Cinque stanze (2022)

Cinque stanze
Locandina Cinque stanze
Cinque stanze è un film del 2022 prodotto in Italia, di genere Drammatico diretto da Bruno Bigoni. Il film dura circa 83 minuti. Il cast include Riccardo Magherini, Gaia Carmagnani, Debora Zuin, Federica Fracassi, Virginia Cuna, Carolina Cametti, Anna Coppola, Alfonso De Vreese, Corinna Agustoni, Milo Merzagora, Marta Tozzi, Alberto Fasoli. In Italia, esce al cinema lunedì 25 Settembre 2023.

I limiti di un amore, l'esaurirsi del tempo a disposizione, la fine. 'Cinque stanze' si infila nei meandri della vita di una coppia e ne svela le fragilità, giocando con il tempo e con gli spazi.

K è un uomo ormai anziano, sposato da più di trent’anni con Lara, poco più giovane di lui. Il loro è stato un matrimonio d’amore, ma il lutto per la morte della figlia di quattro anni, che li ha colpiti ancora giovani, li ha lasciati fragili e disperati. Soprattutto da parte di K c’è stato un allontanamento, che nel corso del tempo è diventato indifferenza e sopportazione nei confronti di Lara.
Il film inizia e si svolge oggi. Negli ultimi sei mesi della sua vita, ormai prossimo alla pensione, K ha iniziato una relazione con una donna, Silvia, con cui divide molto del suo tempo. Lara, abbandonata a sé stessa, cerca di sopravvivere in questa convivenza fatta ormai di gesti meccanici e grandi silenzi. Fino al giorno in cui si ammala gravemente. Incapace di comunicare con K, si chiude nel proprio dolore, mentre suo marito non è in grado neanche di rendersi conto della malattia della moglie, distratto com’è dalle sue cose e dall’amante. Lara decide di lasciare K, ma tutto precipita velocemente. Lara muore, Silvia lascia K e la sua vita prende all’improvviso una nuova direzione e un nuovo senso.
Per K inizia il tempo dei ricordi, dei sensi di colpa, della rabbia e dei ritorni. I fantasmi di Lara e di sua figlia sono presenze inquietanti nella casa ormai abitata solo da K. Le lettere di Lara che K troverà seminate in casa, narrano la loro storia e mettono K davanti alla fragilità dei suoi sentimenti e agli errori commessi nei confronti di sua moglie.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: lunedì 25 Settembre 2023
Uscita in Italia: 25 Settembre 2023 al Cinema
Genere: Drammatico
Nazione: Italia - 2022
Durata: 83 minuti
Formato: Colore Bianco e Nero
Produzione: Altamarea Film

Cast e personaggi

Regia: Bruno Bigoni
Sceneggiatura: Bruno Bigoni, Beba Slijepcevic
Musiche: Fabio Gianni
Fotografia: Italo Petriccione
Scenografia: Francesca Caccia
Montaggio: Claudio Bonafede
Costumi: Luciana Malacarne

Cast Artistico e Ruoli:
foto Gaia Carmagnani

Gaia Carmagnani

Giovane Lara
foto Anna Coppola

Anna Coppola

Donna guru
foto Alfonso De Vreese

Alfonso De Vreese

Giovane uomo
foto Corinna Agustoni

Corinna Agustoni

Signora anziana
foto Milo Merzagora

Milo Merzagora

Bambino parco
foto Marta Tozzi

Marta Tozzi

Ragazza parco
foto Bruno Bigoni

Bruno Bigoni

Passante
foto Federica Bognetti

Federica Bognetti

Infermiera 1
foto Alice Miante

Alice Miante

Infermiera 2



Produttori:
Giulia Fiore (Produttore delegato)


Soggetto: Bruno Bigoni | Casting director: Valentina Materiale (U.I.C.D.) | Organizzatrice generale: Cinzia Grossi | Direttore di produzione: Marco Grecchi | Trucco e acconciature: Eva Pau | Suono in presa diretta: Paolo Benvenuti | Montaggio del suono: Massimo Mariani, Tommaso Barbaro | Mixaggio: Massimo Mariani | Operatore macchina da presa: Daniele Vascelli | Aiuto regia: Pietro Repishti | Supervisione post produzione: Roberta Zanchi.

