Batman v Superman: Dawn of Justice (2016)
Batman v Superman: Dawn of JusticeBatman v Superman: Dawn of Justice vedrà protagonista Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman, Ben Affleck come Bruce Wayne/Batman, e Gal Gadot come Diana Prince/Wonder Woman, con Amy Adams, Laurence Fishburne e Diane Lane di ritorno da Man of Steel, mentre Jesse Eisenberg sarà Lex Luthor, Jeremy Irons sarà il maggiordomo Alfred, e Holly Hunter avrà un nuovo ruolo per il film. Il film è scritto da Chris Terrio da una sceneggiatura di David S. Goyer. Charles Roven e Deborah Snyder stanno producendo, con Benjamin Melniker , Michael E. Uslan, Wesley Coller, David S. Goyer e Geoff Johns che sono i produttori esecutivi. Le riprese si svolgeranno presso i Michigan Motion Picture Studios e in varie location in giro per Detroit, Michigan, Illinois, Africa e Sud del Pacifico.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 23 Marzo 2016Uscita in Italia: 23/03/2016
Data di Uscita USA: venerdì 25 Marzo 2016
Prima Uscita: 25/03/2016 (USA)
Genere: Azione, Avventura, Fantastico
Nazione: USA - 2016
Durata: 151 minuti
Formato: Colore
Produzione: Warner Bros. Pictures, Atlas Entertainment, DC Comics, DC Entertainment, RatPac-Dune Entertainment (in associazione con)
Distribuzione: Warner Bros
Budget: 250.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 328.214.243 dollari | Italia: 10.462.747 euro
Classificazioni per età: ITA: 13+
In HomeVideo: in DVD da venerdì 15 Luglio 2016 [scopri DVD e Blu-ray]
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LA PRODUZIONE
Il più grande match tra gladiatori nella storia del mondo:
Il figlio di Krypton contro il Pipistrello di Gotham!
CHI VINCERA’?
Batman e Superman. Gotham e Metropolis. Lex Luthor, Doomsday e- per la prima volta sul grande schermo- Wonder Woman. Con un gruppo stellare di eroi e cattivi, battaglie sempre più spettacolari e una posta in gioco molto più alta che la sola distruzione della Terra, Zack Snyder’s “Batman v Superman: Dawn of Justice” di Zack Snyder è un’avventura epica di Supereroi mai vissuta prima.
Mettete contro i due più grandi eroi del mondo e l’impensabile diventa inevitabile, assumendo la forma di un vero scontro sismico: Batman, il giustiziere mascherato, cavaliere delle tenebre e Superman, l’imbattibile alieno dello spazio- chi pensate possa vincere in un simile duello?
Sono passati quasi due anni da quando Metropolis è stata teatro di una battaglia mai vista prima sulla Terra. Molte vite sono state salvate, ma gli uomini non possono dimenticare quelli caduti nei combattimenti, ed ora Bruce Wayne convive con una rabbia interiore che ha iniziato a crescere fino a diventare un senso di impotenza, quel tipo di sensazione che trasforma gli uomini giusti in guerrieri assetati di vendetta. Certamente sono i temi ricorrenti dei suoi incubi che guidano Batman a lasciare il suo marchio sui criminali di Gotham. Il regista Zack Snyder dichiara, “Ci è sembrato un modo interessante con cui iniziare questa storia, cioè quello di esaminare Superman da un’altra prospettiva, quella di Batman. Bruce non sa chi sia Superman; tutto ciò che conosce è quello di pubblico dominio. Lo considera colpevole per le vite sacrificate a Metropolis, vite di cui si sentiva responsabile. Il suo odio cresceva dentro di lui ed ora, dopo tutto questo tempo, trova sostegno in ciò che raccontano i mezzi di informazione”.
Per due anni, Superman si è dedicato al salvataggio delle innumerevoli vittime in tutto il globo e il mondo ha elogiato le sue qualità di semidio. Ma l’inevitabile distruzione sulla scia delle buone azioni, i danni collaterali dovuti ai suoi sforzi, hanno portato molte persone a mettere in discussione coloro che vedono soltanto ciò che riesce a fare, senza domandarsi se questo sia giusto o meno. Questa è una domanda che anche lui ha iniziato a porsi, grazie alle macchinazioni di una mente maligna decisa ad umiliarlo e… a distruggerlo.
“Quando incontriamo Superman, è indaffarato con la sua vita di tutti I giorni come Supereroe, ma ora c’è una diversa evoluzione su come le sue azioni vengano giudicate, proprio grazie alle involontarie conseguenze di quelle azioni”, continua Snyder. “Ogni azione ha una reazione; il salvataggio di una persona ne mette in difficoltà un’altra. Volevamo esplorare la realtà del salvataggio delle persone e cosa possa veramente significare l’intervento. L’idea classica che si ha di Superman è che lui è una brava persona che prova a fare le cose giuste e che nulla ha a che fare con la politica, ma in realtà, nel mondo di oggi è impossibile non esserlo, non importa quale siano le tue intenzioni”.
Ben Affleck interpreta Bruce Wayne/Batman, che ha seguito con interesse le vicende di Superman da quello che poi sarebbe stato conosciuto come il Black Zero Event, culminato con il catastrofico combattimento di Superman contro il Generale Zod. “Penso che la storia sia appropriata per comprendere il perché Batman voglia sconfiggere Superman”, dice. “La logica direbbe che loro due debbano essere amici visto che sono entrambi delle brave persone, ma questo film assume una prospettiva con più sfumature su come I due personaggi possano esistere nel mondo reale e di che tipo di complicazioni potrebbero suscitare con le loro abilità e le loro azioni”.
“Superman sta iniziando ad affrontare le difficoltà temute da Jonathan Kent”, osserva Henry Cavill, che ritorna al suo duplice ruolo di Clark Kent e Uomo d’Acciaio. “Il mondo adesso ha paura, dopo essere stato attaccato da alieni ed essere stato scosso fin nel profondo. Nonostante abbia un Salvatore, la gente ha bisogno di orientare le sue paure verso qualcosa. Nello stesso tempo, Superman sta ancora cercando di fare le cose giuste ignorando le accuse che gli vengono rivolte”.
Ma alcuni giudizi sono più difficili da schivare, e se Bruce Wayne, come Batman, ha in mente una vendetta nei confronti di Superman, come potrebbe descrivere al suo amico Lex Luthor le ragioni per indebolire l’uomo dal “mantello rosso”?
Lo sceneggiatore Chris Terrio osserva, “Sia Bruce che Lex sono miliardari, entrambi orfani, ed entrambi ossessionati dal potere assoluto di Superman. Ad un certo punto hanno lo stesso impegno: fermare Superman ad ogni costo. Ma Bruce è spinto da motivazioni che sono certamente buone, mentre quelle di Lex sono patologiche”.
I tre uomini- Clark, Bruce e Lex- sono il prodotto di quanto ereditato da padre assenti o ricordi di padre che sono andati via, altro tema esplorato nella storia. Ogni uomo combatte alla sua maniera: Bruce, che adesso è più grande di quanto suo padre lo fosse diventato; Clark, che vuole sistemare le cose per un fantasma; e Lex, la cui relazione con il padre non era…proprio idilliaca.
“Lex Luthor è sempre stato uno dei grandi cattivi della DC. E una delle storie più epiche fu quella in cui Batman e Superman si sono schierati l’uno contro l’altro”, ci ricorda il produttore Charles Roven. “Nella ricerca dell’espansione dell’universo con questo film, abbiamo pensato che mettere insieme questi due personaggi fosse un fatto naturale. Metropolis aveva bisogno di essere ricostruita, Lex è il maggiore benefattore della città, e lui e Bruce Wayne in realtà condividono gli stessi affari nel campo della manifattura e del mondo digitale”.
Dopo quanto visto nel finale del film precedente, poteva essere plausibile, hanno ipotizzato i produttori, che Bruce e Lex avrebbero potuto indirizzare la loro rabbia verso Superman.
Lo sceneggiatore David S. Goyer nota, “I film di Supereroi tendono ad essere ambientati nel vuoto- succedono danni enormi ma tutti tornano a fare quello che stavano facendo prima. Secondo noi invece, questo lascerebbe cicatrici non solo alla città o alla nazione, ma al mondo intero. Non era nelle intenzioni di Superman, ma molta gente è diventata paurosa dopo quegli eventi e questo è l’impulso che fa diventare Bruce sospettoso di lui. Lex usa questo sentimento, una nascente sfiducia che serpeggia tra l’opinione comune, per fomentarlo”.
“Nel film precedente abbiamo lasciato delle tracce- il camion della LexCorp sulle strade di Metropolis, il satellite della Wayne Industries in alto”, aggiunge Roven, “lasciando intendere dove stavamo andando e di dove la storia e i personaggi ci stavano conducendo”.
Convogliare Batman e Luthor in maniera organica nel nuovo mondo di Superman in maniera organica, ha richiesto particolare attenzione. “Tutti vogliono vedere Batman e Superman nello stesso film, così come tutti vogliono vederli combattere”, dice la produttrice Deborah Snyder. “Questo è emozionante per chiunque abbia nel cuore i fumetti, e Zack non è solo un regista ma anche un grande appassionato di fumetti”.
