Burton e Bekmambetov parlano di ‘La leggenda del cacciatore di vampiri’
La leggenda del cacciatore di vampiri esplora la vita segreta del sedicesimo presidente degli Stati Uniti e la storia mai raccontata che ha creato questa nazione. I visionari realizzatori Tim Burton e Timur Bekmambetov (regista di Wanted – Scegli il tuo destino) danno nuova linfa alla tradizione dei vampiri assetati di sangue, immaginando Lincoln come il […]
di Redazione / 12.07.2012
La leggenda del cacciatore di vampiri esplora la vita segreta del sedicesimo presidente degli Stati Uniti e la storia mai raccontata che ha creato questa nazione. I visionari realizzatori Tim Burton e Timur Bekmambetov (regista di Wanted – Scegli il tuo destino) danno nuova linfa alla tradizione dei vampiri assetati di sangue, immaginando Lincoln come il maggior cacciatore di non morti mai esistito.
Abraham Lincoln. Cacciatore di vampiri. Queste parole evocano una combinazione inattesa e bizzarra. Ma i realizzatori si sono impegnati completamente a sostenere questo concetto. Il loro lavoro rappresenta il ritratto di un uomo e di un leader; che intreccia gli eventi fondamentali che hanno segnato la sua vita e quella degli Stati Uniti con l’azione viscerale e coinvolgente tipica di una storia di vampiri.
Allo stesso tempo, La leggenda del cacciatore di vampiri presenta il Grande Liberatore come il primo supereroe nazionale. Come sottolinea il produttore Tim Burton:
“L’intera vita di Lincoln rispecchia la classica mitologia dei supereroi dei fumetti. E’ un dualismo: di giorno presidente degli Stati Uniti; di notte cacciatore di vampiri”.
Questa dicotomia è fondamentale nel Lincoln che incontriamo nella pellicola. Lo sceneggiatore Seth Grahame-Smith, che ha adattato il suo romanzo omonimo, aggiunge che
“la storia della vita di Lincoln è un tradizionale racconto di origini di un supereroe. E’ la personalità più vicina a un supereroe che la nostra nazione abbia mai conosciuto. Lasciando da parte i vampiri, Lincoln è cresciuto senza famiglia né denaro. Sua madre è morta quando lui era giovane. In effetti, tutti quelli che amava sono morti. Senza istruzione e potendo contare solo sulla sua mente, è diventato presidente e ha salvato la nazione”.
Queste tematiche hanno catturato l’attenzione di Burton, del suo collega produttore Jim Lemley e di Timur Bekmambetov. Anche prima che Grahame-Smith completasse il suo romanzo, a Burton era bastato sentire il titolo per far entrare in funzione la sua mente. “Mi sembrava il tipo di film che volevo vedere“, sostiene Burton. “Avevo l’impressione che possedesse l’energia folle delle pellicole della mia infanzia, che erano un mix di tanti film horror“.
Lemley, che assieme a Burton e Bekmambetov aveva prodotto la pellicola di animazione 9, sostiene che la sensibilità di Burton fosse perfetta per questo materiale.
“Tim è bravissimo nel prendere storie e immagini convenzionali, trasformandole ed esaminandole nella sua testa da un punto di vista inatteso”.
La leggenda del cacciatore di vampiri era anche perfetto per le caratteristiche creative ed estetiche di Bekmambetov. Il regista russo aveva diretto il grande successo Wanted – Segui il tuo destino e, in precedenza, I guardiani della notte e I guardiani del giorno, due titoli che offrivano degli affascinanti ritratti di vampiri, in un mondo familiare ma anche fantastico.
Come capita anche a Burton, Bekmambetov ha ambizioni imponenti, che lo portano a creare delle immagini impressionanti. L’idea centrale del progetto e la sua ingegnosità hanno attirato il realizzatore russo, che sostiene di “aver reagito immediatamente alla storia, perché era chiara, semplice e potente“.
All’inizio, Bekmambetov doveva essere impegnato come produttore, ma in seguito Burton lo ha convinto a prendere le redini della pellicola.
“Desideravo vedere la versione di Timur di questa storia!. Un enorme pregio era il fatto che Timur provenga da un’altra nazione, quindi questo aspetto fornisce un punto di vista diverso su questi personaggi ed eventi storici”.
