Buon compleanno, Tom Hanks: uno sguardo alla vita e alla carriera dell’attore americano
Il 9 Luglio facciamo gli auguri a Tom Hanks, icona assoluta del cinema americano e non solo, un talento celebrato da due premi Oscar e innumerevoli riconoscimenti, che si è messo alla prova con la commedia, il dramma e non solo, amatissimo dal pubblico di ogni età.
di Matilde Capozio / 09.07.2023
Tom Hanks nasce a Concord, in California, il 9 Luglio del 1956, da padre cuoco e madre infermiera. Tom comincia a recitare in qualche produzione teatrale scolastica, quando frequenta la scuola superiore, per poi studiare teatro anche al college. Mentre è ancora uno studente, però, inizia a fare lo stagista presso una compagnia teatrale di Cleveland, in Ohio, con cui si esibisce anche in diverse performance sul palcoscenico, per lo più pièce shakespeariane, fino a lasciare definitivamente l’università per poi trasferirsi a New York e dedicarsi professionalmente alla carriera di attore, che lo vedrà affermarsi come uno degli interpreti più conosciuti e amati in tutto il mondo, forte di un talento trasversale accompagnato dall’aspetto dell’uomo comune che ha permesso di identificarsi più volte con i suoi personaggi.
Gli esordi fra cinema e tv
Tom Hanks fa il suo debutto al cinema nel 1980, con un ruolo in un horror slasher dal titolo He knows you’re alone, rimasto inedito in Italia; nello stesso anno, appare in tv in un episodio di Love boat, e viene scelto come protagonista, insieme a Peter Scolari, della sit-com Henry e Kip, sulle vicende di due giovani pubblicitari single che si fingono donne per motivi immobiliari, e che andrà in onda per due stagioni. In televisione interpreterà qualche episodio di altre serie tv popolari, come Happy days e Casa Keaton, prima di allontanarsi dal piccolo schermo per molti anni.
Le prime commedie di successo
Al cinema Hanks comincia a farsi notare nel 1984, con la commedia Bachelor party-Addio al celibato e soprattutto Splash-Una sirena a Manhattan di Ron Howard, un romantico fantasy con Daryl Hannah nel ruolo della sirena del titolo, un successo commerciale e anche di critica.
Seguono altre commedie di discreto successo come Casa dolce casa? (1986), La retata (1987), L’ultima battuta (1988) fino a Big (1988) di Penny Marshall per cui Tom Hanks ottiene la sua prima nomination all’Oscar, mentre l’anno dopo è il protagonista di Turner e il casinaro, commedia canina che ha dato vita a un seguito e a una serie tv (con attori diversi), e poi torna a lavorare con Penny Marshall per Ragazze vincenti (1992) film sul mondo del baseball al femminile con Geena Davis e Madonna.
Gli Oscar da record
Tom Hanks è, insieme a Spencer Tracy, uno degli unici due attori al mondo ad aver vinto due Oscar consecutivi come Miglior attore protagonista: la prima volta grazie a Philadelphia (1993) di Jonathan Demme, con il ruolo dell’avvocato malato di AIDS, in quello che è ricordato come uno dei primi film mainstream ad affrontare la malattia che per anni era stata un tabù, e anche per la maniera, fino ad allora quasi inedita, di rappresentare la comunità omosessuale; la seconda statuetta arriva invece per Forrest Gump (1994) di Robert Zemeckis, il film che racconta le straordinarie vicissitudini del suo protagonista, l’uomo ingenuo e dal cuore enorme attraverso il cui sguardo assistiamo a decenni di Storia americana e non solo, un personaggio tuttora amatissimo e continuamente citato dal pubblico.
Tom Hanks è stato candidato all’Oscar altre quattro volte: una per il già citato Big, poi per il bellico Salvate il soldato Ryan (1998) di Steven Spielberg, per Cast away (2000) di nuovo diretto da Zemeckis, nel quale è l’unico attore in scena per la maggior parte della durata del film e per il quale si sottopone a un notevole cambiamento fisico, prendendo e poi perdendo più di 20 chili di peso, e infine viene candidato all’Oscar come Miglior attore non protagonista per Un amico straordinario (2019), nel quale interpreta Fred Rogers, presentatore di programmi televisivi educativi per bambini, popolarissimo negli USA, non altrettanto conosciuto da noi, dove infatti anche il film non ha ricevuto molta attenzione.
Le collaborazioni artistiche
Nel corso della sua carriera, Tom Hanks ha creato collaborazioni ricorrenti con alcuni registi. Ne citiamo due in particolare. A cominciare da quella con Robert Zemeckis, che oltre a Forrest Gump e Cast away, lo ha diretto anche in Polar express (2004), film natalizio per famiglie in cui, grazie al motion capture, Hanks interpreta più ruoli, diventato nel tempo un classico, e l’ultimo Pinocchio (2022), nel ruolo di Geppetto, che invece ha ricevuto recensioni estremamente negative. L’altro nome importante è quello di Steven Spielberg, con cui ha girato, oltre a Salvate il soldato Ryan, la commedia Prova a prendermi (2002) con Leonardo Di Caprio, il successivo The Terminal (2004), il dramma storico Il ponte delle spie (2015), e il biopic The Post (2017) con Meryl Streep.