Con entrambi i Supereroi- e Luthor, del resto- che compaiono sui fumetti da oltre settanta anni, c’è stata abbondanza di materiali da cui pescare per ottenere nuove idee. “Volevamo presentare una versione di Batman che non fosse mai apparsa prima sul grande schermo”, continua. “Un persona stagionata, che ha combattuto mille battaglie, forse anche troppe, quindi anche affaticata. Se si combatte costantemente il crimine alla stessa maniera di Batman, pensate che il suo corpo ne risentirà? E come reagirà anche a livello emotivo?”
In maniera simile, per trasportare Lex Luthor nel 2016, Terrio ricorda di essersi chiesto, “A chi somiglierebbe oggi un capitalista impazzito?” Cercando ispirazione nel mondo reale dalle tantissime società high-tech del mondo, ha scoperto un ambiente che “spesso considera l’eccentricità come una virtù e che premia le innovazioni al di fuori degli schemi”. Aggiungendo queste peculiarità ad una psiche danneggiata, ha re-immaginato Lex come “un cattivo più giovane, brillante e post moderno, consapevole della sua cattiveria e che ha scelto di usare la sua ricchezza ed il suo potere per sconfiggere uno il cui potere appare illimitato”.
La produzione non ha soltanto messo insieme i mondi figurativi di Batman e Superman per la prima volta in un film, ma anche i loro mondi fisici. Naturalmente, se c’è Batman c’è anche la Batcaverna; veicoli super-cool, super invisibili, la Batmobile e la Batwing; oltre a tutta la serie degli armamenti da lui studiati e realizzati. Geograficamente, Gotham City e Metropolis sono stati concepiti come città sorelle rivali, separate solo da un piccolo corso d’acqua, il che ha consentito di realizzare l’azione sul terreno di entrambi gli eroi. Però è una persona che non risiede in queste città, che arriva con il suo set di attrezzi unici, a catapultarsi sulla scena e lasciare un’ impressione indimenticabile in entrambi gli eroi: Wonder Woman.
“Dato che nella storia avevamo già Batman, mi è venuta questa idea, ‘Sarebbe troppo pazzesco aggiungere anche Wonder Woman?'”, ricorda Zack Snyder. “Per me, fan di vecchia data, Superman, Batman e Wonder Woman sono la Trinità dei fumetti e sapevo che il pubblico del cinema era pazzo di Wonder Woman. Ho pensato che includere anche lei sarebbe stato un modo entusiasmante di introdurre il personaggio in questo mondo”.
Sebbene la comparsa della guerriera Amazzone sia breve, il suo tempismo è impeccabile e di sicuro intriga parecchio entrambi gli uomini. Gal Gadot interprete del ruolo nel film, si aggiunge ad un quadro di attrici interpreti di ruoli femminili altrettanto forti: Amy Adams, che ritorna al suo ruolo della giornalista Lois Lane; Diane Lane che fa ritorno come Martha Kent e Holly Hunter nel ruolo della Senatrice Jane Finch, che in punta di piedi entra a contato con Superman e Lex Luthor.
Jesse Eisenberg infonde al personaggio di Luthor un aplomb da maniaco mentre Jeremy Irons mantiene la sua compostezza – e si occupa con destrezza dei techno gadget di Batman- nel ruolo di Alfred, la simpatica controparte alla natura oscura ed ossessiva di Bruce Wayne. E poi Laurence Fishburne che rivisita il ruolo del pratico editore del Daily Planet Perry White, che si danna l’anima per mantenere in pista Lois Lane, per seguire le tracce di Clark Kent.
Infatti, nonostante la ferma posizione contraria di Perry, Clark sta seguendo le tracce per una storia dall’altra parte della baia, a Gotham, che vede coinvolte le attività di Batman, ignaro che l’uomo di cui sta tentando di svelare l’identità, stia dando la caccia a lui in gran segreto. Con i due che non intendono retrocedere di un passo, e con il piano letale di Lex Luthor per Superman, riusciranno questi due Supereroi a superare le incomprensioni per unirsi contro una minaccia ancora più grande?
Ha il potere di cancellare l’intera razza umana.
Se crediamo che ci sia anche solo l’uno per cento di possibilità che sia nostro nemico,
dobbiamo prenderlo come un’assoluta certezza.
– Bruce Wayne
METTERE INSIEME LE ICONE
Nello sviluppo della storia di “Batman v Superman: Dawn of Justice”, ci si è posti la domanda se un Superman come questo possa esistere nel 2016, o se sia puramente una creazione di tempi più innocenti. Come può sopportare di sopravvivere in un mondo complicato come il nostro, con così tante alleanze e programmi in competizione e in conflitto? Con l’attuale ciclo di informazioni il cui accesso è possibile 24 ore su 24, come si può combattere per la verità globale e la giustizia senza temere di essere accusato?
La produzione ha stabilito che dopo che i dettagli di un apparente salvataggio riuscito si sono rivoltati contro di lui, anche il mondo inizia a voltare le spalle a Superman- il governo e i mezzi di informazione del suo paese e perfino il suo alleato nella lotta alla criminalità.
“Quando abbiamo iniziato a discutere di quale sarebbe stata la difficoltà maggiore per Superman in questo film, eravamo consapevoli che non poteva esserci niente di peggio che la distruzione fisica della Terra”, dice Zack Snyder, “perciò abbiamo dovuto alzare l’asticella della sofferenza emotiva. E per una guerra filosofica chi c’era di più degno se non Batman? Una volta detto ad alta voce, non potevamo tornare indietro”.
Per inserire organicamente Batman nella storia, abbiamo appreso della esperienza personale di Bruce Wayne durante il Black Zero Event di Metropolis, e come abbia iniziato a pensare ad un approccio attivo verso la distruzione di colui che ora percepisce come un nemico. Questo inaspettato colpo di scena e la visione dei personaggi di Bruce Wayne-Batman, sono risultati determinanti per far si che Ben Affleck accettasse il ruolo.
“Da bambino ero un fan del personaggio, in particolare del Cavaliere Oscuro di Frank Miller”, dichiara Affleck. “Anche se la nostra storia non è la stessa, quello che mi ha interessato nell’interpretare la nostra versione di lui era che, da un lato era lo stesso Batman che tutti conosciamo, ma che era un po’ invecchiato, più stanco del mondo e vicino alla fine della sua carriera, e questo mi ha intrigato parecchio. Le azioni di Superman provocano una rabbia in Bruce Wayne che è quasi irrazionale e quella collera disperata e l’odio erano un punto di partenza molto affascinante”.
“Non è un segreto che il The Dark Knight Returns di Miller sia il mio fumetto preferito, che contiene quello che considero il più bel confronto filosofico Batman/Superman”, dice Snyder. “Io e Ben abbiamo parlato a lungo sul fatto di usare il personaggio di Miller come modello nel senso che si tratta di un veterano, che fa quello che fa da 20 anni, ed ha perso molti amici lungo la strada ed è diventato un solitario. Perciò nel nostro film, tutto ciò che è rimasto a Bruce e conta per lui sono Alfred ed essere Batman. Sta pensando, come facciamo un po’ tutti, alla sua eredità. Discute perfino con Alfred se invece di catturare pesci piccoli- arresti un criminale che viene subito sostituito da un altro- non sarebbe meglio fare qualcosa riguardo il problema sorto con Superman?”
Affleck aggiunge, “Quando ho sentito per la prima volta l’idea di Zack di infondere alla storia temi di vita reale nei quali il pubblico si potesse riconoscere, ho deciso di voler fare parte del progetto, il primo film della DC a mostrare insieme questi eroi”.
Interpretando un personaggio devastato dalla rabbia, Affleck ha gradito molto l’atteggiamento ottimista del regista. “Zack è ottimista per natura ed è bello averlo accanto”, dice. “Conosce ogni più piccolo particolare delle storie del fumetto, ma ha accettato di buon grado le mie idee e i miei suggerimenti, e per me è stato veramente speciale vedere come tutto prendesse forma”.
“Ben ha una grande abilità nel trasformarsi tra i due mondi di Bruce Wayne e Batman, rimanendo fedele ad entrambi i personaggi ma anche, come richiesto dalla storia, aggiungere delle sfumature”, dice Snyder.
Ma cosa può fare un essere mortale come Batman contro un Superman al massimo della forma? Può Batman, anche con la sua gamma di armamenti e la conoscenza delle strategie di combattimento, sperare di battere un essere invincibile? Quanto sarà grande il prezzo da pagare per la sua arroganza?
Purtroppo per Superman, non è invulnerabile come crede di essere. Superman non si accorge mai della minaccia incombente fin quando non ci sbatte il naso, e quando questo succede ritiene che Batman sia un pericolo di minime dimensioni. “In una lotta all’ultimo sangue, chi vincerebbe? Chiaramente Superman”, asserisce Henry Cavill. “Ma Superman non è così. Non è d’accordo con l’idea di giustizia ad ogni costo di Batman; lui vuole risolvere i problemi in modo più pulito possibile senza abbassarsi al livello di Batman. Quindi Batman trae immediatamente vantaggio da questo”.
