Come in un film, romanzo di Anna Nicoletto
Come in un film, romanzo di Anna Nicoletto

Come in un film, tra Nicolas Barreau e Nuovo Cinema Paradiso


Grazie ad Always Publishing abbiamo letto in anteprima 'Come in un film', nuovo romanzo di Anna Nicoletto, che parla di cinema e precarietà

Quanto costa avere dei sogni?
Si dice che sognare sia gratis, ma la verità è che le nostre ambizioni hanno un prezzo altissimo nella misura in cui possono deluderci e farci a pezzi quando non si realizzano. Ne sa qualcosa Cloe, la protagonista di Come in un filmil nuovo romanzo di Anna Nicoletto che debutta con la Always Publishing. Originaria di un piccolo paese della zona di Milano, Cloe ha preso la prima occasione disponibile per sfuggire dalla provincia e cercare di inseguire i propri sogni a Londra. Qui, però, ha incontrato solo un lavoro come cameriera, un ragazzo-coinquilino che la tratta come bancomat personale e l’impossibilità di iscriversi alla prestigiosa università che vorrebbe frequentare. Ogni giorno, Cloe, è costretta a vivere una vita che non vuole, che non è quella per cui aveva lavorato. Soprattutto Cloe è costretta a mentire a tutti, compresa l’amata zia Sole, davanti alla quale non vuole ammettere il fallimento. Perché dire ad alta voce tutto quello che non va, elencare quei sogni sfumati nella più nera precarietà vorrebbe dire renderli reali, vorrebbe dire arrendersi alla consapevolezza di aver sbagliato. Di fatto, dunque, Cloe non mente solo alla zia, mente soprattutto a se stessa. Finge che ci sia un’altra possibilità a portata di mano e continua a lavorare nella speranza di poter dare stabilità a un mondo che la divora, perché così può ancora fingere di muoversi in avanti. Una telefonata della zia, però, la spinge a tornare indietro. La donna, infatti, si deve allontanare dal suo posto di lavoro e chiede a Sole di tornare a casa per occuparsi del vecchio cinema di famiglia durante la sua assenza, anche a costo di venderlo. Cloe è dunque costretta a tornare a Schiforateuna cittadina dove tutti sparlano di tutti e dove il futuro ha i contorni di una quotidianità sempre uguale a se stessa. Schiforate, soprattutto, è il luogo dove abita Sebastiano, di cui un tempo Cloe era innamorata ma che ora odia e che non sopporta di trovarsi sempre tra i piedi, soprattutto come acquirente del cinema.

Da un punto di vista strettamente strutturale Come in un film è un contemporary romance che segue pedissequamente gli standard del genere e, per questo, ha sviluppi e svolte che lettori già avulsi possono riconoscere e vedere con un certo anticipo. In realtà la lettura, sotto la storia d’amore di due vecchi amici diventati nemici, c’è molto altro. Anna Nicoletto scrive della disperazione di una generazione costretta a barcamenarsi nella precarietà, a reinventarsi ogni giorno per avere l’occasione non tanto di avere successo, ma solo di restare a galla, di poter continuare a nuotare, anche se si tratta di acque infestate di squali. Cloe diventa il simbolo di tanti giovani che si sentono in qualche modo traditi dal sistema scolastico, da quei “pezzi di carta” che avrebbero dovuto confermare il futuro e che invece sono ostacoli, sfide spesso difficili e delusioni cocenti. Non è solo una ragazza sfuggita per una delusione amorosa, è soprattutto una ragazza comune, una delle tante, che nella vita “non ce la sta facendo”, ma che continua a remare, anche a costo di prendere decisioni sbagliate.

Inoltre Come in un film è un romanzo che trasuda anche un senso di dorata nostalgia, il che lo pone a metà strada tra le atmosfere dei libri di Nicolas Barreau e quella magia un po’ malinconica dei cinema che fa pensare a Nuovo cinema paradiso. Come si intuisce dal titolo, oltretutto, film e cinema hanno un ruolo principe nella costruzione del mondo diegetico. Il cinema diventa terreno di battaglia per i due protagonisti, ma allo stesso modo è un rifugio, una caverna delle meraviglie dalla quale può uscire qualsiasi tesoro prezioso. Il cinema diventa l’arma per l’elaborazione del lutto, il luogo scelto per consolidare la propria identità e la consapevolezza di non essere mai davvero soli al mondo. È il cinema che unisce i due protagonisti su un piano temporale diverso, quello dell’adolescenza, che rappresenta forse la parte migliore del libro. In queste parentesi che Anna Nicoletto crea – ambientate otto anni prima degli eventi principali – c’è un sentimento serpeggiante di speranza e magia, di illusione e coraggio, che afferra quasi senza sforzo il cuore del lettore. Sembra quasi di sentire l’odore dei pop corn bruciati, della moquette che conduce alla sala, dello stridio del linoleum. In questo tempo sospeso dell’adolescenza, seppur con il fastidioso trope della miscommunication, la Nicoletto pone il vero cuore del romanzo, il vero nucleo da cui scaturisce tutta la restante energia. E la scrittrice è stata saggia nell’usare la “mancanza di comunicazione” proprio in questa fase: perché quando hai diciassette o diciotto anni non sai davvero come esprimerle certe cose, non sai come mettere in ordine le paure e le speranze, l’amore e la paura del rifiuto. Azzeccata anche la scelta di aggiungere i punti di vista di Sebastiano: non sono molti, ma sono senz’altro utili – soprattutto nella prima parte – a smorzare un personaggio che all’inizio è davvero detestabile, al punto da rasentare una figura narcisista (un esempio su tutti? La sua volontà di non pronunciare correttamente il nome della protagonista). La presenza dei suoi punti di vista così come la sua evoluzione all’interno della storia smussano questo tratto tossico che altrimenti avrebbe potuto rischiare di rovinare il personaggio. In generale, Come in un film è un romanzo ben scritto che ha molte cose da dire e, a parte qualche difficoltà nell’entrare subito in empatia coi due protagonisti, si candida ad essere una buona lettura per la stagione più calda, soprattutto per i cinefili incalliti.

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