Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno
Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno

Batman deve tornare. E se non esistesse più?


Rispettando la promessa fatta in Batman Begins, Bruce Wayne ha fatto ricostruire la Wayne Manor, “proprio come era”. Ma la dimora era diventata più che altro un rifugio per il suo proprietario, in cui vi si era ritirato dietro le sue solide mura. David S. Goyer, che ha scritto il soggetto de Il Cavaliere Oscuro-Il […]

Rispettando la promessa fatta in Batman Begins, Bruce Wayne ha fatto ricostruire la Wayne Manor, “proprio come era”. Ma la dimora era diventata più che altro un rifugio per il suo proprietario, in cui vi si era ritirato dietro le sue solide mura. David S. Goyer, che ha scritto il soggetto de Il Cavaliere Oscuro-Il Ritorno insieme a Christopher Nolan, dice di aver voluto iniziare la storia con un gap di otto anni, perché c’era bisogno di tempo sufficiente perché la leggenda di Batman svanisse un poco, e volevamo quindi che Bruce Wayne si ritirasse dietro un velo di dicerie e mistero.

Interprete del duplice ruolo di Bruce Wayne e Batman per la terza ed ultima volta, Christian Bale afferma:

“Bruce si sente completamente isolato dopo la tragedia della scomparsa della donna che amava, Rachel, e della terribile sequenza di eventi capitata ad Harvey Dent. Porta con sé il peso della colpa, perché se non avesse scelto di diventare Batman, forse niente di tutto ciò sarebbe mai successo. Le sue certezze sono state messe in discussione, e questo ha finito per coinvolgerlo sia fisicamente che mentalmente. Ma per quanto ancora, potrà permettere al dolore di quanto accaduto nella sua vita, di controllare quello che ha scelto di fare della sua vita? E a che punto tutto ciò inizia a diventare autodistruttivo”?

Nolan osserva come, abbandonando i panni di Batman per tutti quegli anni, Bruce ha, realmente, sacrificato entrambe le identità. “Ritorniamo per scoprire un uomo che non è più in missione, sebbene questo sia sempre stato il suo scopo“.

Emma Thomas:

In superfice, Gotham è diventata quella città sempre sognata da Bruce, ma essendo tutto fondato su una menzogna, niente è così semplice. Si spiega con la falsariga della frase ‘fai attenzione a ciò che desideri’ perché senza Batman, Bruce non ha senso di esistere“.
“É stato molto gratificante osservare Christian delineare l’evoluzione del suo ruolo, nei tre film. Si è sempre impegnato molto nel trovare la verità del suo personaggio, e io credo che lo noterete maggiormente in questo ultimo film, in cui realizza il fatto che Bruce sia più anziano, ma non necessariamente più saggio. Un’interpretazione più riflessiva, e questo è quello che si ottiene sempre da un talento come Christian”.

Christopher Nolan:

“Il motivo per cui mi sono da sempre interessato al personaggio di Batman è che, come spesso si è notato, lui è un supereroe senza super poteri, a parte la sua ricchezza. La sua straordinaria natura è dimostrata dalla sua estrema motivazione e pura dedizione, il che fa di lui un individuo molto credibile”.

Christian Bale:

“Una tra le cose più belle del suo personaggio è il fatto di non essere facilmente riconducibile al suo status di miliardario. Possedere quel tipo di risorse è qualcosa che veramente poche persone possono capire. Tutto il resto è comprensibile da un punto di vista emotivo”.

Nonostante l’apparente assenza di Bruce Wayne, i più influenti cittadini di Gotham, si sono riuniti alla Wayne Manor per beneficenza, in onore del Giorno dedicato ad Harvey Dent. É il perfetto territorio di caccia per un’audace, nonché innegabilmente attraente, gatta ladra di nome Selina Kyle. Il suo incontro con Bruce Wayne ha un effetto inaspettato su di lui.
Bale rivela,

“Quello che realmente colpisce Bruce è che, dopo anni di isolamento, incontra questa donna che trova subito affascinante e divertente. Riconosce all’istante che era da tempo alla ricerca di qualcuno, sebbene inconsciamente…sa di aver perduto tutti i colori nella sua vita ed ha bisogno di un contatto umano”.

Anne Hathaway asserisce,

“Credo che Bruce debba a Selina un grosso ringraziamento, visto che stava conducendo una vita solitaria fino a quando è comparsa lei, facendogli tornare in circolo il sangue e ricordandogli che, là fuori nel mondo, esiste anche gente simpatica. Una delle cose più apprezzate dal pubblico, è la parte giocosa della relazione tra Bruce e Selina. Sicuramente agiscono in maniera diversa, ma in realtà hanno molte cose in comune: amano mantenere nascoste alcune cose; di norma sono molti passi avanti rispetto agli altri e, preferiscono vestirsi di nero”, sorride. “Mi sono divertita moltissimo lavorando con Christian. Una persona molto pronta alla risata ed al divertimento, ma anche molto serio. É questo tipo di attore aumenta le tue potenzialità”.

