Brittany Murphy morta per avvelenamento?


Il padre dell'attrice ha disposto nuove analisi che potrebbero portare ad una riapertura del caso relativo al suo decesso.

Si riaprono le indagini relative alla morte della giovane attrice Brittany Murphy.

Brittany Murphy morì improvvisamente nel 2009 e le circostanze relative alla sua dipartita non sono mai state del tutto chiarite. E così il padre di Brittany, Angelo Bertolotti, ha richiesto di continuare le indagini in quanto non riteneva che si fossero svolte in modo corretto e approfondito.

Le stesse hanno dimostrato, mediante l'utilizzo di una ciocca di capelli, che Brittany presentava alti livelli di metalli e tossine nel suo sistema, come Bario e Solfuro, ingredienti che si trovano in molti pesticidi. 

I genitori dell'attrice avevano, già all'epoca della morte, sottolineato come la figlia presentasse "Molti sintomi di intossicazione e avvelenamento, ma il Coroner non aveva deciso di proseguire con i dovuti approfondimenti"

Il padre, in particolare, ha sempre avuto il sospetto che la figlia sia stata avvelenata di proposito. 

"Non ci sono mai stati test specifici per i veleni – ha dichiarato il padre di Brittany – Mia figlia è morta soffrendo molto, ha vomitato violentemente eppure la sua morte è stata accantonata velocemente"

Non è ancora chiaro se questi nuovi dettagli consentiranno una riapertura del caso relativo alla morte dell'attrice, molrte che nel 2009 venne indicata come attribuibile a polmonite, anemia e intossicazione da medicinali prescritti dal medico. 

Polmonite e anemia sono state anche le cause indicate per la morte del marito dell'attrice, Simon Monjac, scomparso solo cinque mesi dopo sua moglie.

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