“Mettere insieme Batman e Superman nello stesso film non è stata un’impresa facile; sembrava semplice nella sceneggiatura, ma non lo era affatto”, cita Affleck. Anche non facendo paragoni sulle loro abilità fisiche, “queste sono due personalità molto forti con filosofie in contrasto su come fare del bene al mondo, pur affrontando lo stesso dilemma: quanto devi diventare malvagio per combattere effettivamente la malvagità? Queste persone sono essenzialmente l’Alfa e l’Omega dei Supereroi e le loro reciproche incomprensioni e diffidenze li portano verso il conflitto. Penso…anzi spero…di avergli reso giustizia”.
Come Affleck, Cavill è consapevole dell’affetto che il mondo nutre verso il suo personaggio e le responsabilità ad esso legate. “Superman è un personaggio che conta veramente per molte persone”, dichiara. “Più persone conosco da quando interpreto il personaggio, più mi rendo conto che le decisioni prese per raccontare la storia di oggi e quelle che verranno, dovranno tenere in considerazione l’amore che la gente ha nei suoi confronti”.
“Sono convinto che i personaggi e le loro storie non siano solo una grande forma di intrattenimento, ma che siano anche di grande esempio su cosa fare e non fare, come comportarsi o meno e che ci permettono di confrontare noi stessi e le nostre azioni con loro”, continua Cavill. “Nel precedente film, il mondo era stato attaccato da alieni e quasi distrutto. Questo ha avuto grande risalto agli occhi del pubblico e da quel momento, ha continuato a provare a fare la cosa giusta ed avvicinarsi all’umanità, anche se continua a domandarsi se gli umani abbiano veramente bisogno del suo aiuto oppure no”.
Mentre molte persone in difficoltà ancora richiedono il suo intervento, persone come Bruce Wayne, Lex Luthor e perfino il Senato degli U.S.A. hanno iniziato a dibattere sui motivi che stanno dietro le azioni di Superman, ad iniziare dalla sua distruzione delle armate di Krypton guidate dal Generale Zod. Ha difeso il pianeta ed il suo popolo per altruismo o per la sua auto preservazione, per assicurarsi che rimanga l’unico della sua specie sulla Terra e il suo potere non venga eguagliato da altri?
“Il concetto di essere colui in grado di poter distruggere l’intera razza umana se solo lo volesse, ha costretto una fetta di pubblico ad una pausa di riflessione, quelli che pensano che sia una brava persona e anche quelli che non lo pensano”, dice Snyder. “Gli umani sono convinti che la sua benevolenza continuerà, ma alcuni come ad esempio Lex e Bruce, ragionano nel lungo periodo”.
Superman ha salvato il mondo, ma alla terra e alle persone sono rimaste le cicatrici. Dalla sua esperienza di giustiziere, Batman trova alter giustificazioni per i suoi sentimenti verso gli alieni. Roven suggerisce, “Batman ha conosciuto molta gente corrotta dal potere, e qui c’è uno con un potere assoluto, quindi è solo una questione di tempo prima che anche Superman venga corrotto”.
Per Clark è difficile comprendere o accettare il contraccolpo sociale. “Sa di essere un alieno, ma ha sacrificato tutto della sua cultura e della sua razza pur di salvare il pianeta, perché si sente parte di esso”, dichiara Cavill. “Ha scelto di sacrificare il suo anonimato per fare del bene, ciononostante ci sono persone che ancora lo screditano agli occhi dei mezzi di informazione, per creare problemi o per paura. Quello che sembra non vogliano capire è che si tratta di un essere incredibilmente potente, ma che non ha mai usato la sua forza per il proprio tornaconto, il che al giorno d’oggi è un fatto degno di nota”.
“Credo che questo la dica lunga su come siano profondi e interessanti questi personaggi, che nonostante siano eroi dotati di superpoteri, si trovano ad affrontare alcuni dei problemi che la gente normale vive ogni giorno”, rimarca Deborah Snyder. “Stanno soltanto cercando di trovare il loro posto nel mondo. Qualunque sia la loro forza, hanno anche loro difetti e debolezze e stanno cercando di risolvere alcune situazioni e hanno bisogno di amare e sentirsi amati”.
Mentre alcuni gli voltano le spalle, una persona rimane il punto fermo nella vita di Clark ed è la sua fidanzata, Lois Lane; la loro relazione lo conforta e lo fa sentire accettato. Cavill dichiara, “Lui vuole farla felice e con lei vuole essere il più normale possibile. Ma la loro non è una relazione normale- e come potrebbe esserlo? Uno di loro è un alieno invulnerabile”.
L’altra è una giornalista determinata a cercare la verità sull’ultimo incidente che pende come un cappio al collo di Superman. Amy Adams è felice di tornare ad interpretare Lois Lane.
“Quello che mi è piaciuto del percorso di Lois in questo film, è il fatto che è ancora alla ricerca della verità- ha bisogno di trovarla per essere in pace con sé stessa, che fa sempre parte del suo essere”, ci relaziona la Adams. “Ma adesso ne ha bisogno per aiutare a riscattare la reputazione dell’uomo che ama. Quindi non lo fa come farebbe la giornalista, ma come una donna che desidera aiutare il suo amato attraverso l’unico modo che conosce”.
“Sotto certi aspetti, Lois è il fulcro e il cuore del film perché smuove mari e monti costantemente per ottenere quello che sta cercando”, dice la Roven. “Grazie a Lois scopriamo molto della trama e del mistero su chi muove i fili. E poi c’è la sua complicata relazione con Clark/Superman. Amy ha fatto un lavoro incredibile nel rivelare le complessità del suo personaggio e le situazioni in cui Lois si ritrova invischiata”.
Uno dei motivi per cui la Adams ha fatto ritorno con gioia al suo ruolo, era per il fatto di poter lavorare di nuovo con il regista Snyder. “Zack ha un grande rispetto per questi personaggi, ma allo stesso tempo non ha paura di vederli crescere, di mostrare alla gente un modo diverso con cui guardarli”, dice. “Semplicemente non ha timore”.
Specialmente, osserva la Adams, quando si tratta di donne. “Zack prende le donne come Lois e le consente di essere forti senza sembrare mascoline”, continua. “Non ha paura del loro lato femminile ed è bello lavorare con lui perché non le spinge ad usare la forza, lui crede che sia già in loro. Ti consente anche di esplorare i vari livelli di amore e vulnerabilità, e credo che questo le faccia apparire se possibile ancora più forti. Perché lavorare con la paura e la vulnerabilità, è proprio lì che si trova la vera forza”.
Le influenze maggiori su Clark le hanno sempre avute i suoi genitori, Jonathan e Martha Kent. Dalla morte del marito, Martha è sempre stata la figura che ricorda i tempi semplici nella vita altrimenti straordinaria di suo figlio.
Diane Lane, tornata al ruolo già avuto in “Man of Steel”, dice, “Jonathan era di grande ispirazione per suo figlio, per quello che potesse significare per il mondo, mentre Martha voleva proteggerlo. Credeva che gli umani non prendessero bene l’esistenza del figlio, ed ora sembra che i fatti le stiano dando ragione”.
Impiegata come cameriera in una tavola calda, “Martha va avanti e mantiene il suo segreto pur tenendo un occhio a Clark per mezzo dei notiziari, controllando come il mondo si relaziona a lui e a tutti i problemi che gli vengono imputati”, dice la Lane. “Rende la gente invidiosa dei suoi poteri ed è preoccupata di come lui reagisca di fronte a questo. Lei vorrebbe ancora proteggerlo. Lei è la sua mamma”.
Sempre di ritorno dal film precedente, Laurence Fishburne è di nuovo nei panni dell’editore del Daily Planet, Perry White. “Il mio primo giorno sul set, ho avuto l’impressione che il tempo non fosse passato”, sorride Fishburne. “C’erano così tanti volti familiari e le vibrazioni erano sempre le stesse, è stato facile ricominciare da dove avevo lasciato”.
L’attore era felice di fare parte del nuovo film con l’aggiunta di Batman e Wonder Woman. “Come Superman, questi sono eroi che sono disposti al proprio sacrificio, a fare qualunque cosa per proteggere la società. Sapendo che facevano tutti parte della storia, ero super emozionato di far parte anche io del film…e come fan del fumetto, di guardare quel film”.
Ovviamente, con la presenza di Batman nel film, non poteva mancare Alfred, il prezioso confidente di Bruce Wayne e suo partner nella lotta al crimine. Per rendere Bruce, e di conseguenza Batman, un po’ più maturo e il prodotto di troppe notti a caccia di furfanti, c’è stato bisogno di un adeguamento anche per Alfred. Per fare ciò i produttori hanno pensato di guardare la sua storia da un punto di vista diverso.
