Chiara Ferragni vola con EasyJet, la compagnia nella bufera. Selvaggia Lucarelli: “gioca a fare l’adolescente”

Una nuova bufera mediatica si abbatte su Chiara Ferragni dopo i contenuti con EasyJet: anche Selvaggia Lucarelli ha detto la sua.

Chiunque abbia in mano le redini dei contenuti social di Chiara Ferragni, in questo momento, potrebbe trovare giovamento dal fermarsi qualche secondo a riflettere. La comunicazione dell’influencer, infatti, è stoicamente ferma a prima del Pandoro Gate. Peccato che il pubblico non sia più lo stesso, e che non abbia più la stessa “tolleranza” di due anni fa. Per questo, adesso, qualunque brand decida di collaborare con Ferragni viene colpito da una bufera mediatica senza precedenti: ne ha parlato anche Selvaggia Lucarelli, che ha definito Ferragni “un’adolescente”.

Influencer: è crisi nell’era del cambiamento

Chiara Ferragni, ormai è palese, è ancora convinta di potersi permettere lo stile comunicativo adottato fino allo scoppio dello scandalo Pandoro: nulla, nel piccolo mondo rosa dell’influencer, sembra essere cambiato, mantenendola in una bolla di finzione che niente ha a che vedere con l’atmosfera che si respira all’esterno.

Si perché, dopo l’uscita del libro “Il vaso di Pandoro” di Selvaggia Lucarelli, gli utenti hanno acquistato una nuova consapevolezza nei confronti delle influencer che ostentano ricchezza e vite da sogno sui loro profili: il meccanismo tossico dell’”invidia sociale” promosso dal loro modus operandi, ormai, è stato smascherato, e non funziona più.

Il problema, adesso, è dare il tempo alle modelle di Instagram di capirlo: c’è, infatti, chi ancora sfoggia con orgoglio la “borsa di Gucci dimenticata nell’armadio”, o mostra il room tour della propria casa milionaria, scatenando l’insofferenza generale. Persino colei che ha dato origine a tutto questo, e che potrebbe cogliere l’occasione, almeno stavolta, di essere una vera pioniera di un cambiamento sano, sembra non recepire il messaggio: Chiara Ferragni è nuovamente nell’occhio del ciclone.

Chiara Ferragni scatena la bufera su EasyJet: parla Selvaggia Lucarelli

Sui social di Chiara Ferragni, la narrazione da imprenditrice digitale che si rialza dalle ingiustizie va ancora avanti: tra un weekend a Forte dei Marmi e frasi sdolcinate sul cogliere “la magia nelle nostre esistenze”, qualche settimana fa l’influencer aveva fatto sapere ai fedeli follower di sentire che stava riuscendo a “riprendersi sè stessa”.

Peccato che, a quanto pare, questa rinascita abbia creato in Chiara la convinzione di poter tornare a comunicare come un tempo: durante un weekend a Maiorca per festeggiare l’addio al nubilato dell’amica Veronica Ferraro, Ferragni ha pubblicato una storia in partnership con il Cap Vermell Grand Hotel.

Inutile dire che sul profilo Instagram della struttura si sia scatenata una pioggia di commenti negativi, tutti racchiudenti un messaggio di fondo: “se questo hotel collabora con Chiara Ferragni, non lo sceglierò per le mie vacanze”. A commentare la vicenda è arrivata anche Selvaggia Lucarelli, che ha scritto: “perché questo autolesionismo?(…) ma tipo smettere di mostrare marchi e brand e qualunque cosa richiami l’aspetto commerciale della sua vita che non esiste più?“, aggiungendo “per giunta costringendo marchi e brand a ricevere montagne di merda sui social gratis“.

La giornalista ha poi mostrato come Ferragni operi, in ogni situazione, seguendo il medesimo schema, limitando i commenti sotto i post per mostrare solo quelli positivi. La situazione si è aggravata, poi, quando Chiara ha condiviso delle foto su un aereo EasyJet, di ritorno da Maiorca, dando l’idea che, da influencer umile, adesso anche lei viaggia in economy: “Stop Ferragni”, “Anche voi complici di una furbetta arricchita sulla pelle di malati oncologici”, scrivono gli utenti indignati sul profilo della compagnia aerea.

Chiara Ferragni, secondo Lucarelli, non ha compreso la situazione nella quale si trova: “mostrarsi sempre in vacanza ridendo e giocando a fare l’adolescente mentre patteggia con l’Antitrust e le sue aziende richiederebbero la serietà dell’amministratore delegato“, scrive Lucarelli, “mi chiedo come si possa vivere così fuori dalla realtà e puntare dritto verso l’iceberg“.