalo. Hunnam era lusingato di essere stato considerato per il ruolo del giovane medico infatuato da Edith. Il personaggio era decisamente diverso da tutti quelli che aveva interpretato in passato: un anti-eroe.
Ricorda di averla considerata una bella sorpresa la possibilità di ritrarre un personaggio che è “riflessivo e tranquillo, un ragazzo sensibile ed intelligente”. Del Toro gli ha descritto il dottor McMichael come un personaggio moderno, l’esatto opposto del tradizionalista Sir Thomas Sharpe; chiedendogli inoltre di rimanere fedele a sé stesso. Infatti, dal momento in cui Hunnam è sceso dal letto, si è sottoposto al trucco, ed è salito sul set, il regista gli ha chiesto di mantenere quella stessa energia, quello spirito e quegli stessi movimenti esattamente così com’erano.
Hunnam ha apprezzato che la produzione fosse incentrata sulla storia, ed era inoltre molto felice che del Toro fosse tornato alle sue radici. E riflette: “Crimson Peak è simile allo spirito de “Il Labirinto del Fauno”, Cronos e “La Spina del Diavolo” (The Devil’s Backbone), tutte grandi opere di Guillermo in spagnolo”.
Jim Beaver era elettrizzato quando ha ricevuto la telefonata con la richiesta di unirsi all’ultima produzione di del Toro. Il ruolo di Carter Cushing ha significato anche una virata dal suo classico casting; si sentiva ormai etichettato nel ritratto del “burbero ma tenero contadino” tipico dei suoi ruoli televisivi. Del Toro gli ha dato l’opportunità di cambiare ed interpretare un uomo d’affari in un dato periodo storico – un personaggio forte e rispettato dai diversi ceti sociali.
Beaver ammette di non essere un grande fan dei film horror contemporanei, e ha accolto con piacere la possibilità di lavorare in un film che fa riflettere il pubblico sulle cose in cui crede nella vita reale. L’attore afferma che del Toro apporta raffinatezza al suo lavoro: “L’uso che fa dei personaggi e del racconto suscita un’emozione profondamente inquietante, e ricca di terrore. Risalta le tenebre dentro gli esseri umani. Questo film non è solo un’esplosione di emozioni … e tutto ciò lo rende un progetto molto gratificante per me che ci ho lavorato”.
Per le protagoniste femminili, il regista voleva due attrici che rispecchiassero rispettivamente la luce e l’oscurità, la farfalla e la falena. Sia la protagonista che l’antagonista sono donne forti che lottano per la sopravvivenza e che, in definitiva, amano. Jessica Chastain e Mia Wasikowska si adattavano perfettamente ai ruoli. Del Toro aveva conosciuto la Chastain in occasione del thriller soprannaturale “La Madre” (Mama), in cui ha avuto un ruolo da protagonista, e l’attrice era ansiosa di ottenere un’altra parte. Il ruolo più adatto a lei era quello dell’ enigmatica Lady Lucille Sharpe.
L’attrice è famosa per aver interpretato una vasta gamma di personaggi, non importa quanto fosse in primo piano il ruolo: il suo impegno non è mai passato inosservato. Il produttore Greene ricordando la Chastain nella prima audizione per Crimson Peak afferma: “Ha aggiunto qualcosa alla scena che ci ha letteralmente sorpresi, e ha mostrato subito il suo desiderio di calarsi in questo personaggio al 100 per cento”.
La Chastain ha amato immediatamente il suo personaggio, nonostante Lucille sia “cattiva”. La vede come una donna che “tutto ciò che fa, lo fa per amore. E’ molto semplice, da quel punto di vista”. Suona il pianoforte, ama leggere, ama il fratello e preferisce vivere nella solitudine della sua casa perché “nella sua vita, è stata ferita”.
Dato che Lady Sharpe appare al pubblico avvolta nel mistero, del Toro ha fornito all’attrice una biografia molto approfondita del personaggio, che la Chastain ha utilizzato per prepararsi per la parte. Così facendo sia del Toro che la Chastain condividevano entrambi una conoscenza totale del personaggio: di fatto l’attrice sostiene: “Quando facevo delle scelte sul set, sapeva perfettamente il perché, dato che conosceva bene la storia di Lucille”.