Jeremy Irons si è incaricato del rinnovamento del ruolo, dichiarando che “Zack mi ha immediatamente messo al corrente che voleva un personaggio pratico manualmente, qualcuno che avesse un passato da militare e fosse esperto nell’elettronica ed altro”.
Ad ogni modo, queste nuove responsabilità non prendono il posto del suo istinto di genitore quando c’è di mezzo Bruce. “Conosce Bruce da tutta la vita e dopo la morte dei suoi genitori ha provato a guidarlo, gli ha insegnato a guardare a lungo termine quando era il momento di fare giustizia. Alfred vede la giustizia come una vendetta senza la passione; per Bruce, per Batman, adesso la vendetta è una questione di passione.
“Non credo che Alfred sia contento di quello che sta succedendo a Bruce, quindi prova a dissuaderlo”, continua Irons. “Pensa che stia seguendo il nemico sbagliato e, con un senso dell’umorismo che deriva dall’esperienza e dall’età, cerca di spiegarglielo. Ma Bruce è un uomo e Alfred lo ama come un figlio, quindi prova a fare qualunque cosa per aiutarlo, che nel caso di Alfred si tratta di molto”.
“Quando Bruce Wayne diventa Batman, riesce a confrontare tutto il dolore della sua vita in modo realmente terapeutico”, dice Snyder. “Quando è Batman si sente emotivamente in controllo di sé stesso. Alfred ne discute sempre per parte di Bruce, per cercare di dare sicurezza a quella parte di lui. Jeremy ha fatto un lavoro straordinario nel modificare le espressioni facciali come deve fare Alfred. In questo ruolo è molto onesto e gioioso e la sua relazione con Bruce è molto profonda e divertente da guardare”.
Come per gli altri personaggi, la produzione ha cercato di aggiornare anche il tradizionale Lex Luthor, immaginando che tipo di uomo potrebbe essere diventato nel 2016. Hanno finito per renderlo più giovane, una persona che ha ereditato la LexCorp da suo padre, e hanno trovato l’attore giusto in Jesse Eisenberg, che infonde al personaggio uno humor sinistro, che deriva dall’illogica ossessione per Superman.
“Se guardiamo Lex nei fumetti, c’è una brillante assurdità nelle sue scene”, ci racconta Eisenberg. “Cerca costantemente di architettare schemi complicati per uccidere Superman; è divertente perché è concentrato unicamente su quest’argomento. E sebbene possa apparire serioso, per me è una persona intelligente che usa giochi di parole per parlare alle folle ed adularle. Lex usa la sua intelligenza a suo vantaggio in maniera oscura”.
La produzione ha molto apprezzato questa nuova interpretazione. “Volevo un personaggio che rappresentasse esattamente come potesse essere un uomo d’affari giovane, entusiasta, in continuo rinnovamento e con il genio dell’imprenditore”, dice il produttore Charles Roven. “A volte mutevole, sempre magnetico; qualcuno che non si può smettere di guardare. La sua performance è veramente strabiliante. Ha superato anche le nostre aspettative”.
Eisenberg si è divertito ad interpretare la natura fanatica di Luthor. “Lex ha un’idea di Superman che è quasi un paradosso esistenziale- non può essere sempre buono perché dotato di poteri o potente perché è sempre buono”, ipotizza. “Dall’altro lato, Lex desidera essere la persona più potente del mondo, ma va bene anche così perché lui è una persona, quello che ha se lo è guadagnato, mentre Superman è un alieno orribile ed intruso che non merita neanche di esistere. Lex è così miope che considera la sua moralità come l’unico sistema corretto nel mondo, e chiunque si opponga a lui è un immorale che deve essere distrutto”.
Gran parte del suo brutto carattere, Lex lo ha ereditato dal padre, al quale fa riferimento nel film. “Lex ha un grado di autocoscienza riguardo le sue relazioni con il padre, un tipo potente ma tendente all’abuso, che in qualche modo lo porta a parallelismi con Superman e che automaticamente glielo rende inaffidabile. La psicologia moderna probabilmente diagnosticherebbe Lex come un tipo narcisista sociopatico, divertente ed affascinante ma incapace di empatia. Da attore, è veramente divertente perché si ha la possibilità di comportarsi in tutta una serie di modi che probabilmente ti porterebbo ad essere arrestato, anche se noi lo facciamo in un ambiente controllato”.
Uno degli aspetti divertenti ma del personaggio di Lex, è anche una delle grandi passioni di Eisenberg: la pallacanestro. “Ci gioco sin da quando ero molto giovane”, dice, “e quando ho letto nel copione che Lex ha un campo da basket nei suoi uffici, ho detto, ‘Non ho bisogno di una controfigura o effetti al computer, questa è una delle cose che riesco a fare bene anche da solo ‘ Poi mi sono presentato sul set, ho giocato alla grande tutto il giorno fino a quando abbiamo girato la scena in cui faccio un tiro da tre punti, mi giro verso la camera e dico la battuta …ma la palla non entra a canestro. Era un momento classico alla Charlie Brown”.
Se Luthor non ha difficoltà a trovare impiegati disposti a giocare a pallacanestro con lui, non è chiaro se abbia o meno dei veri amici. “Allo stesso modo in cui Satana viene spesso dipinto come affascinante ed amichevole, è come se Lex stesse facendo un affare alla Faust”, ride Eisenberg.
Ad ogni modo, Luthor cerca un accordo amichevole con la Senatrice degli U.S.A. June Finch, democratica del Kentucky e vera lady di ferro, interpretata dalla venerabile Holly Hunter, che si è divertita ad andare a braccetto con Eisenberg.
La Hunter ricorda, “Per lei è importante la fiducia quando si tratta di Lex Luthor e lavorare con Jesse è stato meraviglioso. Ha un intelletto verboso e fulminante e la velocità con cui fa le sue transizioni è sbalorditiva e questo rende Lex veramente emozionante.
“La loro relazione è affascinante e sfaccettata e la sceneggiatura esplora il terreno tra loro in modo fantastico”, continua. “C’è una corrente sotterranea volatile in tutti i loro accordi e Finch lo sente. Sa che se non ti fidi di una persona, devi prestare maggiore attenzione a tutto quello che ti dicono”
“Io e Zack siamo sempre stati grandi fan di Holly Hunter”, dice Deborah Snyder, “perciò quando abbiamo avuto bisogno di qualcuno per il ruolo della Senatrice del sud, abbiamo pensato subito a lei. Una volta avuto il suo consenso, il ruolo si è ingrandito. La Senatrice Finch è a capo del comitato che conduce le indagini sulle azioni di Superman, perché lei lo ritiene responsabile ma vuole anche che sia giudicato equamente”.
Ciò che ha attratto la Hunter nell’interpretare il suo personaggio, dice l’attrice, “è il fatto che è guidata dalla ragione e non dal sentimento. Spesso nel mondo della politica, il sentimento viene usato perché attira l’attenzione. Ma questo non fa parte di Finch. Lei considera il problema, per tutto il tempo necessario, fino ad arrivare organicamente alla decisione basata sul pensiero e su quello che conta per il futuro, piuttosto che per altre componenti”.
A chiudere il cast, Harry Lennix che ritorna al ruolo di Swanwick, ex generale ora Segretario della Difesa; Tao Okamoto interpreta Mercy Graves, statuaria donna braccio destro di Lex Luthor e Callan Mulvey, misteriosa figura le cui azioni hanno un impatto su entrambi i Supereroi. Inoltre, ci sono numerosi altri cameo di giornalisti, opinionisti e commentatori della vita reale, che contribuiscono a dare al film quel tocco di mondo reale.
Tu non mi conosci, ma io ho conosciuto alcune donne come te .
– Bruce WayneOh, non credo tu abbia mai conosciuto una donna come me.
– Diana Prince
Forse è stato per il ruolo di Wonder Woman che la produzione ha avuto la più grande responsabilità nel momento del casting. “Wonder Woman ha appena compiuto 75 anni e abbiamo pensato fosse arrivato il momento di presentarla sul grande schermo”, dichiara Deborah Snyder. “Lei è una delle eroine più potenti, simbolo di forza e passione ed è un modello da prendere ad esempio per le donne di ogni età”.
Quindi, niente stress, giusto?”Abbiamo cercato in tutto il mondo, abbiamo valutato centinaia di attrici per il ruolo”, continua. “Quando abbiamo conosciuto Gal Gadot, fra noi c’è stato un coro unanime di come fosse speciale, la nostra Wonder Woman in persona. E dopo averla conosciuta meglio abbiamo visto come interagiva con tutti , ci siamo convinti che era perfetta per la parte. Wonder Woman rappresenta l’amore, la verità e l’uguaglianza sessuale. Gal ha in sé tutte queste caratteristiche”.
Il primo giorno di Gadot sul set nei panni dell’eroina ha avuto un effetto su tutti, in special modo su di un giovane visitatore- la nipote di un membro della troupe che aveva fatto un disegno di Wonder Woman. “Questa bambina dolcissima mi ha regalato un bel disegno che aveva fatto lei”, ricorda la Gadot, “e la gente ha iniziato a piangere. È stato un momento molto commovente che prova quanto sia importante il personaggio. Per le ragazzine che possono trarre ispirazione ad essere donne del domani forti, indipendenti e sofisticate e per i ragazzini che devono imparare a rispettare le donne, Wonder Woman rappresenta molti valori sani ed anche forza morale”.
