Facciamola finita: James Franco, Jonah Hill, Seth Rogen e la Fine del Mondo
Seth Rogen con Facciamola finita ci racconta cosa farebbe con James Franco, Jonah Hill e altri amici bloccati in casa con la fine del mondo ormai prossima.
di Redazione / 02.07.2013
Che fareste se rimarreste bloccati in una casa con i vostri amici e fuori scoppiasse la fine del mondo?. Se lo è chiesto Seth Rogen che, con il suo partner alla sceneggiatura e alla regia Evan Goldberg, risponde a questa domanda con la sua nuova commedia Facciamola finita. "Questo progetto ci incuriosiva molto, è diverso raccontare storie dove protagonisti non sono solo due ragazzi, ma un gruppo di amici che interagiscono l'un con l'altro" dice Rogen.
Facciamola finita, commedia stravagante ed eccessiva chesegna il debutto alla regia di Rogen e Goldberg, non perde mai di vista l'obiettivo principale: il rapporto tra i sei amici e la follia che si sviluppa quando si trovano bloccati in una casa. "L'amicizia e le dinamiche di gruppo, il modo in cui le persone si rapportano in circostanze estreme, sono aspetti che non abbiamo mai messo in secondo piano" – ha detto Seth Rogen. "È un film che parla anche di un percorso di crescita, della consapevolezza che il mondo dell'infanzia si è trasformato ormai in quello degli adulti".
In Facciamola finita, sei amici – James Franco, Jonah Hill, Seth Rogen, Jay Baruchel, Danny McBride e Craig Robinson – rimangono intrappolati nella casa di Franco mentre fuori scoppia l'inferno. Non stiamo parlando dei soliti terremoti sconvolgenti della California, ma proprio dell'Apocalisse, quella biblica.
James Franco interpreta James Franco, Jonah Hill interpreta Jonah Hill, Seth Rogen interpreta Seth Rogen, e così via. Naturalmente non interpretano loro stessi completamente: "La gente pensa di sapere tutto di te sulla base dei personaggi che interpreti sullo schermo" – ha spiegato Rogen –," per questo abbiamo creduto divertente giocare con questa credenza. In realtà ci sono aspetti che fanno parte del loro carattere, li abbiamo però camuffati o spinti all'estremo per renderli divertenti". Interpretare se stessi può rappresentare una sfida, anche per un candidato al premio Oscar: "Non mi sono mai allontanato tanto da un personaggio quanto la volta che ho interpretato me stesso" ha affermato Jonah Hill.
"Non avremmo mai potuto scrivere questo film se non avessimo conosciuto quei ragazzi, e sicuramente non lo avremmo potuto mai dirigere – ha aggiunto Rogen – senza di loro che, come tutti sanno, sono nostri cari amici anche nella vita reale. Sarebbe stato strano celare questo rapporto nel film, volevamo che il nostro rapporto sembrasse reale, che fosse l'elemento che avrebbe dato valore al film".
La storia è un terreno fertile per una commedia, non c'è niente di più adatto dell'apocalisse per attirare l'attenzione dello spettatore. "I ragazzi, rimasti rinchiusi, cercano di sopravvivere. Il loro rapporto inizia, però, ad avere seri problemi" – ha detto il produttore James Weaver -. "Seth e Jay cercano di scoprire come diventerà la loro amicizia. Franco non sopporta la follia di Danny. Jonah cerca di essere amico di Jay, ma in un modo che Jay ritiene molto arrogante. Jay e Craig creano un legame burrascoso e Seth si trova al centro di tale legame nei panni di arbitro". Riusciranno questi ragazzi a divenire brave persone?
Prima di Facciamola finita, c'erano già stati dei segnali che avrebbero portato a questo film. Nel 2006, l'amico di vecchia data di Rogen e Goldberg, Jason Stone, voleva realizzare un cortometraggio. I suoi amici, le cui carriere cinematografiche stavano per decollare rapidamente, si sono resi disponibili per aiutarlo. "Jason ed io continuavamo a discutere sul fatto che dovevamo avere delle grandi idee ma che il tutto doveva avvenire solo in una stanza. Qual è l'idea più maestosa che uno possa avere? La fine del mondo, ovviamente. Quindi abbiamo deciso di fare un film sull'apocalisse, con Seth e Jay chiusi in una stanza".
