One Life, scena da trailer film con Anthony Hopkins e Helena Bonham Carter
One Life, scena da trailer film con Anthony Hopkins e Helena Bonham Carter

Buon compleanno, Anthony Hopkins: vita e carriera dell’attore britannico


Oggi, 31 dicembre, è il compleanno di uno dei più acclamati attori che ci siano, Anthony Hopkins, partito dal Regno Unito per conquistare anche il cinema hollywoodiano, portando a casa premi Oscar e molti altri riconoscimenti.

Anthony Hopkins nasce il 31 dicembre del 1937 a Port Talbot, in Galles, in una famiglia della classe operaia, figlio di un panettiere, a cui attribuisce il merito di avergli instillato il valore del duro lavoro. Durante gli anni scolastici, il giovane Anthony dimostra scarsa attitudine allo studio mentre preferisce già interessarsi all’arte, disegnando, dipingendo o suonando il pianoforte; durante l’adolescenza, incontra il leggendario attore Richard Burton, anche lui gallese, e sua fonte di ispirazione, e così si iscrive al Royal Welsh College of Music and Drama di Cardiff e, dopo una pausa di due anni per svolgere il servizio militare nell’esercito britannico, si trasferisce a Londra per studiare alla Royal Academy of Dramatic Art. Hopkins inizia così la sua carriera da attore in teatro, dove sarà notato da Laurence Olivier, che lo inviterà a unirsi al Royal National Theatre come suo sostituto.

Gli esordi di Anthony Hopkins sullo schermo

Il suo esordio sullo schermo avviene invece in tv, con un episodio della serie poliziesca The man in room 17 nel 1965, seguito da una versione tv di La pulce nell’orecchio (1967) e la serie di spionaggio Dipartimento S (1969).
Al cinema, esordisce con la parte del futuro re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone nel dramma storico Il leone d’inverno (1968), con protagonisti Peter O’Toole e Katharine Hepburn, vincitore di tre premi Oscar, seguito da una versione a basso budget di Hamlet (1969).

Tra i suoi primi film troviamo storie di spionaggio e thriller, come Lo specchio delle spie (1970) e Ora zero: operazione oro (1971), il biopic su Churchill Gli anni dell’avventura (1972), la trasposizione di Casa di bambola (1973) e gli horror Audrey Rose (1977) e Magic-Magia (1978).

La consacrazione sul grande schermo

Un punto di svolta per la sua carriera è il ruolo principale nel drammatico The elephant man (1980) diretto da David Lynch, un successo sia di pubblico che di critica, ma la vera consacrazione arriva grazie a quello che è diventato uno dei ruoli più iconici della storia del cinema: lo psichiatra cannibale Hannibal Lecter, che Hopkins interpreta per la prima volta ne Il silenzio degli innocenti (1991), vincendo un premio Oscar, e che poi riprenderà anche nel sequel Hannibal (2001) e poi nel prequel Red Dragon (2002).

La carriera in patria

Hopkins prende parte ad alcune produzioni britanniche, dall’epico dramma storico come Il Bounty (1984) e L’irlandese (1988), ai drammi familiari o sentimentali, come The good father-Amore e rabbia (1985) e 84 Charing cross road (1987) e Viaggio in Inghilterra (1993) alla commedia musicale L’opera del seduttore (1988), ma soprattutto il dramma d’autore in costume con due titoli entrambi diretti da James Ivory: Casa Howard (1992) e Quel che resta del giorno (1993), per cui viene candidato all’Oscar. Più di recente, ha avviato un’altra proficua collaborazione con il regista e drammaturgo francese Florian Zeller, che lo ha diretto in The Father-Nulla è come sembra (2020), facendogli conquistare un altro Oscar come Migliore attore protagonista (da record, data la sua età) e poi lo ha voluto in un ruolo secondario anche in The Son (2022), con protagonista Hugh Jackman, definito come una sorta di prequel o sequel non ufficiale del primo film.

