Avengers: Age of Ultron (2015)
Avengers: Age of UltronLe buone intenzioni risultano disastrose quando Tony Stark crea Ultron, un'intelligenza artificiale che desidera la pace nel mondo attraverso lo sterminio. Gli Avengers devono riunirsi per sconfiggerlo.
Quando Tony Stark cerca per avviare un programma di mantenimento della pace, le cose vanno male e gli Eroi più Potenti della Terra, tra cui Iron Man, Capitan America, Thor, L'incredibile Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco, sono messi a dura prova, con il destino del pianeta di nuovo in bilico. Quando emerge il malvagio Ultron, spetta ai Vendicatori impedirgli di portare a termine i suoi piani terribili, e le alleanze presto messe a dura prova e azioni inaspettate spianano la strada per un'avventura epica globale e unica.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 22 Aprile 2015Uscita in Italia: 22/04/2015
Data di Uscita USA: venerdì 1 Maggio 2015
Prima Uscita: 01/05/2015 (USA)
Genere: Azione, Avventura, Fantascienza
Nazione: USA - 2015
Durata: N.d.
Formato: Colore 3D
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Budget: 250.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 455.222.000 dollari | Italia: 16.481.814 euro
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 23 Settembre 2015 [scopri DVD e Blu-ray]
SAGA The AvengersSAGA Marvel Cinematic Universe in ordine cronologico
Cast e personaggi
Regia: Joss WhedonCast Artistico e Ruoli:
Robert Downey Jr.
Iron Man
Chris Hemsworth
Thor
Mark Ruffalo
Hulk
Chris Evans
Captain America
Scarlett Johansson
Vedova Nera
Jeremy Renner
Occhio di Falco
Samuel L. Jackson
Nick Fury
James Spader
Ultron
Aaron Taylor-Johnson
Pietro Maximoff
Elizabeth Olsen
Wanda Maximoff
Paul Bettany
Visione
Linda Cardellini
Laura Barton, moglie di Occhio di Falco
Recensioni redazione
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UN SUCCESSO DA RECORD: L'UNIVERSO CINEMATOGRAFICO MARVEL
Nel 2014, i Marvel Studios hanno continuato a soddisfare il pubblico e la critica con l'uscita di due blockbuster di grande successo, Captain America: The Winter Soldier e il nuovo franchise Guardiani della Galassia, che ha incassato 333.2 milioni di dollari in patria e 772.8 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il film più redditizio del
2014 negli Stati Uniti. Captain America: The Winter Soldier ha ottenuto oltre 95 milioni di dollari nel primo weekend, arrivando a incassare più di 711 milioni di dollari in tutto il mondo.
Nel 2013, Kevin Feige ha prodotto i grandi successi Marvel Thor: The Dark World e Iron Man 3. I due film hanno incassato rispettivamente 644 milioni di dollari e 1.2 miliardi di dollari in tutto il mondo. Nel 2012, Feige ha prodotto l'acclamato The Avengers, che con
207.4 milioni di dollari d'incasso in tre giorni, è diventato il film ad aver incassato di più in assoluto nel primo weekend, battendo il record. Il film ha incassato più di un miliardo e mezzo di dollari in tutto il mondo, diventando il più grande successo Disney di tutti i tempi.
Nell'estate del 2011, la Marvel ha lanciato con grande successo Thor, con Chris Hemsworth, e Captain America – Il Primo Vendicatore, con Chris Evans. Insieme, i due film hanno incassato più di 800 milioni di dollari in tutto il mondo, aprendo al primo posto al botteghino. Nel 2010 Iron Man 2, con Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Don Cheadle, Scarlett Johansson e Mickey Rourke, ha aperto al primo posto al botteghino statunitense, incassando 128,1 milioni di dollari nel primo weekend.
Nell'estate del 2008, la Marvel ha prodotto i blockbuster estivi Iron Man e L'Incredibile Hulk. Iron Man, in cui Robert Downey Jr. indossa per la prima volta la potente armatura del supereroe accanto a Terrence Howard, Jeff Bridges e Gwyneth Paltrow, è uscito il 1 maggio 2008, ottenendo un successo immediato. Il film è rimasto al primo posto al botteghino per due settimane di seguito, incassando più di 100 milioni di dollari nel primo weekend. Anche L'Incredibile Hulk, uscito il 13 giugno 2008, ha aperto al primo posto.
Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios e produttore di Avengers: Age of Ultron, spiega le ragioni del successo dell'universo cinematografico Marvel, ricco di personaggi in continua espansione: "Per tutti noi della Marvel, l'obiettivo è sempre stato creare e sviluppare personaggi dinamici dotati di problemi e difetti profondamente diversi", afferma. "La cosa migliore dei film Marvel, e in particolare della saga degli Avengers, è che non si basa tutto sulla spettacolarità o sui superpoteri, ma sul modo in cui questi meravigliosi personaggi interagiscono fra loro al di fuori dei loro film individuali".
Il produttore prosegue: "Abbiamo successo perché siamo in grado di guardare sempre avanti. Non appena terminiamo di lavorare a un progetto, dalla produzione alla campagna pubblicitaria, ci spostiamo su quello successivo, e in questo modo siamo sempre avanti di tre o quattro film".
COSTRUENDO LA STORIA: LA NASCITA DI UNA NUOVA MINACCIA
Durante la messa a punto della storia di Avengers: Age of Ultron, i realizzatori hanno dovuto affrontare una grande sfida, poiché tutti gli eventi visti nei precedenti film Marvel dovevano avere una risonanza sulle vicende e le dinamiche della sceneggiatura. "Dopo la fine del primo Avengers, sono accadute molte cose", afferma il produttore Kevin Feige. "Abbiamo attraversato tutta la Fase 2. La villa di Tony Stark è stata distrutta, lui si è liberato delle sue armature, iniziando a rivalutare la sua vita e il suo ruolo come Iron Man. Thor è tornato ad Asgard e ha deciso di non voler diventare re, dedicandosi invece a proteggere l'umanità. In Captain America: The Winter Soldier, lo S.H.I.E.L.D. si è rivelato una cellula dell'Hydra ed è stato smantellato. Tutti questi eventi hanno lasciato molte questioni in sospeso".
Secondo il produttore esecutivo Louis D'Esposito, è fondamentale che ogni film riesca a portare avanti sia la saga di cui fa parte che l'immenso universo cinematografico Marvel. "Vogliamo che ogni film appaia originale e autonomo, ma allo stesso tempo ogni cosa deve essere allineata con ciò che potrebbe accade nei film successivi", afferma. "Siamo stati davvero fortunati a trovare il giusto equilibrio, riuscendo a muoverci verso nuove direzioni senza perdere i collegamenti fra i vari franchise al di fuori di Avengers. Quando il
primo Avengers è diventato uno dei più grandi film di tutti i tempi, il nostro primo compito è stato assicurarci che tutti i film precedenti ad Avengers: Age of Ultron condizionassero la storia".
Il compito di trovare la giusta direzione per il sequel di The Avengers è ricaduto sulle spalle del regista e sceneggiatore Joss Whedon.
Whedon, che dopo The Avengers ha lavorato come consulente in tutti i film della Marvel, spiega il suo approccio all'Universo Cinematografico Marvel: "È stato davvero divertente essere il consigliere della Marvel", afferma Whedon. "In tutto ciò, è importante mantenere intatta la filosofia della Marvel: 'Siamo adorabili e incasinati, vi facciamo ridere quando meno ve l'aspettate e siamo seri quando meno ve l'aspettate'. Ma allo stesso tempo ogni film deve avere ogni sua identità, e la saga degli Avengers in particolare".
Whedon prosegue: "Il primo passo per pensare a un sequel di The Avengers è capire cosa fare con tutti questi personaggi. In questo film, ho un sacco di personaggi in più! I Vendicatori sono una squadra davvero disfunzionale, e mi piace l'idea di vederli collaborare nonostante siano un team di individui poco adatti a lavorare insieme".
Whedon: "Inoltre, l'idea centrale di questo secondo film è che tutto il mondo è a conoscenza dell'esistenza dei Vendicatori, dei supereroi, dei supercattivi e di tante altre cose folli. Per me è fantastico, perché volevo realizzare un film diverso, con una dinamica differente. Il primo film raccontava la nascita della squadra, e il secondo film mostra la sua possibile distruzione".
L'Universo Cinematografico Marvel fornisce a Whedon un'ampia gamma di grandi personaggi interpretati da grandi attori, ma il regista/sceneggiatore afferma che "Il trucco è non restare impantanati, perché il film non deve apparire troppo affollato e stracolmo".
Aggiunge: "Dopo The Avengers, qualcosa è cambiato. Tutti conoscono i Vendicatori, ora sono allo scoperto. Non devono più nascondersi nei loro piccoli universi. Hanno le loro storie e le loro presenze si motivano a vicenda, quindi non sono insieme senza motivo. Sono i rapporti tra i personaggi a rendere il film divertente e interessante".
La creazione della sceneggiatura e delle sue sottotrame più rilevanti ha avuto inizio nel
2012, durante le riprese di The Avengers. "La prima discussione sulla trama di Avengers
2 ha avuto luogo ad Albuquerque, sul set di The Avengers", ricorda il produttore Kevin Feige. "Stavamo girando la scena nel laboratorio, quella in cui i Vendicatori si trovano insieme per la prima volta e iniziano a litigare. Era una scena piena di momenti fantastici, e infatti molti di quei momenti sono finiti nel trailer. Un giorno, stavamo girando in quel laboratorio, e Joss ha iniziato a parlare del sequel e di Ultron. Abbiamo cominciato a riflettere su come gestirlo, pensando che sicuramente tutto sarebbe dovuto partire da
Tony. Durante queste prime discussioni, abbiamo ideato una trama generale per il film".
Feige prosegue: "Durante le prime fasi di sviluppo, è stato divertente capire come riunire Captain America, Thor, Iron Man, Hulk, Occhio di Falco, Vedova Nera e Fury dopo The Avengers, che era tutto incentrato sul loro primo incontro. Questo secondo film, in cui hanno l'opportunità di conoscersi meglio, offre tanto umorismo e conflitto, due caratteristiche molto importanti per noi della Marvel. Credo che, durante la fase di scrittura, Joss sia stato bravissimo a trovare modi inaspettati per far confrontare i personaggi tra loro".
