Dany Boon torna a farci ridere con Supercondriaco – Ridere fa bene alla Salute
Un film che, attraverso comicità e humor intelligente, mette in scena in modo paradossale manie e ossessioni del mondo contemporaneo, virtuale e 'social'.
di Redazione / 27.01.2014
Uscirà nei nostri cinema dal prossimo 13 marzo 2014, distribuito da Eagle Pictures, Supercondriaco – Ridere fa bene alla Salute, una commedia travolgente, audace e brillante che vede il ritorno alla regia di Dany Boon, in un film che, attraverso la sua comicità e un humor intelligente, mette in scena in modo paradossale manie e ossessioni del mondo contemporaneo, virtuale e 'social'.
All'alba dei 40 anni, Romain Faubert non è ancora sposato e non ha figli. Fotografo per un dizionario medico online, Romain è vittima di un'ipocondria che segna la sua vita ormai da troppo tempo, facendo di lui un nevrotico in preda alle paure. Il suo unico, vero amico è il dottor Dimitri Zvenka, suo medico curante, la cui unica colpa è stata prendere a cuore il caso di Romain, salvo poi pentirsene amaramente. Il malato immaginario, infatti, è un soggetto difficile da gestire e Dimitri farebbe qualsiasi cosa per sbarazzarsene definitivamente. Zvenka pensa, però, di aver trovato il rimedio che lo libererà definitivamente, ma senza traumi, da Romain Faubert: lo aiuterà a trovare la donna della sua vita.
Tutti i personaggi vivono in una dimensione di sana follia dai ritmi incalzanti e febbrili. A scene di pura commedia, in Supercondriaco si sommano scene romantiche e sequenze action che vedono il protagonista 'fuori controllo'. "Questo film è diventato un modo per esorcizzare le mie manie, riuscendo a far ridere gli altri attraverso me stesso." dichiara il regista, "Il mio film da regista senz'altro più riuscito. Più una storia è sincera e personale, più la commedia sarà efficace e ci si potrà spingere oltre, esplorando il delirio e la follia. Come nel film, anche io apro le porte con i gomiti e mi lavo le mani se per caso ho digitato un codice su un apparecchio. E anch'io preferirei cadere dalle scale piuttosto che tenermi al corrimano. L'argomento dell'ipocondria mi tocca molto da vicino. Ormai sono una persona adulta, responsabile delle mie azioni e delle mie nevrosi, e devo ammettere di essere molto angosciato dalle malattie, come tanti altri artisti d'altronde. Mi basta percepire il minimo sintomo che mi convinco di essere gravissimo, o addirittura in stato terminale."
Nel cast anche Kad Merad, Alice Pol, Jean-Yves Berteloot e Judith El Zein.
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