L’idea del ‘cacciatore di vampiri’ offre alla storia emozioni, brividi e acrobazie eccitanti, ma i realizzatori non hanno mai dimenticato che stavano anche presentando il ritratto di una figura molto amata, così come degli eventi fondamentali per gli Stati Uniti, che ancora adesso fanno sentire la loro influenza. Grahame-Smith nota che l’idea per il suo libro Abraham Lincoln: Vampire Hunter è nata durante la tournée del 2009 per promuovere il suo romanzo precedente, Orgoglio e pregiudizio e zombie, un altro legame inatteso tra diverse realtà culturali. L’autore/sceneggiatore infatti ricorda:
“Quell’anno si festeggiava il bicentenario della nascita di Lincoln e molte delle librerie che ospitavano il mio tour promozionale avevano due cose in bella mostra. Una erano i libri sulla vita di Lincoln. L’altra erano i romanzi con protagonisti dei vampiri, tra cui quelli di Twilight e i libri di Sookie Stackhouse [compreso quello su cui si basa la serie televisiva True Blood]. Questo mi ha fatto pensare alla possibilità di mettere assieme le due cose”.
I vampiri di Grahame-Smith sono l’opposto delle figure romantiche descritte nei libri che aveva visto esposti. Le sue creature non morte fanno riferimento alla tradizione classica dei vampiri al cinema.
“I vampiri nel nostro film non sono romantici o simpatici, di sicuro non luccicano. Loro sono assetati di sangue e minacciosi. Ma la cosa più spaventosa, è che si sono integrati nella vita di tutti i giorni, tanto da lavorare come operai, farmacisti e banchieri”.
Il nemico principale dei vampiri è una delle più amate figure storiche mai esistite, che molti considerano il più importante presidente degli Stati Uniti. Questa storia racconta 45 anni della vita di Abraham Lincoln, dal 1820 al 1865, ed è ambientata nel Kentucky, Illinois e Louisiana, così come ovviamente nella capitale. Chi avrebbe seguito le orme di tanti attori bravissimi, interpretando questo leggendario leader e impavido cacciatore di vampiri? La parte è andata all’interprete teatrale Benjamin Walker, che per una coincidenza aveva fatto esperienza ‘presidenziale’ recitando come protagonista della rappresentazione teatrale Bloody Bloody Andrew Jackson, che nel 2010 è stata presentata a Broadway.
La cosa più importante per Walker era l’opportunità di ritrarre Lincoln non solo come un gigante, ma come un essere umano riconoscibile. Walker, un attore che ha studiato alla Juilliard ed è alto quasi un metro e novanta, fisicamente era perfetto per ritrarre un uomo come Lincoln. Ma il giovane attore, 29 anni all’epoca, era in grado di rappresentare questo personaggio della Guerra civile, il cui volto leggendario e invecchiato è presente nei libri di storia e nelle banconote americane? Bekmambetov, Burton e Lemley hanno provato Walker – un provino filmato – in cui l’attore è stato truccato con delle protesi per sembrare un uomo di 55 anni e ha pronunciato uno dei più celebri discorsi della storia, quello di Gettysburg. Walker ha impressionato i realizzatori. Walker doveva anche perdere quasi 15 chili, in modo da rappresentare la celebre magrezza di Lincoln, così come sottoporsi a qualche centinaio di ore di addestramento con le armi, per diventare il miglior cacciatore possibile.
Prima che Walker entri in scena nei panni di Abraham, incontriamo il personaggio da piccolo. Il suo viaggio incomincia quando sua madre Nancy è colpita da una malattia di origine sconosciuta, ma che il giovane Abraham capisce essere stata causata dal morso di un vampiro. Nancy era una donna intelligente e buona, che insegnava a suo figlio il concetto “fino a che non saremo tutti liberi, saremo tutti schiavi”. Abraham non ha mai dimenticato queste parole, che saranno alla base delle sue opinioni a proposito della schiavitù, né avrebbe mai dimenticato il malvagio responsabile della morte della madre: un vampiro (oltre che un uomo d’affari locale) di nome Jack Barts, interpretato da Marton Csokas, a cui Abraham giura vendetta.
Ma il suo primo attacco contro Barts è un fallimento e Abraham riesce a salvarsi per un pelo. Lui viene salvato dal carismatico Henry, un uomo importante e raffinato, amante delle donne. Henry, incarnato dall’attore britannico Dominic Cooper, non è interessato al desiderio di vendetta di Abraham. Piuttosto, gli insegna a controllare la sua rabbia, diventare più forte e combattere per il bene dell’umanità. “Lui deve prendere una decisione“, gli dice Henry, “tra fare qualcosa di straordinario o invece accontentarsi di una semplice vendetta“.
Henry insegna ad Abraham – sia a livello fisico che intellettuale – la raffinata arte della caccia ai vampiri, ma con uno scopo superiore a quello della vendetta. Tuttavia, l’insegnante non è una figura impeccabile.
La leggenda del cacciatore di vampiri sarà al cinema dal 20 luglio in 3D e sarà presentato oggi, giovedì 12 luglio, in anteprima all’Ischia Global Fest 2012, alla presenza dell’attore protagonista Benjamin Walker.