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Personaggi

Buon compleanno, Christian Bale: vita e carriera dell’attore inglese

Il suo è uno dei nomi e dei volti più noti del panorama cinematografico mondiale, anche se lui è rimasto un antidivo: Christian Bale che oggi, 30 gennaio, festeggia il suo compleanno, tra progetti commerciali e cinema d'autore, ha costruito una carriera variegata cominciata da bambino.

Christian Bale nasce il 30 gennaio del 1974 a Haverfordwest, in Galles, figlio di David, imprenditore e attivista e Jenny, performer circense, mentre uno dei suoi nonni aveva fatto da controfigura al leggendario attore John Wayne e l’altro era un comico; durante l’infanzia di Christian, la sua famiglia trasloca diverse volte, andando a vivere anche in Portogallo prima di stabilirsi a Bournemouth, in Inghilterra. Fin da bambino comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo, prendendo parte a diversi spot pubblicitari, mentre sua sorella maggiore viene scritturata in un musical teatrale; lo stesso Christian fa il suo debutto teatrale in uno spettacolo al fianco di Rowan Atkinson e, nonostante non abbia frequentato ufficialmente una scuola di recitazione, decide di provare a dedicarsi professionalmente alla carriera da attore.

I primi passi di Christian Bale sullo schermo

Christian Bale fa il suo esordio sul piccolo schermo nella miniserie tv in due puntate Anastasia-L’ultima dei Romanov (1986), una co-produzione a cui partecipa anche l’Italia; il ruolo gli fa ottenere l’attenzione di Steven Spielberg, che all’epoca stava cercando un bambino per il ruolo da protagonista nel suo film di guerra L’impero del sole (1987); Bale ottiene anche l’approvazione di J.G. Ballard, l’autore del romanzo da cui è tratto il film, che trova una certa somiglianza fisica tra il giovane attore e se stesso da bambino, e il film esce con buone recensioni, anche se con un esito commerciale inferiore alle aspettative.
Tra i suoi primi film troviamo anche il fantasy Mio in the land of faraway (1987) una co-produzione con l’Unione Sovietica le cui riprese vengono tra l’altro interrotte in pieno svolgimento dal disastro di Chernobyl.

Gli adattamenti cinematografici da noti romanzi, con più o meno successo, fino a un titolo di culto

La carriera di Christian Bale, specialmente in questa sua prima fase, è ricca di trasposizioni cinematografiche di opere letterarie; tra queste, il titolo più importante è Piccole Donne (1994), sia per il suo successo di pubblico e di critica, sia per la vita privata dello stesso Christian: è su questo set, infatti, che conosce la sua futura moglie Sibi Blazic, all’epoca assistente personale della co-protagonista Winona Ryder. Tra gli altri adattamenti letterari da lui interpretati troviamo sia progetti per la televisione, dove prende parte a una versione di L’isola del tesoro (1990) e al giallo Un delitto di classe (1991), che per il cinema, con due adattamenti shakespeariani come Enrico V (1989) per la firma di Kenneth Branagh e Sogno di una notte di mezza estate (1999), e poi Ritratto di signora (1996) con Nicole Kidman, e il dramma storico-bellico Il mandolino del capitano Corelli (2001) con Nicolas Cage e Penelope Cruz.

Un film che va a segnare una svolta nella sua carriera è il thriller psicologico American Psycho (2000), tratto dall’omonimo romanzo di Bret Easton Ellis, un progetto che ha una gestazione lunga e tormentata: la parte del protagonista Patrick Bateman, banchiere di investimenti newyorchese di giorno e che di notte conduce una doppia vita come serial killer, è un ruolo considerato da molti un suicidio professionale, e che Christian Bale si contende per un periodo con Leonardo DiCaprio, all’epoca reduce dall’enorme successo di Titanic e quindi più gradito dai produttori, che però alla fine abbandona il progetto; il film, che per il materiale controverso trova diverse difficoltà realizzative, mette in evidenza alcune qualità di Bale come un attore da “metodo”, che si immedesima talmente nel personaggio da incutere timore nei suoi colleghi, e alla sua uscita la pellicola ottiene recensioni contrastanti dalla critica e un discreto successo al botteghino, rinsaldato negli anni che lo trasformano in un film di culto.

Christian Bale e i cinecomics: il grande successo con l’uomo pipistrello nella trilogia di Batman, ma non solo

Il passaggio definitivo da attore apprezzato dalla critica ma protagonista per lo più di opere di nicchia, a superstar globale avviene grazie a Batman begins (2005), primo capitolo della trilogia reboot dedicata al personaggio dei fumetti DC, a firma di Christopher Nolan; per il ruolo Christian Bale batte la concorrenza di altri attori più o meno noti, e una volta ottenuta la parte mette su decine di chili di muscoli e si allena nelle arti marziali. Il film è un successo, a cui seguono Il cavaliere oscuro (2008) e Il cavaliere oscuro-Il ritorno (2012), che incassano complessivamente più di due miliardi di dollari in tutto il mondo, e aiutano a rilanciare un supereroe che al cinema aveva visto alcune incarnazioni poco riuscite, e anche a stabilire un nuovo corso per i comic movies, dai toni più cupi e più seri.

