14×01 – Salvo Amato, Livia Mia – Il commissario Montalbano
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Salvo Amato, Livia Mia è l'episodio numero 1 della Stagione 14 della serie televisiva Il commissario Montalbano.
Girato in Italia, dura circa 110 minuti. Prima vsione assoluta lunedì 9 Marzo 2020 su Rai 1. Prima vsione in Italia lunedì 9 Marzo 2020 su Rai 1. Diretto da Alberto Sironi, Luca Zingaretti. Sceneggiatura di Francesco Bruni, Andrea Camilleri, Salvatore De Mola. Il cast include Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Rosario Lisma, Angelo Russo, Luciano Scarpa.

TRAMA

Il cadavere di Agata Cosentino viene ritrovato in un corridoio dell'archivio comunale. Si tratta forse una violenza sessuale degenerata in omicidio, ma questa ipotesi non convince Montalbano, che inizia la sua indagine partendo dalla vittima. Il commissario scopre subito che la povera Agata era una cara amica di Livia che l'aveva conosciuta a Genova, dove la ragazza aveva lavorato per un paio d'anni prima di ritrasferirsi di nuovo a Vigàta, assunta all'archivio comunale. Agata, timida e riservata, concedeva la sua amicizia e il suo amore a poche persone. E su quelle si concentra l'indagine di Montalbano, perché gli è presto chiaro che a uccidere Agata è stato qualcuno che le era molto vicino.

SCHEDA EPISODIO

Serie Televisiva: Il commissario Montalbano
Stagione: 14 - Episodio: 1
Titolo Italiano: Salvo Amato, Livia Mia
Titolo Originale: Salvo Amato, Livia Mia
Prima Visione Assoluta: lunedì 9 Marzo 2020 su Rai 1
Prima Visione Italia: lunedì 9 Marzo 2020 su Rai 1
Nazione: Italia
Durata: 110 minuti
Genere: Drammatico, Poliziesco, Crimine, Commedia

Immagini

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Tratto dai racconti 'Salvo amato… Livia mia' e 'Il vecchio ladro' di Andrea Camilleri editi da Sellerio Editore.

NOTE DI REGIA – Luca Zingaretti

Un metronotte percorre le vie della periferia di Vigàta, finché, fermandosi davanti a un cancello di una villa, si accorge che la serratura è stata forzata. Viene fermato il giovane figlio di Adelina, la governante del commissario Montalbano, il quale si professa subito innocente. Ma qualcosa non torna e il commissario decide di prolungare il fermo: cosa è successo veramente in quella villetta? Intanto, nella sonnolenta cittadina di Vigàta viene brutalmente uccisa una giovane donna. Il suo corpo martoriato viene rinvenuto nell'archivio comunale, dove la ragazza lavorava. L'anomalia è che la ragazza non doveva essere lì: gli uffici erano chiusi per lavori di ristrutturazione, nell'edificio lavoravano solo gli operai della ditta a cui erano stati appaltati tali lavori. Perché allora la ragazza era nell'edificio, cosa era andata a fare? E perché è stata uccisa? Si è trattato di un delitto premeditato, di passione o cos'altro si nasconde dietro in questo efferato omicidio? E come ha fatto l'assassino a uscire indisturbato dall'edificio con tutti i vestiti "allordati" di sangue? Il commissario Montalbano appena saputo il nome della vittima chiama Livia a Boccadasse: la ragazza infatti, benché più giovane, era intima amica di Livia, che arriva subito a Vigàta per consolare i genitori della ragazza, figlia unica, e partecipare alle esequie. Le indagini porteranno alla luce la variegata personalità della vittima e le sue molteplici vite. Uno dopo l'altro vari personaggi saranno sospettati dell'omicidio, per poi essere scagionati dalle evidenze, in un gioco di continui colpi di scena. La verità si imporrà alla fine in tutta la sua crudezza. La drammaticità e la leggerezza tipica dei migliori racconti di Camilleri si intrecciano, secondo un codice conosciuto ma ogni volta diverso. E lo sforzo maggiore del mio lavoro di regia è stato quello, nel rispetto dello stile di Alberto Sironi che ha dettato le regole 20 anni fa, di assecondare l'estetica del mondo di Camilleri e della sua capacità di raccontarci il mondo.

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