Il Nuovo Villain
Joss Whedon ha sempre voluto Ultron come antagonista principale del secondo episodio, nonostante la sequenza finale di The Avengers avesse introdotto il personaggio di Thanos. Il regista/sceneggiatore spiega: "Per me, Thanos è il cattivo ideale per il terzo episodio, perché è come un dio", afferma Whedon. "È un essere supremo, un concentrato di malvagità. Dato che sono molto vecchio, ai miei tempi utilizzava il Cubo Cosmico, mentre altre persone lo ricollegano subito al Guanto dell'Infinito. Comunque i grandi crossover Marvel ruotano spesso intorno a Thanos, che perseguita tutti i personaggi. L'idea che ci fosse lui dietro a tutto mi sembrava naturale".
Whedon: "Quando gli spettatori l'hanno visto in The Avengers, tutti hanno pensato 'Sarà sicuramente il cattivo del prossimo film'. Non era mia intenzione. Volevo soltanto dire
'C'è un universo grande e oscuro, in cui questo tizio muove le fila di ogni cosa'. Ma ho sempre pensato che il villain del secondo film sarebbe dovuto essere Ultron".
Whedon ha riflettuto sul ruolo di Ultron fin dalla sua infanzia. "Quando ero un bambino, Ultron era l'avversario principale dei Vendicatori. Era un robot letale e diabolico, che detestava i Vendicatori ed era in grado di autoreplicarsi".
Whedon spiega: "Mi è piaciuto molto leggere le vecchie storie incentrate su Ultron, ma effettivamente mi sono reso conto che il personaggio non faceva altro che dire 'Vi distruggerò!', 'Stavolta vi distruggerò!'. Per me, l'idea che il personaggio volesse uccidere il suo creatore era decisamente affascinante, ma ho deciso da subito che per renderlo minaccioso avrei dovuto creare un contrasto tra il suo modo di pensare, e il modo in cui la mente umana è strutturata. Dovevo stravolgerlo, renderlo perennemente instabile e arrabbiato".
"Per riuscirci, dovevo comprendere i motivi della sua rabbia, e decidere come l'avrebbe espressa. Inoltre, dovevo divertirmi a scriverlo. Dovevo riuscire a renderlo stratificato come Loki, facendo comprendere al pubblico il suo punto di vista e le sue motivazioni", conclude Whedon.
"Nel primo film, l'antagonista principale era sicuramente Loki", aggiunge Kevin Feige. "Aveva un rapporto molto personale con Thor, ed era un asgardiano molto potente. Per prendere il controllo dell'armata aliena, e farla combattere al suo posto, era sceso a patti con qualcuno, ma stavolta volevamo che la minaccia fosse molto più grande e realistica. Ultron era la scelta giusta, poiché si tratta di uno dei villain più celebri e potenti nella storia dei Vendicatori. Il fatto che sia in grado di autoreplicarsi, e di essere quindi in più luoghi nello stesso momento, è davvero interessante. Ci sono migliaia di sub-‐Ultron, e lui è presente in ciascuno di essi: è una dinamica eccitante".
I Vendicatori attraversano il mondo
Dopo aver deciso la storia, i realizzatori hanno pensato che fosse fondamentale dare al film un'importanza mondiale. "Secondo noi, i Vendicatori sono gli eroi di tutto il mondo", afferma Kevin Feige. "Non solo dell'America o di qualche paese in particolare, ma di tutto il mondo, come ha dimostrato il riscontro ottenuto dal primo film. Quando abbiamo iniziato a sviluppare la storia, abbiamo deciso di allontanarci da New York. Una parte del film è ambientata lì, ma volevamo far vivere ai Vendicatori un'avventura internazionale".
"Solitamente, questi film vengono girati in set giganteschi e bellissimi, costruiti all'interno dei teatri di posa, ma bisogna anche uscire a esplorare il mondo", afferma il produttore Jeremy Latcham. "Con Avengers: Age of Ultron, abbiamo cercato di ampliare il nostro punto di vista. Volevamo esplorare delle location poco utilizzate come Seoul, in Corea del Sud, il centro di Johannesburg, in Sudafrica, e la Valle d'Aosta, nell'Italia nord-‐ occidentale. Le nuove location regalano un'aria di novità al film, mostrando che i Vendicatori proteggono il mondo intero".
"Volevo che questo secondo film fosse più grande, più esteso e più internazionale di The Avengers", afferma Joss Whedon. "Volevamo mostrare l'effetto dei Vendicatori sul mondo. Nel primo film abbiamo messo insieme la squadra, una missione apparentemente impossibile. Ma ora che lavorano insieme e che si sono dimostrati utili, il mondo cosa pensa di loro? E cosa pensano l'uno dell'altro? Perciò, è fantastico poter esplorare il mondo realmente, senza cercare di ricreare le location in studio: ogni luogo, con la sua particolare atmosfera e i suoi stili architettonici unici, ci aiuta ad aumentare il realismo. Per radicare nella realtà un film del genere, pieno di personaggi in CGI, c'è bisogno di location effettive".
IL CAST E I PERSONAGGI: VENDICATORI UNITI
Con il ritorno di tutti i Vendicatori originali, e l'aggiunta di Visione, Quicksilver e Scarlet Witch, il regista/sceneggiatore Joss Whedon afferma: "Abbiamo un cast sensazionale. Diventa sempre più ricco, e questo è elettrizzante. Posso osare un po' di più in fase di sceneggiatura, perché questi attori possono rendere credibile qualsiasi cosa. I personaggi della Marvel sono molto umani: è il motivo per cui da bambino li adoravo, ed è per questo che sono così importanti per la cultura pop".
"Smantellare lo S.H.I.E.L.D. è stata un'idea fantastica: ora i Vendicatori non sono più spalleggiati da un'organizzazione governativa, dunque sono davvero da soli", spiega il produttore esecutivo Jeremy Latcham. "Com'era prevedibile, ora sono finanziati da Tony Stark, il quale però ammette che il vero capo è Captain America. Non sono insieme tutto il tempo, ma si riuniscono in un quartier generale: Tony ha trasformato la Stark Tower vista nel primo film in una nuovissima Avengers Tower".
Robert Downey Jr. spiega in maniera scherzosa il salto di qualità dei Vendicatori: "Tony Stark è il primo supereroe dotato di una risorsa infinita di denaro. È lui a pagare il conto, e ovviamente se lo può permettere. Ora che Pepper gestisce gli affari, le cose sono più stabili rispetto al periodo in cui paparino si limitava a firmare assegni".
L'attore prosegue: "Tony non può fare altrimenti, vuole circoscrivere e consolidare il team dei Vendicatori. È una sorta d'ingegnere, un meccanico che vuole migliorare le prestazioni del gruppo. È come se avesse comprato una squadra di football: vuole rinnovare le loro uniformi, aggiornare il loro equipaggiamento, e renderli più forti, veloci e sicuri in campo".
Per Robert Downey Jr., il rapporto fra i Vendicatori è uno degli elementi più interessanti del film, e ciò che l'ha spinto a riprendere il ruolo. "La sceneggiatura esplora ulteriormente i complessi rapporti che legano i Vendicatori, e credo che questo sia fantastico", spiega l'attore. "Adoro che Thor ce l'abbia a morte con me, ma alla fine sia costretto ad ammettere che ho ragione. È una questione interessante che si risolve in modo eccitante, ma stranamente gli elementi che preferisco di Avengers: Age of Ultron sono la storia e le questioni da essa sollevate".
"In questo film, Tony Stark è sotto pressione", spiega il produttore esecutivo Jeremy Latcham. "Regge il peso del mondo sulle sue spalle. All'inizio del film, Wanda genera una visione nella mente di Stark. Tutti i Vendicatori giacciono morti in un paesaggio alieno: In lontananza si vede la Terra, attaccata da un gruppo di giganteschi leviatani. A un tratto vediamo Tony Stark, l'unico superstite, con lo sguardo pieno di orrore. In quel momento, ci rendiamo conto che Tony porta con sé tanta ansia e rabbia, e questo influenza le sue decisioni in ogni momento. È stato lui a oltrepassare il portale dei Chitauri, e ha visto cosa c'è là fuori. Sa che i Vendicatori sono tristemente inadeguati per combattere una forza così smisurata, dunque non sa cosa fare".
Captain America dirige le operazioni della squadra, e questa è un'altra novità per i Vendicatori. "Tony è disposto a rinunciare alla sua importanza soltanto di fronte a due persone: una è ovviamente Pepper, e l'altra è Captain America", afferma Robert Downey Jr. "Tony crede che ogni persona debba svolgere il lavoro che le compete, e Captain America ha più esperienza di lui in questo campo. Inoltre, è bello migliorare le proprie abilità grazie a un mentore più rodato, e in campo bellico nessuno è più esperto di Captain America".
"È lui a impartire gli ordini, ma non c'è una gerarchia in cui lui ordina e gli altri sono costretti a obbedire", spiega Chris Evans. "In battaglia, spetta a Captain America organizzare uno schema difensivo. Al di fuori della battaglia, invece, la catena di comando è più libera e tecnicamente nessuno è in una posizione di superiorità, ma Cap preferisce la gerarchia e l'ordine, e per questo motivo si trova più a suo agio sul campo di battaglia".
Evans prosegue: "Nella vita privata, Steve Rogers deve ancora trovare il suo posto. È sempre stato un soldato, e si sentiva a suo agio in quel ruolo. Ama l'ordine e vuole pianificare ogni mossa. Senza questa dinamica si sente un po' inutile, ma sta ancora cercando di farsi una vita al di fuori di Captain America. È stato in servizio per molto tempo, e deve capire come comportarsi senza la sua uniforme e senza lo S.H.I.E.L.D.".
"Steve Rogers è un tipo molto coerente", afferma Joss Whedon. "Il suo è un conflitto interiore, fra se stesso e i suoi valori. Ha sempre pensato di essere soltanto un soldato, dunque deve capire come relazionarsi col resto del mondo. Io e Chris abbiamo riflettuto sul personaggio di Steve Rogers, e ci siamo resi conto nella vita di tutti i giorni è privo di obiettivi. Passerà la vita a combattere: è un concetto triste, ma anche affascinante".
