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Emma Stone vorrebbe fare un film silenzioso

Emma Stone ha parlato della sua volontà di fare un film muto, dopo aver recitato in un corto per Yorgos Lanthimos

Emma Stone è senza dubbio nel suo periodo “sperimentale”. Dopo la presentazione all’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del film Povere Creature! (vincitore del Leone d’Oro), Emma Stone sembra già proiettata alla nomination agli Oscar per la sua interpretazione di una “creatura di Frankenstein” al femminile, che scopre la libertà e il piacere del corpo e della mente. Sebbene non abbia potuto vincere la Coppa Volpi (qui vi abbiamo anche spiegato il perché), Emma Stone ha conquistato pubblico e critica con la sua interpretazione e l’idea di fare del film “strani” e fuori dall’ordinario sembra non averla stancata.

La collaborazione tra Emma Stone e Yorgos Lanthimos

Yorgos Lanthimos è un regista che non si è mai preoccupato di fare film rassicuranti, gentili, confezionati soprattutto per tenere lontano il peso della quotidianità. Al contrario, la sua filmografia è zeppa di quell’aurea di perturbante che spesso rende i suoi lungometraggi fastidiosi, stridenti, come se vederli equivalesse a sentire ripetutamente il suono delle unghie che strusciano su una lavagna. In senso buono, però. Lanthimos ha un modo tutto suo di intendere il cinema e la narrazione e tutte le sue storie sono egualmente d’intrattenimento ma sinistre, crudele, a tratti spaventose: da Dogtooth fino al recentissimo Povere Creature!, passando anche per The Lobster, Il sacrificio del cervo sacro e l’ottimo La favorita (dove Lanthimos ed Emma Stone hanno lavorato insieme per la prima volta), Yorgos Lanthimos prende i suoi attori e li trasforma: gli cambia i connotati e la personalità e li inserisce in un contesto sociale, culturale e attuale da far spavento. In un certo senso si potrebbe dire che Povere Creature! è forse il film più “normale” di questo regista greco: ma, ciò nonostante, la pellicola conserva quell’allure di distopia dissacrante e crudele, attraverso la quale Emma Stone si muove con un talento e una grazia senza pari. Non sorprende nemmeno che l’attrice abbia deciso di lavorare di nuovo col regista, stavolta per un cortometraggio della durata di circa trenta minuti dal titolo Bleat, che è stato presentato al New York Film Festival. La curiosità su questo cortometraggio dove Emma Stone recita al fianco di Damien Bonnard? È muto.

Il sogno e l’ambizione di Emma Stone per il futuro

Emma Stone ha potuto partecipare al New York Film Festival, nonostante lo sciopero degli attori sia ancora nel pieno delle trattative, grazie al famoso Interim Agreement che permette ad alcune produzioni indipendenti e non sotto il giogo della AMPTP, di aggirare le regole del SAG-AFTRA. Come abbiamo ripetuto varie volte in passato, lo scopo di questi accordi interni è quello di dimostrare ai grandi studios che il cinema può andare avanti anche senza di loro, che gli attori possono continuare a fare il loro lavoro anche escludendo le grandi distribuzioni. Per questo Emma Stone non ha potuto partecipare al Festival di Venezia, visto che Povere Creature! era sotto produzione e distribuzione facente parte della Alliance of Motion Picture and Television Producers. Ed ecco perché invece ha potuto presenziare alla presentazione del cortometraggio Bleat. Proprio in occasione del festival, Emma Stone ha avuto modo di parlare del corto e della sua mancanza di dialoghi. L’attrice ha detto:

“Se non dovessi parlare mai più (in un film, ndr) ne sarei elettrizzata. E penso che sarebbe lo stesso per moltissime altre persone. “

Poi Emma Stone ha continuato affermando:

“Sono seria, a riguardo. Una delle mie cose preferite è il non dover parlare. Penso spesso che si potrebbero tagliare molte battute dal dialogo perché penso che le persone possano dire molto di più anche senza parlare.”

A questo punto Lanthimos ha suggerito che forse uno dei suoi prossimi film potrebbe essere un film muto. Emma Stone ha allora chiesto al pubblico di applaudire se fossero d’accordo con questa idea. Nell’entusiasmo generale che ne è scaturito, l’attrice ha concluso: “Bene, lo farò una volta che lo sciopero sarà concluso.” Il desiderio dell’attrice, dunque, porterebbe a una realizzazione di un film muto. Non sarebbe comunque il primo film silenzioso del nuovo millennio: lo aveva già fatto Michel Hazanavicious con il bellissimo The Artist. 

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