Barbie, I’m Just Ken non doveva esserci

Barbie di Greta Gerwig è una pellicola che ormai non ha più bisogno di premesse e presentazioni. Per tutta l’estate il lungometraggio interpretato da Margot Robbie è stato uno degli argomenti principali delle conversazioni cinematografiche: un vero e proprio fenomeno di massa che ha portato le persone ad andare al cinema vestite di rosa e bianco, che ha acceso dibattiti in rete sul femminismo e il patriarcato presenti in questa commedia intelligentemente scritta e che ha battuto qualsiasi record relativo agli incassi. Già proiettato alla stagione dei premi dove, ci scommettiamo, farà incetta di nomination (e, probabilmente, di premi), Barbie ha fatto affidamento anche su alcuni aspetti che sono poi andati virali sui social e, in particolare su TikTok, come la colonna sonora e, in particolar modo, la canzone I’m Just Ken, eseguita da co-protagonista Ryan Gosling, che rappresenta una delle scene più amate e condivise di tutto il film, che ora è disponibile sulle principali piattaforme streaming on demand per il noleggio e l’acquisto. Qualche settimana fa era stato condiviso in rete il dietro le quinte della scena, la preparazione che Ryan Gosling aveva fatto per diventare cantante, ballerino e attore in una scena che, sotto le note e le espressioni ammiccanti, vuole riflettere su quanto possa essere tossico il patriarcato anche per gli uomini e non solo per le donne. Ma è di queste ore una notizia sorprendente che riguarda sempre questo monologo in musica del personaggio di Ken.

Barbie, una scena che non doveva esserci

Sì, avete letto bene. Come si legge anche sulla testata americana Coming Soon, infatti, pare che la scena di I’m Just Ken non fosse prevista dalla sceneggiatura originale scritta da Greta Gerwig insieme al compagno Noah Baumbach, regista di pellicole come Storia di un matrimonio e il più recente Rumore bianco. La rivelazione è stata fatta da Vudu, che ha svelato che nelle intenzioni originali la canzone I’m Just Ken avrebbe dovuto solo essere una musica extra-diegetica, una vera e propria colonna sonora dunque. Nient’altro che l’accompagnamento musicale a una scena “normale”. Il pubblico ha dunque rischiato di non vedere mai la sequenza da musical, in cui Ryan Gosling e gli altri personaggi che interpretano gli altri Ken cantano e ballano per la riappropriazione della propria identità, rifiutando di essere solo delle “protesi” della quotidianità di Barbie.

A salvare però questo musical e a spingere affinché venisse inserito nella sceneggiatura e poi nei montaggio finale è stata proprio Greta Gerwig che, dopo aver ascoltato la canzone scritta da Mark Ronson – che all’inizio era molto più breve – ne rimase così affascinata da chiederne una versione da quasi undici minuti, che lo stesso Ryan Gosling ha insistito per poterla cantare nel film, in scena. E proprio per accontentare questa richiesta, come scrive Vanity Fair, Greta Gerwig ha rimesso mano alla sceneggiatura, aggiungendo quella che poi sarebbe diventata una delle scene più iconiche di tutto il film. L’ispirazione per questa specifica scena, secondo la stessa Greta Gerwig, è nata dal suo amore per i musical anni Cinquanta. E, a questo proposito, la sceneggiatrice e regista ha spiegato:

“Ho sempre amato i Dream Ballets (espressione con cui, a teatro, si indicano le scene danzate in cui gli attori protagonisti ballano insieme a ballerini professionisti in scene che servono e riflettere le tematiche e la natura dell’opera stessa, ndr). Insomma, in mezzo a quello che sta accadendo arriva all’improvviso il Dream Ballet. Lo hanno fatto, ad esempio, in Oklahoma! (noto musical, ndr), ed è un incredibile Dream Ballet. Lo hanno fatto in Singing in the rain. Noi avevamo un giorno per ottenere il Dream Ballet di Ken, ma ce l’abbiamo fatta ed è stato un trionfo. E tutti si sono sentiti bene perché, onestamente, cosa c’è di più divertente che ballare?”