Creed III, quali sono gli anime che hanno ispirato il film?

Creed III è, come si intuisce dal titolo stesso, il terzo capitolo della saga cinematografica dedicata ad Adonis Creed, interpretato dall’attore Michael B. Jordan e figlio di quell’Apollo Creed che ha rappresentato la nemesi e l’amicizia per il Rocky Balboa di Sylvester Stallone nei primi tre capitolo della saga dedicata al pugile italo-americano. Infatti, la saga di Creed rappresenta la saga spin-off di quella di Rocky. Non sorprende che nel primo lungometraggio ci sia stato un vero e proprio passaggio di testimone, con Stallone che è tornato a interpretare i panni dello “stallone italiano” per allenare il figlio del suo vecchio amico, ucciso da Ivan Drago all’inizio di Rocky IV. Se nel primo capitolo Adonis prendeva consapevolezza del proprio ruolo, nel secondo invece affrontava il suo bisogno di “vendetta”, affrontando proprio il figlio di Ivan Drago, responsabile di quella battuta iconica in italiano che recitava: “ti spiezzo in due“. Nel terzo e (finora) ultimo capitolo, invece, il pugile doveva fronteggiare il suo passato e le sue origini e lo fa affrontando un vecchio amico d’infanzia appena uscito di prigione, che spera di poter riprendere in mano la sua carriera, senza dare peso al tempo trascorso.

Gli anime che hanno ispirato Creed III

Mentre negli Stati Uniti viene rilasciata la notizia che verrà trasmesso in sala Creed: Shinjidai, un cortometraggio d’animazione che è uscito nei cinema giapponesi insieme a Creed III, Michael B. Jordan ha avuto anche modo di parlare degli anime che hanno ispirato il suo personaggio nel terzo capitolo della saga cinematografica.

Intervistato da Polygon, l’attore ha infatti spiegato che, quando ha cominciato a lavorare a Creed III – che, lo ricordiamo, non ha solo interpretato ma anche diretto -, ha preso spunto anche da alcuni anime. Michael B. Jordan ha “confessato” di essere un grande fruitore di animazione giapponese e, soprattutto per le coreografie di combattimento, si è lasciato ispirare da anime come Naruto, Fullmetal Alchimist e Dragon Ball. Tre anime diventati ormai dei veri e propri classici, che in modo diverso hanno cooperato a formare l’immaginario di diverse generazioni e che sono incentrati non solo sugli scontri fisici. In effetti, a ben pensarci, tutti e tre gli anime hanno in comune anche una certa idea di “fratellanza”: fratelli, nemesi o migliori amici, sono tutti archetipi di questi tre anime, che ben si sposano col percorso narrativo di Adonis e Damien (interpretato da Jonathan Majors), amico d’infanzia, vecchio idolo di Adonis nonché altra faccia della medaglia. Perché Damien è diventato quello che anche Adonis sarebbe potuto diventare, se la vita non lo avesse posto su un altro sentiero e se lo stesso Damien non si fosse sacrificato per lui. Un rapporto d’amicizia, dunque, vestito di nostalgia e senso di colpa, di rivalità e invidia. Un rapporto fraterno come quello dei due fratelli di FullMetal Alchemist, una rivalità come quella di Sasuke e Naruto, giusto per citare qualche esempio specifico.

In riferimento all’utilizzo degli anime come fonte di ispirazione per il suo film da regista, Michael B. Jordan ha spiegato con tranquillità:

“Guardo anime ogni giorno. È come se queste immagini fossero impresse a fuoco nella mia testa. Perciò, quando ero nella fase di pre-produzione, cercando anche di mettere insieme le coreografie dei combattimenti, è stata una scelta naturale, come una seconda pelle, usufruire di questo materiale.”