Poster Bassifondi di Trash Secco

Bassifondi (2022)

Bassifondi
Locandina Bassifondi
Bassifondi è un film del 2022 prodotto in Italia, di genere Drammatico diretto da Trash Secco. Il film dura circa 94 minuti. Il cast include Gabriele Silli, Romano Talevi. In Italia, esce al cinema giovedì 15 Giugno 2023 distribuito da Cloud 9 Film.

Romeo e Callisto sono due senzatetto che abitano gli argini del Tevere, al centro di Roma. Fisicamente e caratterialmente opposti, vivono di espedienti quotidiani, ma i loro modi distruttivi e ostili verso la società “al di sopra” del fiume creano situazioni di costante conflitto. Immersi in una spirale discendente di follia negativa, il loro rapporto cambia quando Romeo si ammala e Callisto lo accudisce dimostrando il suo profondo affetto.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 15 Giugno 2023
Uscita in Italia: 15 Giugno 2023 al Cinema
Genere: Drammatico
Nazione: Italia - 2022
Durata: 94 minuti
Formato: Colore
Produzione: 11 Marzo Film, Rai Cinema
Distribuzione: Cloud 9 Film

Cast e personaggi

Regia: Trash Secco
Sceneggiatura: Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo
Fotografia: Valentina Belli
Scenografia: Giulia Parigi
Montaggio: Paola Freddi, Gianluca Scarpa, Trash Secco
Costumi: Eva Coen

Cast Artistico e Ruoli:



Produttori:
Matteo Levi (Produttore per 11 Marzo Film), Antonio Alessi (Produttore esecutivo)


Suono: Matteo Botticelli | Aiuto regia: Massimiliano Battistella | Script supervisor: Annalisa Liberatori | Colonna Sonora Originale: Giacomo Falciani | Edizioni musicali: 11 Marzo Film | Direttore di produzione: Andrea Filosa.

Immagini

[Schermo Intero]

Personaggi

ROMEO – Alto e molto magro, un po’ claudicante, è certamente la parte più debole e remissiva della coppia. Fortemente soggetto alle ingiurie e ai comandi del partner, cerca di assecondarlo sempre, fino a compiere azioni che vanno contro la propria natura, loquace e fondamentalmente buona. A differenza di Callisto, Romeo ha una famiglia che lo ha abbandonato quindi vive in un eterno e straziante senso di colpa e di inadeguatezza. Verso la fine della storia si ammalerà per motivi sconosciuti, ribaltando così i ruoli e rendendo l’amico, prima così duro, molto premuroso nei suoi confronti.

CALLISTO – Basso e con la faccia piena di imprecisioni, è la parte attiva del gruppo, il Dionisiaco per eccellenza. Pieno di iniziativa, cerca incessantemente di riportare le situazioni in proprio favore. Anche se fallimentare perché distruttivo, con la sua carica di energia negativa riesce sempre a creare scompiglio e a rendere le situazioni in fondo imbarazzanti e catastrofiche. Sboccato e irruento, si prenderà cura dell’amico quando si accorgerà che sta male, cercando di sminuire il tutto per andare avanti, come fa sempre, facendolo soccombere al suo nefasto destino. Nonostante il suo amore per lui, si accorgerà che non è affatto in grado di curarlo e così, preso dai sensi di colpa, lo raggiungerà nel fondo del Tevere, in un ultimo romantico abbraccio.

Note di Regia – Trash Secco

Quella raccontata in Bassifondi è una storia d’amore fuori dagli schemi, un amore fraterno fatto di indissolubile dipendenza affettiva l’uno dall’altro; una coesione d’intenti fatta di autolesionismo e nichilismo che porterà i protagonisti ad affondare sempre più, dalla civiltà fatta di palazzi fino allo sprofondare negli abissi del proprio IO – il torbido fiume, la triste coscienza di se stessi e dell’unica cosa di cui possono essere fieri i nostri due senzatetto che fanno da protagonisti: l’unica cosa che possiedono sono proprio loro due, e la loro relazione morbosa. La saggia scelta degli sceneggiatori (i fratelli D’Innocenzo) è stata quella di rimanere costantemente, quasi ossessivamente, concentrati sui due protagonisti, senza staccare mai gli occhi da loro – quasi che i personaggi che gli orbitano attorno fossero degli “oggetti” più che delle persone, con i quali i due si scontrano, che urtano, contro cui rimbalzano, tornando però sempre sui propri passi, rientrando nel proprio percorso tortuoso verso la morte. Di sfondo, abbiamo una Roma oscura dai colori acidi, di un giallo acre quasi tendente al verde muffa, come in decomposizione cromatica, amara da digerire per loro (i personaggi) e per gli occhi dello spettatore, condita di personaggi rozzi, brutti, sciatti, che di riflesso incidono nella miseria esistenziale dei due barboni che le orbitano dentro. E’ proprio in questo paesaggio arido, folle e tragico che troveremo spazio per un finale commovente, che ci rende quasi colpevoli di aver giudicato con il nostro sguardo quello che vedevamo, riuscendo invece ad empatizzare con i nostri due senzatetto.