"Il personaggio non ha sempre le scene d'azione migliori, perché è Captain America, ma il pubblico apprezza la sua umanità e per questo i fan lo adorano", spiega Kevin Feige. "È un brav'uomo che cerca sempre di fare la cosa giusta. Il fatto che esista un personaggio del genere, e che il pubblico non lo consideri datato, è fantastico. Questo è merito sia dei cineasti che di Chris Evans, una persona incredibilmente cordiale e affabile, che ha accettato di buon grado la responsabilità di incarnare Cap".
Per Evans, interpretare questo personaggio è stato molto divertente. "È un'esperienza soddisfacente da tutti i punti di vista", afferma Evans. "È un privilegio poter vedere la felicità sul volto dei bambini che incontro. È fantastico interpretare un ruolo che rimarrà legato ai loro ricordi d'infanzia, com'è successo anche a me con certi film che ho visto da piccolo".
Il Dio del Tuono è rimasto dove l'avevamo lasciato dopo gli eventi di Thor: The Dark World. Chris Hemsworth torna a interpretare il ruolo di Thor, che ora si è abituato a vivere sulla Terra.
"Thor ha deciso di rimanere sulla Terra, ed è un personaggio più concreto e con i piedi per terra rispetto a prima", afferma Chris Hemsworth. "Questo è interessante, perché offre più opportunità di mostrare il suo umorismo e di mettere in evidenza il suo lato informale, senza il solito mantello rosso e la solita armatura. È un membro essenziale della squadra, e il team ora è più solido e unito".
L'attore prosegue: "Thor ha una visuale più completa del conflitto. Tutti i Vendicatori sono coinvolti nella battaglia iniziale, ma grazie alla sua sapienza asgardiana Thor inizia a tenere sotto controllo alcune minacce provenienti da altri mondi".
"Chris Hemsworth è Thor", afferma il produttore Kevin Feige. "Ha fatto un lavoro incredibile con questo personaggio, che in mano a un altro attore sarebbe potuto sembrare un pesce fuor d'acqua. Nonostante il mantello rosso, il martello e l'astruso linguaggio asgardiano, Chris è riuscito a umanizzarlo. È un membro essenziale del team, ma allo stesso tempo è l'anello di congiunzione fra la Terra e gli altri mondi. È stato la nostra guida nel lato cosmico dell'Universo Marvel, e in questo film continua ad avere una posizione privilegiata rispetto agli altri personaggi. È cresciuto dall'altro lato dell'universo, conosce storie, mitologie e leggende cosmiche di cui nessun terrestre ha mai sentito parlare, ed è la chiave di volta per visitare i luoghi più stravaganti e straordinari dell'Universo Marvel".
"Chris Hemsworth incarna Thor sotto ogni punto di vista", afferma il produttore esecutivo Jeremy Latcham. "Somiglia a Thor, e quando si avvicina l'inizio delle riprese si sottopone a un intenso regime di dieta ed esercizi. Se dovesse diventare troppo largo, il costume non gli entrerebbe. Il suo collo e le sue braccia devono diventare giganteschi, ma non troppo. Ormai ha adottato un metodo quasi scientifico: sa come trasformarsi in Thor, e ci riesce velocemente".
Nel ruolo dell'amatissima Vedova Nera, Scarlett Johansson ha il compito di diminuire il livello di testosterone presente nei Vendicatori. Spiegando la situazione in cui si trovano i Vendicatori all'inizio del film, la Johansson afferma: "All'inizio del film, gli affari vanno come al solito. Ma il mondo conosce la loro esistenza, a differenza del primo film. Ovviamente, le situazioni che affrontiamo coinvolgono tutti il mondo. Ormai, l'uomo comune è a conoscenza dell'esistenza degli alieni e dei viaggi spaziali. Prima della battaglia di New York, i Vendicatori e lo S.H.I.E.L.D. avevano un approccio più furtivo, ma ora la gente ci giudica in modo diverso. Tutti ci osservano, dunque le cose sono molto diverse".
Per la talentuosa attrice, l'opportunità di scavare nel passato di ogni personaggio rappresenta l'elemento più interessante del film. "Ogni membro dei Vendicatori ha un passato molto travagliato. Nessuno di noi ha scelto questo lavoro: è il lavoro che ha scelto noi, e indossiamo il costume da supereroi con molta riluttanza. Con questo film, abbiamo l'opportunità di mostrare le storie dei nostri personaggi al pubblico, che le adorerà sicuramente. Gli spettatori saranno più coinvolti di prima nelle nostre relazioni interpersonali e nel futuro di questi personaggi, e credo che questo sia fantastico".
Fra tutti i membri del gruppo, Natasha si è legata particolarmente a Bruce Banner, con il quale ha molte cose in comune. Il produttore Kevin Feige spiega: "Il rapporto tra Bruce Banner e Natasha è molto inaspettato, toccante e tragico, in qualche modo, ed è quasi il centro emotivo del film. Questi due personaggi hanno un passato alquanto instabile, ma Joss è riuscito a strutturare la loro relazione in modo meraviglioso, rendendola una delle colonne portanti del film".
I realizzatori sono rimasti molto colpiti dalla reazione entusiasta degli appassionati nei confronti di Bruce Banner, alias Hulk, in The Avengers. Alcuni dei momenti più sensazionali ed esilaranti del film avevano come protagonista proprio il Golia Verde. Per l'attore Mark Ruffalo, si è trattata di un'inaspettata girandola di eventi. "Sono stato colto completamente alla sprovvista dalla reazione del pubblico nei confronti di Banner e Hulk", afferma Mark Ruffalo. "Questo personaggio è una bella gatta da pelare, e tanti grandi attori hanno avuto l'opportunità di provarci prima di me, dunque ho cercato di collaborare con il gruppo cercando di evitare brutte figure ai miei colleghi. Mi sono avvicinato al personaggio come faccio con qualsiasi altro ruolo: ho pianificato il da farsi e ho provato ad attenermi a quel piano, sperando di ottenere un buon risultato. Il riscontro positivo ottenuto dagli appassionati è stato elettrizzante".
"Joss voleva privare il personaggio di Banner della solita autocommiserazione", afferma il produttore Feige. "Nella vita di tutti i giorni, Mark è una persona davvero accattivante, e sul grande schermo ha regalato un lato inedito a Bruce Banner, che ritroviamo in Avengers: Age of Ultron. È sempre stato uno scienziato nervoso e brillante, afflitto dalla presenza di Hulk. Nel primo film, ho adorato il rapporto tra Tony Stark e Bruce Banner: Joss li ha resi compagni di laboratorio, e su Internet i fan hanno mostrato di aver apprezzato l'idea. La gente non vedeva l'ora di vedere Stark e Banner 'fare scienza'. Credo che questo sia un vero e proprio tributo al lavoro svolto da Joss".
"Sostanzialmente, alla fine del primo Avengers, Banner non aveva un posto dove stare, e quindi si è trasferito da Tony Stark", spiega Ruffalo. "Ha viaggiato per il mondo per anni, ma Stark ha deciso di ospitarlo e questo è stato vantaggioso per tutti e due. Le loro abilità si sono arricchite a vicenda, grazie all'amore che entrambi nutrono nei confronti della scienza. A un certo punto della sua vita, Banner è stato costretto a vivere come un rinnegato, arrivando a sperimentare le sue teorie su se stesso e rischiando di soccombere. Anche Tony ha fatto la stessa cosa, ma ha avuto più successo di Banner. Ha sperimentato su se stesso le sue teorie, ma ha ottenuto molti benefici. È assurdo, ma Banner ha un effetto calmante su Tony, e Tony ha un effetto stimolante su Banner". "Banner ha trascorso gran parte della sua vita in fuga", afferma Joss Whedon. "Adoro la piccola scena dopo i titoli di coda di Iron Man 3, in cui li vediamo trascorrere del tempo insieme come due amici. Non fa parte solo della squadra, ma anche delle ricerche di Tony Stark. Quando abbiamo progettato il laboratorio dell'Avengers Tower, abbiamo diviso l'area di Banner dall'area di Tony. L'area di Banner è davvero notevole, ma quella di Tony è più grande. Grazie a Natasha, Banner è in grado di controllare Hulk, e riesce a sguinzagliare il Golia Verde solo quando ne ha bisogno. E anche Mark Ruffalo ha ottenuto un oggetto che desiderava disperatamente dai tempi del primo film: un paio di pantaloni elasticizzati con il marchio degli Avengers, realizzati appositamente da Tony".
Rispetto al primo film, il personaggio di Occhio di Falco, tiratore scelto e arciere del gruppo, ha uno spazio maggiore. "Io e Joss amiamo molto questo personaggio, ma il primo film non ci aveva dato l'opportunità di approfondirlo a dovere", afferma Jeremy Renner. "Una sera ho incontrato Joss a una festa, e lui mi ha detto che in questo secondo film avremmo scoperto diversi lati nascosti del personaggio. Questo mi ha reso molto felice. È stato davvero elettrizzante esplorare il suo lato umano, piuttosto che il lato eroico: Occhio di Falco è un personaggio pieno di difetti e di limiti, ed è per questo che ho deciso di interpretarlo".
"Mi sono divertito a renderlo enigmatico. Sembra quasi che Occhio di Falco abbia un secondo fine, dei propositi non molto chiari, e che questo lo spinga a prendere le distanze dalla squadra", afferma Whedon. "Ma quando tutti gli altri Vendicatori sono tormentati dai loro sentimenti e dal loro passato, scopriamo che Occhio di Falco è una persona normale: è questo il suo oscuro segreto".
Grazie a Tony Stark, anche l'armamentario di Occhio di Falco è stato aggiornato. "Occhio di Falco ha dei nuovi giocattoli multiuso, in linea con la tecnologia Stark", afferma Jeremy Renner. "Possiede tanti tipi diversi di frecce, ognuna delle quali ha una caratteristica differente. Alcune di queste caratteristiche verranno spiegate, altre saranno invece una grande sorpresa. Grazie a Tony Stark, il mondo è nelle sue mani".
Lo S.H.I.E.L.D. è stato smantellato ed è uscito di scena, ma l'intrepido direttore Nick Fury si nasconde ancora nell'ombra. "Lo S.H.I.E.L.D. è allo sbando", afferma Samuel L. Jackson. "Tutti i suoi agenti sono sparsi per il mondo, dunque è interessante vederlo tornare per aiutare i Vendicatori. Fury li osserva dall'esterno, ma continua a dare una mano grazie a Natasha, la persona di cui si fida di più sulla faccia del pianeta. Lei è i miei occhi e le mie orecchie".
