La vie d'Adele
La vie d'Adele

Cannes 2013: Palma d’Oro a La vie d’Adele


La vie d'Adele di Abdellatif Kechiche riceve la Palma d'Oro per il miglior Film al Festival di Cannes 2013. Gran Premio per Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen.

Si è appena conclusa la Cerimonia di Premiazione (che avete potuto seguire in diretta su movietele.it) del 66esimo festival di Cannes e diciamo subito che il premio più ambito, la Palma d'Oro, è andata al film scandalo La vie d'Adele di Abdellatif Kechiche. Il Grand Prix è stato invece assegnato al film Inside Llewyn Davis di Ethan e Joel Coen, mentre il premio della Giuria se lo è aggiudicato Tale padre tale figlio del giapponese Kore-Eda Hirokazu. All'autore e regista Jia Zhangke il premio per la migliore sceneggiatura per A touch of sin. Il riconoscimento per la miglior regia è andato a Amat Escalante per il film Heli.

La vie d'Adele è incentrato sulla giovane quindicenne Adele, che alla sua età ha due certezze: è una ragazza, e una ragazza di solito esce con i ragazzi. Il giorno in cui intravede il blu dei capelli di Emma, sente però che la sua vita sta per cambiare. Sola con i suoi dilemmi adolescenziali, cambia l'idea che ha di se stessa e sente trasformarsi il modo in cui gli altri la guardano. Il film è stato definito uno scandalo in questa edizione di Cannes, perchè racconta l'amore omosessuale tra due giovani donne.

Questi i Premi del Concorso del 66mo Festival Internazionale del Film di Cannes attribuiti dala Giuria presieduta da Steven Spielberg:

Palma d'Oro per il miglior Film: La vie d'Adèle di Abdellatif Kechiche

Gran Premio: Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen

Premio per l'Interpretazione Maschile: Buce Dern, per il film Nebraska

Premio per l'Interpretazione Femminile: Bérénice Béjo per il film Le passé

Premio alla Regia: Amat Esclalande per il film Heli

Premio alla Sceneggiatura: Jia Zhangke per il film Tian zhu ding

Premio della Giuria: Soshite chichi ni naru (Like Father, Like Son) di Hirokazu Kore-Eda

Camera d'Or per la miglior Opera Prima: Ilo Ilo, di Anthony Chen

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