Buon compleanno, Peter Dinklage: uno sguardo alla vita e alla carriera dell’attore americano
L'11 Giugno festeggiamo il compleanno di Peter Dinklage, uno dei volti più noti e apprezzati sia sul grande che sul piccolo schermo, che riuscendo a sfidare e superare pregiudizi e stereotipi è diventato uno dei nomi di punta a Hollywood.
di Matilde Capozio / 11.06.2023
Peter Dinklage nasce l’11 giugno del 1969 in New Jersey, dal padre John Carl, un venditore di assicurazioni, e dalla madre Diane, insegnante di musica alle elementari; Peter è affetto da acondroplasia, una condizione che influenza lo sviluppo degli arti. Sviluppa fin da piccolo la passione per la recitazione, mettendo in scena spettacoli di marionette per il vicinato insieme al fratello maggiore Jonathan, e di conseguenza studia arti drammatiche al college, dove prende parte a diverse produzioni teatrali.
L’esordio cinematografico
Il suo debutto al cinema avviene con Si gira a Manhattan (1995), black comedy indipendente diretta da Tom DiCillo, in cui interpreta proprio un attore che si dichiara frustrato per i ruoli stereotipati e spesso improbabili che gli vengono proposti a causa della sua statura: il suo personaggio, infatti, deve girare una sequenza in cui compare al protagonista del “film-nel-film” in sogno, e lamenta il cliché di essere utilizzato per una scena onirica, e non per interpretare un personaggio reale.
Quello della scelta dei ruoli è un tema molto sensibile per lo stesso Dinklage, che fin dagli inizi della sua carriera decide di voler evitare le classiche parti che definisce da “elfi o leprecauni” che lo avrebbero confinato a ruoli nel genere fantasy, preferendo aspettare personaggi con più sostanza e anche più verosimili.
I primi riconoscimenti
Dopo alcuni ruoli secondari, la svolta nella carriera di Peter Dinklage arriva nel 2003 con il ruolo da protagonista in The station agent, esordio alla regia di Tom Mccarthy. Nel film interpreta Finbar, un uomo quieto e solitario che eredita una casa vicino a una ferrovia abbandonata e da lì stringe amicizia con alcuni abitanti del luogo: un film indipendente a bassissimo budget che però ottiene molte lodi e riconoscimenti.
Il successo in tv
Negli anni Duemila, Peter Dinklage prende parte a episodi di diverse serie televisive, finché nel 2005-2006 è fra i protagonisti della serie fantascientifica Threshold, che però viene cancellata dopo una sola stagione, e ha poi un ruolo ricorrente in Nip/Tuck, il medical drama sulla chirurgia plastica creato da Ryan Murphy (Glee, American horror story).
Sul piccolo schermo, il titolo per cui però verrà eternamente ricordato è Il trono di spade: è stato il primo attore scritturato per la serie, definito dagli autori l’unica scelta possibile per il ruolo, e ha incassato anche il plauso di George R.R. Martin, l’autore della saga letteraria Cronache del ghiaccio e del fuoco su cui si basa la sceneggiatura. Nell’epico dramma di ambientazione simil-medievale ricca di elementi fantastici, lui interpreta Tyrion Lannister, uno dei ruoli chiave dello show: appartenente a una famiglia ricca e potente, ma all’interno della quale si è sentito ostracizzato fin dalla nascita (sua madre è morta per le conseguenze del parto), fratello di Jaime e Cersei, i gemelli legati fra di loro da un rapporto incestuoso, porta quindi in sé un elemento tragico, compensato però da abbondanti dosi di una cinica ironia e dalla lingua svelta e arguta. Inizialmente dedito essenzialmente al bere e alle donne, nel corso delle puntate viene coinvolto in prima persona negli intrighi e nelle lotte per il potere che dominano la trama, stringendo anche alleanze impreviste diventando così uno dei fortunati sopravvissuti fino all’ultima stagione della serie. Il ruolo gli ha fatto portare a casa, tra gli altri riconoscimenti, un Golden Globe, oltre a quattro Emmy Awards (su nove nominations).
I ruoli più apprezzati sul grande schermo
Un altro dei suoi titoli più acclamati è Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017), in cui lui ha un ruolo secondario ma che lo ha visto vincitore di diversi premi come parte di un cast corale (con Frances McDormand, Sam Rockwell, Woody Harrelson e tutti gli altri).
Forse non tutti sanno che Peter Dinklage ha interpretato lo stesso ruolo in due film: nella commedia britannica Funeral Party (2007) è un uomo misterioso che arriva a portare scompiglio con le sue rivelazioni durante un funerale; del film è stato poi realizzato un remake, Il funerale è servito (2010), uscito da noi in homevideo, con un cast quasi interamente all black con qualche eccezione, tra cui proprio lui, che riprende lo stesso personaggio.
Come molte star hollywoodiane, nella sua carriera non mancano i comic movies: dapprima è stato lo scienziato militare Bolivar Trask in X-Men:Giorni di un futuro passato (2014), e poi Eitri in Avengers: Infinity war (2018).
Un progetto personale
Peter Dinklage ha lavorato per anni insieme al regista Sacha Gervasi ad un progetto che gli stava particolarmente a cuore, e che ha poi portato sullo schermo nel film tv My dinner with Hervé (2018): la storia di Hervè Villechaize, un attore e pittore francese, affetto da nanismo, diventato famoso negli anni ’70 grazie alla serie tv Fantasilandia, con Ricardo Montalbàn. Il film di Gervasi, che vede come co-protagonista Jamie Dornan nel ruolo di un giornalista, è un racconto sui risvolti più cupi del successo, di fattura televisiva media ma che offre a Dinklage la possibilità di interpretare un personaggio realmente esistito.
Il teatro e il musical
Il palcoscenico rimane comunque una grande passione per Dinklage: sua moglie, la sceneggiatrice e regista teatrale Erica Schmidt, ha scritto un adattamento di Cyrano de Bergerac che Peter ha portato in scena con l’attrice Haley Bennett; il compagno di quest’ultima, il regista Joe Wright, ne ha diretto la versione cinematografica: Cyrano (2021), girato a Noto, in Sicilia, è un musical accompagnato dalle belle canzoni di Aaron e Bryce Dessner della band The National, in cui il cast mette quindi in mostra anche le proprie doti vocali.
Dove lo rivedremo
Sempre attivissimo, Peter Dinklage ha davanti a sé un futuro ricco di progetti: non si conosce ancora una data d’uscita italiana per American dreamer e She came to me, già presentati nei festival internazionali, ma oltre a questi lo rivedremo in The toxic avenger, una black comedy su un supereroe mutante, poi l’atteso prequel di Hunger Games, La ballata dell’usignolo e del serpente, in cui avrà il ruolo di Casca Highbottom, poi Brothers, una commedia in cui lui e Matt Dillon interpreteranno due fratelli, e infine The thicket, un western thriller.