Dopo due giorni di riprese, il progetto non si era avviato come avevano sperato, ma sapevamo di potercela fare. "Abbiamo girato per due giorni, e non avevamo molto metraggio, così Jason ha utilizzato quello che avevamo per realizzare un cortometraggio – ha spiega Rogen -. Non avevamo mai pensato di realizzare un film di durata regolare. Quello è venuto dopo, quando abbiamo messo il materiale on-line e il pubblico ha dimostrato interesse". Si è unita poi la Mandate Pictures che ha sviluppato l'idea della commedia sulla fine del mondo, affidare la regia a Rogen e Goldberg.
A quel punto, anche il processo della scrittura non è stato facile. Come fa notare il partner di Rogen e Goldberg alla produzione, James Weaver, il film implicava anche un notevole sforzo di produzione: "Di solito, tra uno e l'altro, si riescono sempre a trovare gli attori giusti per un film, basta selezionare un certo numero di professionisti adatti a una determinata parte. Ma per questo film la cosa non era così semplice".
"Ogni volta che ci mettevamo a scrivere ci chiedevamo 'Ma chi ci mettiamo in questo film?' " ha aggiunto Goldberg. "Non eravamo sicuri che tutti e sei – James Franco, Jonah Hill, Seth Rogen, Jay Baruchel, Danny McBride e Craig Robinson – fossero disponibili, non perché non volessero farlo, ma perché gli attori sono impegnati anche in altri progetti. Loro facevano parte del nostro cast ideale, avremmo trovato un'alternativa nel caso in cui qualcuno non avesse potuto. Per fortuna non c'è n'è stato bisogno".
Secondo il produttore Jason Stone, Seth ed Evan hanno realizzato questo film con grande passione: "È stata una grande opportunità quella di lavorare con tutte le persone con cui avevano già lavorato prima, senza tenere conto di tutto quello che avevano fatto nel passato". Il fatto che tutti questi attori si conoscessero così bene è stato sicuramente un fattore che ha contribuito in positivo, ma che ha anche permesso di sviluppare delle dinamiche interessanti sul set, visto anche il coinvolgimento di Rogen che Goldberg sia come attori che come registi. "Per alcuni era meglio se le indicazioni provenivano da Seth, altri invece interpretavano male il mio silenzio; altri ancora volevano essere liberi di lavorare a modo loro".
"Magari stavi girando una scena con Seth e avevi fatto qualcosa che a lui era piaciuto e allora, nel mezzo della scena, ti diceva di rifarla" ha detto Danny McBride. "Mi piace lavorare in questo modo, è divertente e alleggerisce la tensione e abbiamo riso tanto. Dato che abbiamo girato in digitale, la scena poteva durare anche 45 minuti. Vedevamo le mani tremanti dell'operatore, tutti sudavano dalla fatica ma sempre pronti alla battuta".
"Il modo in cui Seth ed Evan lavorano, ti fa sentire come se ti trovi a casa con gli amici" ha detto Craig Robinson.
"Seth dirigeva letteralmente dentro alle scene" – ha detto il direttore della fotografia, Brandon Trost. "Buttava lì una battuta per qualcuno che doveva poi a sua volta rielaborarla per lui sotto forma di battuta scherzosa. Evan rimaneva fuori campo, ma suggeriva le cose che loro avrebbero dovuto dire insieme. Le scene erano molto lunghe e gli attori dovevano scoprire le battute man mano che si andava avanti. Ho lavorato con persone che si conoscevano anche prima, ma Seth ed Evan erano come fratelli. Sono amici da sempre, e si vede. Lavoravano all'unisono e quando per qualche motivo non erano sincronizzati, battibeccavano come fratelli, era divertente vederli parlare per poi trovare la decisione migliore".
"Sono molto intelligenti e curano ogni dettaglio" ha spiegato Chris Spellman, lo scenografo. "Spesso avevano idee chiare su cosa volevano vedere, ma erano anche aperti a ricevere suggerimenti. Quando Seth era sul set, andava a verificare tutti i dettagli degli arredamenti di scena e delle costruzioni e faceva i suoi commenti. Ha un occhio molto vigile".