Caos nelle ordinazioni: McDonald’s dice basta a…
McDonald’s aveva lanciato una sperimentazione in alcuni suoi negozi per gestire le ordinazioni con un sistema basato sull’intelligenza artificiale: i risultati tutt’altro che confortanti hanno spinto la catena di fast food a prendere una decisione drastica. L’intelligenza artificiale è ormai entrata pienamente a far parte della nostra vita. Sono tantissimi i nuovi prodotti realizzati grazie […]
di Roberto Naccarella / 24.06.2024
McDonald’s aveva lanciato una sperimentazione in alcuni suoi negozi per gestire le ordinazioni con un sistema basato sull’intelligenza artificiale: i risultati tutt’altro che confortanti hanno spinto la catena di fast food a prendere una decisione drastica.
L’intelligenza artificiale è ormai entrata pienamente a far parte della nostra vita. Sono tantissimi i nuovi prodotti realizzati grazie al supporto dell’AI, che consente in molti casi di rendere più semplici le attività e garantire agli utenti dei servizi impensabili fino a qualche tempo fa. Tuttavia non è sempre detto che l’intelligenza artificiale sia sempre uno strumento efficace e affidabile. Proprio per i vari problemi sorti con l’utilizzo della nuova tecnologia il colosso della ristorazione fast food ha deciso di fare marcia indietro.
Stiamo ovviamente parlando di McDonald’s, la celebre catena statunitense largamente diffusa anche in Italia. Di recente McDonald’s aveva scelto di innovarsi ulteriormente aprendo le porte all’intelligenza artificiale, che avrebbe dovuto fornire un valido supporto per raccogliere le ordinazioni.
McDonald’s mette fine al sistema basato sull’IA: cosa è accaduto
Tuttavia installare questo sistema in alcuni ristoranti drive-through si è rivelata una mossa tutt’altro che azzeccata, tanto da spingere il gigante USA a fare dietrofront. Gli ordini dati dagli utenti dalla propria auto non sempre corrispondevano a ciò che poi elaborava il servizio. Il sistema Automated Order Taking, realizzato proprio grazie all’AI, serviva i clienti con errori, fraintendimenti e spesso accostamenti assolutamente non richiesti.
Qualcuno si è infatti ritrovato un gelato con sopra una bella fetta di bacon. Altri hanno segnalato l’erogazione di una quantità abnorme di nuggets, le gustose crocchette di pollo tipiche di McDonald’s. Molti altri utenti hanno poi fatto presente una serie di difficoltà anche nell’inviare il proprio ordine.
Per questo il colosso ha deciso di dire basta alla sperimentazione portata avanti in alcuni suoi ristoranti drive-through, mettendo quindi fine alla collaborazione con IBM. Molto probabilmente, almeno stando a quanto riportato dalla CNBC, il software realizzato grazie a questa partnership non era in grado di capire gli accenti dei clienti, né tantomeno i dialetti, favorendo quindi l’insorgere di errori.
Intelligenza artificiale: il sistema della catena Wendy’s pare funzionare bene
Ma allora l’intelligenza artificiale è un esperimento che non può andare bene per i fast food? Non si direbbe, dato che le altre catene hanno avuto esperienze diverse da quella di McDonald’s.
Basti a pensare alla catena Wendy’s, anch’essa molto diffusa negli Stati Uniti, che non pare avere alcun problema con Google Cloud per la gestione degli sportelli drive-through. Evidentemente il sistema di McDonald’s ha semplicemente dei limiti che dovranno essere risolti.