Dal momento in cui devasta la loro festa all'Avengers Tower, gli occhi e le orecchie dei Vendicatori sono puntati su Ultron. Inizialmente, il personaggio è un ammasso di ferraglie e rifiuti, ma i realizzatori sapevano di aver bisogno di un attore dinamico per trasformare questo robot in un villain originale e inedito. Il casting è stato più facile del previsto, dato che i cineasti non hanno dovuto cercare a lungo.
"James Spader è un attore incredibile, e non appena Joss ha cominciato a riflettere sul personaggio di Ultron, ce l'ha proposto", afferma Kevin Feige. "Ci siamo subito resi conto che sarebbe stato perfetto. Non c'era nessun altro sulla nostra lista. È un attore unico, dotato di una voce meravigliosa e piena di umorismo, oscurità ed emozione. Nei fumetti, Ultron è un robot unico e spaventoso. Ci sono stati molti franchise basati sui robot, dunque volevamo che fosse diverso dagli altri. Volevamo che Ultron fosse assolutamente folle e pieno di emozioni selvagge, delle caratteristiche inaspettate per una forma di vita sintetica".
Il produttore prosegue: "Nel corso del film, James Spader incarna in modo fantastico vari ammassi di ferraglia, ed è questo che rende Ultron interessante. È esattamente ciò che volevamo, e anche di più. Abbiamo un volto metallico, provvisto di occhi robotici, che parla con la straordinaria voce di James Spader".
Per Spader, entrare a far parte dell'Universo Marvel è stata una soddisfazione molto personale. "Mio figlio, che aveva diciannove anni quando sono stato contattato per il ruolo di Ultron, è sempre stato un grande appassionato di fumetti e cinefumetti, e nel corso della mia carriera ho sempre recitato in film destinati a un pubblico maturo, inadatti ai miei figli. Inoltre, ho anche un figlio minore, che all'epoca aveva tre anni ed era già interessato al fantasy, quindi ho deciso di fare finalmente un film per i miei ragazzi".
L'attore prosegue: "Inoltre, sono amico di Robert Downey Jr. da moltissimi anni, e per decenni non abbiamo avuto l'opportunità di collaborare. Ho pensato che sarebbe stato interessante andare sul set e interpretare un robot di due metri e mezzo deciso a uccidere il personaggio interpretato da Robert, Tony Stark".
Per Downey Jr., ritrovare Spader è stata una bella esperienza. "Con questo film, si chiudono diversi cerchi", scherza l'attore. "E sicuramente il più personale, per me, riguarda James Spader. Fu la prima persona che conobbi dopo essermi trasferito a Los Angeles, e mi prese sotto la sua ala protettiva, nonostante avesse solo un paio d'anni più di me. Credo che sia stato una scelta molto ispirata per Ultron, in primo luogo perché si tratta di un attore molto richiesto. È una sorta di tesoro americano, e in questi anni ho preso in prestito molti trucchi del mestiere da lui".
Spader si è divertito a esplorare la complessità del personaggio. "Ultron è in grado di accedere a qualsiasi dispositivo tecnologico, ed è perennemente connesso a Internet", spiega l'attore. "Le informazioni si imprimono nella sua psiche. Ha accesso a qualsiasi cosa, e il suo chip non smette mai di scaricare dati, ma non riesce a controllare tutta questa incredibile quantità di conoscenza. Non è in grado di gestire la sua potenza".
"Ultron deve essere guidato da motivazioni credibili", afferma Joss Whedon. "Allo stesso tempo, però, è folle e mentalmente instabile. James è molto eloquente, e durante le riprese mi ha detto 'Durante ogni discorso e ogni scena emotiva, farò costantemente riferimento a cose che avvengono fuori scena'. Ci ho messo un po' a comprendere cosa intendesse, ma alla fine ho capito: la mente di Ultron è ovunque, dunque a volte lo vediamo perdere il controllo a causa di eventi che stanno avvenendo da un'altra parte. James ha fatto sua questa caratteristica, rendendo il personaggio molto stratificato".
Una delle questioni rimaste in sospeso dopo la battaglia di New York conduce i Vendicatori in Sokovia, nell'Europa dell'Est. È qui che il gruppo incontra due nuovi personaggi. "La cosa più divertente dei fumetti degli Avengers è che, nel corso degli anni, la formazione del gruppo è cambiata una dozzina di volte", afferma Kevin Feige. "Per noi, questo è il punto centrale del franchise. Abbiamo sempre pensato che nel secondo capitolo avremmo ampliato la squadra, e in particolare eravamo interessati a inserire Pietro e Wanda, ossia Quicksilver e Scarlet Witch, nel film".
Il produttore prosegue: "Il loro primo incontro con i Vendicatori è molto interessante, e volevamo mostrarlo nel film. Non amano per nulla i Vendicatori. Vivono in un paese dell'Europa Orientale chiamato Sokovia, che un tempo era un avamposto dello S.H.I.E.L.D., ma in tempi più recenti è caduto sotto il controllo dell'Hydra".
All'interno di un cast così ampio, Aaron Taylor-‐Johnson, che interpreta Pietro alias Quicksilver, è stato rassicurato dalla presenza di Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda, alias Scarlet Witch.
"È sempre un po' spaventoso entrare a far parte di un cast così grande, quindi è stato davvero bello collaborare nuovamente con Elizabeth Olsen dopo Godzilla", afferma Aaron Taylor-‐Johnson. "È stata bello avere con me un'amica che si trovava nella mia stessa barca".
L'attore prosegue: "È stato davvero divertente interpretare Quicksilver e i suoi superpoteri. Riesce a raggiungere la velocità del suono, ma è veloce anche in qualsiasi altra cosa. Perde facilmente la pazienza, perché gli altri sono troppo lenti in confronto a lui. È stato divertente interpretare questo personaggio e, soprattutto, scoprire chi è realmente".
Riguardo al profondo legame d'affetto tra Pietro e sua sorella Wanda, Taylor-‐Johnson afferma: "Sono loro due contro il mondo, vivono l'uno per l'altra, e questo è molto bello. Rappresentano quasi lo yin e lo yang. Io sono molto paterno, fisico e protettivo nei suoi confronti, e lei è materna, premurosa, pensierosa e più emotiva. Si controbilanciano. Senza Scarlet Witch, Quicksilver non esisterebbe. Io ed Elizabeth andiamo molto d'accordo, quindi è stato facile essere fratello e sorella".
"La cosa interessante di Wanda è la sua connessione con l'universo", afferma Elizabeth Olsen. "Riceve dei messaggi da dimensioni parallele, dal passato e dal futuro, riesce a percepire le più grandi paure di chiunque, e può manipolare la mente del prossimo. Si tratta di una caratteristica davvero eccitante, perché è fondamentale per la trama. Manipola a tal punto le menti dei Vendicatori da spingerli a separarsi per qualche tempo, per poi ritornare uniti. Joss non ha inserito due nuovi personaggi solo per ampliare la rosa dei protagonisti. Abbiamo un collegamento diretto con la trama, e la storia di Scarlet Witch e Quicksilver è davvero bellissima e toccante. Sono soli al mondo".
"Wanda e Pietro possiedono dei poteri mai visti prima", spiega Joss Whedon. "Pietro è estremamente veloce, quasi come un proiettile. I poteri di Wanda sono abbastanza intangibili, per riassumere li definiamo 'telecinesi': può spostare gli oggetti con la mente, riesce a creare scudi di energia, e può intrufolarsi nella mente dei suoi avversari per tormentarli con le loro peggiori paure. È un potere smisurato, ma volevo che la gente si rendesse conto che anche lei ha dei limiti, e non riesce a utilizzarlo più di quanto non faccia già".
Per definire i movimenti del suo personaggio e renderli abbastanza fluidi, la Olsen si è esercitata per settimane. "Io e Joss abbiamo studiato alcune immagini di Scarlet Witch, e abbiamo visto che ha sempre delle sfere rosse intorno alle mani, come una sorta di campo energetico fiammeggiante", spiega la Olsen. "Joss ha deciso di farmi studiare con una ballerina, per rendere le mie mosse di combattimento meno meccaniche e più circolari. Ha contattato la movement coach Jenny White, e con lei abbiamo messo a punto dei movimenti che Joss ha poi approvato. È stato un lavoro molto lungo, e solo durante la seconda metà delle riprese sono stata in grado di improvvisare. Non sono movimenti casuali, ma è qualcosa che non avevo mai fatto. È qualcosa di mai visto prima, ma questa caratteristica si è sviluppata con naturalezza, e credo sia un'ottima cosa".
Un altro nuovo membro della squadra dei Vendicatori è Visione, interpretato da Paul Bettany, che aveva già prestato la voce a Jarvis nei film di Iron Man. "Paul Bettany interpreta Visione: anche questo è un cerchio che si chiude", spiega Robert Downey Jr. "Paul ha lavorato con me sin dall'inizio, ed è stato bello incontrarlo anche sul set e non solo durante le anteprime. È un attore meraviglioso, e interpreta un personaggio fantastico".
"Nei fumetti, Visione è un membro fondamentale dei Vendicatori, e un personaggio unico", afferma Kevin Feige. "È una forma di vita artificiale, ma è puro e innocente come un personaggio umano. Ha un aspetto molto particolare, e Paul Bettany, che ha interpretato Jarvis per tanti anni, è finalmente uscito dallo studio di registrazione per vestire i panni di un Vendicatore. Il suo aspetto e i suoi poteri sono spettacolari, e rappresenta un'enorme risorsa per il team".
Descrivendo il suo personaggio, Bettany afferma: "Joss ha fatto un lavoro fantastico. È riuscito a creare un essere onnipotente ma totalmente ingenuo. Visione nasce già adulto ed è super intelligente, ma allo stesso tempo è come un bambino. Lo vediamo scoprire se stesso, innamorarsi del mondo che lo circonda e degli esseri umani, e sperimentare sensazioni del tutto nuove".
Il tenente colonnello James Rhodes, interpretato da Don Cheadle, ritorna per aiutare l'amico di una vita Tony Stark a uscire da una situazione più grande di lui. "Tony ha esagerato, e ha creato un mostro incontrollabile", afferma Don Cheadle. "A causa di ciò, Rhodey si trova in una posizione complicata: è diviso tra il suo lavoro come militare e la sua amicizia per Tony. I loro interessi dovrebbero essere allineati, ma non è così. Perseguono lo stesso obiettivo ma ci arrivano in modi diversi. Come posso far parte dei Vendicatori restando nei confini del mio grado militare? Rhodey si chiede proprio questo".