Bale ritornerà nel mondo dei supereroi, stavolta passando all’universo Marvel, nel ruolo di Gorr il macellatore di dei, in Thor: Love and thunder (2022).

Le trasformazioni fisiche estreme di Christian Bale

Christian Bale è diventato noto anche per le trasformazioni fisiche, spesso veramente estreme, a cui si è sottoposto per alcuni dei suoi ruoli; ha iniziato con il thriller L’uomo senza sonno (2004), nel ruolo di un operaio che non riesce a dormire da un anno: il film ha attratto attenzione, diventando nel tempo un cult, anche proprio a causa del dimagrimento dell’attore, che ha perso 28 kg per interpretare il protagonista, pare nutrendosi solo di una mela e un caffè al giorno; Bale ha perso molto peso anche per impersonare, nel biopic The Fighter (2010), il realmente esistente Dicky Eklund, ex promessa della boxe e tossicodipendente, un’interpretazione che gli ha fatto portare a casa l’Oscar come Miglior attore non protagonista. In seguito l’attore si è rimesso a dieta per il ruolo del pilota automobilistico Ken Miles nel biopic sportivo Le Mans ’66-La grande sfida (2019).

Christian Bale però è quasi irriconoscibile anche nel film Vice-L’uomo nell’ombra (2018), in cui ha dato corpo all’ex vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney, per il quale ha invece dovuto prendere molti chili, oltre a rasarsi la testa e decolorare le sopracciglia, ottenendo anche una candidatura all’Oscar, e portando a casa un Golden Globe per la sua interpretazione.

A volte le sue trasformazioni sono state meno estreme ma comunque ne hanno stravolto il look, come per American Hustle-L’apparenza inganna (2013), per cui ha ottenuto anche la candidatura all’Oscar, o Amsterdam (2022), entrambi diretti da David O. Russell.

Christian Bale e il cinema d’autore

Anche dopo essere diventato una star con i grandi blockbuster d’azione, Christian Bale non ha comunque mai messo da parte la sua presenza nel cinema d’autore: è stato diretto per due volte da Terrence Malick, in The new world-Il nuovo mondo (2005) e Knight of cups (2015), ha interpretato il dramma bellico L’alba della libertà (2006) di Werner Herzog, l’originale thriller The Prestige (2006) che lo riunisce a Christopher Nolan, l’atipico biopic Io non sono qui (2007) di Todd Haynes, in cui incarna due dei sette personaggi che si ispirano alla vita e alla carriera di Bob Dylan, il crime drama Nemico pubblico (2009) di Michael Mann, il dramma storico cinese I fiori della guerra (2011), in cui è praticamente l’unico attore occidentale del cast, il biopic La grande scommessa (2015), sullo scoppio della crisi finanziaria (per cui ha ricevuto anche una candidatura all’Oscar), e il thriller gotico The pale blue eye-I delitti di West Point (2022).

Qualche parziale delusione, fra titoli di culto e progetti poco visti

La carriera di Christian Bale è segnata anche da qualche delusione, con dei titoli che hanno ottenuto risultati inferiori alle aspettative, salvo poi essere, in alcuni casi, parzialmente rivalutati diventando nel tempo film di culto: è il caso di due pellicole che hanno entrambe a che fare con la musica, vale a dire il musical disneyano Gli strilloni (1992), ambientato nella New York di fine ‘800, e per il quale dunque si mette alla prova anche come cantante, eseguendo dei brani per la colonna sonora, e poi il dramma Velvet Goldmine (1997), che ricostruisce la Gran Bretagna degli anni ’70 ai tempi del glam rock; ci sono stati, poi, titoli dal potenziale commerciale che invece non hanno avuto il successo previsto al botteghino, come l’apocalittico Il regno del fuoco (2002) con Matthew McConaughey, ma anche film dai quali, nonostante un alto incasso, ci si aspettava lo stesso risultati più eclatanti, come Terminator Salvation (2009), quarto capitolo della celebre saga di fantascienza, o il biblico Exodus-Dei e re (2014), in cui lui interpreta Mosè.

Tra i suoi progetti meno visti, troviamo anche il fantascientifico distopico Equilibrium (2002), il dramma sentimentale Laurel Canyon-Dritto in fondo al cuore (2002), il crime drama Il fuoco della vendetta-Out of the furnace (2013) e il dramma bellico-storico The Promise (2016), con Oscar Isaac, ambientato durante il genocidio armeno.

Dove rivedremo Christian Bale

L’attore dovrebbe prendere parte a un nuovo film che avrà per protagonista Frankenstein, ambientato nella Chicago degli anni ’30, scritto e diretto da Maggie Gyllenhaal (sua co-protagonista in Il cavaliere oscuro), e poi sarà protagonista del thriller drammatico The church of living dangerously, storia di un pastore che diviene corriere della droga per un cartello messicano.

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