Nel 1993 usciva nelle sale il capolavoro di Steven Spielberg sulla Shoah, Schindler's List. Ecco com'è oggi la bambina dal cappotto rosso.
Tra i momenti più strazianti del film Schindler’s List, c’è certamente quello che vede per protagonista una bimba con indosso un cappottino rosso, vittima della crudeltà nazista. La pellicola, uscita nelle sale nel 1993, ebbe molto successo al botteghino, grazie alla recitazione dei tre attori principali e il tema trattato, ovvero la Shoah. Oggi è considerato uno dei migliori film del cineasta americano, che per il suo lavoro ha vinto 7 Oscar, tra cui quello per miglior film e miglior regia, e nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito in nona posizione nella classifica dei 100 film Usa migliori di tutti i tempi, mentre sei anni dopo la Biblioteca del Congresso americano l’ha scelto per essere inserito nel National Film Registry. Ecco com’è diventata oggi la bimba dal famoso cappotto scarlatto e di cosa si occupa.
Famoso per essere stato interamente filmato in bianco e nero, Schindler’s List ha solo quattro scene a colori: quella iniziale, con inquadrate delle candele, quelle finali, con i sopravvissuti che omaggiano la tomba dell’imprenditore, e quella che vede una bimba con un cappotto rosso durante il rastrellamento del ghetto di Cracovia da parte dei nazisti. Ad interpretarla, una bambina polacca di soli 3 anni, di nome Oliwia Dabrowska, che ha spiegato come Spielberg le abbia consigliato di rivedere il lungometraggio solo una volta diventata più grande, per poterlo comprendere.
Come spesso accade, però, la curiosità ha avuto la meglio e Oliwia lo ha visto a 11 anni, rimanendone colpita al punto da giurare di non vederlo mai più e arrabbiandosi, ai tempi, con la madre per averle permesso di partecipare alla pellicola. A 18 anni, però, ormai grande, gli ha dato una seconda possibilità e ne ha compreso il senso, sentendosi orgogliosa per aver interpretato un ruolo tanto significativo.
La ragazza, che oggi ha 34 anni, non solo ha compreso il valore del film, ma ha deciso di diventare un’attivista per i diritti umani e da quando è scoppiato il conflitto tra Russia e Ucraina, ha deciso di aiutare la popolazione in fuga dai territori martoriati dalla guerra, dando una mano ai rifugiati a entrare nel suo Paese, la Polonia.
La ragazza si è recata al confine tra Polonia e Ucraina assieme a sua madre, per cercare di aiutare il più possibile le tante persone che cercavano di lasciare i territori al centro della guerra.
Ero lì con la mia coraggiosa mamma. Questo luogo alle mie spalle è il punto di accoglienza. Lì abbiamo trovato una famiglia ucraina (una madre con due bambini) che doveva arrivare in una città molto lontana, vicina al confine con la Germania.
Ha scritto Oliwia di fianco a una foto che ritrae Korczowa, cittadina al confine. Non solo, ma la protagonista e simbolo del film americano ha anche pubblicato un frame della pellicola che la ritrae bambina, questa volta, però, dipinto con i colori della bandiera ucraina, accompagnando l’immagine da una frase toccante:
Lei è sempre stata il simbolo della speranza. Lasciate che lo sia di nuovo.
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