Hanno inoltre condiviso la comprensione delle azioni e delle relative influenze del personaggio, e soprattutto che Lucille è nient’altro che motivata dall’amore. Dice la Chastain: “L’odio e la rabbia provengono dall’amore, che modifica e porta all’eccesso ogni emozione. Guillermo crea quell’equilibrio che non ti fa recitare con vuotezza di emozioni. Non ti senti mai solo coinvolto in una storia di fantasmi, ma piuttosto come se stessi raccontando una storia su delle persone reali”.
Crimson Peak è fiduciosamente trainato dalla ingenua curiosità della sua protagonista Edith Cushing, interpretata dall’attrice polacco-australiana Mia Wasikowska, il cui ruolo di svolta è stato in Alice in Wonderland di Tim Burton. Figlia di un industriale americano – un uomo che si è fatto da solo – Carter Cushing, Edith è una donna forte ed indipendente fin da quando ha perso la madre in tenera età. A differenza delle altre ragazze della società, i cui interessi frivoli includono le ultime tendenze modaiole e l’attenzione verso gli scapoli più ambiti di Buffalo, Edith è più propensa ad esplorare il mondo sovrannaturale attraverso la scrittura.
La Wasikowska era incuriosita di lavorare su un altro film dalle influenze horror, pur ammettendo di esser stata sprezzante del genere in passato. Tuttavia lavorare con del Toro è stata un’esperienza molto apprezzata dall’attrice. Ricorda il regista citando Frankenstein nelle prime fasi delle riprese: “La paura è come impariamo a conoscere noi stessi”. Proprio come ha fatto per la Chastain nei panni di Lucille, del Toro ha realizzato una biografia di otto pagine anche per la Wasikowska. L’attrice aggiunge: “Era incredibilmente dettagliata. C’erano notizie sull’educazione di Edith, sul suo rapporto con i genitori e sui diversi profumi che le piacevano”.
Per il suo credito, la Wasikowska non considera Edith come un’eroina, e nemmeno che ci fosse in definitiva un “buono o un cattivo” nel film. “Tutti i personaggi sono relativamente ambigui, quel tanto che basta per considerarli in entrambi i casi … tutti fanno ciò che è necessario per sopravvivere”, riflette. La sopravvivenza per Edith ha comportato una caduta nel set del palazzo, la capriola più terrificante ed esilarante che la Wasikowska abbia mai eseguito. “Va contro tutti i tuoi istinti”, ride. Eppure dopo varie prove, l’attrice non vedeva l’ora di farla di nuovo.
Come per la Chastain, Greene è rimasto colpito dal modo in cui la Wasikowska ha ritratto Edith, mescolando la giusta quantità di ingenuità e di forza. E commenta: “Mia è molto libera; non c’è ego”. Osservando la sua capacità di affrontare la complessità delle emozioni che il suo personaggio richiedeva, afferma: “E’ stata magnifica”.
Il vero amore di Edith è Sir Thomas Sharpe, un giovane scapolo raffinato proveniente dall’Inghilterra che arriva in America in cerca di investimenti per la sua nuova invenzione, una macchina per l’estrazione dell’argilla. Sharpe corteggia subito Edith, e la giovane è colpita dal misterioso straniero che mostra un interesse per la sua scrittura e che riempie la sua immaginazione con idee romantiche in un luogo lontano da casa.
Il ruolo di Thomas Sharpe è affidato a Tom Hiddleston. L’attore, più noto per il suo delizioso ritratto del malvagio Loki nell’universo della Marvel, ha ricevuto una telefonata da del Toro nell’estate del 2013, con l’invito a leggere la sceneggiatura. E’ stato sedotto dalla raffinatezza della scrittura, e ammette di aver amato l'”ambiguità morale” del suo personaggio. Inoltre, Hiddleston era entusiasta dell’opportunità di lavorare al fianco della sua vecchia amica Chastain. E considerando che aveva già lavorato con la Wasikowska in “Solo Gli Amanti Sopravvivono” (Only Lovers Left Alive) di Jim Jarmusch, il performer sentiva che questo progetto gli calzava perfettamente.