Per quanto riguarda i suoi colleghi, invece, negli anni ’90 Tom Hanks e Meg Ryan hanno formato una celebre coppia cinematografica nell’ambito della commedia romantica: prima in Joe contro il vulcano (1990), girata in parte alle Hawaii, poi con Insonnia d’amore (1993), sentimentale ma dal tono più malinconico in cui lui riveste il ruolo di un giovane vedovo e C’è posta per te (1998), remake aggiornato ai tempi di internet di un classico del 1940, Scrivimi fermo posta. Hanks compare inoltre con un cameo in Ithaca-L’attesa di un ritorno (2015), un dramma diretto dalla stessa Ryan.
La svolta con i ruoli più cupi
Abituato ad essere visto come il “bravo ragazzo” del cinema americano, Hanks ha stupito il pubblico quando ha impersonato un assassino (sebbene attaccato alla famiglia) in Era mio padre di Sam Mendes, rivestendo quindi i panni di un uomo più cupo, rigido e, palesemente, dai lati oscuri; è stato un criminale (anche se un ladro gentiluomo, e in chiave ovviamente più comica e leggera) in Ladykillers dei fratelli Coen, e ha interpretato personaggi più ambigui anche in The Circle, con Emma Watson e nel recente Elvis, in cui veste i panni del colonnello Tom Parker, controverso manager del re del rock’n’roll.
La trilogia di Robert Langdon
A giudicare dalla sua filmografia non è un grande amante dei sequel ma ha interpretato un franchise, e di grande successo, nella sua carriera: la trilogia che ha per protagonista lo scrittore e professore esperto di simbologia Robert Langdon, tratta dai romanzi di Dan Brown, e che ha visto coinvolto il nostro Paese molto da vicino; tutto è iniziato con Il codice Da Vinci, poi la saga è proseguita con Angeli e demoni, ambientato a Roma e Città del Vaticano, e infine Inferno, che si svolge in gran parte a Firenze tra i misteri danteschi.
I film da regista
Nella sua lunga carriera, Tom Hanks si è anche cimentato due volte con la regia di un lungometraggio: Music graffiti (1996) è una commedia musicale sull’ascesa di una fittizia band negli anni ’60, candidato all’Oscar per la miglior canzone originale, e poi ha diretto e interpretato Larry Crowne-L’amore all’improvviso (2011), una commedia che tocca anche il tema della crisi economica, e di cui è anche protagonista a fianco di Julia Roberts, un’accoppiata che però, artisticamente, lasciava presagire risultati migliori.
L’impegno come produttore (e doppiatore)
Tom è molto attivo anche come produttore: ad esempio ci sono lui (e sua moglie Rita Wilson) dietro l’enorme successo, nel 2002, della commedia romantica Il mio grosso grasso matrimonio greco (e dei suoi sequel, il cui terzo capitolo è in arrivo prossimamente), e fra gli altri titoli da lui prodotti segnaliamo anche, ad esempio, il fantasy di Spike Jonze Nel paese delle creature selvagge (2009), il musical Mamma mia e molti prodotti per la tv, con una predilezione per documentari, film storico-politici: uno di questi è Band of brothers-Fratelli al fronte (2001), realizzata insieme a Steven Spielberg, acclamatissima miniserie bellica ambientata durante la Seconda guerra mondiale, a cui fa seguito la complementare The Pacific (2010), di cui è anche il narratore, il biopic storico John Adams (2008) con Paul Giamatti nel ruolo del secondo Presidente degli Stati Uniti, anche questa una miniserie che ha vinto innumerevoli premi tv.
Tom Hanks ha anche prestato più volte la sua voce al mondo dell’animazione: è lui infatti, nella versione originale, a doppiare lo sceriffo cowboy Woody nella saga di Toy Story (che in italiano ha avuto la voce prima di Fabrizio Frizzi e dopo la sua scomparsa di Angelo Maggi).
Ultimi ruoli
Quest’anno lo abbiamo visto protagonista della commedia amara Non così vicino, remake del film svedese Mr.Ove, mentre a settembre sarà nelle nostre sale come parte del ricchissimo cast di Asteroid city, ultima opera di Wes Anderson, commedia ambientata in una versione retro-futuristica degli anni ’50. Poi Tom Hanks tornerà a collaborare con Robert Zemeckis per il suo nuovo film, dal titolo Here, che vedrà nel cast anche Robin Wright (proprio come in Forrest Gump), annunciato come un progetto che userà una nuova tecnica di intelligenza artificiale per ringiovanire e alterare i volti degli attori.