Sebbene non appaia a lungo nel film, la Gadot si è divertita nel dare vita alla guerriera Amazzone accanto a icone come i Supereroi. “È da un bel po’ che la si vede in giro ed è molto saggia”, osserva la Gadot. “Sa come scegliere le strategie in battaglia ed è sempre un passo avanti. E poi c’è molta differenza tra uomini e donne riguardo la gestione dei conflitti”.
E adesso, volerai da lui e lo combatterai fino alla morte.
Nero e blu. Notte di battaglia.
– Lex Luthor
IN FORMA PER LA BATTAGLIA
Grazie alle sane abitudini sviluppate da Henry Cavill durante il suo primo Superman, il trainer Mark Twight, che lo ha allenato per “Man of Steel” ed è anche nel cast di questo film, ha studiato un diverso metodo di lavoro per “Batman v Superman: Dawn of Justice”, visto che l’attore si è mantenuto in buona forma.
“Mi ero già immaginato uno standard di allenamento più duro per ‘Batman v Superman’ rispetto a ‘Man of Steel’, che era già abbastanza difficile”, ci relaziona Cavill. “Comunque, per fortuna, Mark Twight è stato abbastanza generoso nell’allenarmi anche durante le riprese di ‘Man from U.N.C.L.E.’ in modo di mantenere la forma richiesta per ‘BvS'”.
Twight è rimasto impressionato dall’impegno di Cavill. “Si è allenato fino ad arrivare alle condizioni di un cavallo da tiro”, dice l’allenatore. “L’intenzione di Henry su cosa fare del suo corpo è cambiata completamente. Tre anni fa, non gli sarebbe mai venuto in mente di scalare la Rocca di Gibilterra per raccogliere fondi a favore dei Marines Reali, ma poi nel 2014 lo ha fatto. Quando eravamo a Vancouver, abbiamo scalato il Grouse Grind, un traguardo difficile. Questo dimostra come si trovi a suo agio con la sua fisicità”
Cavill nota, “Una volta partita la preproduzione di ‘BvS’ sono stato affidato alle cure di Michael Blevins. Insieme, abbiamo lavorato ad un programma di aumento della massa, con il risultato che sono aumentato di circa cinque chili rispetto ai tempi di ‘Man of Steel’. Poi abbiamo iniziato il processo che mi ha portato ad essere quello che vedrete nel film, risultato conseguito attraverso un allenamento performante e condizionato. Il bello di lavorare con Michael è che nonostante sia il lavoro più duro mai fatto prima per un ruolo, lui lo ha fatto diventare anche un’esperienza divertente e grazie a questo siamo diventati buoni amici”
Il ruolo di Batman richiedeva che Ben Affleck apparisse intimidatorio per affrontare Superman. “Per me era importante che Batman fosse imponente perché Superman è infinitamente più forte di chiunque altro al mondo”, spiega il regista Zack Snyder. “In teoria, il meglio che può mettere in mostra un uomo è niente in confronto Superman, ma volevo sembrasse come se avesse una possibilità. Ben è alto 195 cm; con gli stivali ai piedi è alto 201 cm. E poi è bello, intelligente, carismatico e maturo. Per il Batman affaticato che volevamo, Ben era perfetto”.
A parte il piccolo vantaggio nella statura- Cavill è alto 186 cm- Affleck doveva ancora amplificare le cose. Forse Batman sta invecchiando ed è pieno di cicatrici, ma è pur sempre Batman, perciò l’attore si è allenato per oltre un anno per entrare nella parte. “Ho dovuto veramente essere al top della forma ed essere flessibile il più possibile”, dice. “In un certo senso, il lavoro prima del film è stato più impegnativo che lavorare al film stesso”.
Il regista della seconda troupe e coordinatore delle controfigure Damon Caro, che proviene anche lui da “Man of Steel”, ha lavorato con Snyder per determinare in entrambi gli eroi lo stesso livello di abilità e tecnica per le varie riprese di lotta. “Io e Zack abbiamo discusso su come dovesse essere migliorato Superman dall’ultima volta che lo abbiamo visto”, dice Caro. “Ha dovuto salvare persone ma non ha necessariamente combattuto contro qualcuno, quindi la sua tecnica è rimasta inalterata. Ma la sua saggezza e la pianificazione tattica sono avanzate grazie alle esperienze vissute”.
Per quanto riguarda Batman, Caro dice, “C’è una cosa accattivante in lui e cioè che è un uomo più maturo. Questo mi interessava perché eravamo oltre la sua curva di apprendimento, dato che ha un’enorme esperienza. Quindi abbiamo studiato le coreografie di lotta per Ben in modo diverso; è astuto, ha un sacco di qualità, è potente e, naturalmente, è armato. Batman ha in grande considerazione la pianificazione occulta”.
L’allenamento per il film non è stata un’esclusiva degli uomini. Dato che i produttori hanno presentato sia Wonder Woman che la misteriosa Diana Prince nel film, avevano bisogno che il fisico di Gal Gadot riflettesse le due facce del personaggio. Essendo stata arruolata nell’Esercito Israeliano, l’attrice non era propriamente a digiuno per quanto riguarda i combattimenti. Dopo aver discusso il ruolo con la produzione, Twight dice di aver allenato la Gadot con un occhio allo “sviluppo della fisicità del personaggio, che deve integrarsi nell’alta società oltre ad essere spietata quando è il momento di sguainare la spada e combattere i cattivi”.
Twight ha lavorato con la Gadot per oltre nove mesi. “Mi son reso conto che più diventava abile fisicamente più il suo atteggiamento cambiava, dallo stupore sulle sue abilità nell’interpretazione del ruolo alla consapevolezza che poteva farcela. Era affascinante vedere lo sviluppo del livello di fiducia, che poteva essere allo stesso tempo bello e dolce quando ce n’era bisogno e duro quando era il momento di combattere i cattivi”.
Caro ha anche indirizzato la Gadot attraverso i suoi passi. “Ci siamo esercitati molto nelle arti marziali, lavorato alle prese, al gioco di gambe, pugni, calci e così via”, dice. “Ci siamo anche concentrati molto sull’uso delle armi – in particolare la spada e lo scudo”.
“Gal ha dovuto sottoporsi ad un rigoroso processo di allenamento”, aggiunge Deborah Snyder, “ma era sempre con lo spirito positivo, voleva sempre sapere come migliorarsi. Il suo impegno è stata la testimonianza che avevamo veramente trovato la nostra Wonder Woman”.
Sebben Lois Lane non indossi mai un costume da Supereroe, anche ad Amy Adams non sono stati risparmiati i duri allenamenti necessari per evitare di usare controfigure, come ad esempio le scene chiave che richiedevano la sua presenza sott’acqua. “Avevamo a disposizione un grande team che mi ha fatto sentire molto sicura”, ricorda la Adams, “anche se ero un po’ claustrofobica. Ero intrappolata sott’acqua e non avevo mai avuto un’esperienza simile. È stato intenso, fino a quando ho accettato il fatto che non sarei affogata per davvero. Eravamo una squadra di sei persone- i sub, la mia controfigura, l’operatore di ripresa- e siamo andati giù tutti insieme, cosa che mi ha messo a mio agio. Tutto è diventato stranamente meditativo e rilassante. Tranne per il fatto che le mie orecchie hanno sofferto un po’; erano le mie ferite di guerra! Però stavano tutti lavorando duramente che il minimo che potessi fare era andare sott’acqua senza lamentarmi”.
Forse è la Gotham City che è in me…
Abbiamo avuto brutte esperienze con pazzi vestiti da clown.
– Bruce Wayne
LA VESTIZIONE
Essere in forma per interpretare un Supereroe è importante, ma forse è ancora più decisivo il costume per recitare la parte. Il costumista Michael Wilkinson, autore del costume di Superman in “Man of Steel”, è stato felice di poterlo rivisitare e di avere l’opportunità di lavorare anche per i costumi di Batman e Wonder Woman.
Senza dover necessariamente tornare al tavolo da disegno, Wilkinson dice, “Abbiamo voluto sviluppare il costume di Superman. A Zack è piaciuta l’idea di renderlo ancora più aerodinamico, quindi abbiamo provato ad usare nuove tecnologie e cambiato il dettaglio laterale. Ha avuto la brillante idea di incorporare alcuni simboli di Krypton nel costume, quindi sui bicipiti, la S sul petto e sui polsini troviamo alcuni simboli di testo accennati stile trama di cotta di maglia. Questa è una citazione di Joseph Campbell significativa per Zack”.