Hiddleston inoltre era da tempo un fan di del Toro. L’attore afferma: “Guillermo è probabilmente, se non certamente, l’interprete principale del romanzo gotico del cinema contemporaneo. Ha la capacità di fare storie sul soprannaturale intensamente emotive ed accessibili”.
Hiddleston voleva che il suo personaggio apparisse “estremamente emozionante e redentore” per il pubblico, e mostrasse il suo viaggio emotivo in modo che il film dell’orrore assumesse i toni di una storia drammatica d’amore, che senza dubbio coincideva con l’intento di del Toro. Come ha fatto con la Chastain e la Wasikowska, del Toro ha fornito a Hiddleston una biografia del personaggio che ha dato all’attore un “sapore autentico” per il personaggio. Il regista ha anche condiviso alcuni segreti di Sharpe, che ha pregato l’attore di non rivelare agli altri membri del cast. In completa ammirazione, Hiddleston si riferisce affettuosamente a del Toro come “un grande orso messicano”, sottolineando la sua straordinaria passione, la capacità di “accendere una scintilla che illumina tutti i membri del cast artistico e tecnico. Noi lo abbiamo seguito ovunque perché ci credeva profondamente”.
Non ci sono solo esseri umani in questo romanzo gotico. I fantasmi di Allerdale Hall sono reali come i veri protagonisti del film; sono attori in particolari costumi che rispecchiano l’argilla cremisi delle fosse minerarie. “Erano incredibili con i loro movimenti, semplicemente belli”, dice la Chastain.
Interagire con dei veri e propri esseri umani ha permesso agli attori di elevare la loro performance, dato che spesso erano veramente terrorizzati dall’ambiente circostante. “Non ho mai visto fantasmi come questi prima d’ora; ho apprezzato la loro conformazione fisica umana”, dice la Wasikowska. “Penso che più è umana l’immagine di un fantasma, più è spaventosa, perché assomiglia a come siamo o come siamo stati”.
Dato che del Toro è famoso per armeggiare sul suo copione fino a quando non raggiunge la perfezione, Greene ricorda la lettura di una versione della sceneggiatura di diversi anni fa. Il tema centrale è sempre rimasto lo stesso, ma il produttore aggiunge che “ciò che è cambiato è l’attenzione di del Toro per i personaggi femminili”. In effetti, il 52esimo giorno di riprese, il regista era ancora intento ad aggiungere nuove pagine allo script, piccole correzioni che evolvevano quotidianamente sulla base delle sue interazioni con gli attori, e le loro stesse interazioni sull’evoluzione dei personaggi. Questa personalizzazione di un progetto è il modus operandi del regista; egli guida, ascolta, assorbe, “e in base a quella affidabilità, loro ricompensano”, spiega Greene. “E’ un fatto poco noto, ma Guillermo in questo è un mago”.

Horror Fisico: L’Architettura della Paura

Allerdale Hall è un grande palazzo gotico che si trova in cima ad una collina inglese isolata, con generazioni di segreti sepolti all’interno. Situato nel bel mezzo del nulla, circondato da un paesaggio brullo all’aperto con terra arida e neve bianca, Allerdale Hall è arroccato sopra un deposito fruttifero di argilla rossa, che gli è valso il nome di “Crimson Peak” (Picco Cremisi).
Ogni stanza contiene un mistero -dalle miniere sotterranee alla soffitta proibita – dalla libreria dei segreti all’ascensore a forma di gabbia. La casa è progettata come un barattolo che soffoca una farfalla … pensata per sedurre ed intrappolare la bellezza e l’innocenza. Nasconde anche oscuri segreti della famiglia Sharpe, e svela delle verità indicibili. In effetti, chi può uscirne vivo?