In Avengers: Age of Ultron, l'Agente Maria Hill si trova in una situazione diversa, dato che ora lavora per Tony Stark. Cobie Smulders spiega le nuove responsabilità del suo personaggio. "Le regole e le norme di Tony sono molto più libere", afferma la Smulders. "In realtà, non credo che abbia delle regole, perché non ama essere il capo. Vuole tenere ogni cosa sotto controllo, ma spetta a Maria riempire i moduli e assicurarsi che il lavoro sia portato a termine. Si tiene ancora in contatto con Nick Fury, e lui continua a guidarla in qualche modo".
Avengers: Age of Ultron può contare anche su uno stellare cast di contorno, che comprende Anthony Mackie nel ruolo di Sam Wilson/Falcon, Claudia Kim nei panni della dottoressa Cho, Thomas Kretschmann nel ruolo di Strucker e Andy Serkis come Ulysses Klaue.
"È elettrizzante avere un cast del genere per questo film", afferma il produttore esecutivo Jeremy Latcham. "La cosa meravigliosa è che tutti amano questi personaggi, e ogni attore si diverte a interpretarli. I nostri attori vogliono tornare perché si divertono a interpretare questi personaggi, e il pubblico li adora. E dal punto di vista di un realizzatore, è davvero fantastico che tutti questi grandi attori vogliano far parte del film".
CREARE IL MONDO: VENDICTORI INTERNAZIONALI
Mentre a Londra si allestivano i set e le scenografie, la troupe si trasferiva a Johannesburg, in Sudafrica, per effettuare tre settimane di riprese. La città e le sue aeree periferiche sono lo sfondo di una delle più grandi scene d'azione del film, che coinvolge Iron Man e Hulk.
"Johannesburg ha un aspetto molto particolare, e l'architettura ha uno stile che apprezzo molto", afferma Joss Whedon. "È una città con dei ritmi, delle atmosfere e delle tonalità particolari, ricca di colori che ricordano la terra. È molto diversa dalle altre location, ci si rende subito conto di non essere in Nord America".
Il regista spiega la sequenza: "La squadra arriva sulle coste dell'Africa per trovare Ultron e Scarlet Witch, che ha preso il controllo della mente di Banner, tormentandolo con incubi talmente intensi da scatenare una rabbia incontrollabile. Hulk è completamente fuori controllo, arriva per errore nel centro della città, ed è sopraffatto dal rumore, dalle luci e dalla folla. Non è l'Hulk eroico che conosciamo, ma una versione molto più spaventosa. Iron Man non si limita a combatterlo, ma tenta di allontanarlo dalle aree urbane per proteggere i cittadini e riportare Bruce alla ragione".
Tony ha bisogno di più potenza e indossa la sua nuova armatura, chiamata non a caso Hulkbuster. "L'Hulkbuster è un'armatura davvero iconica per Iron Man, e abbiamo considerato l'idea di inserirla in ciascuno dei tre film a lui dedicati", afferma Feige. "Per Iron Man 3, il nostro straordinario team aveva ideato dozzine di armature, alcune delle quali erano un omaggio all'Hulkbuster. A un certo punto, Joss ha detto 'Basta con gli omaggi, è ora di utilizzare l'Hulkbuster in Age of Ultron'".
"Gli appassionati adorano l'idea di vedere Tony Stark indossare l'Hulkbuster e polverizzare il nemico", afferma Whedon. "Ma in questo caso l'obiettivo non è distruggere l'avversario, perché Tony e Banner sono legati da una profonda amicizia. Nel film, scopriamo che hanno progettato l'Hulkbuster insieme, per i casi di emergenza. È una sequenza unica, in cui due persone che si vogliono molto bene sono costrette a darsele di santa ragione. È un evento che cambierà per sempre le loro vite e la loro amicizia. La domanda chiave è: queste azioni cambieranno il loro modo di essere? Qual è la posta in gioco emotiva?".
"Il combattimento con l'Hulkbuster è una delle più grandi scene d'azione del film, ed è uno spettacolo fantastico", afferma Kevin Feige. "È una sequenza d'azione meravigliosa, ma allo stesso tempo mostra un uomo che tenta di fermare il suo migliore amico. È per questo motivo che il montaggio ci mostra anche le reazioni di Tony nell'HUD. Stark dice continuamente 'Bruce, devi aiutarmi. Torna in te', anche quando sta tempestando Hulk di pugni. Solo una saga capace di coinvolgere il pubblico può permettersi di mostrare una scena del genere. Gli spettatori comprendono il rapporto fra i personaggi, e l'umanità che si cela dietro i loro alter ego".
Per completare una scena così complessa, è stata necessaria una massiccia collaborazione con il governo sudafricano e gli abitanti di Johannesburg da parte dei realizzatori. "Per un film di questo calibro, è necessario avere a che fare con un governo accogliente e collaborativo, che sia disposto a concedere lo spazio necessario. Fra tutte le località africane che abbiamo visitato, Johannesburg era indubbiamente la città ideale", afferma Jeremy Latcham. "Aveva l'aspetto e l'accessibilità stradale di cui avevamo bisogno. È una città molto bendisposta nei confronti del cinema. Siamo riusciti a pilotare elicotteri, distruggere automobili e creare giganteschi effetti pirotecnici per le strade del centro. È davvero eccitante trovare dei paesi disposti a ospitare le riprese di un film. Credo che gli abitanti di Johannesburg saranno elettrizzati nel vedere la loro città sul grande schermo".
"La troupe è stata davvero felice di poter girare a Johannesburg", afferma Joss Whedon. "Il governo è stato fantastico, la città è stata fantastica, e i cittadini sono stati davvero accoglienti: non ce l'avremmo mai fatta senza di loro. Siamo davvero riconoscenti: non saremmo mai riusciti a ricreare un posto del genere in un teatro di posa. Le comparse sono state fantastiche, hanno continuato a correre per le strade della città per tutta la durata delle riprese, sempre con la stessa energia".
Dopo le riprese in Sudafrica, la troupe si è trasferita in Valle D'Aosta, in Italia. Questa regione montuosa, autonoma e a statuto speciale, è situata nell'Italia nord-‐occidentale ed è stata poco utilizzata dal mondo del cinema. Confina a ovest con la regione francese Rodano-‐Alpi, a nord con il Canton Vallese, Svizzera, a sud e a est con il Piemonte. La Valle d'Aosta è la più piccola regione italiana, ma è ben nota in tutto il mondo grazie alle sue importanti località alpine, molto apprezzate dagli scalatori. La regione è anche piena di spettacolari castelli e edifici medievali. In particolare, i realizzatori sono stati attratti da un edificio storico ben preciso.
L'edificio, risalente all'anno 1000, è stato convertito nella roccaforte di Strucker, che vedremo nell'incipit del film. "C'è una gigantesca ripresa aerea che mostra i Vendicatori mentre attaccano la roccaforte, alla ricerca dello scettro di Loki. Iron Man, Hulk, Vedova Nera e Thor sono presenti in queste sequenze, e tentano di attaccare la roccaforte per fermare Strucker e i suoi uomini".
Latcham prosegue: "Le ricerche per la roccaforte di Strucker hanno avuto inizio un anno prima delle riprese. Abbiamo spiegato ai nostri location manager che avevamo bisogno di un edificio gigantesco, situato in una regione mai vista prima. Volevamo aprire il film tra la neve, e avevamo bisogno di un edificio bellissimo e minaccioso. Abbiamo setacciato tutto il pianeta, e spedito delle squadre di ricerca in tutta Europa. Per due mesi, hanno visitato centinaia di sito storici".
Le riprese si sono svolte anche in altre location della Valle d'Aosta, utilizzata per dare vita alla nazione fittizia di Sokovia. Gli attori Jeremy Renner, Elizabeth Olsen e Aaron Taylor-‐Johnson hanno iniziato le riprese in grande stile, combattendo in Sokovia.
"Durante il nostro primo giorno in Italia, stavamo girando una parte della battaglia finale. È una cosa che succede spesso nel cinema", scherza Jeremy Renner. "La troupe italiana aveva costruito delle fantastiche scenografie e delle rocce da utilizzare nel combattimento. È molto più semplice entrare nella parte, quando si ha a che fare con elementi concreti al posto di una pallina da tennis e un green screen".
L'attore prosegue: "Girare in location effettive mi permette di capire cosa succede, e dove finiscono le frecce che lancio. Quando eravamo in Italia, la città aveva un aspetto ruvido e somigliava molto all'Europa dell'Est. Guardando oltre, si potevano vedere le Alpi e dei paesaggi troppo belli per essere veri. È buffo pensare che questi bellissimi paesaggi saranno rimossi al computer e sostituiti con degli sfondi adatti a mostrare la devastazione di Sokovia".
Le dimensioni e la portata delle location italiane hanno aiutato Elizabeth Olsen a calarsi nei panni di una supereroina. "La cosa migliore di queste produzioni così colossali è che riescono a trasformare completamente qualsiasi luogo", afferma la Olsen. "Abbiamo occupato un'intera città, facendola apparire completamente distrutta e devastata. Mi sentivo in imbarazzo quando i passanti lanciavano un'occhiata al disastro che avevamo allestito nella loro città".
"La prima voota che ho visto il set italiano completato, mi sono guardato intorno e mi sono reso conto che era perfetto", esclama Joss Whedon. "Avevamo un ponte perfetto, che era un elemento fondamentale per la storia. Ma soprattutto, ogni cosa era meravigliosa. Ogni vicolo era magnifico, dunque potevamo puntare la macchina da presa in qualunque direzione. Volevamo che la battaglia sembrasse leggermente anarchica, ma ogni volta che posavo la telecamera ero costretto a prenderla nuovamente in mano per riprendere qualcos'altro".
Il regista prosegue: "È stato elettrizzante, e credo che gli attori siano stati ispirati dal luogo. Non è facile per questi eroi. Affrontano un'immensa quantità di esperienze, e volevo che la missione di questo film fosse molto diversa da quella del primo capitolo. Abbiamo a che fare con ambientazioni molto diverse, ma l'elemento umano è sempre fondamentale. I Vendicatori non sono esseri geneticamente superiori che combattono per divertimento, il loro obiettivo è aiutare e proteggere le persone".