La citazione di Campbell che Wilkinson ha integrato nel costume, la dice lunga sui temi del film nei confronti del personaggio: “E se pensavamo di trovare un abominio, troveremo un Dio; se pensavamo di ucciderne un altro, uccidevamo noi stessi; se pensavamo di viaggiare verso l’esterno, arriveremo al centro della nostra stessa esistenza; se pensavamo di essere soli, saremo insieme a tutto il mondo”
“Naturalmente, per decifrare questo sul costume dovreste essere in grado di saper leggere il Kryptoniano”, sorride Wilkinson.
Anche il mantello di Superman si è evoluto. “Con il mantello di Superman volevamo dare un senso di perfezione impossibile”, dice il costumista. “Abbiamo trovato un nuovo tessuto grandioso di una lucentezza metallica ultraterrena che si mescola a meraviglia con il blu del costume. Il tessuto è stato tagliato con una lama rovente e saldato per evitare le righe delle cuciture. Il mantello di Superman è un estensione delle sue line estremamente eleganti, ed è una reminiscenza della cultura dei mantelli di Krypton”.
Dall’altro lato, il Batsuit è stato ispirato da un costume realistico illustrato Frank Miller in The Dark Knight Returns. In quel fumetto, il costume di Batman è meno tecnologico e più analogico, interpretato da Wilkinson come “un prototipo di Bruce Wayne realizzato nel suo laboratorio. Ha l’aspetto incompiuto, rozzo e brutale”. Il disegno è stato utile per enfatizzare le differenze tra i due Supereroi: mentre Superman ha un profilo aerodinamico e una perfezione quasi Greca, Batman è più corpulento e un profilo grezzo.
Se il Batsuit a prima vista può apparire low-tech, il disegnatore dichiara, “Le tecnologie usate per arrivare ad ottenere quel look sono in realtà all’avanguardia. Abbiamo iniziato facendo uno scanning di Ben per poter creare un manichino delle sue fattezze. Poi abbiamo scolpito uno strato della sua anatomia e ricoperto con uno strato di tessuto creato digitalmente. Per il cappuccio, abbiamo iniziato creando un calco in gesso poi passato al computer usando un incredibile scanner manuale. Una volta acquisiti i dati nel computer, vi abbiamo applicato una bellissima struttura in cuoio. Dopo, è iniziata la vera opera di ingegneria.
“Abbiamo svuotato le cavità del cappuccio così da farlo diventare più flessibile, per farlo muovere secondo l’anatomia dell’attore”, continua. “Si vedono benissimo i muscoli del collo ed è diventato un tutt’uno con Ben. Questo è stato un grande risultato nell’ingegneria dei costume, un cappuccio così comodo e con una completa gamma di movimenti. Ci sono voluti dai sei agli otto mesi per realizzare l’intero Batsuit prima di poterlo mandare davanti alla macchina da presa”.
Inoltre, in contrasto con l’eccellente qualità del costume di Superman, c’è il look da post battaglia del costume e del mantello di Batman. Pieno di graffi, buchi di pallottole e sporcizia incrostata nel tessuto risultato di anni di battaglie sulle strade di Gotham. E se il mantello di Superman fa parte della sua cultura Kryptoniana, quello di Batman è parte del suo travestimento, nascondendo l’uomo e aggiungendo un lato sinistro ed oscuro al già minaccioso fisico.
“Zack voleva che il nostro Batman fosse incredibilmente intimidatorio dal punto di vista fisico, un combattente esperto, un lottatore”, dice Wilkinson. “La sua potenza non deriva dalla sua armatura ma dalla forza bruta dell’uomo dentro di essa, perciò si può vedere la definizione dei muscoli dalla testa ai piedi, anche attraverso gli stivali ed i guanti. Si ha l’impressione di una forza enorme”.
La storia ha richiesto anche un secondo Batsuit, con funzioni completamente diverse. In aggiunta al Batsuit che Batman indossa per la maggior parte del film, è stata realizzata una “tuta meccanica corazzata”. In questo costume, Bruce Wayne e Alfred hanno profuso tutte le loro conoscenze della meccanica, sperando di averlo reso impenetrabile per dare a Batman una possibilità in più di combattere contro Superman.
Così come il costume di Henry Cavill lo ha aiutato ad immedesimarsi in Superman, Ben Affleck è convinto che il Batsuit abbia fatto lo stesso con lui per Batman. “Dopo aver letto la sceneggiatura”, ammette Affleck, “Mi sono chiesto, ‘Come faccio a fare questo? Come si fa ad interpretare Batman?’ Poi ho indossato il costume, mi sono guardato allo specchio ed ho pensato, ‘Ecco come si fa’. In realtà, non stai interpretando Batman, ma Bruce Wayne, è li che il personaggio diventa complicato. Batman è stoico ed oscuro e se il costume è ben fatto e con le luci giuste, diventa un’icona, quasi un quadro di questo personaggio vendicatore. Strafare con Batman è sempre sbagliato. Il costume da solo fa già gran parte del lavoro”.
Forse la difficoltà maggiore per il reparto costumi è stata quella di progettare il nuovo costume di Wonder Woman. Erano già stati fatti dei tentativi altrove per aggiornare il disegno dell’icona anni ’70, ma il regista Snyder non voleva semplicemente una rivisitazione. Voleva cominciare tutto da capo.
“La prima cosa di cui io e Zack abbiamo parlato è stato che volevamo che apparisse come se avesse indossato quel costume da sempre”, ricorda Wilkinson. “Indossa una placca sul petto stile gladiatore, una gonna pantalone e protezioni sulle gambe, tutto usurato da mille battaglie. Il cuoio è aggrinzito e sembra vecchio. Tutte le sue armi sono logore e danno un fantastico senso dell’età che hanno”.
Snyder voleva che il costume di Wonder Woman fosse realizzato in metallo, sembrava un’idea geniale fino a quando Wilkinson ha iniziato a pensare a quale sarebbero potute essere le difficoltà durante le scene di lotta ed altri effetti speciali. “Il metallo è rigido”, spiega Wilkinson, “ma le coreografie e i requisiti delle scene d’azione richiedevano una grande libertà di movimento. Pertanto abbiamo sviluppato un materiale che sembra metallo, ma che una volta pitturato risultava anticato alla perfezione, ed era comunque flessibile quanto basta. Ho progettato una placca pettorale sezionata con giunture ad espansione, che consentono a Gal di respirare e piegarsi e fare tutte le mosse incredibili pur sembrando di indossare una solida armatura di metallo. Volevamo che fosse potente ed intimidatoria in equilibrio con la sua grazia regale”.
Come Wilkinson ha imparato ormai, le difficoltà fanno parte del processo di creazione di costume complessi. “Ogni volta che lavoriamo a questi costumi di Supereroi, facciamo enormi ricerche e sviluppo in fase di pre-produzione”, dice Wilkinson. “Ci soffermiamo sui tessuti e pensiamo a come potranno essere i costumi durante le riprese. In genere ci sono sempre molte scene d’azione e spesso gli attori vengono appesi a cavi o eseguono delle coreografie elaborate, quindi i costumi devono essere anche resistenti. Bisogna anche pensare a fare stare comodi gli attori, che vuol dire aggiungere elementi freschi sotto i costumi quando fa molto caldo o aggiungere strati per mantenerli caldi quando fa freddo. E poi i costumi devono durare per tutto il tempo necessario alle riprese. Bisogna capire quanti capi servono e in quale diverse varianti, magari con il mantello corto, oppure senza mantello, cappucci flessibili, stivali pesanti…è un vero e proprio rompicapo. Ma è stato veramente appagante, perché questo mi consente di andare in luoghi dove quei costumi non si sono ancora mai visti, oppure di esplorare nuove tecnologie che ci aiutano a rendere questi costumi non solo belli da vedere ma anche molto funzionali”
Naturalmente, tutti e tre i personaggi in costume appaiono anche come i loro alter ego, Clark Kent, Bruce Wayne e Diana Prince, e Wilkinson ed il suo team hanno dovuto provvedere anche al loro guardaroba. “Per tutti i vestiti in borghese di Clark, abbiamo deciso per uno stile uomo Midwestern del Kansas, perciò abbiamo usato strutture morbide e calde- lana, velluto a coste- e colori marroni terra e tartan”.
Visto il fisico di Cavill, tutto è stato rifatto da zero. “Henry ha forme straordinarie, non si può comprare il suo abbigliamento al negozio”, nota Wilkinson, “ed eravamo consapevoli di dover usare tessuti e disegni che sminuissero la sua taglia e che lo aiutassero- in realtà aiutare Clark- a nascondersi nei suoi vestiti”.
Bruce Wayne, invece, ha richiesto uno stile totalmente opposto. “La cosa che mi ha aiutato a scoprire chi fosse in realtà e come dovesse vestire Bruce, è stata una conversazione che avevo avuto in precedenza con Ben”, dichiara Wilkinson. “Aveva la sensazione che il suo personaggio dovesse essere molto austero, il tipo di persona che, quando apri il suo armadio, ha otto camicie bianche perfettamente stirate e 12 incredibili completi blu e neri. Infatti, forse quella è la sua uniforme, quello è il suo alter ego, far finta di essere un facoltoso playboy che esce solo con supermodelle e guida macchine da sogno, mentre in realtà è molto più simile al personaggio di Batman”.
