Arrivederci Saigon (2018)
Arrivederci SaigonSi fanno chiamare "Le Stars" e hanno il look tipico delle ragazze beat degli anni Sessanta: capelli e gonne corte, pantaloni stretti e occhi bistrati di nero. Sono Rossella, Viviana, Daniela, Franca e Manuela, una delle poche girl band italiane dell'epoca. Formano il gruppo nel 1967 e ottengono subito un discreto successo. Suonano bene e la cantante Rossella ha una bella voce, calda e roca. Sono giovanissime e vengono tutte dalla provincia industriale toscana, la provincia rossa d'Italia, quella delle case del popolo e del PCI. Uscire da questa provincia per loro è un sogno, ma siamo nel 1968 e tutto è possibile. Ricevono un'offerta che non si può rifiutare: una tournée in Estremo Oriente: Manila, Hong Kong, Singapore. Le Stars non hanno mai preso un aereo, non sono mai state all'estero, parlano un inglese stentato, imparato sui testi delle canzoni americane, ma si buttano con entusiasmo in questa nuova avventura. A Manila, però, le cinque ragazze scoprono la verità: il loro impresario ha stipulato un accordo con un ambiguo intermediario filippino, la loro vera destinazione è il Vietnam e il loro nuovo pubblico i soldati delle basi militari. Le Stars non hanno i soldi per il volo di ritorno e si ritrovano così su un aereo militare diretto a Saigon. Mentre le famiglie le credono in Oriente a mietere successi, le ragazze conoscono la guerra e i giovani americani costretti a combatterla, a volte senza capirla. Imparano a suonare il soul, la musica dell'anima tanto amata dai soldati neri. È soprattutto per loro, per i giovani soldati afroamericani che affollano le prime linee più dei bianchi, che Le Stars suonano durante i tre mesi della loro avventurosa tournée in Vietnam. Non è un pubblico facile, ma Rossella con la sua voce intensa e sensuale, riesce a conquistarli. Diventano amici, qualcuno muore, qualcuno le ascolta nel concerto successivo. Le ragazze legano in particolare con i giovani che insegnano loro le parole dei brani musicali – alcuni di loro sanno anche suonare – e con il tecnico tedesco che le accompagna di base in base. Il ritorno in Italia, però, è amaro. Per le famiglie, gli amici, i compagni della sezione del Pci, gli studenti protagonisti del '68, le Stars sono da emarginare. Per chi ha suonato per gli yankees non c'è nessuna pietà. E così la storia della loro tournée fra Saigon e le basi americane è rimasta sepolta per cinquant'anni, quasi come una colpa di cui è meglio dimenticarsi. Oggi sono tutte tranquille signore di provincia. Vivono tra la Toscana e la Sardegna. La musica non le ha mai abbandonate e quei mesi a cavallo fra il 1968 e il 1969 hanno cambiato per sempre le loro vite in maniera imprevedibile. Perché là, fra il Mekong e gli altipiani piovosi, hanno imparato cose che i loro coetanei in Italia non potevano capire. E hanno vissuto in prima persona il significato di una piccola, grande parola. Soul.
Info Tecniche e Distribuzione
Genere: DocumentarioNazione: Italia - 2018
Durata: 80 minuti
Formato: Colore
Produzione: Rai Cinema, Rai Com (in associazione con), Solaria film, Tralab
Distribuzione: Luce Cinecittà
NEWS E ARTICOLI
Immagini
COMMENTO DELLA REGISTA
È il 1968 e mentre in Italia i giovani occupano le scuole, rinnegano l'autorità di una famiglia patriarcale, rivoluzionano i costumi governati dalla Chiesa e decidono di essere soggetti politici, cinque ragazzine della provincia toscana imparano il soul insieme ai soldati afroamericani in Vietnam. Ancora un altro '68, tra i tanti, a distanza di cinquant'anni. La sfida è quella di raccontare la Storia con lo sguardo delle protagoniste poco più che adolescenti, riaprendo un capitolo tra i più conflittuali del Novecento con la memoria e la leggerezza di una esperienza incredibile che ha segnato per sempre la loro vita.
NOTE DI REGIA
Fu proprio una manifestazione contro la guerra in Vietnam la mia prima esperienza in piazza. Ero solo una ragazzina però mi sentivo parte di un'onda che stava travolgendo il mondo, la certezza di stare nel posto giusto. Non mi sono mai sentita sola nel '68, e nemmeno infelice perché credevo di poter cambiare il mondo. Mentre in Italia i giovani occupano le scuole, rinnegano l'autorità di una famiglia patriarcale, rivoluzionano i costumi governati dalla chiesa cattolica e decidono di essere soggetti politici, cinque ragazzine della provincia toscana imparano il Soul insieme ai soldati afroamericani in Vietnam. Ho voluto raccontare queste cinque donne da donna, con uno sguardo che cerca di cogliere la complessità dell'identità femminile e il fascino di un'esperienza tanto ricca di emozioni, e uno stile privo di retorica che sceglie il racconto della dimensione umana. Con un linguaggio asciutto come la sporca guerra che fa da sfondo, il film segue la narrazione realistica degli avvenimenti, utilizzando i filmati di cui sono pieni gli archivi in corrispondenza delle date indicate nei diari delle ragazze. Rispettando la scaletta dei loro concerti per la colonna musicale e magari organizzando un concerto con gli allievi della loro scuola di musica che sopravvive con pochi mezzi da anni e con le signore, ancora una volta sul palco, che ancora la sanno lunga in fatto di soul. Le parole, i ricordi, gli incontri e i volti del presente sono parte fondamentale della narrazione, senza i quali si rischia di cadere in un reducismo nostalgico o quasi museale. Ho voluto raccontare le ribelli sognatrici e stravaganti che ancora si celano dietro queste signore di mezza età. E restituire loro l'orgoglio di una vicenda di cui si sono sentite troppo a lungo ingiustamente colpevoli. La loro avventura in Vietnam è un folgorante romanzo di formazione: è il '68 fuori da slogan e luoghi comuni, un '68 che ai giorni nostri sarebbe semplicemente impensabile. Ma perché tutto questo sia legittimato nel nostro presente serve anche il senso prospettico che ci danno le immagini d'epoca, la loro capacità di catapultarci in quei giorni. La guerra del Vietnam è ancora oggi un pozzo senza fondo di immagini di repertorio, anche negli archivi italiani. E sono utilissime a ricostruire con forza il preciso contesto di quei mesi, senza dare per scontato che il nostro spettatore si orienti da solo, senza sforzo, in quella guerra. Ma non è solo la guerra che viene fuori lungo questo racconto, anzi. C'è lo scenario avventuroso e dolente, con le basi sperdute nella giungla, nel backstage della guerra e delle soste spaventate in attesa dello scontro, degli scambi d'affetto rubati, della fame, della pioggia e del caldo soffocante. Dei concerti e della musica che ha dato il coraggio alle protagoniste di arrivare fino a laggiù e di vivere un'esperienza tanto intensa. È la storia di una passione che ancora oggi, alle cinque mature signore, riempie la vita di felicità.
HomeVideo (beta)
Puoi cercare "Arrivederci Saigon" nelle principali piattaforme di VOD: [Apri Box]