La casa infestata di Allerdale Hall è forse l’elemento più importante del film, e funge quasi da vascello per la trama. E’ il personaggio più spaventoso della storia, trasuda argilla rossa dalla terra. Del Toro è un artista che immagina prima di costruire, quindi non è una sorpresa che una volta riunito un team che trasforma le sue idee in realtà, la casa e tutti gli elementi che contiene erano già ben presenti nella sua mente. Il palazzo è un personaggio con una sua biografia ed una sua storia.
Nessuna struttura esistente avrebbe potuto soddisfare la vivida immaginazione di del Toro. Se altre produzioni di Hollywood si sarebbero affidate alla tecnologia computerizzata per creare un edificio iniettato di terrore, il regista ha invece deciso di costruire un magnifico set d’altri tempi. La costruzione di questa casa infestata ha richiesto un lavoro di squadra tra scenografi, decoratori e costruttori durato quasi sei mesi, il tempo utile per rispettare l’inizio delle riprese. Naturalmente, la progettazione era studiata appositamente per facilitare il lavoro del direttore della fotografia Dan Lausten.
Ogni produzione inizia con un insieme di vincoli, orari, budget ed approvazioni. L’Art Director BRANDT GORDON, era quotidianamente pressato dal rispetto e l’agevolazione di quegli obblighi per far sì che tutti gli elementi visivi del film fossero reali. La collaborazione è iniziata già nella fase della sceneggiatura. Fin dalla prima lettura, ha iniziato a lavorare al fianco dello scenografo Thomas Sanders, dell’arredatore SHANE VIEAU e della costumista Kate Hawley. Insieme, la squadra ha fatto ricerche, curato il design, le tavolozze colori, le texture ed i modelli che poi ha sottoposto a del Toro per la revisione. Il regista ha immediatamente selezionato ciò che andava bene e cosa no. Dalla richiesta di del Toro “Voglio forme squadrate negli Stati Uniti e forme arrotondate nel Regno Unito”, ogni decisione del direttore ha contribuito a dare le linee guida delle scelte progettuali del team, per creare due mondi nettamente diversi che del Toro aveva immaginato.
Dodici settimane prima della pre-produzione, lo scenografo Sanders è arrivato a Toronto con un rimorchio di 20 piedi, pronto a creare una struttura e costruire modelli. Il processo di Sanders è unico; nessuno nel suo settore costruisce modelli della sua portata. Il suo metodo, quello che Gordon definisce “schizzi in 3D”, è stato determinante per la realizzazione delle proporzioni, delle pareti, del layout, dei colori e delle finiture del set finale. All’inizio non era un art department tradizionale, ma per agevolare il processo di Sanders, Gordon ha reclutato un team di supporto – formato dagli scenografi CAMERON BROOKE e ROBERT BROOKE – non appena il modello dell’ edificio ha cominciato a prendere forma.
Cameron Brooke era entusiasta di lavorare con Sanders per il suo modo di pianificare meticolosamente i modelli, che tiene conto di ogni angolo dove posizionare le telecamere, la scala di ogni parete ed il corridoio, così come i dettagli nelle finiture. Brooke spiega: “Per creare l’illusione di un palazzo gigantesco, Tom ha giocato sulle illusioni ottiche, che inducono il pubblico a credere che si tratta effettivamente di spazi enormi”.
Lavorare su questa linea ha permesso al team di appianare i problemi di progettazione e sviluppare i concetti in modo più efficiente. Alle riunioni mattutine era altresì presente l’illustratore GUY DAVIS, col compito di realizzare schizzi in 2D per la squadra addetta ai modelli dell’ edificio. Del Toro ha esaminato tutte le idee per creare una tavolozza colori che Gordon descrive come neo-gotica, con influenze Tudor e neo-rinascimentali. Col progredire del modello della struttura, il regista ha pianificato le angolazioni della telecamera e le riprese, ancor prima del termine della realizzazione del set. Brooke è stato incaricato da Sanders ad aggiungere dei magneti ai pezzi del modello in modo che potessero essere facilmente smontati e riassemblati. Inizialmente, del Toro era un po’ titubante sull’utilizzo delle maquette , ma ha subito capito che Sanders aveva creato un progetto di lavoro che poteva cambiare in base alle esigenze ed alle richieste del regista.