Quando il costumista ha avuto bene in mente tutti questi dettagli, ha evitato la volontà di essere appariscente optando per uno stile raffinato e minimalista per Bruce Wayne. “Ho disegnato tutti i suoi vestiti e ho scelto dei tessuti favolosi. I vestiti su misura di Bruce sono stati realizzati dai fantastici sarti di Gucci a Milano, e gli stanno a pennello”.
Bruce Wayne, comunque, non è l’unico uomo d’affari milionario nella storia. In contrasto con quel personaggio in quasi tutto, Lex Luthor è un modello dei giorni nostri, imprenditore poco più che ventenne che cura un vasto impero ma con poca affinità per come suo padre potrebbe aver gestito le cose al suo tempo.
“Subito dopo che Jesse Eisenberg fu scritturato per interpretare Lex, ho avuto subito le idee chiare sul suo personaggio”, ricorda Wilkinson. “C’era stato un grande senso di libertà perché il casting avvenne in maniera inusuale, in qualche modo contrario all’immagine del tycoon di Wall Street, con il completo a tre pezzi e cravatta sgargiante che uno si aspetta di solito. Il nostro Lex è un giovane uomo d’affari del 21° secolo; mi piaceva l’idea che avesse una fisicità completamente diversa da quella muscolosa dei Supereroi. Naturalmente il suo potere risiede nell’intelletto, non nel fisico. Anche se è sfacciatamente ricco, e quindi potrebbe comprarsi tutti i migliori vestiti del mondo, combina giocosamente pezzi costosissimi con t-shirt stampate, completi casual chiari e scarpe da ginnastica. Non lo si può certo biasimare per il suo stile- a lui piace così”.
Wilkinson si è divertito pensando al prospetto di vestire due personaggi che potevano fare acquisti nelle stesse boutique, ma che hanno un approccio così diverso riguardo i loro guardaroba. “Abbiamo immaginato Lex come un mix tra Mick Jagger e un imprenditore della Silicon Valley, lo stesso tipo di atmosfera. Penso che il risultato si sia rivelato come una sorpresa ed una provocazione per il personaggio”.
Del disegno dei vestiti civili di Diana Prince, Wilkinson dice di essere stato attento a resistere alla tentazione di usare “troppa alta moda. Volevamo creare vestiti per Gal che fossero originali e molto appariscenti, ma anche giusti per la sua persona e per la realtà del film”.
Il designer ha fatto ricerche nel campo dell’eleganza e sofisticatezza della moda europea, dando risalto alla bellezza dell’attrice per mezzo di colori minimal . “Indossa molti capi a tinta unita e gioielleria che simboleggia la sua intelligenza e, in qualche modo, che si tratta di una persona con la quale non bisogna bisticciare. Pensavamo fosse importante che i suoi vestiti suscitassero sensazioni di forza piuttosto che essere di ornamento”.
Naturalmente, sappiamo tutti che Wonder Woman è famosa anche per i suoi accessori, ma né lei né Batman sarebbero veramente pronti per la battaglia senza i loro propri arsenali individuali.
Gli uomini cadono dal cielo e gli dei scagliano fulmini…
Ecco come inizia.
– Alfred
TECNOLOGIA REALE E CREATA AL COMPUTER
Wonder Woman ha sempre con sé la sua tiara, i suoi braccialetti da Amazzone e i suoi fidi lazo, spada e scudo. Progettata e realizzata sotto la supervisione dell’esperto attrezzista Doug Harlocker, la spada, come la cotta di maglia di Superman, in maniera subliminale incorpora una parte della citazione di Joseph Campbell ammirata dal regista Zack Snyder- stavolta però, incisa in stile Venetian nelle scanalature della spada. Un’aquila, motivo integrale della tradizione del personaggio, decora la parte superiore della spada la ritroviamo in maniera sbiadita e spettrale anche sul frontale del suo scudo logoro.
Ma è Batman, l’unico essere umano del trio, quello che dipende maggiormente dal suo arsenale. Accessoriato con pistole lancia uncini, lancia granate, boomerang, un Batbrand e fucili da cecchino che sparano sia dardi che mezzi di rilevamento GPS, un arsenale da fare invidia.
Poi si sposta in volo con l’elegante Batwing appesa come un gargoyle nella Batcaverna e che si libra in volo senza sforzo alcuno su Gotham e dintorni. Comunque, storicamente è l’automobile che guida da sempre a suscitare le curiosità maggiori: la Batmobile.
Come il costume di Batman, la Batmobile riflette lo stile di combattimento brutale dell’eroe. Progettata dallo scenografo Patrick Tatopoulos, l’art director Kevin Ishioka, il disegnatore Ed Natividad e il progettista di veicoli da set Joe Hiura, poi realizzata da Dennis McCarthy della Vehicle FX di Sun Valley, California, la bestia da oltre 4 tonnellate ha richiesto oltre un anno di lavoro per la sua costruzione, per i test e le modifiche necessarie prima di considerarla pronta per i primi piani in macchina da presa.
“La Batmobile è stato il mio primo progetto per il film ed è diventata un mezzo per identificare l’estetica di Batman”, dichiara Tatopoulos.
“È fenomenale”, dice Deborah Snyder. “Questa cosa è impressionante e corre come uno non si aspetterebbe mai. Fa un rumore incredibile. Le Batmobiles del passato erano super stilose, perciò come si fa a farle meglio? Questa è veramente un opera d’arte. È militaristica e ha un aspetto logoro. È semplicemente un veicolo magnifico sotto molti punti di vista”.
Però era un po’ troppo costosa per distruggerla contro un muro o farla ribaltare. Per le riprese più impegnative, il team ha costruito due auto simili: hanno ridotto all’essenziale due Dodge Ram Duallys, poi il team degli effetti speciali ha costruito uno chassis in tubi metallici per la protezione dei piloti e aggiunto placche metalliche per raggiungere le misure della Batmobile. In fase di postproduzione, il team del supervisore agli effetti visivi DJ DesJardin ha inserito digitalmente la Batmobile sulla scena.
Per le scene in cui era usata la vera Batmobile, lo stunt driver Mike Justus era l’uomo al volante. “Tutto quello che mi era consentito fare era accostare e fermarmi”, ride Ben Affleck. “Mi sarebbe piaciuto fare gli incidenti e le sparatorie, ma quell’auto era troppo costosa”.
Anche Jeremy Irons era rimasto ipnotizzato dal veicolo. “La prima volta che ho visto la Batmobile, sono rimasto sbalordito e questo è successo su un set in esterni”, ricorda. “Ma quando era parcheggiata nel mio laboratorio nella Batcave, beh…una vera figata”. L’attore si è emozionato solo nello stare seduto per qualche minuto al volante di quell’auto icona. “Volevo provare a fare qualche numero con la Batmobile e vedere se riuscivo a portare le ruote anteriori fuori strada, ma ero consapevole che dovevo portarla indietro in condizioni accettabili. Quindi ho frenato il mio entusiasmo- anche se mi sono divertito un sacco!”
Per aiutare gli effetti visivi in postproduzione, la Batmobile è stata scannerizzata dalla Scanline per fornire i punti di riferimento richiesti. Anche gli attori sono stati scannerizzati, stavolta dalla Light Stage, con il nuovissimo macchinario mobile della compagnia. Costruita dalla Light Stage e dal Gentle Giant Studios, la tecnologia pionieristica crea un ologramma del soggetto e risolve il problema di dover mandare l’attore nella sede della società, con un considerevole risparmio di tempo. L’unità mobile più piccola può essere mandata ovunque si stia girando, attrezzata nel corso della giornata e usata nelle pause di un attore; alcune scannerizzazioni richiedono anche meno di 20 minuti.
“Ci sono molte cose che si possono fare adesso con gli effetti speciali”, dice Deborah Snyder, “Però credo che il trucco sia di combinare gli effetti speciali con le cose reali. I nostri film sono sempre stati basati sulla realtà. Costruire i set e le sue suppellettili, da al film un senso di realtà che la computergrafica non riesce a dare. Pertanto quando i nostri personaggi fanno cose fantastiche nel mondo reale, appaiono ancora più di fantasia perché tutto sembra più realistico”
Famoso per preferire il reale piuttosto che l’immaginario, Zack Snyder è convinto ci sia posto per entrambe le cose in un film come “Batman v Superman: Dawn of Justice”, dichiara, “Sono favorevole alle combinazioni. Uso i computer per risolvere i problemi e non ho paura della CGI, è un grande strumento. Non la escludo a priori, ma dipende tutto dalla scena girata. Io e DJ abbiamo lavorato insieme per molto tempo; ci fidiamo l’un l’altro su cosa sia meglio fare per rendere ogni scena di forte impatto per il pubblico”.
Stai andando in guerra?
– AlfredQuel figlio di puttana ha portato la guerra da noi.
