

Dante Alighieri, iniziate le riprese del docufilm per i 700 anni della morte
Tra interviste, documenti, ricostruzioni storiche e finzione, sarà un viaggio attraverso diverse regioni d'Italia, per approfondirne la conoscenza di cultura e tradizioni di ieri come di oggi, attraverso i secoli.
di Redazione / 27.05.2021
I luoghi dell'esilio dantesco nel documentario "on the road" di Fabrizio Bancale intitolato "Dante – l'esilio di un Poeta" che viene realizzato in occasione dei 700 anni della morte del Sommo Poeta. Prodotto da Società Dante Alighieri, il film è stato annunciato a Marzo 2021 come "un viaggio per immagini accompagnato da illustri professori ed esperti dantisti, ma anche da semplici appassionati, curiosi e persone che vivono in quei luoghi dove un tempo Dante ha soggiornato".
Tra interviste, documenti, ricostruzioni storiche e finzione, sarà un viaggio attraverso diverse regioni d'Italia, per approfondirne la conoscenza di cultura e tradizioni di ieri come di oggi, attraverso i secoli. Storia, letteratura e un po' di ironia per scoprire un Dante diverso, meno accademico, un po' più umano e soprattutto contemporaneo.
"Il nostro sarà un viaggio reale e visionario che, partendo dai luoghi e attraversando alcune delle pagine più significative della produzione dantesca, vuole provare a stimolare nuove prospettive, suggestioni, incantamenti", ha spiegato il regista Bancale in occasione dell'annuncio del primo a Castrocaro il 26 Maggio 2021.
Attraverso l'Italia centro settentrionale, a guidare la troupe composta da Penelope Zaccarini e Mario Di Fonzo, oltre allo stesso Bancale, saranno esperti dantisti, esimi professori e rappresentanti dei diversi comitati danteschi presenti sul territorio, per narrare aneddoti, fornire spiegazioni, regalare curiosità. Ma non solo loro.
"Durante il percorso incontreremo anche personaggi strani, grotteschi, a volte comici, a volte drammatici, come maschere teatrali. Sono apparizioni, visioni, anime erranti, proprio come il nostro Dante" ha detto Bancale .
A dare corpo ai personaggi saranno: Gigi Savoia nei panni di un clochard, Canio Loguercio e Giovanna Famulari in quelli di musicisti di strada, Paola Tortora nei panni di una turista con la passione del disegno e Alfonso Desentre un monaco dello sguardo torvo e inquietante. "Saranno loro a restituirci momenti della poesia dantesca, a intonare terzine, a raccontare attraverso la punta di una matita atmosfere e personaggi della 'Divina Commedia'. In un continuo rincorrersi tra realtà e finzione", prosegue Bancale.
Il percorso inizia nelle terre della Toscana e della Romagna: dalle valli della Garfagnana, alle rive dell'Arno, nelle quali Dante visse i primi turbolenti anni del suo esilio, tra battaglie, rabbia, illusioni e profonde delusioni. Poi nella zona della Lunigiana, dove fu accolto dalla nobile famiglia dei Malaspina per conoscere un breve momento di quiete che gli consentì di ritornare a dedicarsi alla poesia. Si raggiunge il Casentino dove, tra i feudi dei conti Guidi, Dante concluse le prime due cantiche della Divina Commedia, l'Inferno e il Purgatorio. Ma il suo spirito è inquieto e lo porterà a spostarsi ancora, prima a Verona, alla corte di Cangrande della Scala, signore della città scaligera, al quale dedicherà l'ultima cantica della sua Commedia; e infine a Ravenna. Qui Dante termina la sua esistenza terrena, e sulla sua tomba si conclude anche il viaggio.
Scritto dallo stesso Bancale, con la collaborazione di Germano Rubbi, il docufilm vede la direzione scientifica di Lamberto Lambertini e la consulenza storica di Alberto Casadei, Gino Ruozzi e Marco Veglia.