Silvio Orlando, miglior attore protagonista - David di Donatello 2022
Silvio Orlando, miglior attore protagonista - David di Donatello 2022

Buon compleanno, Silvio Orlando: uno sguardo alla vita e alla carriera dell’attore italiano


Il 30 Giugno facciamo gli auguri a Silvio Orlando, volto di tanto cinema d'autore ma anche popolare che nella sua lunga carriera è diventato uno dei più noti e amati dal pubblico italiano.

Silvio Orlando nasce il 30 Giugno del 1967 a Napoli, nel quartiere del Vomero; comincia a esibirsi come attore in spettacoli teatrali nella sua città, e arriva poi anche a Milano, dove inizia la sua collaborazione con il regista Gabriele Salvatores: quest’ultimo infatti porta dapprima sul palcoscenico la pièce Comedians di Trevor Griffiths, che poi tradurrà per il grande schermo con il film Kamikazen-Ultima notte a Milano (1988), fornendo così a Silvio Orlando l’occasione di fare il suo debutto al cinema, in una storia che narra proprio le vicissitudini di alcuni attori e cabarettisti dilettanti, e che vede nel cast altri futuri volti noti della scena comica e non solo, come Claudio Bisio, Paolo Rossi, Gigio Alberti, Diego Abatantuono, Raul Cremona, Aldo e Giovanni (ancora senza Giacomo).
Da lì prende avvio, per Silvio Orlando, anche una carriera televisiva in programmi comici e sit-com, spesso con lo stesso gruppo di attori e comici emergenti come lui, a partire da Zanzibar (sulla scia dell’americana Cin Cin), per poi proseguire con L’araba fenice, programma comico a base di imitazioni e parodie ideato da Antonio Ricci, Emilio, con Gaspare e Zuzzurro, e la sit-com Vicini di casa, con Teo Teocoli e Gene Gnocchi.
Segue un lungo periodo in cui Orlando abbandonerà quasi del tutto la tv per dedicarsi principalmente al cinema, e al teatro, che rimarrà sempre una sua grande passione. Sul grande schermo si è costruito negli anni una solida carriera diventando uno dei volti più noti e amati dal pubblico, con molti ruoli da protagonista sebbene non incarni il convenzionale eroe del grande schermo, ma personaggi spesso dall’aria malinconica, mite, a volte un po’ ingenua.

Le collaborazioni cinematografiche

La sua carriera cinematografica è costituita soprattutto dai sodalizi con alcuni grandi nomi del cinema d’autore italiano, a partire proprio da Salvatores, che dopo Kamikazen l’ha diretto anche in Sud (1993) e Nirvana (1997). Altro nome importantissimo nel suo percorso è quello di Nanni Moretti, che l’ha voluto in Palombella rossa (1989), Aprile (1998), nel ruolo di se stesso, che gli ha fatto vincere un David di Donatello, La stanza del figlio (2001), Il Caimano (2006), per cui ottiene sia il David che il Nastro d’argento, e il recentissimo Il sol dell’avvenire (2023), oltre ad aver lavorato insieme, come attori, in Caos calmo (2008) di Antonello Grimaldi. Tra le altre collaborazioni ricordiamo quella con Daniele Luchetti, per La settimana della sfinge (1990), Il portaborse (1991), Arriva la bufera (1993), La scuola (1995), e Lacci (2020), e poi con Carlo Mazzacurati, per Un’altra vita (1992), Vesna va veloce (1996), La passione (2010), e l’ultimo La sedia della felicità (2014), uscito postumo nelle sale dopo la scomparsa del regista. Citiamo poi anche il legame artistico di Silvio Orlando con Paolo Virzì, per Ferie d’agosto (1996) e Siccità (2022), con Riccardo Milani (Auguri professore, 1997 e Il posto dell’anima, 2003) e Giuseppe Piccioni (Fuori dal mondo, 1999 e Luce dei miei occhi, 2001).

Tra i film di Silvio Orlando ricordiamo anche La mia generazione (1996) di Wilma Labate, un dramma storico-politico sui gruppi armati di estrema sinistra, scelto anche per rappresentare l’Italia agli Oscar l’anno successivo, Polvere di Napoli (1998) di Antonio Capuano, sceneggiato anche da un giovane e ancora sconosciuto Paolo Sorrentino, il drammatico Preferisco il rumore del mare (2000) di Mimmo Calopresti, che gli fa vincere un Nastro d’argento, la coproduzione europea Il bacio dell’orso (2002), diretto dal russo Sergej Bodrov, il bellico El Alamein-La linea del fuoco (2002) di Enzo Monteleone, Il grande sogno (2009) di Michele Placido, sui moti del ’68, Missione di pace (2011) di Francesco Lagi, La variabile umana (2013) di Bruno Oliviero; tra i suoi ruoli più recenti, è stato protagonista, al fianco di Toni Servillo, del film Ariaferma (2021), dramma carcerario diretto da Leonardo Di Costanzo, per cui l’anno scorso ha vinto un altro David di Donatello, e di Il bambino nascosto (2021) di Roberto Andò.

Silvio Orlando, miglior attore protagonista - David di Donatello 2022
Silvio Orlando, miglior attore protagonista - David di Donatello 2022

Ma non sono mancati per Silvio Orlando anche titoli più leggeri e di richiamo popolare, come Ex di Fausto Brizzi, grandissimo successo al botteghino nel 2009, o un’altra commedia corale, Genitori & figli-Agitare bene prima dell’uso (2010) di Giovanni Veronesi.

Uno dei ruoli che gli ha portato professionalmente più fortuna è stato quello ne Il papà di Giovanna di Pupi Avati, una drammatica storia familiare ambientata nella Bologna degli anni ’30, per cui è stato premiato con la prestigiosa Coppa Volpi al Festival di Venezia del 2008.

La tv e il doppiaggio

Orlando ha interpretato poi alcuni film realizzati appositamente per la tv, come Il delitto di via Poma, su uno dei fatti di cronaca nera più noti e misteriosi della storia italiana, l’omicidio della giovane Simonetta Cesaroni, e la commedia Sky Un Natale con i fiocchi, con Alessandro Gassmann.

Sempre sul piccolo schermo, ha avuto anche un assaggio di notorietà internazionale con le miniserie di Paolo Sorrentino The young Pope (2016) e il suo seguito The new Pope (2020), e l’apprezzatissimo ruolo del cardinal Voiello.

In aggiunta al lavoro davanti alla cinepresa ha prestato anche, saltuariamente, la sua voce al cinema e alla tv: oltre ad essere stato il narratore per il film Dopo mezzanotte (2004) di Davide Ferrario, ha doppiato Peppino in Opopomoz (2003) di Enzo D’Alò e, più di recente, il detective della Digos in Questo mondo non mi renderà cattivo (2023), nuova serie di Zerocalcare.

Dove lo rivedremo

È stato annunciato il seguito di uno dei classici di Paolo Virzì, Ferie d’agosto, che sarà intitolato Un altro Ferragosto, e in cui Silvio Orlando tornerà a rivestire i panni di Sandro Molino, con buona parte del cast originale (accanto a lui Sabrina Ferilli, Laura Morante, Gigio Alberti, Christian De Sica, Rocco Papaleo e tanti altri). Inoltre prenderà parte al prossimo film di Paolo Sorrentino, ancora senza un titolo definitivo, ma dovrebbe essere ambientato nella Napoli del 1950 e che sarà interpretato anche da Luisa Ranieri, Stefania Sandrelli e Isabella Ferrari.

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