– Bruce Wayne
L’ESTREMA RIVALITA’ CON LA CITTA’ SORELLA
Portando Batman e Superman insieme nel film, i produttori hanno deciso che, piuttosto che girare in casa di uno o dell’altro, avrebbero utilizzato entrambe le città icona, Gotham e Metropolis.
“Abbiamo pensato alla dinamica di creare due ambienti come città rivali che rappresentasse l’antagonistica relazione tra Batman e Superman”, dichiara Charles Roven. “Metropolis e Gotham come città sorelle, una di fronte all’altra, un po’ come New York City e certi angoli del New Jersey lungo il fiume Hudson. Metropolis è più cosmopolita, mentre Gotham è una città più dura”.
Il film è stato girato in gran parte a Detroit e dintorni, Michigan, mentre altre scene sono state girate nell’area di Chicago, Illinois, e quelle della fattoria della famiglia di Clark ancora una volta nei dintorni di Yorkville. Grazie alla preferenza di Zack Snyder per i set reali, gran parte del film è stato girato in esterni o in grandi costruzioni, la più grande delle quali era la Batcaverna, un’opera di ingegneria che sarebbe l’invidia di molti tra i più audaci architetti.
“Il concetto principale della caverna è che tutto è sospeso”, spiega Tatopoulos. “Tutto è attaccato come un pipistrello- niente ha un sostegno inferiore strutturale. Perfino all’interno del laboratorio, ogni postazione di lavoro è appesa in aria; l’unica cosa che tocca terra è la sedia. Anche il palazzo non tocca terra, poggia su travi poste all’esterno”.
La caverna è composta da una serie di spazi cubici collegati da una scalinata flottante e circondata muri di vetro sospesi usando un sistema a ragno, che sono una serie di staffe che mantengono il vetro solo in alto e in basso. Le staffe sono sostenute da tubi di acciaio, pitturate in modo di confondersi con i colori scuri delle mura intatte della caverna. C’è acqua che scorre lungo i muri della caverna fino a formare un laghetto sotto un ponticello, tra due cubi di vetro. L’effetto che si crea è quello di un cubicolo di vetro stretto in una caverna esistente. Il designer ha scelto un effetto organico, minimalista e claustrofobico, costruito da un uomo che è diventato un tutt’uno con la sua natura animale ma che ne è rimasto schiacciato.
Questo tema minimalista continua sotto terra, nella piccola casa di vetro sul lago che sorge nella valle scavata sotto la fatiscente Wayne Manor. “La casa rispecchia la stessa idea di una orma di un piede molto profonda”, dice Tatopoulos. “La casa è immersa nella natura, quasi come se non fosse lì; dovunque si guardi si è nella natura. Ho preso ispirazione dall’architettura di Mies van der Rohe e la casa è stata realizzata sull’idea che il padre di Bruce credeva che van der Rohe l’avrebbe progettata”. Al suo interno, la casa contiene mobili minimalisti e l’essenziale sui muri della cucina: una griglia per il vino, frigorifero, lavello, fornelli e una macchina per il caffè. Un ambiente austero per un uomo con una singolare visione, combattere il crimine e in generale l’atteggiamento di chi non ha nulla da chiedere al mondo.
La casa è stata ricostruita su un vecchio campo di Ragazze Scout del Michigan, luogo in cui sono girate la maggior parte delle scene del film. Detroit ha offerto alla produzione la libertà e gli spazi necessari per girare all’aperto, su vere strade. “Abbiamo fatto una vasta ricerca per scegliere le strade di Gotham nel centro di Detroit”, dichiara Deborah Snyder. “C’era qualcosa di così reale in quelle strade tormentate della città, i palazzi vecchi di decenni che ne hanno viste di tutti i colori”.
Una sequenza che ha visto protagonista un lungo inseguimento tra auto, è stata girata in sette giorni, tra una raffineria di petrolio e le banchine del porto. “Sono state location coraggiose ed oscure, con quel leggero tocco di pioggia che non guasta”, continua. “Abbiamo girato su set reali per quanto ci è stato possibile, perfino le esplosioni e i ribaltamenti delle auto”.
Il Broad Museum della Michigan State University a East Lansing è stato il set della dimora di Lex Luthor; la Wayne County Courthouse, costruita subito dopo la Guerra Civile, è stata usata per le riprese di Gotham e Washington, DC; e la vecchia Grand Central Station è stata teatro della scena culmine della battaglia. Il film è stato anche girato per breve tempo nel New Mexico, che ha rappresentato il Nord Africa e a Bora Bora, diventata un isola dell’Oceano Indiano.
Per raffigurare questo mondo epico, il regista Snyder si è affidato al direttore della fotografia Larry Fong, con il quale ha lavorato già diverse volte. “Mi è piaciuto lo sviluppo dell’aspetto del film”, dice Fong. “Zack ha certamente un suo stile ma non ha paura di sperimentare cose nuove”.
Se il lavoro di riprese per “Man of Steel” era fatto principalmente a mano, Fong dice che per questo film Snyder ha voluto fare dei cambiamenti. Perciò Fong ha avuto un approccio più classico, usando perlopiù dolly, Technocrane e Steadicam. “La progettazione delle riprese con questi mezzi è stata un’ottima disciplina. Volevamo un look naturalistico ma intensificando la realtà. Questo era ciò che cercavamo di realizzare”.
La varietà di riprese è stata seconda solo varietà dei formati. “Quando abbiamo iniziato a discutere dei formati, Zack ha puntato dritto al 35mm Cinemascope a macchina singola. Ma prima della fine abbiamo girato anche in 16mm, 35mm Cinemascope, 35mm Flat, 65mm, GoPro, digitale e IMAX”, ride Fong.
L’IMAX ha comportato delle grandi difficoltà, secondo il direttore della fotografia. “Le machine da presa IMAX sono voluminose e pesanti, con una profondità di campo molto superficiale. Zack adora molto muovere le machine da presa”, aggiunge “quindi abbiamo dovuto spingerci al limite. Abbiamo provato a fare dei movimenti di macchina molto elaborati ed anche riprese a mano e il nostro operatore, John Clothier e il primo assistente operatore, Bill Coe, sono stati grandiosi. Il risultato è stupefacente. Si sente veramente la portata immensa del formato”
Ad enfatizzare l’impressionante livello del film, è la colonna sonora creata da Hans Zimmer e Junkie XL, che hanno lavorato in squadra per produrre una composizione degna dei Supereroi icona del grande schermo. Per dare inizio al processo, Zimmer dice, “Tutto ha avuto inizio quando è entrato in stanza Zack dicendo, ‘Ragazzi, voglio raccontarvi una storia’. Per noi quello è stato un ingresso meraviglioso in questo mondo”.
Incorporare i temi musicali di “Man of Steel” per le scene di Superman, Clark e Lois è stato fondamentale per i compositori, che volevano dare al pubblico un senso di familiarità con il mondo in espansione dell’eroe. “Abbiamo ripreso il concetto di Hans per Superman nell’ultimo film, inclusi la steel guitar e le percussioni, che celebrano veramente il potere del personaggio, e questa è un grande tema di discussione in questo film”, dichiara Junkie XL. “Abbiamo apportato leggere modifiche e penso che entrambi siamo contenti di come questo ha funzionato per il film”.
Insieme, i compositori hanno realizzato i nuovi temi musicali per Batman. Zimmer dice di aver trovato più facile come approccio al personaggio la concentrazione sul suo alter ego. “Ho prestato molta attenzione a Bruce Wayne. In lui c’è molta rabbia ed è proprio irresistibile, tanto che è diventata una sorta di missione supportare quelle emozioni. Ho cercato di scoprire il modo di scrivere un tema che fosse pieno di ambiguità e allo stesso tempo fornisse una scorciatoia al suo carattere instabile, mostrare il buio può diventare luce…non si sa mai”.
Per il debutto di Wonder Woman, Zimmer e Junkie XL hanno compost un tema tribale evidenziato dal suono distinguibile di un violoncello elettrico, eseguito dalla violoncellista Tina Guo. Zimmer nota, “Come Diana Prince, Tina è elegante, quando imbraccia il suo violoncello- la sua spada- e da inizio al più feroce dei banshee, scatenata, una guerriera proprio come Wonder Woman. La prima volta che ho fatto ascoltare il pezzo a Zack e Debbie, sono rimasti veramente scioccati, nel senso buono del termine, e questo era proprio l’effetto sperato, la giusta dose di sorpresa”.
Con tutti gli elementi finalmente al loro posto, Zack Snyder trova che, “La cosa più eccitante per me è il fatto di avere un’opportunità con ‘Batman v Superman’, di trasportare le più grandi icone della storia dei fumetti sul grande schermo, in un singolo mondo coerente dove ognuna delle proprie esperienze e avventure passate, crea adesso un arazzo all’interno dell’universo DC. Quando si nomina Batman, quando si nomina Superman, oppure Wonder Woman, si parla di nomi che la gente conosce ed ama. Vederli interagire con le loro avventure che si intrecciano, beh…è semplicemente una cosa incredibile e credo che la gente non veda l’ora di gustarselo al cinema”.
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info: 23/03/2016.
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