Del Toro è stato determinante per la creazione dell’atmosfera e della gamma colori della casa, informando la squadra con riferimenti ai film precedenti in cui aveva lavorato, oltre a numerosi libri ed altro materiale di base. Per la miniera di argilla, dice Gordon: “Ha portato un libro giapponese con delle immagini di pozze d’acqua rugginosa, e delle pareti verdi”. Del Toro aveva le idee ben chiare sui dipinti sui muri, la forma della colonne, l’invecchiamento dell’arredamento e su come dare quell’impressione di esser stato un tempo un luogo curato e costoso.
Un team di scultori ha creato dei modelli in argilla per gli elementi architettonici dell’epoca, impossibili da reperire. I modelli di argilla sono poi stati trasformati in stampi, ed i pezzi sono stati riprodotti nelle quantità necessarie. Il team di produzione era composto da 120 persone di cui 60 sempre pronti a lavorare nel reparto della produzione di calchi – dagli scultori e stuccatori, agli specialisti in silicone e rivestimenti.
Allerdale Hall era un set fuori dal comune: una casa con soffitti alti e corridoi che collegano tutte le camere, l’equivalente di 10 set in uno. L’idea era che un set senza soluzione di continuità permetteva alla telecamera di passare da una parte della casa all’altra senza la necessità di riunire digitalmente le scene nella postproduzione.
L’unica stanza indipendente del set casa era la camera da letto: “Questo era il punto di rottura”, ricorda Gordon. Tutti gli elementi di questo insieme colossale dovevano essere pronti allo stesso tempo. “Avevamo bisogno che una parte degli elementi esterni finisse nel foyer, sulla grande scalinata, in cucina, nella stanza del carbone, nell’anticucina, in ascensore, nella sala grande e al piano superiore. Bisogna ricordare che si tratta di un corridoio di 21 metri al piano superiore e al terzo piano mansardato”.
Gli attori sono rimasti sbalorditi quando hanno messo piede sul set. “Quando sono entrata sul set mi sono sentita spiazzata”, dice la Chastain. “Non avevo mai visto niente di simile prima d’ora”.
Un set dalle dimensioni gigantesche è molto raro da trovare nella cinematografia moderna. “E’ semplicemente il set più grande in cui abbia mai lavorato in vita mia”, concorda Hiddleston. L’attore dà credito a del Toro di aver realizzato la perfetta “reliquia fatiscente di un edificio che ospita il soprannaturale. Ci sono demoni e segreti protagonisti quanto gli esseri umani”.
Per dare ampiezza agli ambienti e consentire alla squadra di del Toro di muoversi con maggiore flessibilità, gran parte del set è stato costruito in acciaio anziché in legno tradizionale. Per di più, tutti i camini del set erano funzionanti, quindi tutto doveva essere ignifugo. I pavimenti sembravano di legno, ma erano fatti in calcestruzzo per resistere agli spostamenti delle persone e delle macchine senza subire danni.
Tra gli elementi del design c’erano anche le falene, che il regista ha voluto spargere in tutta la casa. Secondo lo scrittore / regista: “questa casa doveva essere viva”. Sanders ha suggerito che le pareti erano la pelle della casa, e le crepe ne mostravano la carne. “Sì, dalla casa filtrano i suoi fluidi corporei”, afferma del Toro ridendo.
La squadra di Gordon è stata coinvolta anche negli effetti speciali pratici, facendo in modo che l’argilla insanguinasse il pavimento e le pareti. Hanno scelto il materiale più adatto per ottenere la viscosità, il colore e l’aspetto giusto. Gli effetti hanno contribuito a dare personalità alla casa, un edificio che vive, respira, sanguina.
Per questa circostanza i modelli fungevano da mappa per la costruzione del set su vasta scala. Brooke li ha intonacati ed invecchiati per poi piazzarli nel posto giusto. Rivestire le superfici del set è stato costoso e ha richiesto molto tempo e, come dice Brooke: “abbiamo avuto a che fare con una costruzione molto spessa, fino a darle le ondulazioni tipiche di un muro vecchio da cui per decenni ha trasudato argilla. La soddisfazione nel veder realizzato il proprio lavoro è stata enorme. E’ un sogno d’arte scenica”.
