Festival dei Popoli 2023, manifesto 64a edizione
Festival dei Popoli 2023, manifesto 64a edizione

Festival dei Popoli 2023, Premi e Vincitori della 64 edizione


'The Buriti Flower' di João Salaviza e Renée Nader Messora il miglior documentario del Festival dei Popoli 64. 'Vista Mare' di Julia Gutweniger e Florian Kofler vince il Concorso Italiano. I premi per il miglior mediometraggio a 'Stand Out My Sunlight' di Messaline Raverdy e miglior corto a 'Ever since, I have been flying' di Aylin Gökmen.

Con la cerimonia di premiazione tenutasi l’11 novembre 2023, si è conclusa la 64a edizione del Festival dei Popoli, realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC – Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua.  È “The Buriti Flower” di João Salaviza e Renée Nader Messora (Portogallo, Brasile, 2023) il film premiato come Miglior lungometraggio del Concorso Internazionale: un racconto del popolo indigeno brasiliano dei Krahô nella foresta amazzonica, continuamente minacciato dal mondo occidentale globalizzato, ma sempre guidato da amore per la natura e lotta per la libertà e per la propria sopravvivenza.
Il premio (8.000 euro divisi equamente fra regista e produzione) è stato assegnato dalla giuria internazionale composta dalla regista Nataša Urban (Serbia), dalla produttrice Alice Lemaire (Belgio) e dal curatore e distributore Johannes Klein (Germania), con la seguente motivazione:

Fin dalla prima scena, questo film ci ha incantati. Ci siamo immersi nella comunità Krahô, amando, soffrendo, sognando con loro, e la loro perdita e la loro lotta sono diventate le nostre. Tutta la bellezza e l’orrore del mondo sono magistralmente racchiusi in questo film. Non solo politicamente rilevante oggi, è un film senza tempo che ci mostra l’eterna ripetizione della violenza e della predazione“.

The Buriti Flower, trailer
The Buriti Flower, trailer

Il Premio per il Miglior Mediometraggio (4.000 euro divisi equamente fra regista e produzione) del Festival dei Popoli 2023 è andato a “Stand Out My Sunlight” di Messaline Raverdy (Belgio, 2023) con la seguente motivazione:

“Attraverso un film accuratamente realizzato e montato, la regista ci ha trasportato nel ricco mondo interiore del suo amico Joseph, cogliendone la bellezza nel caos. L’amore e l’ammirazione reciproca che condividono ci hanno scaldato profondamente”.

Il Premio per il Miglior Cortometraggio (2.500 euro) del Festival dei Popoli 2023 è stato assegnato a “Ever since, I have been flying” di Aylin Gökmen (Svizzera, 2023) con la seguente motivazione:

“Siamo rimasti profondamente colpiti dal coraggio del protagonista nel mostrare la sua vulnerabilità e impressionati dalla capacità della regista di gestirla con un linguaggio cinematografico e poetico. In una modalità perfetta, essenziale, questo film svela l’inconcepibile violenza subìta con una sensibilità, una tenerezza e una bellezza infinite che ci hanno lasciato senza parole”.

Al documentario “Vista Mare” di Julia Gutweniger e Florian Kofler (Austria, Italia, 2023), che svela i mestieri poco conosciuti dietro le quinte delle vacanze estive lungo la costa adriatica, va il premio al Miglior Documentario Italiano (3.000 euro), assegnato dalla giuria composta dalla distributrice e produttrice Raffaella Pontarelli; dalla regista, produttrice e sceneggiatrice Micol Roubini e dal distributore Pietro Liberati, con la seguente motivazione:

“Adottando un punto di vista insolito su una realtà sotto gli occhi di tutti, gli autori riescono a rivelare il lato grottesco e paradossale di un mondo che sotto il sole appare divertimento ed emozione. Un mondo che si rivela qui come un meccanismo freddo e millimetrico che ingabbia, illude, e risulta alla fine totalizzante. Uno sguardo asettico e analitico che non si dimentica, anche per la sua feroce ironia.”

Al film “Zinzindurrunkarratz” di Oskar Alegria (Spagna, 2023) va la Targa Gian Paolo Paoli al miglior film antropologico assegnata dalla giuria internazionale, con la seguente motivazione:

“Con un’audace proposta cinematografica, il regista rievoca dal passato le storie, i gesti, i suoni, le tradizioni della comunità di cui lui e la sua famiglia fanno parte; ne risulta un’antropologia molto personale e commovente”.

A “Agàpe” di Velania A. Mesay e Tomi Mellina Bares va il Premio distribuzione in home video CG Entertainment “POPOLI Doc” per il Miglior Film Concorso Italiano, con la seguente motivazione:

Questo film parte da un’idea semplice e geniale allo stesso tempo: far parlare i protagonisti dell’unico argomento capace di annullare completamente la distanza tra loro, nati, per caso, dalla parte sbagliata del pianeta, e noi che guardiamo, comodi, liberi, al sicuro, da quella giusta. Loro senza niente, tranne l’amore; noi con tutto, ma ugualmente degli esuli, senza l’amore. Un teorema essenziale sull’uguaglianza, esatto e senza un’ombra di retorica“.