Immagini

[Schermo Intero]

I Personaggi

K (Riccardo Magherini)
È un uomo di 64 anni, prossimo ormai alla pensione. Un concentrato di accidia, pigrizia, incapacità e vigliaccheria. Il tutto, vissuto in buona fede, senza neanche rendersi conto delle sue mancanze. Un uomo come tanti che trascina la sua vita tra rinunce e scatti di desiderio, che rovina la sua esistenza per un’incapacità, per una paura di vivere, che lo trascina in luoghi senza amore e senza colore. Un uomo senza qualità appunto. Sposato da trent’anni con Lara, vive oggi la sua vita in modo meccanico, annoiato dal tran tran famigliare e da una vita di coppia che ormai non sopporta più. Da sei mesi ha un amante, Silvia, che con il passare del tempo gli è diventata sempre più cara, anche se lei non dimostra di apprezzarlo poi troppo. Ha pochi interessi e vive alla giornata. La sua vita e quella di sua moglie sono state segnate in passato dalla morte della loro unica figlioletta, deceduta a causa di un incidente stradale. Da quel momento la sua vita è cambiata, governata da un’apatia e da una insipienza affettiva che lo ha allontanato giorno dopo giorno dalla moglie. Oggi, poco gli interessa della moglie Lara, altrettanto poco gli interessa della sua vita, del suo futuro. Vive alla giornata tutto ripiegato su se stesso. La morte improvvisa della moglie, la cui malattia non è stato nemmeno capace di riconoscere, lo lascia in un vuoto a cui non riesce a dare risposte.

Lara (Debora Zuin)
Ha 52 anni e vive con K da trenta. Si è sposata con lui per amore e i primi anni della loro unione, Lara pensava di essere la donna più felice del mondo. Poi, è arrivata Mara, la loro figlioletta, e la felicità è aumentata, per poi crollare tristemente quando per un incidente Mara è morta. Da quel momento in poi, la sua vita si è riempita di in un dolore sordo, alimentato dalla lontananza di K che invece di dividere con lei questa prova dolorosa, si è chiuso a riccio e da lì in poi non è mai più stato lo stesso. Nel presente della nostra storia, Lara si ammala gravemente e nel giro di poche settimane viene a mancare. Vista l’incomunicabilità e la disattenzione di K, Lara decide di narrare il suo calvario e i suoi ultimi sentimenti in una serie di lettere che lascia al marito, in modo che lui sappia, che lui si renda conto. Un ultimo atto 6 d’amore per un uomo che non riesce neanche più a guardarla in faccia.

Silvia (Federica Fracassi)
È una donna di 45 anni, piena di vita, carattere estroverso e aggressivo. La sua è stata una vita di viaggi, di avventure, di storie travolgenti. Mai sposata, mai figli, tanti uomini pochi amori. Ha iniziato dal nulla ma è intelligente, forte, intraprendente ed ha un’erboristeria. Ma la sua vita non è solo lavoro. Ha interessi, ama viaggiare e conosce una marea di gente. Il suo problema sono gli uomini. Prova una strana attrazione solo per certi uomini, quelli che le ispirano fiducia, indifferente l’età che hanno, il ceto sociale la loro cultura. Detesta i violenti e i vanitosi ed è attratta dai tormentati e dai simpatici. Passionale e generosa anche se le sue regole devono valere per tutti. Nonostante le tante storie vissute, è sempre rimasta una donna indipendente, gelosa della sua autonomia. Con K ha un rapporto strano. È un uomo che stranamente l’ha sempre affascinata con cui a tratti ha pensato di poter dividere qualcosa di importante, ma è arrivato troppo tardi. Sia lei che lui sono troppo avanti nell’età per poter immaginare un rapporto stabile e duraturo. In più lui è sposato e a lei non piace essere una sfascia famiglie. Con lui però si trova bene. La diverte e la fa ridere, per cui anche se sa che è sposato, divide con lui del tempo e del desiderio. Sessualmente K non è gran che, ma lei glielo fa credere. In fin dei conti basta poco per far felice un uomo. Ma la relazione con K si sta esaurendo. Da qualche settimana, Silvia ha incontrato un giovane uomo, silenzioso e ombroso, che le ha fatto perdere la testa.

