Chistopher Nolan ha parlato della decisione di Quentin Tarantino di ritirarsi dopo il suo decimo film. Ecco cosa ha detto nello specifico
Christopher Nolan, secondo quanto riporta Variety, avrebbe “preso le difese” di Quentin Tarantino e del suo desiderio di ritirarsi dal cinema in qualità di regista dopo l’uscita del suo ultimo film, che dovrebbe intitolarsi The Movie Critic ed essere incentrato proprio su una famosa critica cinematografica di Hollywood. Sin dall’inizio della sua carriera, infatti, ha sempre sottolineato la sua ambizione a ritirarsi dalle scene dopo la realizzazione del suo decimo film. Il motivo di questa scelta si nasconde dietro il desiderio di lasciare le luci della ribalta quando il corpus delle sue opere è ancora d’alto livello. La sua paura, infatti, è quella di continuare a dirigere pellicole che pian piano perderanno mordente, efficacia o quel tratto distintivo che rende un lungometraggio di Tarantino sempre e assolutamente riconoscibile. Una scelta che è all’opposto, ad esempio, rispetto a quella di Martin Scorsese che continua a dirigere film nonostante abbia ottanta anni o, per parlare di un caso ancora più estremo, come a quella di Clint Eastwood che ha novantatré anni e nessuna intenzione di fermarsi.
Durante la sua partecipazione al podcast ReelBlend riportato da CinemaBlend, Nolan ha avuto modo di parlare della “questione” Tarantino in riferimento all’idea del ritiro, quando gli è stato chiesto se fosse più vicino al pensiero di Tarantino o al modus operandi di registi come, appunto, Martin Scorsese, che allo scorso festival di Cannes ha presentato Killers of the Flower Moon. Alla domanda, il regista in arrivo nelle sale con Oppenheimer, ha risposto:
“La verità è che comprendo entrambi i punti di vista. Raccontare storie per il cinema da una certa assuefazione. Certo, c’è una montagna di lavoro da fare, ma è anche molto divertente. È qualcosa verso cui ti senti guidato, perciò è difficile immaginare uno stop volontario. Però comprendo anche che… Il punto di Quentin è sempre stato che – e, con estrema grazia, non è mai stato specifico riguardo ai film di cui parla – ha osservato il lavoro di alcuni registi negli ultimi anni e ha capito che se quei film non possono competere con quelli del periodo d’oro della carriera, allora è meglio che non esistessero. E penso che sia un punto di vista molto puro. È il punto di vista di un cinefilo che ha un senso del valore della storia del cinema.”
Tuttavia, continua Nolan, la sua posizione è meno drastica di quella di Tarantino.
“Non sono sicuro che potrei fidarmi del mio giudizio sul valore di un’opera al punto da sapere se merita o no di essere stata creata. Come Quentin, anche io sono un grande fan dei film che forse non hanno raggiunto del tutto quello che volevano, ma c’è comunque qualcosa nelle interpretazioni, o un piccolo elemento strutturale, o una scena, ad esempio, che magari è magnifica. Perciò, sì, capisco. Capisco l’idea di voler mantenere una certa reputazione di perfezione, ma allo stesso tempo non voglio togliere niente dal tavolo.”
Per i fan di Christopher Nolan, dunque, non sembrano esserci pericoli di ritiro all’orizzonte. Nonostante abbia affermato di non voler più girare film sui supereroi e di non essere del tutto concorde con la linea produttiva dei grandi studios, Nolan non ha ancora finito di raccontare storie e noi non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà in futuro. Intanto Oppenheimer arriverà al cinema, in Italia, il prossimo 23 agosto.
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