A “Bottlemen” di Nemanja Vojinović (Serbia, Slovenia, 2023) va il Premio distribuzione on demand CG Digital per il Miglior Film Europeo (sezione Habitat), con la seguente motivazione:

Si può costruire un piccolo impero, una gang, la propria carriera su una montagna maleodorante e tossica di rifiuti? Questo film ci ha colpito per lo sguardo acuto ed ironico, il ritmo a metà tra la ballata western e l’avventura picaresca, la tenera consapevolezza con la quale ci immerge nello sguardo di un piccolo eroe alle prese con gli scarti di un’umanità predatrice, noncurante della sua stessa sopravvivenza.

A “Dalla Parte Sbagliata” di Luca Miniero (Italia, 2023) va Il Premio distribuzione in sala “Gli Imperdibili”, con questa motivazione:

Quest’anno il premio distribuzione in sala “Imperdibili”, assegnato dallo staff de La Compagnia, va ad un film che immaginiamo possa coinvolgere ed emozionare il nostro pubblico fin dalle prime immagini. Un terribile fatto di cronaca quasi dimenticato e il racconto della vita che va avanti attraverso le parole e i ricordi di bambini diventati adulti.  L’amore, la nostalgia, le emozioni, raccontate con la giusta distanza, accompagnano lo spettatore in un viaggio tra il presente e il passato.

A “Twice Colonized” di Lin Alluna (Danimarca, Canada, Groenlandia, 2023) va il Premio “Diritti Umani” – Amnesty International Italia, con la seguente motivazione:

per la capacità di raccontare la lotta quotidiana dell’avvocata Aaju Peter e della comunità Inuit, fatta di uomini, donne e bambini che tuttora scontano gli effetti duraturi del colonialismo rimanendo oggetto di discriminazioni nella vita quotidiana, anche nel sistema sanitario e scolastico. Il nostro premio va quindi a un racconto necessario, intimo e di comunità“.

A “Dalla Parte Sbagliata” di Luca Miniero (Italia, 2023) va il Premio distribuzione in sala “Il cinemino” assegnato dal team de Il Cinemino, con questa motivazione:

Perchè il doc porta alla luce una storia di cronaca poco conosciuta raccontata in maniera corale, delicata e rispettosa ma efficace e approfondita nella ricerca. Girato e montato con sapienza, il doc riesce a essere toccante per le tragiche storie personali raccontate e anche molto illuminante nel restituirci uno  spaccato dell’Italia degli anni ’80  permettendoci di riflettere anche su come sia cambiata la sensibilità nel trattare certi eventi drammatici.

A Ian Degrassi del film “Dalla parte sbagliata” di Luca Minero (Italia, 2023) va il Premio AMC, dall’Associazione Montaggio Cinematografico e Televisivo a un documentario del Concorso Italiano, con la seguente motivazione:

“Eccellente lavoro sulla struttura, ed uno scrupolosa e mai pietistica attenzione sull’emozione. Il film attraversa i sentimenti dei sopravvissuti, ridando vita alla memoria.”

Menzione speciale del Premio AMC a Matthieu Augustin, montatore del film “Toxicily” di François-Xavier Destors e Alfonso Pinto (Italia, 2023), con questa motivazione:

Buona gestione dei repertori integrati al racconto e del materiale girato “di osservazione” per ciascuno dei personaggi che confluiscono in un unico racconto. In particolare la gestione della VOCE OFF che risulta spesso ben gestita e calibrata tra silenzi e contenuti.”

A “Children of Mavungu” di Mirjam Marks, il Premio Popoli for Kids and Teen con la seguente motivazione:

“Spesso sentiamo le storie di ragazzi e ragazze che abitano in paesi lontani dai nostri e tendiamo a creare un distacco tra noi e loro, grazie a questo documentario invece abbiamo capito quanto, seppur geograficamente e culturalmente distanti, questi ragazzi sono molto simili a noi, per averci fatto capire quanto la distanza geografica e culturale si assottigli quando si è giovani e quanto spesso in Italia diamo per scontata l’istruzione e l’importanza della scuola” .

Infine, a “Gioventù bruciata” di Agostino Ferrente il premio Premio SudTitles “Il cinema per tutti” con la seguente motivazione:

“A cavallo tra ricerca d’archivio e analisi della contemporaneità, The Doll House si propone di offrire il suo contributo per documentare, raccontare e riscoprire una parte della storia d’Italia ancora oggi osteggiata e sommersa, inserendosi in un filone di particolare interesse nel cinema dei nostri giorni che Sudtitles intende sostenere e promuovere.”

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