Dopo la fine delle riprese in Italia, la produzione è tornata a Londra. Il set della nuova Avengers Tower, che nel film si trova a New York, è stato il primo a ospitare le riprese.
"Ai tempi di The Avengers, il ponte di comando dell'Helicarrier era il più grande set che io avessi mai visto", afferma Kevin Feige. "Il set dell'Avengers Tower, costruito per questo film, è molto più grande. Gran parte del film si svolge sui molteplici livelli della torre, da cui si possono osservare l'intera città di New York e l'hangar del Quinjet".
"Basandosi sulla sceneggiatura, Joss voleva uno spazio molto grande, in cui poter girare un'immensa quantità di scene", afferma lo scenografo Charles Wood. "Quando si utilizza lo stesso set per venticinque giorni, bisogna far sì che contenga molteplici ambienti. Volevamo che fosse tutto collegato, ma allo stesso tempo ci piaceva l'idea di spostarci agevolmente dall'alto al basso e viceversa: così, abbiamo ideato delle piattaforme su cui far svolgere i combattimenti. Volevamo anche un'ampia visuale di New York, e per questo motivo abbiamo costruito una grande finestra, con curve semplici e fluide. Abbiamo provato a incorporare diversi elementi dell'architettura moderna nel design".
Anche il Quinjet è stato aggiornato e reso più simile al suo hangar. Il nuovo Quinjet ha un aspetto più militaristico, e permette ai piloti di osservare l'ambiente che li circonda durante il volo. Il design del cupolino è basato sulle cabine di pilotaggio degli elicotteri, interamente circondate dal vetro, per comunicare al pubblico una sensazione di velocità durante le scene di volo. Gli interni sono stati ridotti all'osso per rendere l'ambiente elegante e utilitario: quasi tutte le imbottiture e le finiture sono state rimosse per render l'aspetto del jet più spigoloso.
Per gli attori, poter recitare in ambienti autentici su larga scala è stato un grande aiuto. "L'Avengers Tower era gigantesca, quasi come un vero palazzo, ed era piena di dettagli straordinariamente precisi", afferma Elizabeth Olsen. "Era il set più bello in cui avessi mai recitato, sembrava di entrare in un mondo a parte".
"Era un set incredibile", afferma Chris Hemsworth. "Uno dei più strabilianti che abbia mai visto. È la casa di Tony Stark, quindi deve essere grande, tecnologica e appariscente. È stato il primo set in cui abbiamo recitato tutti insieme, quindi è stato fantastico poter girare la scena della festa in un ambiente del genere".
Il set era meraviglioso, ma la pavimentazione è stata messa a dura prova dalle numerose scene d'azione. "La prima volta in cui sono andato sul set, sono rimasto davvero colpito", afferma Robert Downey Jr. "Dopo qualche giorno, però, il pavimento era ricoperto di frammenti di vetro scenico. Sembrava di trovarsi in una pista di pattinaggio su ghiaccio futuristica, ed era impossibile muoversi. I pavimenti erano bellissimi ma molto scivolosi, e il pericolo di finire per terra era sempre dietro l'angolo. Siamo diventati dei bravissimi ballerini, in compenso".
"L'Avengers Tower è uno dei set più belli in cui io abbia mai lavorato", afferma Joss Whedon. "Charles Wood ha svolto un lavoro meraviglioso, una delle scenografie migliori che io abbia mai visto. A volte, illuminare uno spazio così grande mi faceva diventare pazzo. Ma la scenografia mi permetteva di comporre le inquadrature al meglio, e ha un aspetto fantastico nel film".
È all'interno di questa gigantesca scenografia che i Vendicatori incontrano per la prima volta Ultron, che devasta la festa scatenando la sua furia sul team. Durante questa scena, gli attori hanno avuto modo di collaborare per la prima volta con James Spader, che interpreta Ultron. "Quando James è arrivato sul set, indossava la sua tuta per il motion capture e aveva un enorme anello di metallo luminoso sulla testa, per far capire agli altri attori dove guardare", spiega Chris Evans. "Inizialmente sembrava ridicolo, ma James è un attore davvero maestoso, ed è riuscito catturare l'attenzione di tutti anche conciato a quel modo".
"Nonostante Ultron sia fatto di metallo, i realizzatori sono riusciti a incorporare parte della mia mimica facciale nel personaggio", afferma Spader. "Ultron si evolve nel corso del film. È buffo, ma pian piano inizia a comportarsi sempre più come un uomo e meno come una creazione. I suoi movimenti corporei e il suo fisico diventano sempre più umani. Durante una delle nostre prime conversazioni, ho chiesto a Joss se il mio contributo si sarebbe limitato esclusivamente alla voce. Lui ha risposto che era a mia discrezione e dipendeva dai miei impegni. Ed io gli ho detto che, quando giro un film, voglio essere in grado di fare tutto".
"Non avevo idea di quale aspetto avrebbe avuto Ultron, e di come sarebbe stato interpretato", afferma Chris Hemsworth. "Ma quando ho visto James recitare sul set, ho capito tutto. La cadenza e il ritmo con i quali il personaggio si esprime sono molto complessi. È molto intelligente, ma anche ironico e sarcastico. È un bellissimo mix, e durante il suo monologo principale ci ha talmente catturato che abbiamo iniziato ad applaudire e ci siamo dimenticati le nostre battute".
"Solitamente, quando si ha a che fare con un personaggio digitale, ci si rivolge a una pallina da tennis e si reagisce alle battute lette dall'assistente alla regia", aggiunge Mark Ruffalo. "È stato fantastico poter recitare con James e avere a che fare direttamente con Ultron. Ci ha permesso di apprezzare il personaggio e capire esattamente cosa stesse accadendo. È stato davvero magnetico, e ha costruito un'interpretazione molto stratificata. James Spader è un attore fantastico già in partenza, ma credo che i fan adoreranno questo personaggio".
Le riprese si sono poi trasferite a Seoul: la capitale della Corea del Sud non aveva mai ospitato una grande produzione statunitense. La Corea del Sud è ricca di appassionati della Marvel, e secondo il produttore esecutivo Louis D'Esposito, "La Corea del Sud è uno dei più grandi mercati cinematografici internazionali". Aggiunge: "In Corea del Sud, The Avengers ha avuto un successo trionfale, che è cresciuto esponenzialmente. Volevamo adoperare delle location poco utilizzate dal cinema e Seoul era perfetta: credo che il film la metterà in luce in modo fantastico".
"Seoul è una metropoli all'avanguardia, e gli abitanti sono stati molto contenti di vederci girare il film nella loro città", afferma Kevin Feige. "Il governo è stato incredibilmente gentile, e ci ha consentito l'accesso a numerose aree della città che non erano mai state utilizzate per un film".
Una di queste location era il Ponte Mapo, che attraversa il fiume Han collegando il Distretto Mapo con il Distretto Yeongdeungpo. Il ponte è stato utilizzato per la scena in cui Captain America, in sella alla sua motocicletta, insegue un camion a diciotto ruote sul quale si arrampica. Per girare la scena, la produzione ha chiuso temporaneamente tutto il ponte, lungo un chilometro e mezzo. Prima di allora, il ponte non era mai stato chiuso interamente.
"La cosa fantastica di Seoul è che ci sono centinaia di ponti diversi, e sono tutti completamente diversi l'uno dall'altro", spiega John Mahaffie, regista della seconda unità. "Grazie alla cooperazione della città di Seoul, siamo riusciti a filmare sul ponte Mapo, ed è stato piuttosto eccitante. È un ponte a dieci corsie, uno dei più grandi e larghi in tutta Seoul. Entrambi i lati del ponte sono stati chiusi affinché potessimo girare la scena, e ringraziamo la città per la generosità dimostrataci".
La produzione ha avuto la straordinaria opportunità di utilizzare droni e automobili comandate a distanza, per ottenere riprese che sarebbero state impossibili da realizzare con degli operatori o in elicottero. La produzione si è avvalsa della perizia dei fratelli coreani Menstru Pa, campione nazionale nel volo dei droni, e Pak Min Keu, campione nazionale di corse automobilistiche a distanza.
"I droni erano fantastici", afferma la produttrice esecutiva Patricia Whitcher. "È da pochissimo tempo che abbiamo iniziato a utilizzarli per il cinema, poiché in certi paesi le norme di sicurezza ne impediscono l'uso. Rispetto a un elicottero, permettono di entrare maggiormente al centro dell'azione, ma sono molto meno invasivi e pericolosi, più flessibili e molto meno costosi. Menstru Pa è molto esperto, ed è riuscito a fare qualunque cosa gli chiedessimo".
La Whitcher prosegue: "Abbiamo collaborato con il pilota di automobili telecomandate Pak Min Keu, fratello di Menstru Pa, che comandava una piccola auto su cui avevamo montato una macchina da presa. È riuscito a farla sfrecciare per il traffico, tra le automobili e i camion. Ci ha permesso di girare inseguimenti stradali mai visti prima. Aveva dei nervi d'acciaio, dato che la telecamera montata sull'auto era molto costosa. È riuscito a portarla vicinissima all'azione, senza mai fare un errore che ci costringesse a ripetere la scena".
La produzione ha girato in varie location, tra cui Digital City, Gangnam, la K1 University, il Ponte Mapo, e sui tetti di Namsam. Per filmare queste sequenze, è stato impiegato un vasto team produttivo, che comprendeva sia coreani sia americani.
"Questo tipo di riprese richiede molta preparazione, perché dobbiamo spiegare ai nostri colleghi coreani cosa vogliamo, e come intendiamo realizzarlo", afferma Mahaffie. "Si tratta del più grande film mai girato in Corea del Sud, dunque per riuscire a realizzare i nostri stunt è necessario informare in maniera dettagliata i cittadini, la polizia e il governo. Ci hanno dato tutto il supporto di cui avevamo bisogno, è stato fantastico".
Quando l'attore Chris Evans è arrivato in Corea per girare le sue scene, l'interesse nei confronti del marchio Marvel ha raggiunto il culmine. "Grazie al film coreano Snowpiercer, Chris Evans è una grandissima star in Corea del Sud", afferma Jeremy Latcham. "Il paese è pieno di appassionati dei nostri film, dunque Chris è stato accolto in aeroporto da migliaia di fan. Anche durante le riprese, le strade erano spesso piene di persone curiose ed entusiaste".