Trovare location reali è stata un’altra sfida logistica che ha richiesto non solo interni appropriati d’epoca, ma anche la flessibilità necessaria per trasformarli adattandoli allo stile del film. Uno di questi è il Victoria College di Toronto. La squadra di Gordon ha lavorato giorno e notte con turni di 14 ore a settimana per preparare e dipingere le location. Tra l’altro, una volta riniziate le lezioni potevano lavorarci solo nei fine settimana. Inoltre, ci si è messa anche la natura a creare disagi.
A metà febbraio, quando la squadra ha iniziato a lavorare all’aperto per allestire la facciata principale di Allerdale Hall, il terreno del Canada era completamente ghiacciato. Solo nel mese di aprile, ad inizio riprese, il ghiaccio ha cominciato a sciogliersi. “Abbiamo sperimentato l’intero ciclo gelo-disgelo – in ginocchio nel fango per ultimare i lavori prima delle riprese principali”, afferma Gordon. E poi ci sono volute quasi tre settimane per trasportare tutto sul palco, e un’altra settimana per ricoprirlo di neve bianca e rossa che per realizzarla, la squadra addetta alle scene ha utilizzato della paraffina.

Sensibilità Gotiche: L’Art Direction

Era palese a tutti coloro che erano coinvolti nella produzione che del Toro aveva una conoscenza enciclopedica dell’epoca Vittoriana. Per riprodurre le immagini classiche di quel periodo, l’arredatore Vieau ha concordato con il regista ogni elemento decorativo. Il regista ha voluto utilizzare la carta da parati “Bradbury & Bradbury” che Vieau ha reperito insieme a mobili d’epoca e arredi, senza dover necessariamente recarsi in Inghilterra, come inizialmente previsto. A Los Angeles, ha trovato un arazzo del 17° secolo collocato ad Allerdale Hall, un pezzo che ha realmente mostrato l’opulenza del grande palazzo. Ma la scelta principale si è focalizzata sui colori e le texture; “A mio avviso il colore era la cosa più importante nel film”, dice Vieau.
Secondo del Toro: “La direzione artistica del film doveva occuparsi della creazione di due capitoli completamente diversi. La prima parte è ambientata in America, e l’America è color tabacco, oro e seppia, tonalità che rappresentano il progresso e la vita. A Crimson Peak invece gli ambienti sono freddi e bui: tutto diventa inquietante”.
Il regista ama il verde che ricorda il fogliame; le sue scelte di colore creano l’atmosfera di un mondo mistico della sua immaginazione. Gran parte del guardaroba di Lucille è una “fusione dell’architettura, l’impronta dell’approccio ai colori”, dice Vieau. La camera da letto di Sharpe è ricoperta da velluti con texture intense, e tende in seta decorate. La sala grande è decorata con nastri di cotone applicati sulle librerie per aggiungere riflessi dorati; il divano è avvolto da seta verde scuro; l’arredamento è stato rifoderato con della tappezzeria.
Opportunamente, la parola “Paura” è manifesta in tutta casa, ed intrisa negli elementi del design. Le carte da parati sono state fatte su misura per incorporare le sagome delle falene e delle farfalle che del Toro voleva fossero riprodotte sui pavimenti e nei corridoi – a simboleggiare il fascino di Lucille per la cattura di cose e persone, e la paura intessuta nella casa. “La Paura” era insita ovunque, dalla poltrona, alla coltre – incutendo subliminalmente orrore, ansia e terrore, come ogni casa infestata dovrebbe fare.

Attenzione al Rosso Cremisi: I Costumi del Film

La costumista Kate Hawley descrive Crimson Peak come un film Vittoriano surreale e scenico, piuttosto che la riproduzione della realtà. All’inizio del progetto, del Toro ha chiarito alla Hawley: “Nel cucire i costumi, si definisce l’architettura”. La costumista e la sua squadra hanno quindi creato un guardaroba che rispecchiasse la visione scultorea di del Toro. In effetti, la Hawley osserva: “Il suo è un lavoro complesso … ci sono elementi di una fiaba, c’è la storia, e c’è la poesia”.