Note di regia – Bruno Bigoni

“Siamo andati alla ricerca di avventure perché i nostri cuori non sapevano più inventarle.” — Re Artù

“Il senso di questo film non è rendere visibile l’invisibile, ma rendere visibile il visibile. Uno dei tanti quotidiani che affrontiamo tutti i giorni. Pregno di tanti sentimenti, d’incapacità e desideri mancati. La sua forma, la struttura che mette in campo è la chiave della narrazione filmica. Il tempo disintegrato, lo spazio che definisce le azioni, l’immaginario dei personaggi è analizzato e decifrato.
Un cinema che non impone nulla, che cerca di suggerire le cose che narra, per vederle accadere. Svelare un dialogo a più livelli, con gli attori, con la situazione, con la gente che si incontra. Si tratta in definitiva di cercare di realizzare un’idea di cinema un po’ più esigente, più approfondita, anche se dolente. Accompagnare lo spettatore là dove, forse, non sarebbe mai andato.
Cinque stanze non è un film sul dolore ma sulla caduta, sulla difficoltà di alzarsi. C’entra il dolore sì, ma anche la costanza, il coraggio, la forza, il desiderio. Non tutti ce l’hanno queste qualità, e così si cade, cercando di non farsi troppo male.
Lo sguardo che il film pone sui personaggi è affettuoso e mai irruento. Costruisce una sorta di geografia dell’anima di questi tre personaggi, legati a un destino comune: quello di vivere.
Desidero raccontare la storia di K, di Lara e di Silvia in questo momento drammatico della loro vita in modo leggero, lasciando inalterato il loro sguardo, arricchendo i personaggi con quella complicità e naturalezza che li fanno leggeri anche se dolenti. K è un uomo senza qualità, che vive alla giornata, incapace di ormai di vedere e di sentire. Lara è una donna affascinante ma perduta, ormai svuotata di quella vita a cui ha dato tutto. Silvia è una donna determinata, sfrontata, decisa, intraprendente, selvaggia ma soprattutto sola.
Ogni stanza raccontata, contiene a narra uno o più personaggi della vicenda. Definisce il luogo e in qualche modo ne determina il comportamento. Ciò che accade, trova il suo significato proprio nella stanza dove è avvenuto. Sono ovviamente riferimenti simbolici, spazi mentali, luoghi reali nella forma, ma immaginari nel vissuto dei personaggi. Soprattutto per la stanza legata agli esterni, l’unica non ambientata in un interno. Le stanze così diventano parte integrante della vita dei personaggi e ciò che sembra a noi enigmatico o magari incongruente, non lo è per loro e per la loro vita.
In Cinque stanze cerco una forma “musicale” fatta di tensioni e di corrispondenze che si sviluppano nel tempo. Una certa circolarità senza un apparente baricentro, senza un vero protagonista, con tanti punti di vista sullo stesso accadimento. Cerco di dire agli spettatori che nella vita tutto è confuso, che è giusto avere punti di vista diversi su ciò che ci accade. Cerco di far uscire da ogni stanza raccontata un vissuto che sovente genera conclusioni contraddittorie, proprio come nella realtà di tutti i giorni.”

Eventi

Presentato al 40o Torino Film Festival – Fuori Concorso | Fedeli alla linea, il 2 Dicembre 2022.

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