"I sudcoreani sono fan sfegatati", afferma Chris Evans. "Non ho molta familiarità con la loro cultura, dunque non so da dove provenga la loro passione per i fumetti, ma i film della Marvel sono molto popolari in questo paese. È davvero bello essere qui: sono davvero accoglienti, e sono stati molto gentili a lasciarci invadere la loro città".
Le riprese svolte in Corea del Sud sono state molto importanti per l'attrice coreana Claudia Kim, nata a Seoul, che nel film interpreta la dottoressa Helen Cho. "Durante le audizioni ho detto a Joss Whedon che, da coreana, ero molto orgogliosa che il mio paese avrebbe ospitato le riprese. Lo sarei stata anche se non avessi ottenuto il ruolo", afferma la Kim. "Sono cresciuta qui, e un film di questo calibro non è mai stato girato in questo paese. La Corea è in crescita, ma credo sia ancora in via di sviluppo. Ora, Avengers: Age of Ultron l'ha resa immortale".
Girare un'epica battaglia finale è sempre una grande sfida per la Marvel. La battaglia finale di Avengers: Age of Ultron è stata girata in varie location, tra cui l'Italia e Londra. A Londra, trovare un luogo che somigliasse alle strade devastate di Sokovia è stato molto difficile. Serviva un luogo che potesse ospitare l'intero team produttivo per tre settimane, ma che fosse al contempo al riparo dai paparazzi. Fortunatamente, la produzione ha trovato una struttura governativa che rispondeva a tutte le esigenze.
"Si tratta di una delle migliori location mai utilizzate in un film d'alto profilo", afferma Louis D'Esposito. "È un complesso fortificato provvisto di cinque torri. È un luogo gigantesco, che abbiamo trasformato nella città di Sokovia grazie al nostro reparto scenografia. Le automobili, i segnali stradali e gli oggetti di scena ricordano un paese dell'Europa dell'Est. Il nostro scenografo, Charles Wood, ha costruito una meravigliosa chiesa, e con l'aiuto dei droni siamo riusciti a riprenderla da qualsiasi angolazione possibile".
Jeremy Latcham aggiunge: "Era un set gigantesco, nel quale potevamo muoverci liberamente. Così, con l'aiuto degli storyboard artists e dei tecnici degli effetti visivi, abbiamo ricostruito tutta la scenografia al computer per previsualizzare l'intera sequenza in digitale, completa di esplosioni, in modo da pianificare le scelte di regia. Dopodiché, hanno avuto inizio le riprese, che si sono protratte per diciassette giorni. È una grande scena d'azione, eccitante e piena di stunt. È fantastico poter utilizzare un luogo del genere per raccontare questa grande storia".
"La struttura ricordava perfettamente quell'atmosfera leggermente post-‐sovietica che avevamo trovato in certe zone dell'Italia", aggiunge lo scenografo Charles Wood. "Joss è molto elastico nelle sue scelte, ma sapevamo che aveva bisogno di certi elementi precisi: un ponte, una chiesa e un mercato. Questa struttura si adattava perfettamente alle nostre esigenze, e ci ha permesso di operare delle scelte che in qualsiasi altro luogo sarebbero state irrealizzabili".
Secondo il regista Joss Whedon, il set si prestava perfettamente alle esigenze della sceneggiatura. "In questa produzione, siamo riusciti a creare un vero spirito comunitario. Il team produttivo era fantastico, e Charles Wood ha costruito una chiesa meravigliosa. Girare The Avengers in quella chiesa è stata un'esperienza viscerale, e tutti i nostri collaboratori sono stati grandi, così come le controfigure e gli stessi attori. C'è un'atmosfera mai vista prima, che rende i combattimenti della squadra molto viscerali ed elettrizzanti".
"Il finale di questo film è il più grande che i Marvel Studios abbiano mai realizzato, e supera notevolmente il finale del primo film", afferma Kevin Feige. "Speriamo che il pubblico rimanga sconvolto, ma non vogliamo anticipare nulla. In un certo senso non credevamo di riuscire a renderlo così gigantesco, perché c'è un limite a tutto. Per questo motivo, ci siamo concentrati sulla storia e sui rapporti fra i personaggi. Ma un buon 10% del finale del film è qualcosa di mai visto prima, e questo è elettrizzante".
Hulk e Ultron
A Londra, mentre la produzione tentava di gestire la tabella di marcia delle riprese, i realizzatori iniziavano a sviluppare i personaggi digitali di Hulk e Ultron.
"Andy Serkis ha fondato una compagnia chiamata The Imaginarium, la cui sede si trova a Londra", afferma Jeremy Latcham. "È un grande studio per la motion capture, che punta a trasformare questa tecnica in un'arte cinematografica. Svolgono un lavoro davvero all'avanguardia, dunque abbiamo iniziato a farli collaborare con Mark Ruffalo e James Spader per creare qualcosa di innovativo".
"Da diversi anni, Andy Serkis sta sviluppando e utilizzando in prima persona la tecnologia della performance capture, che è un processo molto creativo", afferma Joss Whedon. "È guidata dall'interpretazione, e Andy ha recitato con la performance capture sin dagli albori di questa tecnica. Andy ci ha fornito un contributo fondamentale, sia da un punto di vista tecnico che recitativo, spiegando ai nostri attori cosa dovevano fare per calarsi nei loro personaggi digitali. È un processo che inizialmente trovavo incomprensibile".
Mark Ruffalo spiega come questa nuova tecnologia abbia rivoluzionato l'interpretazione di Hulk. "Il problema con questa tecnologia, nel primo Avengers, era che i movimenti fisici e le espressioni facciali venivano catturati separatamente. A causa di ciò, non potevo muovermi mentre recitavo, e questo rappresentava un grosso intralcio alla mia interpretazione", spiega Mark Ruffalo. "Dunque la prima volta è stata molto frustrante, mi sembrava di essere senza un corpo. Nonostante la tecnologia fosse allo stato dell'arte, il processo era ancora molto frettoloso. Ad esempio, ho girato la scena in cui Hulk massacra Loki in un minuscolo laboratorio digitale, tra una ripresa e l'altra".
L'attore prosegue: "In questi ultimi tre anni, questa tecnologia ha fatto un gigantesco balzo in avanti, e ora la facial capture e la motion capture avvengono simultaneamente. Ora, posso recitare coordinando il corpo, il volto e la mimica. Il processo è diventato molto più attento alle sfumature, e ora è molto simile al lavoro che svolgiamo sul set. È una nuova frontiera per il mondo della recitazione. Ci permette di trascendere i limiti del nostro corpo".
Per Andy Serkis, è roba di tutti i giorni. "The Imaginarium è un laboratorio per la creazione di personaggi digitali tramite performance capture, e spesso aiutiamo attori, registi e cineasti a creare personaggi digitali", afferma Serkis. "Mark Ruffalo ha collaborato con noi con molto entusiasmo, era ansioso di utilizzare maggiormente la performance capture. Hulk è un personaggio molto dinamico, dunque è una vera sfida. Non ama perdere tempo ed è piuttosto scatenato".
Per il supervisore degli effetti visivi Christopher Townsend, questa tecnologia è stata una grande risorsa per il suo reparto. "In questo film, abbiamo cercato di rendere Hulk completamente fotorealistico. Volevamo un personaggio credibile, con il quale il pubblico potesse identificarsi", afferma Townsend. "Grazie all'interpretazione di Mark e alla regia di Joss, ci sono parecchi momenti in cui entriamo in contatto con i suoi sentimenti, e credo che questo sia molto bello. Ma può funzionare solo se il personaggio che vediamo sullo schermo ci appare verosimile".
Per James Spader, che interpreta Ultron, il motion capture è stato un'esperienza completamente nuova e un po' spaventosa, ma il talentuoso attore ha accettato la sfida. "Il primo giorno in cui mi sono presentato in studio per la mo-‐cap, mi hanno fatto indossare una tuta e svolgere alcuni esercizi di movimento. Ho eseguito dei movimenti molto specifici, che sono stati catturati tramite dei sensori posti su tutto il mio corpo, e delle piccole telecamere posizionate intorno a me. Hanno poi inserito i dati in un computer, e dopo circa dieci minuti Ultron, il mio personaggio, è apparso sullo schermo di fronte a me, e ha iniziato a ripetere i miei movimenti in live streaming. Il giorno successivo ho recitato con questa tecnica, ma non sapevo cosa diavolo stessi facendo ed ero piuttosto confuso. Comunque è stato esilarante, davvero divertente".
Spader aggiunge: "Un mese dopo, quando hanno avuto inizio le riprese, sapevo esattamente cosa fare, e sono riuscito a incorporare ciò che volevo fare nel processo. Ho cercato di fare del mio meglio per aiutare Joss Whedon a creare questo personaggio".
I costumi
La costumista premio Oscar Alexandra Byrne torna alla Marvel per vestire i Vendicatori. Questa esperienza presentava alcune sfide per l'esperta costumista. "La più grande sfida di questo film è che ci sono moltissimi supereroi", afferma la Byrne. "È davvero complicato azzeccare tutti i look, far sì che i costumi funzionino, gestire le numerose scene e le varie controfigure".
La Byrne aggiunge: "Le riprese si svolgono in continenti diversi, quindi le cose sono complesse anche da un punto di vista logistico. Ho una squadra fantastica, ma è difficile gestire le riprese oltreoceano".
Ma realizzare un sequel offre anche diversi vantaggi, secondo la Byrne: "La cosa migliore è che posso basarmi sul film precedente. Ad esempio, Thor ha un grande costume, non si tratta solo di una maglietta e un paio di jeans. Ci sono molte attrezzature, tanto metallo e parecchi movimenti. Il metallo non si piega, dunque come bisogna comportarsi? È la terza volta che vesto Thor, e credo che Chris sia bellissimo".
In Avengers: Age of Ultron, Thor indossa per la prima volta un abito da sera. La Byrne spiega il procedimento utilizzato per trovare l'abito: "Chris Hemsworth conosce questo personaggio come le sue tasche: lui è Thor. Ne abbiamo discusso, e gli ho mostrato alcuni capi che avevo acquistato. Volevamo avere un punto di riferimento per Thor, ma senza allontanarci troppo dagli abiti da sera. Doveva essere una contraddizione. Non volevamo che sembrasse vestito 'a tema': è un personaggio molto sopra le righe, dunque non volevamo che apparisse troppo elegante. Chris voleva dei jeans, e basandoci sui pantaloni abbiamo scelto una giacca elegante, alla quale abbiamo abbinato una t-‐shirt molto casual per creare un contrasto".