Curiosità

Le riprese sono durate quattro settimane, due girate sulle sponde del Tevere e due nella Roma di sopra.

Nelle prime due settimane, la sensazione era quella di girare dentro un teatro di posa, anche la sceneggiatura favoriva questa attitudine “teatrale” perché concentrata sul rapporto tra i due protagonisti, scavando nella loro intimità, mentre la parte che girano per le strade di Roma è stata un’esperienza completamente diversa, molto frenetica, caotica, c’è stato un transfer molto forte tra la lavorazione e l’impostazione dell’intera troupe e la modalità in cui era impostata la storia.

“Abbiamo scelto di girare sulle rive del fiume Tevere perché è li che vive la maggior parte degli homeless romani, infatti la nostra dirimpettaia era una ragazza che viveva in una tenda, alla quale portavo spesso i cestini in avanzo e, fatalità, aveva avuto da poco una cecità improvvisa come Romeo”, racconta il regista.

Nelle quattro settimane di riprese troupe e cast hanno intrapreso una connessione molto viva con gli homeless della zona, con appuntamenti fissi: arrivavano i cestini della produzione e si dividevano con loro, vita reale e fiction hanno imparato a convivere. Spesso alcuni si fermavano su una panchina a commentare la scena che giravamo, e quando sentivano i dialoghi così accesi e spesso violenti si rispecchiavano molto e ridevano divertiti.

Le scene con gli animali sono state fondamentali nel film, hanno girato scene con animali addestrati e fauna locale per creare il dubbio nello spettatore. Ognuno ha una valenza metaforica, oltre che essere la testimonianza del degrado ambientale cittadino.

Da segnalare che la “pianta-moto” che raccolgono per strada, come le installazioni che si vedono nella scena finale sott’acqua, sono opere dello scultore Gabriele Silli uno dei protagonisti del film. Sono stati usati anche altre opere e costumi che sono frutto di collaborazioni con vari artisti, la “giacca corallo” che Callisto toglie al ragazzo è stata fatta da Jbrock e Gabriele Silli, mentre le altre giacche disegnate a mano sono del regista stesso, e i manifesti in giro per Roma sono del Collettivo 900.

Bassifondi nasce da un racconto che Trash Secco ha scritto 15 anni fa e che è focalizzato sull’amore tra fratelli. Un amore viscerale, simbiotico, che il regista ha con suo fratello nella realtà, e che ha trovato una amplificazione in Fabio e Damiano D’Innocenzo che sono gemelli. Questo rapporto così stretto che può essere tanto pesante quanto una rete di sicurezza nella vita quotidiana, esiste tra Callisto e Romeo accomunati non da un legame di sangue, ma dalla condivisione di una quotidianità disperata. La malattia di Romeo è incurabile, forse, ma non c’è possibilità per loro di scoprirlo. Queste due figure vivono in una situazione di delirio e paura, nella quale la possibilità di un destino diverso non viene neanche contemplata. “Le persone che vivono per strada, per scelta se scelta è o per condizione forzata, vivono fuori dal tempo, in un tempo loro, cristallizzato, che non coincide con la realtà. Non sono sulle stesse frequenze del mondo reale. E quando Romeo si ammala, gravemente, di una malattia che lo colpisce agli occhi, viene curato da Callisto con l’amore. Terapie inventate solo per farlo stare tranquillo e concedergli un po’ di sollievo negli ultimi giorni di vita”, dice il regista.

Trash Secco, è sempre stato attratto da queste figure ‘mitologiche’ dei senza tetto, persone che vivono per strada, senza casa, senza alcuna ‘sicurezza’ rispetto alla maggior parte della gente. Libertà o condanna? Certamente c’è una fascinazione per queste persone, una estetica di base che esce prepotentemente da Bassifondi, che ti attrae, ti incuriosisce, ti porta a volere bene a Callisto e Romeo, nonostante loro non ce ne vogliano o non dimostrino alcun interesse verso gli altri se non per poter sopravvivere. Romeo ha dei figli, una famiglia, ma loro si sono scordati di lui e lui e Callisto si sono dimenticati del mondo. Eppure non ci si salva da soli, e forse nemmeno in due.

“Ho avuto la fortuna di poter portare con me persone con cui lavoro da ormai 10 anni come il compositore delle musiche Giacomo Falciani con cui ho fatto la mia prima opera indipendente audiovisiva Nefasto, un esperimento che abbiamo messo sul web nel 2012, un finto documentario per la precisione. Ho partecipato anche alla realizzazione di un altro documentario girato in Cambogia insieme alla direttrice della fotografia Valentina Belli, accostando il tutto ad una lunga carriera nell’ambito dei video musicali, portandomi a maturare un linguaggio cinematografico che attinge molto da questi due mondi così distanti”, conclude il regista.


dal pressbook del film

Eventi

Presentato alla 17a Festa del Cinema di Roma.

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