I successi a stelle e strisce

L’attore ha comunque frequentato assiduamente il cinema americano, spaziando tra i generi, le grosse produzioni commerciali e i film d’autore: ricordiamo la sua partecipazione a Dracula di Bram Stoker (1992) per la regia di Francis Ford Coppola, ai drammi sentimentali e familiari come Vento di Passioni (1994), Vi presento Joe Black (1998) entrambi al fianco di Brad Pitt, Cuori in Atlantide (2001) da un racconto di Stephen King, La macchia umana (2003) con Nicole Kidman, Proof –La prova (2005) con Gwyneth Paltrow, e più di recente Armageddon Time-Il tempo dell’apocalisse (2022); ci sono poi i biopic, da Surviving Picasso (1996) a Hitchcock (2012), e i ruoli secondari in drammi storico-politici come Nixon (1995) nel ruolo del presidente americano, Amistad (1997), il corale Bobby (2006) e Tutti gli uomini del re (2006).

Lo troviamo poi nel cast di thriller e film d’azione, da L’urlo dell’odio (1997) a La maschera di Zorro (1998),  Instinct-Istinto primordiale (1999), Bad Company-Protocollo Praga (2002), Il caso Thomas Crawford (2007), il sequel Red 2 (2013), Premonitions (2015), Conspiracy-La cospirazione (2016) e Sicario-Ultimo incarico (2021).

Non mancano neanche le grandi produzioni, epiche o fantasy, come Alexander (2004), o la performance in motion capture per La leggenda di Beowulf (2007), l’horror The wolfman (2010) e Il rito (2011), il ruolo di Odino nei film di Thor (2011), il biblico Noah (2014) e l’action Transformers-L’ultimo cavaliere (2017); anche sul piccolo schermo, inoltre, Anthony ha frequentato la fantascienza grazie alla serie distopica Westworld-Dove tutto è concesso, in cui il suo personaggio, fondatore del parco a tema, è uno dei ruoli chiave della prima, e più acclamata, stagione.

I film per la tv

Per il piccolo schermo Hopkins ha interpretato una serie di film tv, spesso biopic o adattamenti letterari: tra questi citiamo Il caso Lindbergh (1976), La lunga notte di Entebbe (1976), entrambi ispirati agli omonimi fatti di cronaca nera, lo storico Il viaggio della Mayflower (1979) sul viaggio dei pellegrini a bordo dell’omonima nave, Bunker (1981), in cui interpreta Adolf Hitler, il ruolo di Paolo di Tarso nella miniserie Pietro e Paolo (1981), un adattamento de Il gobbo di Notre Dame (1982), il ruolo di Galeazzo Ciano nel docu-film Io e il duce (1985), il dramma Il decimo uomo (1988), il dickensiano Grandi speranze (1989), Un uomo in guerra (1991), una versione tv della tragedia shakespeariana Re Lear (2018) e, di recente, ha avuto grande successo su Netflix con il film I due papi (2019), per cui ha ricevuto una candidatura all’Oscar nei panni di Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, raccontato nel periodo immediatamente precedente alle sue dimissioni.

Regista e musicista

Artista eclettico e poliedrico, Anthony Hopkins si è cimentato più di una volta in veste di regista, dietro alla macchina da presa: ha esordito con Dylan Thomas: Return journey (1990), biopic sull’omonimo poeta gallese, inedito da noi, poi ha diretto e interpretato August (1996), liberamente ispirato a Zio Vanja di Cechov, e poi è stato regista e protagonista di Slipstream-Nella mente oscura di H. (2007), sebbene nessuno di questi film abbia avuto un grande impatto né sulla critica né al botteghino; inoltre, Anthony ha interpretato e prodotto il film Elyse (2020), esordio alla regia di sua moglie Stella Hopkins.
Appassionatissimo musicista, ha composto musica per concerti, eseguiti da orchestre di musica sinfonica, e ha inciso anche singoli e album di musica classica; inoltre ha composto lui stesso la colonna sonora dei film che ha diretto.

Dove rivedremo Anthony Hopkins

È uscito da pochi giorni nelle nostre sale il film One life (2023), biopic su un filantropo britannico che contribuì al salvataggio di bambini ebrei subito prima della Seconda guerra mondiale; ancora non si conosce invece una data d’uscita italiana per il biopic Freud, in cui l’attore interpreta il noto psicanalista austriaco, e sarà tra i protagonisti del thriller-horror Locked, mentre in televisione Hopkins sarà l’imperatore Vespasiano in una serie diretta da Roland Emmerich, dal titolo Those about to die, ambientata all’epoca dei gladiatori nell’antica Roma, con riprese iniziate a Cinecittà e un cast che comprende anche diversi interpreti italiani.

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