Questa volta, Robert Downey Jr. desiderava un look più sofisticato per Tony Stark. La Byrne ha accontentato la sua richiesta: "Invece di fabbricare un abito, abbiamo deciso di farlo confezionare appositamente nei laboratori sartoriali di Saville Row. Sono state necessarie cinque prove vestito e il lavoro è stato molto lungo, ma il fascino di Londra è insuperabile".
Una delle modifiche più interessanti e comode riguarda Hulk: il suo guardaroba è stato arricchito da un paio di pantaloni elasticizzati, assolutamente indispensabili. Il produttore Jeremy Latcham spiega questa scelta strategica: "Banner ha paura di trasformarsi in Hulk, perché sa che qualcosa potrebbe andare storto. E ovviamente, sa che Hulk è un eroe. Ogni volta che Banner ritorna in sé dopo una trasformazione, accade una cosa molto imbarazzante: si ritrova nudo e con i vestiti completamente distrutti. Ora, Banner indossa sempre un paio di pantaloni elasticizzati sotto i vestiti. I pantaloni, realizzati in tessuto di microfibra ad alta tecnologia, si espandono insieme a lui senza strapparsi. In questo modo, Banner ha una sorta di uniforme che resta sempre con lui, rendendo le trasformazioni in Hulk meno stressanti".
Occhio di Falco ha una nuova giacca, ideata appositamente per il film, e il suo look ha subito dei ritocchi. "All'inizio del film, i Vendicatori stanno combattendo in una foresta innevata, e Occhio di Falco indossa la classica uniforme che aveva nel primo film. Allo stesso tempo, la sua armatura è stata leggermente modificata, così come le sue maniche, per rendere il suo profilo completamente diverso", afferma Jeremy Latcham. "La nostra costumista, Alex Byrne, ha collaborato con l'artista concettuale Ryan Meinerding: insieme, hanno ideato una fantastica giacca con un aspetto molto interessante".
La Byrne ha dovuto creare da zero i costumi dei due nuovi personaggi, Wanda (Elizabeth Olsen) e Pietro Maximoff (Aaron Taylor-‐Johnson). La Byrne spiega: "Quando li incontriamo per la prima volta, Pietro e Wanda sono due orfani che vivono a Sokovia, in Europa dell'Est, e in quanto tali devono apparire credibili. Nei loro look c'è già qualcosa di 'supereroico", che si evolve gradualmente diventando via via più evidente".
La Byrne aggiunge: " Per Wanda, mi sono ispirata alla moda dell'Europa dell'Est, e a un tipo di abbigliamento più etnico. È un mix interessante tra un abito etnico e un costume da supereroina, e mostra l'evoluzione del personaggio in modo efficace".
Pietro, alias Quicksilver, aveva bisogno di un costume che mettesse in luce la sua velocità aerodinamica. "Aaron ha un fisico meraviglioso, e si muove in modo molto atletico e fluido. È molto aggraziato, dunque il costume segue il suo fisico in maniera molto semplice".
Secondo Joss Whedon, "I costumi sono fondamentali per la riuscita di un cinefumetto. Non bisogna renderli troppo appariscenti, non vogliamo rompere l'equilibrio. Abbiamo dei gusti ben precisi, ma tendiamo a cambiare leggermente i costumi in ogni film. Vogliamo qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo i personaggi devono essere riconoscibili".
Armi e oggetti di scena
Durante il suo primo incontro con il property master Barry Gibbs, il regista Joss Whedon ha chiesto qualche piccola modifica all'armamentario e agli oggetti di scena dei Vendicatori. "Joss voleva rendere evidente il tocco di Tony Stark e delle Stark Industries", afferma Gibbs. "Non c'era niente che non andasse con le vecchie armi: Tony ha solamente portato lo scudo di Cap, l'arco di Occhio di Falco e l'armamentario di Vedova Nera al livello successivo, creando delle versioni aggiornate".
Lo scudo di Captain America ha subito una modifica piuttosto significativa: ora può essere comandato a distanza, proprio come le armature di Iron Man. Gibbs spiega: "Al posto delle classiche impugnature poste sul retro, ora lo scudo si aggancia al guanto protettivo di Cap grazie a un sistema magnetico: è davvero forte. Nel film, ci sono un paio di scene in cui Cap solleva il braccio e chiama a sé lo scudo, proprio come fa Iron Man con il suo guanto".
Anche l'equipaggiamento di Occhio di Falco ha subito delle interessanti modifiche. "Prima di tutto, abbiamo modificato leggermente l'arco", afferma Gibbs. "Era già fantastico in partenza, ma essendo nero si confondeva con i fondali. Abbiamo quindi scelto come nuovo colore un marrone molto leggero, in armonia con il costume, e abbiamo reso più semplice la forma dell'arma. I nostri fornitori ci hanno distribuito dei nuovi archi, che abbiamo alterato allo stesso modo. Occhio di Falco porta con sé un piccolo arco, che può espandersi in una versione più grande. Abbiamo inoltre aggiunto alcune funzionalità: ora l'arco possiede un sistema di avvistamento a raggi infrarossi e un visore a ultrasuoni, e un pulsante che permette di scegliere il tipo di freccia da utilizzare".
Jeremy Latcham spiega le novità presenti nella faretra di Occhio di Falco: "Ora, la faretra di Occhio di Falco include un sistema di caricamento più veloce e automatizzato, e può contenere fino a nove frecce. Questo gli permette di incoccare una freccia dopo l'altra più velocemente. Cerchiamo sempre di fargli lanciare molte frecce contemporaneamente, ma allo stesso tempo deve risultare credibile".
Avengers: Age of Ultron presenta delle punte di freccia completamente nuove. "Abbiamo frecce normali, frecce balistiche, frecce esplosive, frecce imbevute di acido, una freccia capace di rilasciare una rete, e una freccia psicotropa", afferma Gibbs.
Gibbs e la sua squadra si basano sulle impressioni degli attori per capire se ogni cosa è al suo posto, e se le armi sono troppo leggere o troppo pesanti. Gibbs spiega: "Ad esempio, per una sequenza d'azione, abbiamo creato per Jeremy un arco con una sezione di gomma. Con un arco completamente d'alluminio, avrebbe rischiato di spezzarsi il polso".
Chris Evans preferisce utilizzare la versione più leggera dello scudo di Captain America, che gli permette di recitare più liberamente. "Bisogna trovare il giusto equilibrio. Chris non ama la gomma perché è troppo pesante: preferisce avere uno scudo in schiuma di poliuretano, che però non è abbastanza resistente", afferma Gibbs. "Quindi abbiamo ideato diverse possibilità". In totale, durante le riprese, sono state utilizzate cinque versioni diverse dello scudo di Captain America: uno scudo di metallo, uno di metallo leggero, uno più resistente, uno in schiuma di poliuretano, e infine uno di gomma".
Vedova Nera utilizza dei nuovi bastoni da combattimento, ispirati a quelli utilizzati nell'Escrima, l'arte marziale filippina. Gibbs spiega: "Il suo stile ricorda maggiormente le arti marziali, ma i suoi due bastoni sono carichi di elettricità e colpiscono i nemici con una potentissima scarica di energia, proprio come i suoi pungiglioni. Anche queste armi sono state ideate da Tony Stark, che ha preso i poteri di Vedova Nera e li ha potenziati".
Alcuni attori amano collaborare con il props department, e spesso vengono con dei suggerimenti. Robert Downey Jr. è uno di questi attori. "Robert ha sempre delle grandi idee. Vuole divertirsi con gli oggetti di scena, e noi cerchiamo di accontentarlo", afferma Gibbs.
AVENGERS: AGE OF ULTRON: UNITIEPRONTI
Dopo aver filmato la battaglia finale, la produzione si è trattenuta a Londra per qualche giorno, e il 5 agosto 2014 le riprese principali sono giunte al termine. Il cast e i realizzatori riflettono su questa esperienza, e su ciò che il pubblico dovrebbe aspettarsi da Avengers: Age of Ultron.
"Spero che gli spettatori rimangano a bocca aperta", afferma Robert Downey Jr. "Le aspettative sono sempre molto alte per un film di questo genere, ma credo che gli spettatori lo ameranno come hanno amato il terzo Iron Man, e gli ultimi film di Captain America e Thor. Questo film è incredibilmente divertente e profondo, e porta l'universo Marvel a un livello superiore. Ci sono anche diversi nuovi personaggi. Ha il mio sigillo d'approvazione".
Secondo Chris Hemsworth, Avengers: Age of Ultron sarà una straordinaria esperienza cinematografica per il pubblico, ed ecco perché: "Rispetto ai film precedenti, abbiamo girato in moltissime location diverse. Esteticamente, il film è una fusione tra ambienti, stili e immagini radicalmente differenti. C'è tutto quello che si potrebbe desiderare da un film del genere. La storia è molto più profonda e complessa, e dopo aver visto questi personaggi evolversi nei loro film individuali, è davvero elettrizzante ritrovarli insieme per la seconda volta".
"I film degli Avengers sono le colonne portanti del nostro universo cinematografico", afferma Kevin Feige. "Le dimensioni di questo film sono sconvolgenti. Le riprese si sono svolte in località come il castello di Dover, in Inghilterra, il centro di Johannesburg, in Sudafrica, e un gigantesco edificio nell'Italia del Nord. Inoltre, è stato il primo film hollywoodiano a essere girato per le strade di Seoul, in Corea del Nord. Se a questo aggiungiamo i meravigliosi set e il lavoro svolto nei teatri di posa, si tratta del più grande film Marvel mai prodotto. Volevamo realizzare il miglior film Marvel in assoluto: la sentenza spetta al pubblico, ma noi siamo incredibilmente eccitati dal risultato".
Riassumendo ciò che il pubblico dovrebbe aspettarsi, Whedon afferma: "È uno strano e variegato gruppo di persone che collaborano insieme, ma sappiamo che nulla dura per sempre, e ogni cosa ha il suo lato oscuro. È questa la cosa grandiosa. Sarà un po' più maturo del primo film. Un po' più spaventoso. Un po' più strano. Ma in realtà possiede gli stessi valori, gli stessi personaggi e tanto umorismo. E sì, anche qualche pugno".
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info: 22/04/2015.
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