Nelle prime fasi del processo di design la Hawley ricorda le linee guida sui temi ed i colori: il guardaroba in America rappresenta l’estate, l’oro ed il tabacco, la crescita ed il progresso; mentre l’Inghilterra è l’inverno, l’appassimento del fogliame, il blu scuro ed il verde. La sfida era evitare il bianco, il nero ed il rosso per i costumi a Buffalo – costringendola a lavorare con una tavolozza colori tendente al crema, al carbone ed all’arancione bruciato. Non ci sono veri e propri giochi di luci e ombre in quelle scene, nota; mentre ad Allerdale, i tessuti scuri e pesanti ponderavano i personaggi nella profondità del romanzo gotico.
I membri della squadra della Hawley si sono talmente affezionati ad ogni loro creazione, che hanno cominciato a dare ad ognuna un nome. La costumista riassume: “Ogni vestito rappresenta uno stato d’animo”. Il “Topo da Biblioteca di Buffalo” è il completo di Edith alla “romanziera romantica Mary Shelly”, tagliato in modo mascolino. L’abito “Spaccacuori”, basato su un dipinto di Klimt, è delicato e fragile, con un piccolo fiore ed un cuore al centro. “Questo era il nostro linguaggio in termini di decorazione, a sostegno della storia”, dice la Hawley. I fiori applicati sugli abiti di Edith rappresentano “ricchezza e fertilità … la sua generosità d’animo”. Il suo abito da sposa è decorato con una serie di viole, simbolo vittoriano della memoria e del mattino.
Gli abiti Lucille sono sterili, con sagome di foglie secche che danno un senso di catastrofe, privazione e desolazione. I ricami sul guardaroba di Lucille rispecchiano i dettagli dell’architettura della casa. “Così lei indossa la casa in molti modi”, dice del Toro. La sartoria del suo guardaroba è decisamente differente. I disegni della Hawley accentuano la magrezza di Lucille; gli abiti sono molto aderenti “tanto da mettere in risalto le ossa attraverso i vestiti”. La sua silhouette longilinea ricorda le forme strette e lunghe della casa.
Il reparto costumi ha lavorato a stretto contatto con del Toro per approfondire ed aiutare ciascun attore ad identificarsi nel personaggio. Il regista voleva che i costumi rispecchiassero le forme, quindi anche la scelta dei tessuti doveva soddisfare le sue idee. “Dovevano attenersi all’architettura”, dice la Hawley, “quindi abbiamo cercato di realizzare dei vestiti scultorei”. Edith ad Allerdale diventa fragile “più trasparente, come una crisalide”, idea resa da una camicia da notte.
Le sete delicate del costume dovevano agevolare i movimenti della Wasikowska. Mentre Lucille e Thomas erano come dei camaleonti nel loro mondo. I blu degli abiti di Lucille si confondono con le ombre delle pareti della casa, come una falena. Per accentuare ulteriormente la visione del regista, il team addetto al guardaroba ha trascorso ore ed ore a cucire a mano dei tessuti raffinati, utilizzando tecniche di pieghettatura antiche; questo ha fatto sì che gli abiti fluttuassero come le ali degli insetti preferiti di del Toro.
Data la sfida di lavorare con una tavolozza colori limitata per il cast principale, quando il colore rosso viene finalmente introdotto per uno degli abiti di un fantasma, la Hawley ricordandone l’intensità afferma: “E’ stato molto teatrale, fortemente immaginario”. A differenza dell’immagine dei fantasmi a cui siamo abituati, gli spiriti di del Toro sembravano reali, come fossero la versione inquietante di noi stessi piuttosto che fantasmi eterei. Le conversazioni tra la Hawley e del Toro spesso finivano nell’idea conclusiva che “l’horror deve essere una cosa bella”.

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