Recitare al fianco di Bale non è stata l’unica ragione che l’ha spinta ad accettare il ruolo di quella che definisce, “uno dei più famosi personaggi femminili dei fumetti di sempre”. Racconta,

“Mi sono documentata leggendo molti fumetti ed anche molto riguardo l’ispirazione di Bob Kane per Catwoman, ma la cosa più importante è stata essere Catwoman in questo film ed essere a mio agio nella Gotham City di Christopher Nolan. Sono una vera fan di Chris. Con Batman, è riuscito a formulare delle domande filosofiche veramente interessanti, mentre girava le spettacolari scene d’azione riuscendo anche a trovare lo humor. É stato elettrizzante lavorare con una persona veramente brillante ed il cui talento è così evidente”.

Nolan ricorda,

“Dovevamo trovare un equilibrio tra l’immagine classica del personaggio ed una persona credibile a cui voler bene. Scegliere Anne Hathaway per il ruolo è stata la chiave di volta. Lei è riuscita a combinare tutte le sfaccettature del personaggio senza mandarle in conflitto, addirittura amplificando le une con le altre.”

Forse meno conosciuto di Catwoman, Bane è però noto ai fan del fumetto di Batman per i danni inflitti al Giustiziere Mascherato. Avendo lavorato di recente con Hardy in Inception Nolan sapeva di potergli affidare il ruolo di minaccia fisica e psicologica, nonostante dovesse indossare una maschera,

“Quando ti trovi a dover creare una presenza mostruosa come quella di Bane in un film, devi scegliere se concentrare le attenzioni sull’aspetto fisico o su quello psicologico. Con Tom, ero convinto di comprare l’intera confezione. Si tratta di un attore incredibile; è stato capace di interpretare quest’uomo bestiale, che possiede eccezionali doti di combattente, ma capace anche di trasmettere l’anima di un uomo danneggiato sia nell’animo che esternamente. Tom è il tipo di attore che assapora la sfida di generare un’intera interpretazione con la maschera a coprirgli il volto. Quello che riesce a fare con il solo sguardo ha dell’incredibile”.

Hardy dichiara che la maschera non è stata affatto un deterrente, quando gli è stato chiesto di riunirsi al regista, specialmente per un film della trilogia del Cavaliere Oscuro.

“Chris mi ha chiamato dicendomi che c’era una parte per me, ma di non essere sicuro che mi sarebbe interessata perchè avrei dovuto indossare una maschera per diversi mesi. Non voleva dirmi altro sul personaggio, tranne che si trattava di un vero cattivone. Allora gli ho risposto, ‘Vediamo se ho capito: vuoi che venga a lavorare con te, viaggiare per il mondo, avere una squadra di stuntmen a disposizione e tutte le armi che posso desiderare, e tutto quello che devo fare è indossare una maschera’? Mi ha risposto, ‘Sì, pressapoco…’ Ed io ho detto, ‘Ci sto!'”

A differenza di Batman, Bane non indossa la maschera per nascondere la sua identità, ma piuttosto per anestetizzare se stesso contro lo straziante dolore che lo affligge, risultato delle ferite sofferte tempo prima. In contrasto con le preoccupazioni di Nolan, Hardy dice, “Non mi sentivo limitato dalla maschera. La cosa divertente è che, non appena la indossi, diventi immediatamente il personaggio“.

Lavorando sotto terra ed inosservato, Bane trama un attacco articolato a Gotham, incluso incendi, attacco alle finanze e paura. Parte del suo piano richiede la neutralizzazione della polizia, ancora comandata dal Commissario Gordon, sebbene “entro certi limiti, Gordon era più utile ai leader politici di Gotham quando la città era governata dal crimine organizzato“, puntualizza Nolan. Gordon trova un nuovo protetto nel poliziotto John Blake, la cui dedizione al lavoro impressiona il suo capo.

Per descrivere il suo ruolo, Joseph Gordon-Levitt dice,

“John Blake è quel tipo di ragazzo che probabilmente ha sempre voluto diventare poliziotto e dedica se stesso a migliorarsi nel suo lavoro. Crede in quello che fa, ed io ammiro questa dote nelle persone. Nel cinismo imperante che lo circonda, rimane fiero di essere un poliziotto”.

Dopo aver collaborato con Nolan nel suo dramma originale, Inception, la Cotillard e Gordon-Levitt erano entrambi emozionati di riunirsi con il regista nel finale di questa trilogia de Il Cavaliere Oscuro. Gordon- Levitt dice, “Tra tutte le forme di spettacolo, credo che l’onesto dramma umano sia quello che distingue il modo con cui Chris si avvicina a questi film. Per un attore, questo è fonte d’ispirazione e molto più divertente“.

Riprendendo la parte di Alfred, Michael Caine fa notare,

“Ad Alfred duole dover dire a Bruce, che sapeva che non c’era niente di buono per lui a Gotham City, tranne la tragedia ed il dolore, ma aveva ragione. Pensavo che, dal punto di vista del pubblico, Alfred rappresentasse noi stessi in questo incredibile mondo. Lui è il nostro portavoce. Non è duro come gli altri; reagisce come un essere umano qualunque, in queste situazioni”.

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